Mystero

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    https://earth.google.com/web/@40.4319077,1...GQyZHEwGAIgASgC

    "Oltre ad essere una delle più spettacolari opere dell’ingegneria umana, la Grande Muraglia Cinese è continua fonte di sorprese: solo di recente, infatti, alcuni ricercatori hanno scoperto l’esistenza di oltre 130 porte nascoste in punti strategici, ben mimetizzate con l’ambiente circostante.

    Si tratta di un ritrovamento incredibile, che ci racconta qualcosa in più sulle abilità militari delle antiche dinastie che abitarono l’attuale Cina.

    La Grande Muraglia Cinese rappresenta uno dei principali capolavori dell’uomo, assieme alle piramidi egizie e a tanti altri monumenti rinvenuti pressoché in ogni angolo del mondo.

    Costruita per diventare un’impenetrabile barriera difensiva e proteggere così l’Impero Cinese dalle popolazioni nomadi, è lunga oltre 21.000 km (se si considerano tutte le sue diramazioni) ed è oggi inserita tra i Patrimoni mondiali dell’UNESCO.

    Pensavamo ormai di sapere tutto su questa imponente opera ingegneristica, ma alcuni recenti studi hanno permesso di scoprire qualcosa di sorprendente.

    Un team di ricercatori dell’Università di Tianjin ha analizzato attentamente diverse fotografie ad altissima risoluzione della Grande Muraglia, individuando così i resti di oltre 130 porte nascoste.

    Della loro esistenza si sospettava già, grazie ad alcune antichissime testimonianze scritte, ma gli studi di ricerca non avevano finora dato particolari frutti.

    In effetti, non si è trattato di un compito semplice: quest’immensa struttura difensiva è stata eretta in momenti diversi, a partire già dall’VIII secolo a.C.

    In quell’epoca, l’Impero era suddiviso in più regni e ciascuno di essi aveva delle imponenti mura.

    Solo nel III secolo a.C., con l’avvento di Qin Shi Huang che contribuì ad unificare l’Impero Cinese (e a fondare la dinastia Qin), il sistema difensivo venne pian piano rafforzato e accorpò le mura già costruite in precedenza.

    Un ulteriore sforzo venne compiuto nel XIV secolo, durante la dinastia Ming, quando la Grande Muraglia diventò ancora più imponente.

    Tutto ciò ha reso questa un’enorme struttura irregolare difficile da studiare.

    Ma oggi abbiamo finalmente scoperto le porte nascoste che si celavano lungo la monumentale opera.

    Analizzando le rovine delle oltre 130 porte individuate, sono emersi dettagli sorprendenti.

    Ciascuna di esse era ben mimetizzata con un sottile strato di mattoni sul lato rivolto verso l’esterno, in modo da non poter essere vista da eventuali nemici in arrivo.

    La parte interna era invece progettata per essere cava: nel momento in cui gli invasori avessero assalito il più vicino passo principale, i soldati a difesa della Muraglia potevano semplicemente sfondare la porta e sferrare il loro attacco a sorpresa.

    “Questa è una grande dimostrazione della saggezza militare dell’antica Cina”, ha affermato Li Zhe, uno dei ricercatori dell’Università di Tianjin.

    Questi passaggi segreti svolgevano anche altre funzioni.

    Alcuni di essi consentivano l’accesso ai gruppi di ricognizione, altri servivano invece per l’ingresso e l’uscita di merci, come canale di comunicazione e di commercio.

    Secondo alcune testimonianze risalenti alla dinastia Ming, alle tribù nomadi era permesso usare queste porte per far pascolare il bestiame in una delle regioni più fertili dell’epoca, ben protetta all’interno della Grande Muraglia Cinese.

    A riprova di questa usanza, stando agli esperti, ci sarebbe il fatto che alcune delle porte segrete erano sufficientemente larghe da lasciar passare due cavalli contemporaneamente".
    Link: https://tecnologia.libero.it/grande-muragl...-scoperta-66269

    www.ilmeteo.net/notizie/attualita/...lia-cinese.html

    http://en.chinagate.cn/2023-01/05/content_85041807.htm

    www.globaltimes.cn/page/202301/1284080.shtml

    https://it.wikipedia.org/wiki/Grande_muraglia_cinese

    https://english.news.cn/20230104/f6ff61519...dfee8163/c.html
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    Se ne è parlato anche qui:

    https://mystero.forumcommunity.net/?t=58916210
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    "Esiste un enorme deposito sotterraneo di acqua ghiacciata su Marte, ha confermato giovedì una nuova ricerca scientifica internazionale.

    "Abbiamo utilizzato nuovi dati del radar Marsis, montato sulla sonda Mars Express, e abbiamo scoperto che i depositi sono ancora più spessi di quanto pensassimo: fino a 3,7 km di spessore", ha spiegato Thomas Watters della Smithsonian Institution, autore principale della ricerca.

    "I segnali radar corrispondono a quelli che ci aspetteremmo di vedere da un ghiaccio stratificato e sono simili ai segnali che vengono dalle calotte polari di Marte, che sappiamo essere molto ricche di ghiaccio" ha proseguito Watters.

    l deposito di ghiaccio, in cui sono stratificati polveri e sedimenti, si trova sotto un'area chiamata Formazione Medusae Fossae, nella regione equatoriale del pianeta.

    La scoperta di questa anomalia sotterranea su Marte è stata fatta nel 2007 dalla sonda Mars Express dell'Agenzia spaziale europea (Esa), ma finora non si sapeva di cosa si trattasse esattamente.

    Il radar montato sulla sonda, battezzato Marsis (Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding), è stato sviluppato in Italia dall'università La Sapienza di Roma e da Thales Alenia Space.

    Secondo gli scienziati il deposito contiene una quantità di acqua equiparabile all'intero Mar Rosso.
    Link: www.msn.com/it-it/notizie/mondo/ma...lia/ar-BB1gWefH

    "Ghiaccio su Marte? All’equatore del pianeta rosso potrebbe esserci talmente tanto che, se si sciogliesse, potrebbe allagare tutto il pianeta con uno strato d’acqua di oltre 1,5 metri, oppure riempire il Mar Rosso sulla Terra.

    È quanto riferisce uno studio pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters che ha rianalizzato e integrato con nuove osservazioni i dati sulla regione marziana chiamata Formazione Medusae Fossae, raccolti dalla sonda dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) Mars Express e dal suo radar made in Italy Marsis.

    Era il 2007 quando Thomas Watters, dello Smithsonian Institution, e i suoi colleghi pubblicarono le prime informazioni ricavate dalle osservazioni di Mars Express sulla Formazione Medusae Fossae, una regione del pianeta rosso modellata dal vento, con tanta, tanta sabbia.

    Già all’epoca la strumentazione aveva raccolto prove di depositi di qualche tipo fino a 2,5 chilometri sotto la superficie, ma la loro natura rimaneva un mistero: semplice sabbia o qualcos’altro?

    Per cercare di risolvere questo dubbio, la sonda è tornata a osservare la Formazione Medusae Fossae, raccogliendo nuovi dati anche attraverso Marsis, il radar progettato alla Sapienza Università di Roma (con la partecipazione del Jet Propulsion Laboratory della Nasa e dell’Università dell’Iowa), costruito da Thales Alenia Space e gestito dall'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf).

    Larea al radar appare relativamente trasparente, a bassa densità, che è una caratteristica sia dei depositi di ghiaccio (come quelli che esistono ai Poli di Marte) sia di cumuli di polveri, sedimenti e cenere vulcanica.

    Ma, data la profondità, “se la Formazione Medusae Fossae fosse solo un gigantesco mucchio di polvere, ci aspetteremmo che si compattasse sotto il suo stesso peso”, ha spiegato in un comunicato Andrea Cicchetti dell’Inaf, coinvolto nello studio. “Ciò creerebbe qualcosa di molto più denso di quello che effettivamente vediamo con Marsis”.

    E in tutti i modelli che simulano il comportamento dei diversi materiali a secco non si riesce a riprodurre quanto si vede nella Formazione Medusae Fossae.

    “Serve del ghiaccio”, ha concluso Cicchetti.

    I nuovi dati, insomma, supportano l’idea che sotto uno strato di polveri e cenere spesso diverse centinaia di metri (circa 3,7 chilometri, secondo le ultime osservazioni) ci sia un enorme serbatoio fatto di strati di acqua ghiacciata e detriti".
    Link: www.wired.it/article/ghiaccio-su-m...ano-marsis-esa/
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    Interessante.

    CITAZIONE
    Le forme sono stati trovati in uno scavo conosciuto come lla Città di Davide, uno scavo politicamente sensibile condotto dagli archeologi del governo israeliano e finanziato da un gruppo nazionalista ebraico sotto il quartiere palestinese di Silwan a Gerusalemme est. Le camere sono state rinvenute all’interno dello scavo di fortificazioni intorno unica fonte d’acqua naturale della città antica, Gihon.

    "Per Città di David (in ebraico עיר דוד‎?, Ir David; chiamata in arabo وادي حلوه‎?, Wadi Hilweh, un sobborgo di Siloam) s'intende il nucleo originario di Gerusalemme, posto sul monte Sion, fondato dai Gebusei e conquistato dal re Davide (1000 a.C. circa) [...]

    Sion risulta essere più bassa delle colline circostanti.

    Con l'estendersi di Gerusalemme, la città antica prese il nome di "città bassa", mentre la zona ad ovest "città alta" [...]

    È un villaggio arabo palestinese intrecciato con un insediamento israeliano, ed è il sito archeologico che si ipotizza costituisca il nucleo originale dell'insediamento di Gerusalemme dell'età del bronzo e di quella del ferro".
    Link https://it.wikipedia.org/wiki/Citt%C3%A0_di_David

    https://it.wikipedia.org/wiki/Sorgente_di_Gihon



    "Gli archeologi hanno scoperto misteriose incisioni su pietra in un sito di scavi a Gerusalemme.

    Ma le incisioni – che furono incise migliaia di anni fa – hanno sconcertato gli esperti.

    Gli archeologi israeliani, scavando nella parte più antica della città, hanno scoperto un complesso di stanze con tre forme a "V" scolpite nel pavimento.

    Eppure non c’erano altri indizi sul loro scopo o sull’identità delle persone che li avevano realizzati.

    Alcuni esperti ritengono che i segni siano stati realizzati almeno 2800 anni fa e potrebbero aver contribuito a sostenere una sorta di struttura in legno.

    Altri dicono che un popolo antico potrebbe aver svolto lì funzioni rituali.

    Lo scopo del complesso è un altro aspetto del mistero.

    Ci sono linee rette sulle pareti e sui pavimenti: qualcosa che gli archeologi vedono come prova di un'attenta ingegneria.

    I contrassegni si trovano anche vicino all'unica fonte d'acqua naturale della città, la sorgente Gihon, suggerendo che potrebbero aver avuto un ruolo importante.

    Eli Shukron, co-direttore del progetto che ha trovato i segni, ha detto che erano “un po’” misteriosi.

    "È qualcosa che si trova qui sul pavimento in questa stanza, risalente al periodo del Primo Tempio e non sappiamo ancora cosa significhi", ha aggiunto.

    Il periodo del Primo Tempio si riferisce a un periodo dell'antica città che inizia nel X secolo prima dell'era cristiana.

    Dato che gli esperti non erano in grado di elaborare una teoria sui segni, gli archeologi hanno pubblicato una foto su Facebook e hanno chiesto suggerimenti.

    Le opinioni spaziavano da quelle stimolanti - "stampi in cui il metallo fuso avrebbe potuto essere colato" - a quelle generiche - "antichi caratteri ebraici o egiziani".

    Tratto da Youtube.

    Edited by X-Files 2 - 18/1/2024, 01:04
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    Immagini dalla trasmissione televisiva Voyager (La notte dei Faraoni, 25/12/2007).



    Serapeum di Saqqara: 1: 54: 26.

    Video n. 2

    "Giganteschi sarcofagi di granito dal peso di 70 tonnellate posizionati in anguste nicchie scavate nelle profondità della terra.

    È l’enigma di Saqqara, uno dei siti archeologici più antichi e vasti dell’antico Egitto.

    Come è stato possibile posizionare questi mastodontici manufatti in spazi così ristretti?

    E, soprattutto, perché?

    Situato sulla riva ovest del Nilo, a circa 30 km a sud de Il Cairo, si trova il sito di Saqqara, una delle aree funerarie più antiche e vaste di tutto l’antico Egitto.

    Sull’immensa necropoli torreggia la piramide di Teti, il primo sovrano della VI dinastia d’Egitto.

    Il faraone costruì la piramide e il vicino tempio mortuario durante il suo regno, più di 4 mila anni fa.

    La piramide di Teti è molto importante, in quanto contiene le iscrizioni più antiche del mondo, parte dei cosiddetti “Testi delle Piramidi”, una collezione di antichi scritti religiosi risalenti al 2400 a.C., contenenti passaggi su Osiride, il dio egizio dell’aldilà, e istruzioni su come preparare le spoglie del faraone in vista della sua ascesa al cielo dopo la morte.

    "Nei testi delle piramidi tutto ruota intorno alle stelle, al re che diventa una stella, e che ascende al cielo per raggiungere Osiride-Orione nel firmamento”, spiega Robert Bauval, coautore de Il Mistero della Genesi.

    Quello che è importante sottolineare è che gli antichi egizi credevano che in un’epoca chiamata “ZP TPJ” (solitamente trascritto come Zep Tepi, letteralmente “il primo tempo”), gli dèi fossero vissuti tra di loro, per poi scomparire di nuovo.

    “Quello che vogliono dire i testi delle piramidi è che l’uomo può ricongiungersi di nuovo agli dei. Per farlo, bisogna attraversare la morte: stiamo parlando di un viaggio extra-dimensionale dell’anima”, commenta Philip Coppens, autore di L’enigma di Rosslyn. La verità dietro ai misteri templari e massonici.

    “Gli egittologi chiamano questi monumenti tombe, ma per gli egizi non erano affatto tombe, ma porte per l’aldilà”, continua Bauval. “Era attraverso queste strutture che il re cominciava il suo viaggio verso il mondo ultraterreno, andando incontro a ostacoli, pericoli e minacce. Se avesse superato questo minacce, avrebbe avuto accesso al regno di Osiride”.

    La maggior parte delle informazioni riguardanti i miti egiziani sulla creazione provengono dalle decorazioni murali e gli scritti che fanno parte dei Testi delle Piramidi, risalenti all’Antico Regno (2780 – 2250 a.C.) e che si attestano tra le iscrizioni religiose più antiche al mondo.

    In tutti i miti, viene indicato un tempo noto come ZP TPJ (Zep Tepi), nel quale si racconta delle attività di otto divinità primordiali (Ogdoade), dalle quali emergono le figure del dio auto-generato Atum e la sua progenie, la divinità contemplativa Ptah e il misterioso dio Amun.

    La menzione dello Zep Tepi sui testi di molti autori antichi greci e romani non lascia alcun dubbio sulla sua storicità o sulla autenticità delle sue testimonianze.

    Gli storici antichi e i testi egizi sono tutti concordi nell’affermare l’estrema antichità dello Zep Tepi.

    Il Papiro di Torino riporta la lista dei re divini e semidivini che hanno governato nel Periodo Predinastico dell’Egitto, epoca poco conosciuta che comincia nel Neolitico antico e arriva fino a circa il 3060 a.C.

    Manetone fa cominciare la storia predinastica dell’Egitto con la dinastia degli dèi nel 30544 a.C. (epoca che curiosamente corrisponde ai tempi della scomparsa dell’Uomo di Neanderthal e la comparsa dell’Uomo Cro-Magnon, avvenute entrambe intorno ai 30 mila anni fa), che dura complessivamente 13.900 anni, e di cui Osiride è il quinto sovrano.

    Segue una dinastia di semidei, che dura 1255 anni, seguita a sua volta da una prima stirpe di re umani, che regna per 1817 anni.

    Altri trenta re regnano complessivamente 1790 anni.

    Poi altri dieci re regnano sulla sola Tebe per 350 anni.

    Infine, per 5813 anni, abbiamo l’ultimo periodo predinastico, quello degli “spiriti dei defunti” (o “spiriti della morte”) che il Papiro di Torino chiama “spiriti che furono seguaci di Horo” o “i seguaci di Horo”.

    Rimaste indisturbate sotto le sabbie del deserto per secoli, le rovine di Saqqara custodiscono il vero mistero di tutto il sito, un enigma situato ad appena 800 metri dalla piramide di Teti.

    Nel 1850, l’archeologo francese Auguste Mariette fece una scoperta straordinaria: un enorme bunker sotterraneo, il Serapeo di Saqqara, un dedalo di gallerie scavato nella roccia.

    Al suo interno, sono posizionati enormi sarcofagi di granito che si pensa siano stati trasportati dalla città di Assuan a circa 960 chilometri di distanza.

    Se ne contano a dozzine e pesano circa 70 tonnellate ognuno, ciascuno ricavato da un unico blocco di granito, tanto levigato da potercisi specchiare.

    Ma il vero mistero è come siano riusciti gli antichi egizi a trasportare questi massi enormi per chilometri, per poi posizionarli nell’angusto labirinto sotterraneo del Serapeo.

    A quale scopo? [...]

    La maggior parte degli studiosi ipotizza che il Serapeo e i suoi enormi sarcofagi siano stati realizzati per ospitare i resti mummificati dei sacri Tori Api, ritenuti dagli antichi egizi come venuti dal cielo e onorati con cerimonie molto elaborate.

    Tuttavia, quando Mariette aprì i sarcofagi scoprì che essi erano vuoti, ad eccezione di poche ossa.

    Sul sito, infatti, venne rinvenuta la mummia di un solo toro Api.

    Questo dato ha fatto ritenere ad alcuni studiosi che in realtà gli egizi temessero i Tori Api, piuttosto che venerarli, perché creati dagli dèi: essendo animali sacri, si attendeva che morissero di morte naturale e una volta morti venivano distrutti, frantumandone le ossa che poi venivano sigillate nei sarcofagi.

    Si tratta di una pratica unica nel suo genere, dato che in antico Egitto anche gli animali venivano mummificati, perciò, quando si trovano sarcofagi con dentro solo un mucchio di ossa, bisogna chiedersi perché quando moriva un toro Api, gli egizi ne frantumavano le ossa e ci mettevano sopra un coperchio di 35 tonnellate?

    Volevano assicurarsi che non sarebbero più tornati in futuro?

    Ad ogni modo, gli studiosi sono perplessi, dato che non si riesce a comprendere fino in fondo lo scopo originario di tali casse.

    Perchè molte di esse sono vuote?

    Alcuni ipotizzano che in realtà il Serapeo di Saqqara sia molto più antico di quanto si pensi e che sia solo stato riutilizzato per scopi sacri dagli egizi vissuti all’epoca della VI dinastia".
    Link: www.pianetablunews.it/2015/01/23/l...zio-di-saqqara/

    Edited by X-Files 2 - 18/1/2024, 10:23
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    "Il Fuente Magna, conosciuto anche come Vaso Fuente, è un manufatto scoperto in Bolivia, attualmente al centro di numerose controversie.

    Alcune parti del vaso sarebbero scritte in caratteri cuneiformi sumeri e protosumeri.

    È un vaso molto grande, assomigliante a un vaso per libagioni, utilizzato probabilmente durante cerimonie religiose.

    Venne consegnato nel 1960 dalla famiglia Manjon al municipio di La Paz.

    Si pensa sia stato trovato anni prima da agricoltori presso la località di Chua, a 70 chilometri da La Paz, presso il lago Titicaca.

    Attualmente si trova in un piccolo museo in Calle Jaén, La Paz, in Bolivia; Museo de metales preciosos "Museo de Oro".

    Link: https://it.wikipedia.org/wiki/Fuente_Magna

    www.ancient-origins.net/artifacts-...americas-003660

    https://es.wikipedia.org/wiki/Fuente_Magna

    www.saggiasibilla.com/fuente-magna-vaso/

    www.ancient-origins.net/opinion-gu...umerians-006708

    www.istockphoto.com/it/immagine/scrittura-cuneiforme

    https://laltragenesi.org/il-vaso-di-fuente-magna/

    Edited by X-Files 2 - 17/1/2024, 18:02
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    "La casa dalle finestre che ridono è un film del 1976 diretto da Pupi Avati, la pellicola ha vinto il premio della critica al Festival du Film Fantastique di Parigi diventando un film cult. L'edificio denominato 'la casa dalle finestre che ridono', che da il titolo al film, era un casolare, che adesso non esiste più, situato presso Malalbergo, in provincia di Bologna.

    Il regista doveva trovare un casolare isolato, che apparisse fuori dal mondo e diventasse il centro della storia, la cosiddetta 'casa maledetta', il centro della storia del suo film. Il Casolare di Fiorenzo, da tempo disabitato e abbandonato al suo triste destino, gli sembrò perfetto. Alcuni membri del cast e della troupe, soltanto dodici persone in tutto, passarono sulla statale e vedendolo capirono immediatamente di aver trovato ciò che cercava Avati.

    Dopo essersi informato adeguatamente il regista bolognese chiese il permesso di poter disegnare sopra i muri dell'edificio. Non ci fu alcun problema visto che la casa, già in precarie condizioni, sarebbe stata presto demolita. Uno studente americano, che soggiornava a Roma nella pensione allora gestita dalla madre del regista, si unì ad Antonio Avati, fratello di Pupi, ed insieme disegnarono sulle finestre del casolare di Fiorenzo grandi labbra carnose e sorridenti, che sarebbero poi diventate l'emblema del film.

    A proposito della realizzazione della pellicola, lo stesso Avati ha dichiarato: "Perché non proviamo a fare un film economico? Il budget più basso per un film per il 1976 era stato di 552 milioni di lire. Riuscì ad avere nel cast Lino Capolicchio, che all'epoca era una star, e avevo pensato a Mariangela Melato, che aveva debuttato con me con Thomas e gli indemoniati. Ma lei, che era diventata una star, mandò il suo agente a dirci di non rompere le scatole. Così scelsi Francesca Marciano e partimmo in 12 persone, andammo nelle Valli di Comacchio a girare questo piccolissimo film. Tutti facevamo un po' di tutto. Mio fratello Antonio, ad esempio, dipinse le bocche sulla Casa dalla finestre che ridono e si occupò dei costumi ... Ma mi sono divertito moltissimo a girarlo".

    Link: https://movieplayer.it/news/la-casa-dalle-...casolare_80822/

    www.davinotti.com/articoli/locatio...e-che-ridono/43
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    "Il percorso tra i miti e le leggende italiane parte dalla punta della nostra Penisola: Torino. La città fa parte del triangolo magico insieme a Praga e Lione.

    Si racconta che nel cuore della città barocca, in piazza Statuto, sorga la porta dell’Inferno.


    Nella piazza si staglia la statua dedicata al Traforo del Frejus; sulla punta è collocato un angelo con i palmi e lo sguardo rivolto verso il basso. Questo particolare ha fatto nascere la leggenda: l’angelo sarebbe Lucifero e la sua posizione rimanderebbe alla cacciata di Dio verso il basso, cioè l’Inferno.

    Sulla testa dell’angelo c’era un pentacolo capovolto, simbolo satanico, che misteriosamente qualche anno fa scomparve".

    Link: www.meraviglienelmondo.it/citta/al...gende-italiane/

    https://www.google.it/maps/place/Piazza+St...rwcvk?entry=ttu

    www.iltorinesecurioso.it/storia-pi...ngelo-lucifero/

    https://it.wikipedia.org/wiki/Piazza_Statuto

    https://mole24.it/2018/07/19/piazza-statut...ferno-si-trova/

    "Piazza Statuto è una delle più importanti piazze della città di Torino. Si trova nel centro della città, ha una forma allungata ed è circondata anch’essa, come molte altre piazze torinesi, dai classici portici di epoca reale che consentivano a sovrani e cortigiani di passeggiare in centro anche durante le giornate di pioggia.

    Al centro della piazza si trova un grande monumento: la fontana del Traforo del Frejus. Il monumento è nato da un’idea del Conte di Veglio, presidente dell’Accademia delle Belle Arti, fu terminato nel 1879. Si tratta di una piramide costituita da grandi pietre che provengono appunto dal Traforo del Frejus con in cima un Genio Alato che porta sul capo una stella a 5 punte.

    Sui vari massi della fontana si trovano poi le statue di alcuni Titani abbattuti dal Genio Alato. Seguendo lo spirito positivista del periodo storico in cui l’opera fu fatta, la statua sarebbe un’allegoria della vittoria della Ragione (il Genio Alato) sulla forza bruta (i Titani). Altri hanno attribuito alle statue raffiguranti i Titani la sofferenza degli uomini che lavorarono alla costruzione del traforo, quindi vedendo il monumento come una sorta di memoriale per coloro i quali perirono durante questi lavori.

    La storia di questa piazza si mescola con le leggende della Torino Magica, in particolare relativamente alla magia nera. In epoca romana il territorio dove si trova oggi la piazza delimitava la fine della città, ovvero dell’accampamento, ed era anche il posto dove venivano giustiziati i condannati e sepolti i morti. Non si trattava di una scelta fatta a caso, ma ben ponderata: la zona si trova infatti a occidente, dove il sole scompare e dove iniziano le tenebre.

    Questi fatti risalenti alla storia romana hanno fatto sì che Piazza Statuto sia stata identificata nel tempo come una sorta di punto in cui si sono concentrate forze malvagie, tanto da diventare uno dei punti del triangolo della magia nera (il punto torinese che si completa con Londra e San Francisco). Ed è esattamente l’obelisco, che si trova dietro la Fontana del Frejus, il vertice di questo triangolo".

    Link: www.guidatorino.com/piazza-statuto...oro-del-frejus/
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    "Villa De Vecchi è una villa del XIX secolo situata a Cortenova, un paese in provincia di Lecco, in Valsassina. Negli anni post-costruzione fu un edificio molto curato con annesso un grande giardino. Col passare degli anni, a causa dell'abbandono e di alcuni atti vandalici, la villa ha perso il suo fascino iniziale.

    La Villa De Vecchi, soprannominata Casa Rossa per via del suo originario colore, fu voluta dal conte Felice De Vecchi, uno dei protagonisti del Risorgimento italiano, che fu a capo della Guardia nazionale italiana e partecipò alle Cinque giornate di Milano. L'edificio fu progettato da Alessandro Sidoli, un architetto eclettico della seconda metà dell'Ottocento, e i lavori, iniziati nel1854, terminarono nel 1858.

    Spettacolari erano gli arredamenti: il conte aveva infatti una grande passione per l'oriente e aveva arredato la villa con molti oggetti provenienti da varie parti del mondo. Oltre alle molte suppellettili collocate nei tre piani che la compongono, la villa aveva un parco annesso contenente un grande giardino esterno con, a quanto pare, una fontana oggi misteriosamente scomparsa.

    La villa venne del tutto abbandonata nel 1938 dagli eredi della famiglia De Vecchi; negli anni successivi fu abitata da alcuni sfollati, poi nel 1959 la tenuta venne acquistata dai Medici di Marignano. All'inizio degli anni ottanta, il complesso venne rilevato da alcune famiglie di imprenditori locali. Nel frattempo la villa venne depredata della mobilia e vandalizzata.

    Ormai da decenni si trova in uno stato di abbandono; con il passare degli anni sono nate leggende su fantasmi e presenze soprannaturali".

    Link: www.facebook.com/scattialvolo

    www.atlasobscura.com/places/villa-de-vecchi

    www.leccotoday.it/social/cortenova...i-leggende.html

    Edited by X-Files 2 - 14/1/2024, 16:41
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    Beh, il Cicap non è il Vangelo.
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    "Le piramidi e gli altri monumenti megalitici testimoniano la sopravvivenza di una “Scienza Sacra” di origine atlantidea, i cui misteri sono stati custoditi in seno a società segrete nel corso dei secoli.

    Dopo aver accertato la realtà storica e geologica di Atlantide al 432.000 a.C., Marco Vigato traccia il corso della civiltà atlantidea attraverso i suoi tre imperi, rivelando come la civiltà sia cresciuta e caduta più volte in questo lungo arco di tempo.

    L'autore mostra che Atlantide non svanì "in un terribile giorno e notte", ma sopravvisse in una varietà di forme diverse fino all'era storica.

    Da Göbekli Tepe alle Americhe, il libro documenta le colonie dei sopravvissuti, ricostruendo la colossale rete di piramidi, tumuli di terra e altri monumenti megalitici che si lasciarono dietro gli eredi di Atlantide".

    Link: www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__...igato-libro.php

    https://grahamhancock.com/vigatom1/

    The empires of Atlantis di M. Vigato (Google Books): www.google.it/books/edition/The_Em...tsec=frontcover

    https://unchartedruins.blogspot.com/

    www.larazzodeltempo.it/marco-vigato/

    www.academia.edu/45014007/15_Reaso...e_Great_Pyramid



    Atlantis: atlantology: basic problems di Nikolai Zhirov (Google Books): https://books.google.it/books/about/Atlant...JQC&redir_esc=y

    https://atlantisforschung.de/index.php?tit...lantis-Problems

    https://atlantisforschung.de/index.php?tit..._Nikolai_Zhirov

    Edited by X-Files 2 - 14/1/2024, 09:25
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    "Due bugie sono state cruciali per l’invasione dell’Iraq: la prima riguardava i laboratori mobili trovati nel paese mediorientale che avrebbero dovuto essere la prova della presenza di armi di distruzione di massa, la seconda implicava la capacità irachena di colpire con esse le basi britanniche a Cipro in meno di 45 minuti. Kelly le demolì entrambe. Fu lui a rivelare all’Observer che i laboratori mobili non erano destinati alla creazione di armi, ed espresse inoltre l’infelicità della tesi che considerava possibile un utilizzo di queste armi per colpire Cipro in meno di 45 minuti. Kelly è stato uno dei più esperti e rispettati ispettori nel settore degli armamenti; il suo ritorno in Iraq il 25 luglio 2003 (data confermata dal Ministero della Difesa) vale a dire il giorno prima della sua scomparsa, avrebbe rischiato di permettergli di dimostrare definitivamente che non c’era alcun’arma di distruzione di massa in Iraq". Link: www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=5321.
  13. .
    La vicenda di Albino Benito Dalser, il figlio segreto di Mussolini:

    https://it.wikipedia.org/wiki/Benito_Albino_Dalser

    "Benito Albino Dalser (Milano, 11 novembre 1915 – Mombello di Limbiate, 26 agosto 1942), noto anche con i cognomi Mussolini e Bernardi (dal nome del padre adottivo e tutore), fu figlio di Ida Irene Dalser e di Benito Mussolini. Secondo la ricostruzione di Zeni, basata su un'intervista che questi afferma di aver avuto con la Dalser,, sarebbe stato riconosciuto a Milano dal padre l'11 gennaio del 1916. Tuttavia l'atto di riconoscimento non è mai stato trovato. Nel 1925 Benito Mussolini, da circa tre anni capo del governo, nello stesso anno del suo matrimonio religioso con Rachele Guidi, avrebbe assegnato al piccolo Benito Albino una dote di centomila lire in buoni del tesoro ma, al di fuori di questa elargizione, non si occupò direttamente del bambino. I rapporti con Benito Albino furono invece tenuti dal fratello del Duce, Arnaldo, che ebbe nei confronti del nipote un comportamento affettuoso. Benito Albino visse con la madre in varie località fino al 1926 quando la donna, che non aveva rinunciato a proclamarsi legittima consorte del capo del fascismo, fu internata nel manicomio di Pergine Valsugana e, successivamente, in quello di San Clemente, nella laguna veneziana. Dopo il primo ricovero coatto della madre, il bambino fu mandato in collegio prima a Moncalieri dai padri barnabiti poi, dopo la morte dello zio Arnaldo, nel 1931, in un collegio di minore prestigio. Nel 1932 fu adottato, su ordine di Mussolini, da Giulio Bernardi, commissario prefettizio di Sopramonte, che ne divenne anche il tutore. Benito Albino non riuscì mai più a rivedere la madre e, secondo il giornalista trentino, sarebbe vissuto nel desiderio costante di essere riconosciuto dal padre. Arruolatosi nella Regia Marina, dopo aver frequentato il corso di telegrafia a La Spezia insieme con un nipote del padre adottivo, Giacomo Minella, si imbarcò con il compagno sull'esploratore Quarto in navigazione verso la Cina. Secondo le testimonianze di Minella, Benito Albino manifestò più volte ai commilitoni la sua stretta parentela con il duce. Fatto rimpatriare, fu anch'egli, come la madre, rinchiuso in un istituto psichiatrico a Mombello di Limbiate (l'allora grande manicomio provinciale di Milano), dove morì nel 1942 per consunzione".
  14. .
    Un riassunto dell'intricatissima vicenda:

    - https://it.wikipedia.org/wiki/Mostro_di_Firenze

    - www.mostrodifirenze.com/

    - http://insufficienzadiprove.blogspot.com/

    - https://mostrologia.blogspot.com/

    - https://appuntisulmostro.blogspot.com/

    - http://mostrodifirenzevolumei.blogspot.com/

    - https://mostrodifirenzevolumei.blogspot.co...ositi-2024.html

    - https://quattrocosesulmostro.blogspot.com/

    - www.youtube.com/results?search_query=mostro+firenze

    - www.youtube.com/c/imostridifirenze/videos

    - www.youtube.com/@InsufficienzadiProve

    - www.youtube.com/@settemagico

    - https://mostro-di-firenze.blogspot.com/

    - www.youtube.com/@analisi-scena-del-crimine

    - http://wwwvoxhumana.blogspot.com/

    Somiglianze.

    Giampiero Vigilanti e Mario Vanni:


    Joe (Giuseppe) Bevilacqua e Pietro Pacciani:


    La deposizione di Joe (Giuseppe) Bevilacqua: Video 1, Video 2

    CITAZIONE
    Firenze, 10 novembre 2020 - ll gip di Firenze Angela Fantechi ha disposto l'archiviazione dell'inchiesta sugli ultimi indagati in ordine di tempo per gli omicidi attribuiti al cosiddetto mostro di Firenze, l'ex soldato della Legione straniera Giampiero Vigilanti, 89 anni, e per Francesco Caccamo, 88 anni, medico.

    Rigettata l'istanza di opposizione all'archiviazione che era stata presentata dall'avvocato Vieri Adriani, legale dei familiari delle vittime dell'ultimo duplice omicidio attribuito al maniaco di Firenze, i francesi Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili uccisi a Scopeti nel settembre 1985.

    L'archiviazione dell'inchiesta su Giampiero Vigilanti e Francesco Caccamo non pone fine del tutto alle indagini sui duplici omicidi attribuiti al cosiddetto mostro di Firenze. Come sottolineato anche dal gip Angela Fantechi nell'ordinanza di archiviazione, sono tutt'ora in corso da parte della procura accertamenti in relazione «al recente ed ultimo rinvenimento di una pistola Beretta calibro 22», lo stesso tipo di arma che le perizie indicano essere stata usata per gli omicidi.

    La pistola è stata trovata nel gennaio del 2020 abbandonata tra i cespugli in una piazzola di sosta lungo la superstrada Firenze- Siena, all'altezza dello svincolo di Tavarnelle. L'arma, che al momento del ritrovamento si presentava arrugginita, col caricatore inserito, è adesso nella mani della polizia scientifica per gli esami del caso. Resta aperto in procura a Firenze anche un altro filone dell'inchiesta sul 'mostro', nel quale viene ipotizzato il reato di depistaggio, al momento senza indagati.

    www.lanazione.it/firenze/cronaca/i...renze-1.5701359

    CITAZIONE
    Firenze, 14 luglio 2019 - I segni sul proiettile trovato nell’orto di Pietro Pacciani (nella foto sotto), nella maxi perquisizione dell’aprile del 1992, non sono il risultato delle impronte dell’inserimento di quel bossolo nella camera della Beretta del mostro di Firenze, mai ritrovata. Ma sono stati artefatti, costruiti, fabbricati. Come se qualcuno avesse voluto forzare la mano e dare consistenza ai sospetti sul contadino che, in quella primavera, era stato appena indagato per i duplici omicidi che insanguinarono Firenze tra il 1968 ed il 1985.

    Quella prova, che mai convinse a pieno i periti e i giudici dei due processi nei confronti del ‘Vampa’, non sarebbe dunque genuina: le conclusioni della perizia firmata dal consulente balistico della procura di Firenze, Paride Minervini, sono una bomba e innescano una nuova inchiesta, per scoprire se c’è stata qualche «mano» che ha voluto influenzare o forzare gli inquirenti.Mentre si chiude l’ultimo fascicolo nei confronti di ipotetici autori o mandanti, con la richiesta di archiviazione per i due indagati, l’ex legionario di Prato Giampiero Vigilanti e il medico Francesco Caccamo, se ne sta per aprire un altro, affascinante e grottesco, con l’ipotesi di depistaggio.

    E potrebbe arrivare a niente, ma anche a verità sconvolgenti. Il proiettile che l’allora capo della Sam, Ruggero Perugini, il 29 aprile 1992 vide luccicare nel terriccio di un paletto da vigna in cemento, mentre la casa di Mercatale veniva rivoltata come un calzino, era stato tagliato a metà dai periti che lo analizzarono (anche per ‘datare’ il suo interramento) per dare il loro contributo al processo che il 1° novembre del 1994 vedrà l’«agnelluccio» condannato per tutti gli omicidi ad eccezione del 1968. Oggi, anche con il reperto spezzato, il consulente della procura Minervini – l’esperto che ha dato il suo contributo in tutti i più grandi misteri italiani, dall’omicidio di Nicola Calipari in Iraq al traghetto Moby Prince – con apparecchiature sofisticatissime è riuscito ad escludere che il proiettile dell’orto, marca Winchester, serie H, identico a quelli presenti in ogni delitto del mostro, sia mai stato incamerato in un’arma.

    Di più: i segni sul bossolo, che i periti definirono di ‘spallamento’ (ipotizzarono che la cartuccia incamerata si fosse inceppata) sarebbero stati creati a mano, probabilmente con un piccolo arnese. Chi ha fatto ciò? Scoprirlo, sarà la missione del nuovo capitolo dell’inchiesta infinita. Gli indizi contro Pacciani non bastarono alla corte d’assise d’appello per confermare la sua condanna; e la compatibilità di quel proiettile, che contribuì all’ergastolo in primo grado, con la misteriosa arma del mostro, divenne irrilevante. Ma anche l’assoluzione verrà annullata, il Vampa però morirà prima di un nuovo processo. Su quella cartuccia, aveva sempre gridato al complotto. Ora, gli investigatori hanno una nuova scommessa davanti: capire. E calarsi negli anni in cui la procura, dopo il periodo del terrorismo e della tensione, dopo errori e piste cieche, si buttò a capofitto a cercare il mostro. E ne trovò uno.

    www.lanazione.it/firenze/cronaca/m...ttola-1.4692666

    La testimonianza del maresciallo Salvatore Salaris:

    www.mostrodifirenze.com/2002/02/21/salvatore-salaris/

    www.mostrodifirenze.com/2002/02/21...vatore-salaris/

    L'ispettore Luigi Napoleoni:

    www.mostrodifirenze.com/1984/03/01/luigi-napoleoni/

    http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...-napoleoni.html

    Testimonianza del carabiniere Roberto Giovannoni:

    www.mostrodifirenze.com/2005/10/01...rto-giovannoni/

    www.mostrodifirenze.com/2005/10/01/roberto-giovannoni/

    La deposizione di Giovanni Faggi: Video 1, Video 2

    www.mostrodifirenze.com/1991/12/12/giovanni-faggi/

    http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...anni-faggi.html

    https://mostrologia.blogspot.com/2020/12/le-bartoline.html

    L'identikit di Calenzano: Video 1, Video 2

    www.mostrodifirenze.com/1982/10/23...tro-di-firenze/

    faggi220px-Identikit Pietro_Pacciani vigilanti+giampiero
    Giovanni Faggi, Pietro Pacciani, Giampiero Vigilanti e l'identikit di Calenzano

    Le deposizioni di Giampaolo Tozzini e Rossella Parisi:

    http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...ntro-mario.html

    http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...ntro-mario.html

    http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...zini-23_21.html

    Video 1, Video 2

    La testimonianza del brigadiere Vincenzo Parretti:

    www.mostrodifirenze.com/1989/04/03...diere-parretti/

    www.mostrodifirenze.com/1982/07/07...cenzo-parretti/

    Chi è Ulisse?



    http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...o-vanni-28.html

    http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...si-e-mario.html

    http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...ert-parker.html

    www.mostrodifirenze.com/2003/08/04/mario-robert-parker/

    CITAZIONE
    Mario Robert Parker [...]

    Tornò al centro delle indagini nel 2003 dopo il colloquio privato in carcere fra Vanni e Nesi, registrato dalla Polizia Giudiziaria. In questo colloquio, come visto, Vanni fra un vaneggiamento e l'altro identificava l'autore dei duplici delitti in un "nero americano di nome Ulisse". Successivamente, il 10 Luglio del 2003, fu sentita dalla Procura la solita Ghiribelli e alla domanda se Giancarlo Lotti avesse mai frequentato un uomo di colore americano, costei lasciò di stucco tutti, identificando tale uomo appunto nel Parker e rispondendo: "Certo, era Ulisse. Giancarlo lo chiamava Uli, non era di colore ma aveva un orecchino al lobo sinistro ed era considerato un po' strano". Sebbene da queste parole emergesse che Mario Robert Parker non fosse nero, quando invece almeno mulatto lo era sicuramente, la coincidenza di un personaggio di nome Ulisse, che per di più conosceva il Lotti, rafforzò nella Procura la convinzione di stare percorrendo la pista giusta nelle indagini sui cosiddetti notabili. In realtà che il Parker fosse soprannominato Ulisse è una circostanza che dichiara esclusivamente la Ghiribelli. Già smentita dalla di lui madre, non si ebbe conferma di tale soprannome neanche dalla signora Beveridge e da sua figlia Violante, che pure conoscevano bene il Parker e lo avevano frequentato sino alla sua morte, essendo andate spesso a trovarlo anche dopo il trasferimento a Milano. Inoltre, abbiamo già fatto notare nel capitolo Alfa, Gamma e Delta la contraddizione nelle parole della Ghiribelli, la quale aveva dichiarato di aver visto il Parker dare molti soldi al Lotti e che questi soldi venivano usati per portare la nipote del Vanni al mare o per uscire con la Nicoletti. Sappiamo infatti che Lotti avrebbe conosciuto la Bartalesi oltre 10 anni dopo l'addio del Parker dalla zona di San Casciano.

    https://mostrologia.blogspot.com/2020/03/i...do-livello.html

    www.mostrodifirenze.com/2003/08/04...fernando-pucci/

    https://debunkingjoediac.files.wordpress.c...ionesivanni.pdf

    www.firenzetoday.it/tag/mostro-di-firenze/


    Francesco Vinci e uno dei fotofit del cosiddetto Rosso del Mugello.

    Francesco%20Vinci

    109609_14befd_830x425

    www.okmugello.it/articolo/mostro-d...el-mostro_68226


    Edited by X-Files 2 - 21/2/2024, 08:09
  15. .
    Hawass e Giacobbo hanno esplorato il pozzo di Osiride, filmati dalle telecamere di Freedom.
    CITAZIONE
    Questo "pozzo d´acqua" è già materiale per leggende e voci via Internet. Si apre lungo la strada rialzata che collega la Sfinge alla seconda piramide, e discende in una serie di punti alla profondità di circa 100 piedi al di sotto del livello della piana. "Il pozzo" riceve il suo nome dall´acqua cristallina che riempie la sua camera più profonda. L´incompleta caverna piena d´acqua, è introdotta da una camera più elevata che contiene nicchie riempite con sarcofagi di granito. Una delle nicchie vuote contiene un pozzo sul pavimento che conduce ad un corridoio allagato. Procedendo al buio, è possibile udire l´eco dell´acqua sotterranea che gocciola dalle pareti di roccia

    Link: www.antikitera.net/news.asp?ID=66&TAG=Piramidi&page=21

    https://hiddenincatours.com/what-is-the-os...de-it-and-when/ - www.gizapyramids.org/static/pdf%20l..._fs_oconnor.pdf - https://eterodossia.com/pozzo-osiride

    www.mediasetplay.mediaset.it/video...310071101005C13
    www.mediasetplay.mediaset.it/video...310071101005C22
    www.mediasetplay.mediaset.it/video...310071101005C14
    www.mediasetplay.mediaset.it/video...310071101005C15
    www.mediasetplay.mediaset.it/video...310071101005C16
    www.facebook.com/freedomitaliauno/...1510502/?type=3

    Edited by X-Files 2 - 10/10/2020, 02:34
157 replies since 8/4/2016
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