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maia.
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ad alcuni metri di profondita',sotto le calde sabbie di Saqqara,si estende un labirinto di tunnel dove giacciono i piu' grandi sarcofagi di granito del mondo.Di circa 100 tonnellate,danno l'impressione di essere dei mausolei per una razza di giganti le risposte dell'egittologia non rispondono ai suoi enigmi,dato che al loro interno non e' mai stata trovata una sola mummia
Si tratta di 21 enormi box in granito che si trovano all'interno di alcuni tunnel, ognuno dei quali pesa circa 100 tonnellate compreso l'enorme coperchio.
I sarcofagi in granito sono lunghi 4 metri, larghi piu' di 2 metri e alti 3,35 metri. Sono installati in alcune "cripte" scavate nel letto di roccia calcarea, ad intervalli regolari lungo i cunicoli.
Il pavimento delle cripte si trova circa 1 metro al di sotto di quello dei tunnel e le casse sono situate in una nicchia nel centro.
Queste enormi casse sono situate in uno spazio ristretto , specie nell'ultima cripta, che si trova presso la fine del cunicolo: una strada senza uscita dove non c'era assolutamente spazio per le ipotetiche centinaia di schiavi che tiravano le funi (secondo le teorie proposte da chi ipotizza che quella degli antichi costruttori di piramidi fosse una società primitiva).
La superficie esterna ed interna della cassa è perfettamente piana e tutti gli angoli interni presentano un a elevatissima precisione di lavorazione; cosi pure le superfici di contratto coperchio/sarcofago sono perfettamente liscie e piane garantendo una tenuta stagna.
L'ipotesi piu' logica è che questi sarcofagi sono stati lavorati all'interno dei tunnel per ottenere la massima precisione di finitura. Non sarebbe stato possibile ottenere una simile precisione lavorandoli all'aperto, dove gli sbalzi termici sono notevoli e quindi soggetti a deformazioni termiche.
Resta misterioso il perchè volere raggiungere una tale precisione costruttiva ; inoltre ci si chiede con quali strumenti abbiano realizzato tali opere, considerando che sarebbe un'impresa difficile e costosa anche con le tecnologie attuali.
la loro lavorazione presenta una lavorazione da era spaziale.la loro superficie e' perfettamente piatta.la luce con la quale vennero illuminte le pareti erano perfettamente piatte senza deviazioni.i sarcofagi erano perfettamente sigillati e a tenuta stagna.
quando si perfora il granito,le trivelle a punta di diamante,ruotando ad una velocita' di 900 rotazioni al minuto,penetrano ad una velocita' di 2,50 cm ogni 5 minuti,ovvero di pochi millesimi di millimetro ad ogni rotazione.qui' e' certo che il trapano penetrasse nel granito con una velocita' di avanzamento di 0,25 millimetri circa ad ogni sua rotazione.cio' significa che gli antichi costruttori di queste meraviglie riuscivano a tagliare il loro granito con una velocita' di avanzamento che era di 500 volte superiore a quella moderna.infatti l'unico metodo che soddisfi completamente la logica da un punto di vista tecnico e che spieghi tutti i fenomeni osservati e' l'applicazione di una tecnica agli ultrasuoni.se si lavora ilk granito utilizzando gli ultrasuoniil materiale piu' duro(il quarzo)non offrirebbe maggiore resistenza,come farebbe se sottoposto ad una lavorazione meccanica di tipo convenzionale.la teoria della lavorazione meccanica agli ultrasuoni risolve tutte le domande rimaste senza risposta la' dove altre teorie hanno fallito...
nella parete la strana immagine di un uccello continua a porre dubbi....
da fenix. -
Batman23.
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CITAZIONEdanno l'impressione di essere mausolei per una razza di giganti
Qualche anno fa ho visto una puntata di Voyager che descriveva il mistero dei sarcofaghi di saqqara ma non riesco a ritrovarla ... sarcofaghi pazzeschi all'interno di tunnel sottoterra ... per la storia ufficiale, lì dentro gli egizi mettevano i buoi sacri (?), i costruttori dei sarcofaghi erano gli egizi, quella è tutta farina del sacco degli egizi e poi ... stop... ma forse i veri costruttori erano i GIGANTI vissuti prima dell'arrivo degli EGIZI ... Giganti e sarcofaghi giganti ... La puntata di Voyager in soldoni parlava di 'ste cose.
Edited by Batman23 - 21/12/2017, 13:36. -
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Immagini dalla trasmissione televisiva Voyager (La notte dei Faraoni, 25/12/2007).
Serapeum di Saqqara: 1: 54: 26.
Video n. 2
"Giganteschi sarcofagi di granito dal peso di 70 tonnellate posizionati in anguste nicchie scavate nelle profondità della terra.
È l’enigma di Saqqara, uno dei siti archeologici più antichi e vasti dell’antico Egitto.
Come è stato possibile posizionare questi mastodontici manufatti in spazi così ristretti?
E, soprattutto, perché?
Situato sulla riva ovest del Nilo, a circa 30 km a sud de Il Cairo, si trova il sito di Saqqara, una delle aree funerarie più antiche e vaste di tutto l’antico Egitto.
Sull’immensa necropoli torreggia la piramide di Teti, il primo sovrano della VI dinastia d’Egitto.
Il faraone costruì la piramide e il vicino tempio mortuario durante il suo regno, più di 4 mila anni fa.
La piramide di Teti è molto importante, in quanto contiene le iscrizioni più antiche del mondo, parte dei cosiddetti “Testi delle Piramidi”, una collezione di antichi scritti religiosi risalenti al 2400 a.C., contenenti passaggi su Osiride, il dio egizio dell’aldilà, e istruzioni su come preparare le spoglie del faraone in vista della sua ascesa al cielo dopo la morte.
"Nei testi delle piramidi tutto ruota intorno alle stelle, al re che diventa una stella, e che ascende al cielo per raggiungere Osiride-Orione nel firmamento”, spiega Robert Bauval, coautore de Il Mistero della Genesi.
Quello che è importante sottolineare è che gli antichi egizi credevano che in un’epoca chiamata “ZP TPJ” (solitamente trascritto come Zep Tepi, letteralmente “il primo tempo”), gli dèi fossero vissuti tra di loro, per poi scomparire di nuovo.
“Quello che vogliono dire i testi delle piramidi è che l’uomo può ricongiungersi di nuovo agli dei. Per farlo, bisogna attraversare la morte: stiamo parlando di un viaggio extra-dimensionale dell’anima”, commenta Philip Coppens, autore di L’enigma di Rosslyn. La verità dietro ai misteri templari e massonici.
“Gli egittologi chiamano questi monumenti tombe, ma per gli egizi non erano affatto tombe, ma porte per l’aldilà”, continua Bauval. “Era attraverso queste strutture che il re cominciava il suo viaggio verso il mondo ultraterreno, andando incontro a ostacoli, pericoli e minacce. Se avesse superato questo minacce, avrebbe avuto accesso al regno di Osiride”.
La maggior parte delle informazioni riguardanti i miti egiziani sulla creazione provengono dalle decorazioni murali e gli scritti che fanno parte dei Testi delle Piramidi, risalenti all’Antico Regno (2780 – 2250 a.C.) e che si attestano tra le iscrizioni religiose più antiche al mondo.
In tutti i miti, viene indicato un tempo noto come ZP TPJ (Zep Tepi), nel quale si racconta delle attività di otto divinità primordiali (Ogdoade), dalle quali emergono le figure del dio auto-generato Atum e la sua progenie, la divinità contemplativa Ptah e il misterioso dio Amun.
La menzione dello Zep Tepi sui testi di molti autori antichi greci e romani non lascia alcun dubbio sulla sua storicità o sulla autenticità delle sue testimonianze.
Gli storici antichi e i testi egizi sono tutti concordi nell’affermare l’estrema antichità dello Zep Tepi.
Il Papiro di Torino riporta la lista dei re divini e semidivini che hanno governato nel Periodo Predinastico dell’Egitto, epoca poco conosciuta che comincia nel Neolitico antico e arriva fino a circa il 3060 a.C.
Manetone fa cominciare la storia predinastica dell’Egitto con la dinastia degli dèi nel 30544 a.C. (epoca che curiosamente corrisponde ai tempi della scomparsa dell’Uomo di Neanderthal e la comparsa dell’Uomo Cro-Magnon, avvenute entrambe intorno ai 30 mila anni fa), che dura complessivamente 13.900 anni, e di cui Osiride è il quinto sovrano.
Segue una dinastia di semidei, che dura 1255 anni, seguita a sua volta da una prima stirpe di re umani, che regna per 1817 anni.
Altri trenta re regnano complessivamente 1790 anni.
Poi altri dieci re regnano sulla sola Tebe per 350 anni.
Infine, per 5813 anni, abbiamo l’ultimo periodo predinastico, quello degli “spiriti dei defunti” (o “spiriti della morte”) che il Papiro di Torino chiama “spiriti che furono seguaci di Horo” o “i seguaci di Horo”.
Rimaste indisturbate sotto le sabbie del deserto per secoli, le rovine di Saqqara custodiscono il vero mistero di tutto il sito, un enigma situato ad appena 800 metri dalla piramide di Teti.
Nel 1850, l’archeologo francese Auguste Mariette fece una scoperta straordinaria: un enorme bunker sotterraneo, il Serapeo di Saqqara, un dedalo di gallerie scavato nella roccia.
Al suo interno, sono posizionati enormi sarcofagi di granito che si pensa siano stati trasportati dalla città di Assuan a circa 960 chilometri di distanza.
Se ne contano a dozzine e pesano circa 70 tonnellate ognuno, ciascuno ricavato da un unico blocco di granito, tanto levigato da potercisi specchiare.
Ma il vero mistero è come siano riusciti gli antichi egizi a trasportare questi massi enormi per chilometri, per poi posizionarli nell’angusto labirinto sotterraneo del Serapeo.
A quale scopo? [...]
La maggior parte degli studiosi ipotizza che il Serapeo e i suoi enormi sarcofagi siano stati realizzati per ospitare i resti mummificati dei sacri Tori Api, ritenuti dagli antichi egizi come venuti dal cielo e onorati con cerimonie molto elaborate.
Tuttavia, quando Mariette aprì i sarcofagi scoprì che essi erano vuoti, ad eccezione di poche ossa.
Sul sito, infatti, venne rinvenuta la mummia di un solo toro Api.
Questo dato ha fatto ritenere ad alcuni studiosi che in realtà gli egizi temessero i Tori Api, piuttosto che venerarli, perché creati dagli dèi: essendo animali sacri, si attendeva che morissero di morte naturale e una volta morti venivano distrutti, frantumandone le ossa che poi venivano sigillate nei sarcofagi.
Si tratta di una pratica unica nel suo genere, dato che in antico Egitto anche gli animali venivano mummificati, perciò, quando si trovano sarcofagi con dentro solo un mucchio di ossa, bisogna chiedersi perché quando moriva un toro Api, gli egizi ne frantumavano le ossa e ci mettevano sopra un coperchio di 35 tonnellate?
Volevano assicurarsi che non sarebbero più tornati in futuro?
Ad ogni modo, gli studiosi sono perplessi, dato che non si riesce a comprendere fino in fondo lo scopo originario di tali casse.
Perchè molte di esse sono vuote?
Alcuni ipotizzano che in realtà il Serapeo di Saqqara sia molto più antico di quanto si pensi e che sia solo stato riutilizzato per scopi sacri dagli egizi vissuti all’epoca della VI dinastia".
Link: www.pianetablunews.it/2015/01/23/l...zio-di-saqqara/
Edited by X-Files 2 - 18/1/2024, 10:23.