Mystero

Posts written by The Old Man

  1. .
    Purtroppo non c'è più. Riposa in pace anima bella. :(

    Edited by The Old Man - 16/10/2021, 09:27
  2. .

    Ciao Maia



    6f057839764d8a073ff6872e50b06ada



    Edited by The Old Man - 2/3/2021, 17:00
  3. .

    dd603b8ce9a4e73e2b9b7af5d292bc3a_L



    Edward “Buzz” Aldrin
    “Sull'Apollo 11 in rotta verso la Luna, ho osservato una luce fuori dalla finestra che sembrava si stesse muovendo al nostro fianco: c'erano molte spiegazioni su cosa potesse essere, a parte un altro veicolo spaziale proveniente da un altro paese o da un altro mondo. Era o il razzo da cui ci eravamo separati, o i 4 pannelli che si sono allontanati quando abbiamo estratto il lander dal razzo e siamo rimasti a naso con le due navicelle spaziali Quindi nelle immediate vicinanze, spostandoci, c'erano 4 pannelli. che stavamo guardando il sole riflesso da uno di questi pannelli, quale non lo so, quindi tecnicamente la definizione potrebbe essere "non identificata. Abbiamo ben capito esattamente cosa fosse. E quando siamo tornati, siamo stati interrogati e spiegato esattamente ciò che avevamo osservato. C’era qualcosa là fuori, abbastanza vicina da essere osservata, una sorta di L. Solo che la mente razionale ci diceva che li non ci doveva essere nulla.”

    91R8ZDCvN1L._UX569_



    Secondo quanto riferito, l'astronauta Apollo 11 Buzz Aldrin ha passato un nuovo test su un’avanzata e nuova “macchina della verità” dopo aver ricordato il suo apparente incontro con la vita aliena durante la storica missione del 1969 sulla luna.
    Aldrin, 88 anni, è stato parte del test che ha anche analizzato le interviste degli astronauti Al Worden, Edgar Mitchell e Gordon Cooper.
    Le interviste registrate agli astronauti sono state testate utilizzando le tecnologie più recenti presso il Institute of BioAcoustic Biology di Albany, Ohio.
    Gli esperti affermano che i loro risultati dimostrano che erano "completamente convinti" che le loro affermazioni sugli alieni fossero autentiche, secondo il Daily Star.
    Aldrin ha sempre sostenuto di aver individuato un UFO sulla strada per la luna.
    "C'era qualcosa là fuori che era abbastanza vicino da essere osservato, una sorta di L", ricorda Aldrin, che è il secondo umano a mettere piede sulla luna.



    L'Institute of BioAcoustic Biology ha condotto un'analisi degli schemi vocali degli astronauti mentre parlavano dei loro incontri.
    Sharry Edwards di BioAcoustic ha dichiarato al Daily Star che i loro test hanno rivelato che Aldrin è sicuro di aver visto l'UFO anche se la sua mente logica "non può spiegarlo".
    L'anno scorso, il pilota dell'Apollo 15 Al Worden, 86 anni, ha dichiarato a Good Morning Britain di aver visto degli extraterrestri durante la sua missione.
    Sono state analizzate anche le registrazioni vocali degli astronauti della NASA, Edgar Mitchell e Gordon Cooper, entrambi defunti.
    In un'intervista del 2009, Mitchell, che faceva parte della missione Apollo 14, dichiarò di aver visto più UFO.
    Cooper aveva precedentemente descritto il tentativo di inseguire un gruppo di oggetti.
    Secondo il Daily Star, i test hanno rivelato che Cooper e Mitchell credevano che stessero dicendo la verità.
    La tecnologia è ancora top-secret, ma è stato affermato che questi test sono più affidabili degli attuali test del rivelatore di bugia.
    Edgar Mitchell ha dichiarato che gli alieni hanno impedito la guerra nucleare sulla Terra per garantire la nostra sopravvivenza All'inizio del 2015, Edgar Mitchell ha anche dichiarato a Mirror Online che durante i test nucleari a White Sands, diversi testimoni hanno creduto di aver visto astronavi aliene sospese sopra le nuvole di funghi emerse come il risultato della detonazione delle bombe atomiche.

    Link - - BioAcoustic Biology Research Institute
  4. .

    071621744-c4227a69-fd21-40f2-b063-e6893517ad0e



    L'UFO nei cieli del Canavese

    la sera del 6 giugno, prima delle ore 23, tra i comuni di Corio, Rocca e Levone è stato udito fra i residenti un forte boato, che ha fatto tremare i vetri delle abitazioni. L’insolita attività ha allarmato non poco i cittadini che, usciti di casa o già all’aperto, hanno osservato il sorvolo velocissimo ed a bassa quota di due aerei militari. I velivoli, secondo i testimoni sembravano inseguire una luce bianca che si muoveva nel cielo.
    Come è facile immaginare, dalla mattina seguente, i giornali locali sono usciti con la prima pagina occupata dall’eccezionale avvenimento, mentre ENAV ed Aeronautica Militare smentivano categoricamente la presenza di aerei o l’intervento degli stessi a bassa quota a quell’ora.
    Uno dei testimoni ha addirittura presentato formale denuncia presso i Carabinieri della locale stazione, dichiarando come “l'oggetto volante non identificato emanante un forte bagliore, dopo aver sorvolato il centro abitato di Corio, si allontanava repentinamente alla vista di due aerei verosimilmente militari”
    La notizia è diventata fonte di dominio pubblico, al punto che anche alcuni giornali a tiratura nazionale, ne hanno documentato i fatti.
    Del fatto l’onorevole Francesca Bonomo ha presentato il 18 giugno alla Camera dei Deputati un’interrogazione parlamentare.
    Una spiegazione, a dir il vero un po’campata in aria, è stata fornita dalle autorità, affermando che a causare tutto quel trambusto, la sera del 6 giugno, potrebbe essere stato un drone che, fuori controllo che avendo perso il contatto radio, ha fatto scattare l’allarme per un potenziale pericolo, anche se le autorità abbiano negato che ci fosse un’esercitazione aerea in corso.

    Link giornali locali: - La Sentinella - - Cronacaquì

    Link La Repubblica: - La Repubblica
  5. .

    logo



    In un articolo pubblicato di recente sulla rivista Acta Astronautica, due psicologi dell'Università di Cadice in Spagna sostengono che, a causa delle nostre nozioni preconcette su quale forma assumessero gli alieni e su come potrebbero rendere nota la loro presenza, potremmo aver sviluppato una visione limitata nella ricerca di E.T. Forse stiamo trascurando altre prove, forse ovvie, e probabilmente davanti al nostro naso.
    I ricercatori hanno basato la loro convinzione su un famoso esperimento del 1999 in cui le persone guardavano un video che mostrava due squadre di studenti che si lanciavano pallacanestro avanti e indietro. Agli spettatori è stato detto di contare i lanci. Quel compito richiedeva tanta concentrazione al punto che circa la metà degli spettatori non si accorse quando qualcuno in un vestito da gorilla entra nell'inquadratura e si batte il petto.
    Nella sostanza, quando ti fissi su qualcosa, e poni la massima attenzione, è facile non vedere qualcosa di importante, in base al quale un umano non si accorge di un oggetto perché distratto da altri.
    Secondo lo studio fatto dal gruppo di psicologi spagnoli, l’errore del SETI, sarebbe quello di concentrarsi su segnali radio provenienti dal cosmo anziché considerare che i “non terrestri” potrebbero usare altre forme di comunicazioni, che proprio per l’effetto “gorilla” possono passare inosservate alla percezione programmata dal SETI per la ricerca di civiltà aliene.
    Addirittura, potremmo avere il segnale davanti al nostro naso e non percepirlo o non essere in grado di identificarlo, proprio perché impegnati in un altro tipo di ricerca.



    Links:
    https://www.sciencedirect.com/science/arti...706X?via%3Dihub

    https://infouno.cl/la-universidad-de-cadiz...nales-de-radio/

    http://misterobufo.corriere.it/2018/05/11/...-sbaglia-tutto/
  6. .
    Bel thread.


    Non so se ridere p piangere...
  7. .



    Il 15 maggio dello scorso anno, il radiotelescopio russo Ratan-600 di Zelenchuskaya, situato sul versante settentrionale del Caucaso, impegnato nel programma Seti, ha captato un forte segnale radio, di grande intesità e al momento, senza alcuna spiegazione astrofisica.
    Il segnale proviene da una stella distante 95 anni luce nella costellazione Ercole, nota agli astrofisici con il nome HD164595, La stella in questione è grande quasi quanto il nostro Sole e, per quello che si sa, ha almeno un pianeta che le ruota intorno, grande come Nettuno e con un anno della durata di circa 40 giorni terrestri.

    Seth_Shostak_thumb_608x457


    Seth Shostak, del Search for Extra-Terrestrial Intelligence Institue (Seti) ha dichiarato:
    "Sono scioccato dall'averlo saputo un anno dopo. La prassi consolidata nella nostra comunità è che appena si capta un segnale interessante si condividono le informazioni con gli altri in modo da poter puntare altri radiotelescopi nella zona di cielo in questione”.

    content_small_testo


    A diffondere la notizia tra la comunità internazionale è stato un astrofisico italiano, Claudio Maccone dell'Università di Torino, che ha assistito a una conferenza degli scienziati russi. Maccone dichiara che: “È indispensabile un monitoraggio permanente della stella”, che intanto in un anno, al radiotelescopio, che ha sede nella Repubblica di Karachai-Circassia, non sembra essere arrivato alcun altro segnale. Né gli apparati del Seti messi in moto nelle ultime ore hanno captato alcunché.

    maccone


    La caccia, tuttavia, è aperta e c'è già chi sogna di interloquire a intervalli di 95 anni (il tempo che la luce impiega ad arrivare dalla Terra alla stella e viceversa) con l’eventuale vita aliena intelligente. Ci sono però astrofisici più pragmatici che vogliono prima escludere qualsiasi causa "naturale" del segnale, per esempio una quasar (un nucleo galattico che emette onde radio) nascosto dietro HD164595, prima di immaginare la possibilità di dialogare con gli ET.
    La squadra del SETI, ha annunciato una pubblicazione che sarà discussa nel corso del 67mo Congresso internazionale di astronautica a Guadalajara (Messico) il prossimo 27 settembre.
  8. .

    Romasanta


    Manuel Blanco Romasanta (Aldea de Regueiro, 18 novembre 1809 – Ceuta, 14 dicembre 1863) è stato un criminale spagnolo, colpevole di diversi delitti perpetrati in Spagna nella prima metà del XIX secolo. Psicopatico riconosciuto, Romasanta è l'unico esempio noto di licantropia, intesa come malattia mentale e non come maledizione, documentato in Spagna. 'Werewolf di Allariz' o il 'Tallow Man', erano i soprannomi per il primo serial killer della Spagna, un sarto di nome Manuel Blanco Romasanta. Dopo essere stato accusato dell'omicidio di un poliziotto, Romasanta fuggì a vivere in un piccolo villaggio e presto, in poco tempo, il suo numero di vittime aumentò. Il primo serial killer 'documentato' in Spagna è stato un signore di nome Manuel Blanco Romasanta.

    1351797460_881975_1351797602_noticia_normal


    Un grande nome ove purtroppo per le sue vittime, Manuel ha avuto alcuni soprannomi, il “lupo mannaro di Allariz”, oppure quello meno comunemente conosciuto come l'”Uomo sego” perché gli piaceva togliere il grasso dai corpi delle sue vittime per poi farne sapone. Era nato il 18 novembre 1809 a Aldea de Regueiro, in Spagna. Si crede che avesse avuto un'educazione relativamente privilegiata, a causa della sua capacità di leggere e scrivere, che era qualcosa che solo i ricchi potevano fare allora. Divenne un sarto e si sposò, stabilendosi in una vita normale. ma poi con la morte della moglie, per ragioni sconosciute, decise di diventare commesso viaggiatore. Egli viaggiò in tutta la Spagna e il Portogallo, vendendo le sue mercanzie. Nel 1844 è stato accusato dell'omicidio di un poliziotto di Leon tale Vicente Fernandez. Il suo corpo è stato trovato dopo che aver riferito che andava alla ricerca di Manuel per riscuotere un debito.

    hqdefault


    Manuel non fu presente al suo processo, era riuscito a mettere le mani su un passaporto falso e rendersi irreperibile, così fu giudicato colpevole dell'omicidio e in sua assenza, condannato a 10 anni. Si rifugiò, ma non si nascose alla vista nel piccolo villaggio di Rebordechao, sotto suo falso nome, e divenne molto gentile con le donne del villaggio, a dire il vero un po' troppo amichevole. Nel corso degli anni, diverse donne e bambini che lo avevano assunto scomparvero. Queste sparizioni vennero fuori dopo un po’ di tempo per essere notate, perché Manuel continuava furbescamente la corrispondenza tra le persone scomparse e le loro famiglie. Alla fine le voci che giravano intorno al villaggio e cioè che Manuel, uccidesse le persone, per farne il sapone con il grasso umano divennero molto insistenti, al punto che una taglia per la sua cattura venne posta contro di lui nella città di Escalona.

    d2355d9ef857517308601c3862861b86


    Alla fine fu arrestato e portato in giudizio, per l'omicidio delle seguenti persone:
    • Manuela Garcia, 47 anni, e sua figlia Petra, 15
    • Benita Garcia Blanco, 34 anni, e suo figlio Francisco, 10
    • Terreni Antonia, 37 anni, e sua figlia Peregrina
    • Josefa Garcia e suo figlio José Pazos, 21 anni.
    • María Dolores, 12 anni.
    Bisogna dire che le vittime, presentavano, sui loro corpi oltre a morsi, graffi e tagli da unghie, anche molto profondi, per cui inizialmente si ritennero responsabili i lupi della zona che furono così sterminati. La mattanza si interruppe quando furono rinvenute altre vittime con le medesime caratteristiche sui corpi.


    Durante il suo processo Manuel fece la straordinaria affermazione che la causa degli omicidi compiuti era da attribuire alla Licantropia, malattia con la quale si era infettato. Egli ammise di aver compiuto 13 omicidi, affermando che una maledizione era stata preparata contro di lui, uccidendo le proprie vittime dopo essersi trasformato in un lupo.
    Il suo caso fu chiamato: Causa No 1778 'The Wolfman' - Volume 36 dei Tribunali di Allariz.
    Durante il processo egli dichiarò:
    "La prima volta che ho subito la trasformazione, è stata tra le montagne di Couso. Mi sono imbattuto in due lupi feroci dall'aspetto. Improvvisamente sono caduto a terra, e cominciai a sentire violente convulsioni. Poco tempo dopo mi sono ritrovato in un lupo. Ho predato con gli altri due lupi per cinque giorni, fino a quando sono tornato al mio corpo, quello che vedete davanti a voi oggi, vostro Onore. Gli altri due lupi che erano con me, ho creduto fossero dei veri lupi, ma quando cambiarono la loro forma in umana, erano da Valencia. Uno si chiamava Antonio e l'altro don Genaro. Anche loro sono stati maledetti ... abbiamo attaccato e mangiato un certo numero di persone, perché avevamo fame ".

    romasanta


    L'accusa chiese quindi a Manuel per dimostrare la sua licantropia di trasformarsi in un lupo durante il processo. Egli rispose dicendo che la maledizione durava 13 anni, e che i 13 anni scadevano la settimana precedente. Fu assolto di quattro degli omicidi di cui era accusato, e ai quali ha confessato. La prova forense ha trovato che queste vittime morirono in attacchi di lupi veri, cosa rara in sé, ma riconosciuto colpevole delle altre nove accuse, e condannato a morte da garrota. Un medico ipnotizzatore francese noto come il signor Phillips scrisse al Ministro della Giustizia, dicendogli che Manuel era affetto da “Monomania” nota come “licantropia”, e che lui quindi, non era responsabile delle sue azioni. Egli ha affermato di aver trattato con successo questa condizione in passato, e ha chiesto che l'esecuzione essere ritardata in modo da poter studiare Manuel.
    Ciò ha portato il Ministro della Giustizia di scrivere alla Regina Isabella II, chiedendo di ritardare l'esecuzione. La Regina commutò la condanna a morte in ergastolo. Con ordine reale, del 13 maggio 1854 Manuel fu trasferito in un carcere di Celanova, dove morì pochi mesi dopo, forse affetto da una malattia, o forse colpito da una guardia che lo voleva trasformare, Un articolo di giornale dell’epoca riferisce invece che morì di cancro allo stomaco.
    La figura di Romasanta ha ispirato due pellicole cinematografiche spagnole:
    “El bosque del lobo” (1971), di Pedro Olea, adattamento cinematografico del romanzo El bosque de Ancines di Carlos Martínez-Barbeito, ispirato dalla figura di Romasanta;
    “I delitti della luna piena” (tit. orig. Romasanta. La Caza de la Bestia, 2004) di Paco Plaza, film biografico sulla figura ed i crimini di Romasanta.

  9. .
    Notizie dal blog di Sabrina Pieragostini. Ora, arrivano i risultati di altri esami. Fino ad oggi, si è sempre ipotizzato che anche a Paracas questa alterazione fosse stata indotta. C’è la possibilità che i teschi siano stati sottoposti ad una deformazione meccanica con assi di legno, ma il motivo per il quale sia probabile è la posizione del foro occipitale che si trova nella parte posteriore. In un normale teschio umano, dovrebbe essere più vicino alla linea della mandibola. Non solo: sarebbe anche più piccolo, elemento che fa propendere per l’origine genetica.
    La cosa più strana è che nei teschi di Paracas non esistano le classiche "suture" ossee caratteristiche dei normali crani.

    Altre info: LINK
  10. .

    image



    Uno strano caso di UFO si è verificato il 23 ottobre 2004 nella Cenote Chac Yaal, situata sulla strada Merida-Muna, pochi chilometri dopo la città di Abalá.

    MERIDA Yucatán. Quasi 12 anni fa, è accaduto in Yucatan un incredibile evento UFO e anche se l’evento fu tenuto nascosto quanto più possibile, potrebbe essere il soggetto di un film Hollywoodiano, perché ha procurato grande agitazione. La notizia di atterraggio di un veicolo spaziale su una zona ricoperta d’acqua, (Cenote) per poi salire a fino a scomparire nel cielo, non è una cosa di tutti i giorni. Tutto è cominciato sabato 24 ottobre 2004, quando il direttore della rivista " Misterios", ha scritto un rapporto affermando che diversi testimoni, la sera prima (venerdì alle 20:00), avevano visto un oggetto volante non identificato disceso e immerso nel Cenote Chac YaaL (situato in via Merida-Muna, pochi chilometri dopo la città di Abalá). Come racconta il direttore di ‘Misterios’ a ‘Milenio Novedades‘ lo stesso sabato si recarono sul posto e grande fu la sorpresa di scoprire almeno 8 persone armate e nessuno, fra giornalisti presenti e altra gente era stata autorizzata a entrare nel sito.

    image


    Cordialmente, tre delle persone armate ci hanno pregato di andare via che non potevamo rimanere, per "ordine superiore." Si scoprì come nessun livello di polizia (municipale, statale o federale) era a conoscenza di qualsiasi operazione di sorta in quella zona. Chi erano allora quegli individui armati, non essendo della polizia o delle autorità militari? Ricordate che nonostante fossero armati, non hanno mai cercato di occultare il passaggio a persone e a veicoli che transitavano da lì (la zona colma d’acqua si trova a soli 50 metri dalla strada). Almeno sei persone avevano aspetto di "non del posto" e non avevano nessun distintivo di identificazione. Fisicamente alcuni avevano i capelli lunghi, mentre solo due di loro avevano un taglio militare. Alcuni tassisti che provenivano da Oxkutzcab e Ticul e che sono passati da li hanno riferito di aver scorto queste persone armate.

    image



    La Storia

    I testimoni che hanno assistito all’evento hanno riferito che l'oggetto disceso dal cielo, non somigliava in nessun modo ad un aereo o elicottero e che si è immerso nella grande pozza acquosa. "Siamo stati a meno di 200 metri di distanza. Da quella distanza era impossibile confondersi e comunque è stato chiaro sentire lo “splash” dell’oggetto impattare nell'acqua.” "Stavamo attraversando da lì con le nostre biciclette quando abbiamo visto in lontananza una luce che si spostava con un movimento circolare. Capimmo subito che si trattava di un UFO, perché ne abbiamo già visti molti in questa zona, ma questo ha cominciato a spingersi sempre più in basso. La cosa ci ha intimorito un po’, perché non avevamo mai visto uno così vicino. Era di forma rotonda, completamente illuminato, con un diametro di circa 12 metri e da un’altezza che va dai 100 ai 200 metri sull’acqua, è andato ancora giù e si è immerso, sentendo il rumore dell’acqua e credo sia rimasto sott’acqua con le luci accese perché sotto il pelo dell’acqua si vedeva il suo bagliore.” “Dopo circa 15-20 secondi l’oggetto è fuoriuscito dall’acqua, dapprima lentamente e quando si trovò a circa 100 metri di altezza dall’acqua, accelerò totalmente, allontanandosi nel cielo.” Il giorno dopo, i conduttori del programma radiofonico "La Hora Macabre", si recarono sul posto per raccogliere informazioni, ma si accorsero delle impronte di persone che erano state lì.”

    image


    Qui dobbiamo fare una parentesi per dire che secondo altri testimoni, alcune persone armate sono arrivate sabato prima dell'alba e se ne andarono dopo 5:00, vale a dire, sono rimasti lì per più di 12 ore. Alcuni giorni dopo la domenica alcune persone intervistate nel comune di Muna, hanno confermato che nella zona intorno al Cenote avevano visto aggirarsi in volo luci e strani oggetti. Intervistato a questo proposito, Ulises Trujillo, direttore del gruppo "Jaime Maussan Rangers" ha riferito che “uomini armati”, protagonisti in questo caso, sono stati notati partecipare ad altri casi analoghi in Messico: "Ci è capitato qualcosa di molto simile, subito dopo un avvistamento o di atterraggio, arrivarono uomini armati che hanno isolato l'area. Questi tizi a volte militari non permettono a nessuno di avvicinarsi. Bisogna stare molto attenti in questi casi. "

    Fonte: http://sipse.com
  11. .
    Anch'io. E' da qualche mese che tra abbozzi e aggiustamenti è pronto, poi alla fine l'ho postato.
  12. .

    Giovanni_Aldini_reanimating_corpses_zpsd489167d



    VECCHI ESPERIMENTI

    Giovanni Aldini, figlio di Giuseppe Aldini e di Caterina Galvani, sorella del celebre fisico e fisiologo Luigi Galvani (famoso per lo studio dell'elettricità animale), Insegnò fisica sperimentale presso l'Università di Bologna dal 1798, dove prese il posto del suo maestro Sebastiano Canterzani. Incentrò i suoi studi sulle applicazioni dell'elettricità in campo medico e sull'illuminazione. Nel 1807 pubblicò a Londra uno studio sul galvanismo intitolato “An account of the late improvements in Galvanism” nel quale asserisce che in determinate condizioni sarebbe possibile riportare in vita un cadavere mediante stimoli elettrici, una teoria che troverà poi spazio nel romanzo Frankenstein, di Mary Shelley.

    aldini-giovanni-image


    Sempre mediante stimoli elettrici, durante i suoi spettacoli, induceva movimenti spasmodici ai muscoli facciali, alle braccia e alle gambe di esseri umani e di animali. Con i suoi studi perseguiva l'obiettivo di riportare in vita i morti, ma in quasi tutta l'Europa i condannati a morte venivano decapitati. Allora si spostò a Londra nel 1803, in quanto paese più vicino dove vigeva la condanna a morte per impiccagione. Nelle carceri trovò un uomo che definiva ideale per i suoi esperimenti: George Forrest, accusato di aver ucciso moglie e figlia e in attesa di verdetto. Entrato in possesso del corpo, lo scienziato eseguì un esperimento pubblico utilizzando una grande pila, sconvolgendo i presenti a tal punto da provocare (indirettamente) la morte del suo assistente la notte stessa per infarto, dovuto con ogni probabilità al terrore provocato dall'esperimento (sebbene alcuni pensano che, in assenza di Aldini, il morto avesse ripreso veramente vita, e si fosse mostrato a lui).

    galvanisme


    Durante l'esperimento il cadavere ricominciò a respirare e il suo cuore a battere. Secondo gli scienziati, Aldini riuscì per pochissimo tempo a ristabilire alcune funzioni fisiologiche del corpo, pur non alterandone lo stato di morte cerebrale. Gli stimoli di movimento, infatti, erano derivanti da input esterni. Grazie ai denari da lui lasciati fu fondata una scuola di scienze naturali a Bologna. Insieme al concittadino Luigi Galvani, fu di grande ispirazione per Mary Shelley nella creazione del libro di Frankenstein.

    Fonte: Wikipedia

    GLI ESPERIMENTI SOVIETICI

    Nella Russia sovietica di metà anni ’20 un gruppo di scienziati guidati dal Dr. Sergei Sergeyevich Brukhonenko (1890 – 1960) inizia a fare esperimenti di questo tipo sugli animali, nel caso specifico sui cani: già nel 1928 l’equipe di Bryukhonenko presentò dinnanzi alla comunità scientifica russa la prima testa di cane che, priva del resto del corpo, rispondeva ad alcuni stimoli esterni. In sostanza era stata creato un meccanismo che riproduceva le funzioni del cuore e dei polmoni, potente a tal punto da poter far «resuscitare» la parte del corpo che non li possiede.

    Sergei_S_Bryukhonenko


    Quella testa riuscì a rimanere in vita per alcune ore, ovvero sino a quando le cellule presenti nel sangue non iniziarono a disintegrarsi lentamente, rispondendo prontamente alle sollecitazioni che lo scienziato gli presentava: battiti di martello, cibo ed acido citrico. Bryukhonenko sostenne che quella macchina era in grado di far rivivere anche un corpo intero, ma non più di 15 minuti. Si ipotizza recentemente che vi furono davvero prove su cadaveri umani. Il regime comunista non esitò nel divulgare la notizia per questioni d’immagine, per voler dimostrare la propria superiorità in campo medico e scientifico rispetto agli oppositori. Ciò nonostante il vero scopo di tali ricerche, stando a quanto emerso dopo la caduta del muro di Berlino, era quello di creare dei mostruosi robot con testa canina, delle macchine da guerra, pronti a rispondere ad ogni comando. Al tempo non v’era la tecnologia adatta per ricreare un cervello umano o animale, per cui la testa «originale» era necessaria affinché una mostruosità del genere potesse funzionare.
    In vero, non esistono documenti reali che attestino ricerche di questo tipo anche su uomini, ma le probabilità che la scienza russa, protetta dal segreto del regime, abbia successivamente tentato esperimenti anche su cavie umane è alta. Siamo tuttavia certi che Stalin, nei primi anni al potere, abbia espressamente richiesto la creazione di un “superuomo”, un ibrido tra uomo e gorilla capace d’avere l’intelligenza del primo e la forza bruta del secondo, da usare naturalmente per scopi bellici. Il leader comunista, stando ad alcune fonti, avrebbe inoltre finanziato le ricerche mediche con il fine di poter “rianimare” i corpi dei soldati più valorosi.
    Sempre in Russia, solo 30 anni più tardi, il Dr. Vladimir Petrovich Demikhov (1916 – 1998) riuscì a creare un abominio: un cane a due teste.

    450_1000


    La mitologia greca ci offre un corrispettivo: Ὄρθος (“Orto“), fratello di Cerbero, della Chimera e dell’Idra, custode della mandria di Gerione e ucciso da Eracle nella sua decima fatica.
    Questo orrore era la commistione d’un cane di piccola taglia, ormai in fin di vita, e uno di grossa taglia sano. L’esperimento, oltre ad essere mirato per la progressione in campo medico dei trapianti, voleva essere una vera e propria dimostrazione che la morte può essere rallentata o del tutto fermata in alcuni casi. Sfortunatamente per Demikhov la maggior parte di quei poveri animali non sopravvissero a tali interventi e quelli che riuscirono a salvarsi non superarono il mese di vita, spesso costellato da atroci sofferenze fisiche.
    Sebbene l’eterna paura della morte nutrita dall’uomo sia stata esorcizzata nei millenni numerose volte e con metodi diversi, taluni esperimenti che di medico e scientifico hanno solo l’apparenza non possono essere giustificati esclusivamente in nome del “progresso”, quel progresso che mira persino a voler prevaricare i confini naturali dell’esistenza e, nel raggiungere tale obiettivo, procura enormi sofferenze a creature indifese. Ad oggi, come avevamo accennato in precedenza, non si è certi di quali, e quanti altri test simili, son stati effettuati nei laboratori sovietici, ma l’aura di mistero che ricopre tali ricerche contribuisce ad accrescere il timore che i pochi esperimenti venuti alla luce siano solo “la punta dell’iceberg“.

    Autore: Lorenzo
    Fonte: http://www.veniteadme.org


    GLI ESPERIMENTI AMERICANI


    Una società biotech statunitense, la Bioquark di Philadelphia, ha ricevuto l'autorizzazione a tentare di rianimare dei pazienti dichiarati clinicamente morti. Non si tratta di folli esperimenti in stile Frankenstein, ma di trial clinici mirati a comprendere se il sistema nervoso centrale possa essere riportato in vita. Una commissione dei National Institutes of Health negli Stati Uniti ed in India ha garantito alla Bioquark di Philadelphia il permesso di provare a rianimare il cervello di 20 pazienti dichiarati clinicamente morti per gravi traumi al cervello e tenuti in vita dalle macchine.

    1*FJzFG6_XaP2hl8JlDj4tZw


    Se si riuscirà a rianimare parti del midollo spinale superiore, è scientificamente plausibile che questo possa permettere di ristabilire le funzioni respiratoria e circolatoria in modo autonomo, ossia senza il supporto dei macchinari. "Questo trial è il primo del suo genere ed un altro passo in avanti verso il rovesciamento della morte nel corso della nostra vita", spiega Ira Pastor, CEO di Bioquark, al Telegraph. La prima fase dei trial del cosiddetto ReAnima Project prevede i tentativi di "resuscitare i morti", o per meglio dire la loro attività cerebrale, sfruttando una combinazione di tecniche che vanno dalla somministrazione di farmaci alla stimolazione nervosa sino all'utilizzo di terapie laser.

    rsz_thumb_screen_shot_2016-04-22_at_25725_pm_1024-2-700x390


    In subordine, i ricercatori proveranno a verificare se i loro sforzi siano quantomeno in grado di produrre dei cambiamenti nelle meningi, le membrane che rivestono il sistema nervoso centrale. I trial veri e propri dureranno sei settimane e saranno condotti presso l'Anupam Hospital di Rudrapur, India, non appena Bioquark avrà ottenuto l'autorizzazione dalle famiglie dei 20 pazienti. Dopodiché, i soggetti coinvolti saranno monitorati per alcuni mesi alla ricerca di cambiamenti significativi. "Speriamo di vedere dei risultati nei primi due o tre mesi", afferma la Pastor. Come detto, saranno utilizzate diverse tecniche nel tentativo di verificare quale possa rivelarsi la più efficace.
    Nello specifico, ci saranno quattro tipi di trattamento:
    a) L'iniezione di cellule staminali nel cervello due volte a settimana;
    b) Terapia laser transcraniale, una forma di trattamento non invasivo che prevede di utilizzare la luce per attivare il naturale processo di recupero del corpo che è già stata testata (con risultati alterni) su ictus, emicrania e morbo di Parkinson;
    c) Iniezione quotidiana di peptidi nel midollo spinale;
    d) Stimolazione nervosa, un trattamento non invasivo che prevede l'utilizzo di impulsi elettrici sul nervo mediano.
    Molto spesso i corpi di pazienti cerebralmente morti riescono ancora a svolgere certe funzioni, come la digestione, la cura delle ferite e, in alcuni casi, persino combattere le infezioni e portare avanti una gravidanza. Riuscire a far "ripartire" il cervello e farlo funzionare nuovamente potrebbe essere un primo passo lungo una strada che porta al far recuperare ai pazienti la vita, o quantomeno qualcosa di simile. Ad ogni modo, questa strada è particolarmente lunga. "Da parte nostra c'è una visione a lungo termine sul fatto che esista la possibilità di un pieno recupero in questi pazienti, sebbene questo non sia la parte principale di questo primo studio, che è invece un ponte verso questa eventualità", spiega la Pastor.
    In precedenza anche Sam Parnia, della Stony Brook University School of Medicine, ha pubblicato un libro dal titolo emblematico: “Erasing Death: The Science That is Rewriting the Boundaries Between Life and Death” (Cancellare la morte: la scienza sta riscrivendo i confini tra la vita e la morte).


    In questo suo libro, presentato nel 2013 alla trasmissione televisiva della americana NBC, “Today Show”, lo scienziato ribadisce come una persona che sia dichiarata clinicamente morta possa invece essere riportata in vita. Come? Lo spiega lo stesso professore: «I progressi negli ultimi 10 anni ci hanno dimostrato che dopo che una persona muore, si trasforma in un cadavere soltanto quando le sue cellule cerebrali cominciano a morire, riporta Discovery News e anche se la maggior parte delle persone pensa che questo avviene in soli quattro o cinque minuti, ora sappiamo che in realtà le cellule cerebrali sono vitali per un massimo di otto ore... Adesso sappiamo che è solo dopo che una persona si è trasformata in un cadavere che le sue cellule stanno davvero morendo, e se quindi manipoliamo quei processi, siamo in grado di riavviare il cuore e riportare una persona in vita».

    Fonte: http://it.ibtimes.com





  13. .
    Tunguska (30 giugno 1908) e Čeljabinsk (15 febbraio 2013)Analogie tra i due eventi ----> LINK
  14. .
    Link QUI
  15. .
    Certo. E sono fermamente convinto che un buon horror non ha bisogno di effetti speciali così terrificanti. Il soggetto deve godere del film, capirlo, prevederlo e seguirlo con attenzione, non avendo paura che da un momento all'altro possa prendergli un infarto.
    Scherziamo? Un film pulito e ordinato e senza milionari effetti speciali secondo me vale molto di più.
5856 replies since 30/9/2003
.