Russia, captato un segnale sospetto da 95 anni luce.

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    Il 15 maggio dello scorso anno, il radiotelescopio russo Ratan-600 di Zelenchuskaya, situato sul versante settentrionale del Caucaso, impegnato nel programma Seti, ha captato un forte segnale radio, di grande intesità e al momento, senza alcuna spiegazione astrofisica.
    Il segnale proviene da una stella distante 95 anni luce nella costellazione Ercole, nota agli astrofisici con il nome HD164595, La stella in questione è grande quasi quanto il nostro Sole e, per quello che si sa, ha almeno un pianeta che le ruota intorno, grande come Nettuno e con un anno della durata di circa 40 giorni terrestri.

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    Seth Shostak, del Search for Extra-Terrestrial Intelligence Institue (Seti) ha dichiarato:
    "Sono scioccato dall'averlo saputo un anno dopo. La prassi consolidata nella nostra comunità è che appena si capta un segnale interessante si condividono le informazioni con gli altri in modo da poter puntare altri radiotelescopi nella zona di cielo in questione”.

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    A diffondere la notizia tra la comunità internazionale è stato un astrofisico italiano, Claudio Maccone dell'Università di Torino, che ha assistito a una conferenza degli scienziati russi. Maccone dichiara che: “È indispensabile un monitoraggio permanente della stella”, che intanto in un anno, al radiotelescopio, che ha sede nella Repubblica di Karachai-Circassia, non sembra essere arrivato alcun altro segnale. Né gli apparati del Seti messi in moto nelle ultime ore hanno captato alcunché.

    maccone


    La caccia, tuttavia, è aperta e c'è già chi sogna di interloquire a intervalli di 95 anni (il tempo che la luce impiega ad arrivare dalla Terra alla stella e viceversa) con l’eventuale vita aliena intelligente. Ci sono però astrofisici più pragmatici che vogliono prima escludere qualsiasi causa "naturale" del segnale, per esempio una quasar (un nucleo galattico che emette onde radio) nascosto dietro HD164595, prima di immaginare la possibilità di dialogare con gli ET.
    La squadra del SETI, ha annunciato una pubblicazione che sarà discussa nel corso del 67mo Congresso internazionale di astronautica a Guadalajara (Messico) il prossimo 27 settembre.
     
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