Mystero

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    "Il sito, già conosciuto dalla comunità scientifica fin dai primi anni del 1950, è composto da almeno 127 rocce disposte in forma circolare, in cima ad una collina. Si presume che sia stato costruito come un antico osservatorio astronomico dagli antichi popoli indiani che abitavano la regione. Il cerchio megalitico ha 30 metri di diametro, con pietre di granito con un massimo di 4 m di lunghezza [...] Il cerchio di Calcoene è stato soprannominato la "Stonehenge di Amapà" [...] Gli scavi, effettuati dagli archeologi, sono in corso dal 2006. In base alle caratteristiche dei frammenti ceramici trovati nelle vicinanze del sito, gli archeologi stimano che la sua età sia compresa tra 500 e 2.000 anni [...]". Inoltre l' "allineamento di uno dei blocchi di pietra con il solstizio di dicembre [...] ha portato gli archeologi a credere che il sito fu un osservatorio astronomico [...]".

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    Il monumento di Calcoene

    di Yuri Leveratto

    "Nell'Europa occidentale hanno vissuto, intorno al 3000 a.C., alcuni popoli che svilupparono una cultura particolare detta megalitica. Le costruzioni principali di quell'epoca sono i cromlech, grosse pietre disposte in circolo, sia per motivi rituali che calendariali, i dolmen, delle urne funerarie costituite da due pietre verticali sovrastate da un lastrone orizzontale, e i menhir, pietre verticali conficcate nel suolo, che probabilmente avevano la funzione di rendere omaggio al sole. I più importanti siti archeologici di questa antica cultura si trovano a Stonehenge (il cui monumento fu però rimaneggiato, intorno agli anni '60 del secolo scorso), in Bretagna, in Irlanda, Corsica, Sardegna, Malta e Portogallo, dove si trova il misterioso cromlech di Almendres. Fino ad ora si pensava che i monumenti megalitici di questo tipo esistessero solo in Europa. Con il ritrovamento e l'attenta analisi, nel 2006, del cromlech di Calcoene (pronuncia:Calsueni), nel nord del Brasile, presso il litorale atlantico, si può affermare che la cultura megalitica giunse anche in America. E' una zona piovosissima, praticamente piove tutti i giorni. Durante la giornata numerosi acquazzoni si alternano a momenti ventosi e soleggiati. A circa venti chilometri dal paese si trova il cromlech, che è situato in un monticolo di circa 7 metri d'altezza. E' formato da una trentina di pietroni alti fino a 4 metri, disposti in circolo. Il diametro del cromlech è di circa 30 metri. Alcuni lastroni sono caduti o inclinati e questo può far supporre che il monumento sia molto antico. All'interno del circolo vi sono 2 pietroni molto particolari, uno di questi riporta un foro poco sopra la metà della sua altezza, mentre l'altro è disposto diagonalmente. Secondo il ricercatore brasiliano Josè Elias Avila la pietra bucata ha la funzione d'individuare l'esatto momento del solstizio d'inverno, il 22 dicembre di ogni anno. La luce del sole, all'alba del 22 dicembre, entra nel foro della prima pietra e, colpendo la seconda, non causa ombre laterali. Nel sottosuolo del cromlech vi sono due fossi a forma di stivale, uno profondo 1,3 metri e l'altro profondo 1,9 metri. Entrambi hanno un diametro di circa 1,7 metri. All'interno dei fossi sono state trovate alcune ossa umane (non crani), e della ceramica, che è stata datata intorno al 1000 d.C. Ho intervistato l'archeologa Mariana Petry Cabral, che fa parte dell'equipe che ha studiato il sito archeologico. Secondo lei il monumento fu costruito all'incirca all'inizio dell'era cristiana. Come è giunta a tale conclusione? La ceramica ritrovata nei fossi e anche alcuni frammenti di terracotta ritrovati nelle fondamenta del monumento farebbero pensare che il monumento stesso sia stato costruito dagli artefici della ceramica, che è propriamente amazzonica, (stile denominato Aristè), ma differisce dalla ceramica marajoara dell'isola di Marajo. I costruttori del monumento megalitico sarebbero stati pertanto indigeni amerindi, discendenti dei popoli asiatici che giunsero in America dallo stretto di Bering e dalla Melanesia e Polinesia, circa 30 millenni or sono. Dall'analisi geografica del luogo, ma anche in seguito ad altre considerazioni di natura storica e culturale si può proporre una teoria alternativa sull'origine del cromlech di Calcoene. Innanzitutto bisogna evidenziare che il cromlech in questione è l'unico monumento megalitico circolare, di questo tipo, nell'intero continente americano. Se la tradizione megalitica fosse stata comune nei popoli amerindi si sarebbero già trovati altri cromlech sia nell'America settentrionale che meridionale. E' vero che gli indigeni sud-americani hanno un conoscimento basico sulle eclissi e il solstizio d'inverno, ma se la tradizione di costruire cromlech fosse stata tipica di un particolare popolo amerindio che viveva nella zona di Calcoene, perchè successivamente questa cultura si è perduta? A mio parere il cromlech di Calcoene, che è allo stesso tempo un monumento archeoastronomico e un mausoleo, è molto più antico. Bisogna considerare attentamente dove è situata la zona di Calcoene: con una latitudine nord di 2 gradi e 29' e una longitudine ovest di 50 gradi e 56' si trova praticamente affacciata sull'Oceano Atlantico, proprio nella zona di mare dove soffiano costanti gli alisei dalle isole Canarie. Secondo la mia interpretazione, è possibile che un piccolo gruppo di umani, di origine caucasoide, abbia attraversato l'oceano con imbarcazioni di fortuna. Questo limitato gruppo di caucasoidi (non più di una ventina) potrebbe essersi ritrovato isolato in seguito a devastanti alluvioni. Una volta salvatosi con una imbarcazione di fortuna, potrebbe essere stato spinto verso sud-ovest dagli alisei, giungendo presso le coste di Calcoene, con un viaggio non lunghissimo, di circa 30 giorni. Questo piccolo gruppo di navigatori continuò la tradizione megalitica che era propria delle sue terre ancestrali. La consistenza numerica di questi "megalitici" era però molto bassa e, non potendo dominare le altre culture aborigene già presenti sul territorio, ne furono assorbiti. Forse alcuni "megalitici" viaggiarono in lungo e in largo per il continente sud-americano e così fecero i loro geni; la prova di questa mia supposizione sono gli occhi verdi e la pelle chiara (tipici del gruppo umano caucasoide [*]), presenti in alcuni indigeni americani, come gli Yanomami. Alcuni di questi "megalitici" rappresentarono la loro storia e le loro tradizioni in alcuni pittogrammi del Sud America, spesso codici indecifrabili. Secondo questa tesi, è possibile che, nei secoli successivi, alcuni indigeni amerindi abbiano occupato la zona del cromlech, ritenendola sacra e praticando nelle vicinanze le loro tradizioni. Così si potrebbe spiegare l'origine della ceramica amazzonica ritrovata presso il cromlech e nei due fossi situati proprio al di sotto di esso".

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    [*] Un'altra teoria: secondo il discusso antropologo argentino Jacques de Mahieu (1915-1990), autore di Drakkars in Amazzonia, Il viaggio del dio Sole, L'agonia del dio Sole eccetera, i Vichinghi non solo raggiunsero l'America settentrionale, evento ormai sicuro, ma sbarcarono anche in Centroamerica e Amazzonia. link, link

    Edited by Ultron1986 - 12/6/2016, 04:05
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    "E' questo il nome sotto il quale è indicato un incognito prigioniero, che destò grande curiosità tanto più viva in quanto pare che oggimai sia impossibile possa essere pienamente acquetata. Era costui di una statura maggior del comune degli uomini, e di nobilissima e bellissima persona; fu menato circa il 1662, con grandissima secretezza, nel castello di Pinerolo dove era governatore Saint-Mars; ed aveva in sul volto una maschera di velluto nero. Il governatore di persona il condusse nel 1686 all'isola di S. Margherita. Nel 1689 Saint-Mars, essendo fatto governatore della bastiglia, ivi si trasse con seco il prigioniero, sempre travisato da quella maschera. Il quale si morì il dì 19 novembre 1703 in sulle ore 10 della sera dopo breve infermità, e fu sepolto al dì seguente, 4 ore dopo il meriggio, nel cimitero di S. Paolo sotto il nome di Marthioli. Fu arsa ogni suppelletile ed altra cosa stata in suo uso; si fecero scrostare e riquadrar le pareti della camera che aveva abitata, se ne disfecero persino i mattoni per tema non v'avesse nascosto qualche viglietto. Danno per fermo che il marchese di Louvois, che si condusse a visitare l'isola di S. Margherita, gli parlasse stando in piedi e con un rispettoso contegno. Laborde, primo cameriere di Luigi XV, che aveva avuto dal suo padrone parecchie prove d'intima confidenza, avendogli fatto manifesto il desio di saper chi fosse quel misterioso personaggio, il re gli rispose: "Io lo compiango; ma la sua prigionia ad altri non fa torto che a lui ed ha prevenuto grandi calamità; a te non è dato sapere più avanti". Queste parole eran già troppe a pungere viemaggiormente la curiosità dell'universale, e dare argomento a conietture quai più quai meno arrischiate. Fu detto essere il prigioniero il conte di Vermandois, il duca di Beaufort, il duca di Monmouth, il conte Girolamo Magni (o Mattioli) primo ministro del duca di Mantova, un fratello gemello di Luigi XIV, un figlio adulterino di Anna d'Austria e del duca di Buckingham, finalmente il frutto di un secreto matrimonio di quella principessa rimasta vedova, col cardinal Mazarini ecc. Un gran numero di opere si possono consultare su questo singolar personaggio [...]" (David Passigli, 1845).

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    "Quattro luoghi di prigionia egli ebbe, e da' registri di essi non rilevasi cosa alcuna al proposito; a Pinerolo, all'Exiles, a S. Margherita, ed alla Bastiglia, ove morì. Le sole fonti autentiche, nelle quali abbiam cercato attingere qualche cosa di chiarezza sono 1.° un Giornale di Du Junca, luogo-tenente regio alla Bastiglia, scritto di sua mano, e dato in luce dal Gesuita Griffet, confessore di quella prigione di stato. 2.° L'atto di morte della Parrocchia di S. Paolo. 3.° Il foglio 120 del gran registro della Bastiglia. 4.° Un memoriale autografo di Saint-Mars, il cui originale è nell'archivio straniero, e da pochissimo scoperto. Dicesi nel primo "Giovedì 18 settembre 1698, alle 3, pomeridiane, il Sig. di Saint-Mars, governatore della Bastiglia, ha condotto nella sua lettiga un antico prigioniero ch'egli aveva a Pinarolo, il cui nome si tace, e che deve starsi del continuo con maschera al volto, ec."; nel secondo "Lunedì 19. novembre, il prigioniero sconosciuto, celato da una maschera di velluto nero, è morto circa le 10 di sera senza malattia ecc. fu sepolto il 20 novembre alle 4. pomeridiane nel cimitero di S. Paolo, e 40 lire si spesero per la tumulazione"; e l'atto di morte ci dice "che fu nominato nel registro Marchiali, e avea 45 anni. "Il foglio 120 del gran registro della Bastiglia aveva".
    Nomi e qualità dei prigionieri: Antico prigioniere di Pinerolo, obbligato a portar sempre una maschera di velluto nero, e di cui non si potè saper mai nè il nome nè la condizione.
    Data di loro ingresso: 18. Settembre 1698. alle 3. dopo mezzogiorno.
    Volume e pagina: Du Junca. vol. 37.
    Causa della detenzione: Non si è mai potuta sapere.
    Una nota in margine dice poi che "Questo prigioniero era stato alla Bastiglia 3 anni e 62 giorni, non compreso il dì della morte. Morì di subito, fu sepolto in un lenzuolo nuovo di lino, e tutto ciò che gli era appartenuto fu dato alle fiamme compresa la porta della camera; i metalli vennero fusi. Le muraglie furono scrostate di tutto l'intonaco". Il Memoriale dà una lettera scrittasi dal ministro al Governatore di Pinarolo, in cui conoscesi che a' 13 d'agosto 1691 erano già vent'anni che il prigioniero stava detenuto, per cui alla sua morte sarebbero consumati 32 anni di carcere. Ne verrebbe allora ch'ei fosse stato imprigionato di 13 anni, postolo veramente morto di 45. All'isola di S. Margherita, a' confini della Francia e sul mare, fu edificata una prigione a bella posta per la maschera di ferro. L'atto di morte citato fu compilato con falsità e per il nome del defunto immaginato allora e per l'età essendo trapassato di oltre 60 anni. Molte congetture si fecero per indagare chi fosse il prigioniero, ma tutte false. Chi volle fosse il duca di Beaufort, chi quello di Montmouth, chi quel di Vermandois, chi il Patriarca d'Armenia, chi il Magni segretario del Duca di Mantova, tutti però fabbricarono sul vano. Più niun dubbio può cadere sulla verità del fatto, che sta in pro di quelli che pensano essere la Maschera gemello a Luigi XIV, nato nel 1638, e fatto sparire perchè, in tempi ne' quali si passionava per le credenze astrologiche, erasi profetato che il frate gemello a Luigi sarebbe stato la ruina del Re e del Regno. Nacque poche ore dopo di Luigi, assistita la partoriente da una sola persona, mentre non dubitavasi più dopo l'uscita del primo feto, che altro ve ne stasse. Fu educato a lavori femminili, incognito a sè ed altrui, finchè Luigi poi, o per gelosia, lo che è più probabile, o per credenza a' presagiatori, vedendolo di carattere turbolento, lo fe' imprigionare con la maschera di ferro. Nè è strano che potesse in tal modo sparire un alto personaggio essendochè nell'ultimo secolo disparve pure in Russia l'erede al trono, e più non se n'ebbe sentore" (tratto da Genealogia della famiglia Bonaparte, 1842).

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    Le ricerche condotte dal crittografo francese Etienne Bazeries, alla fine del XIX secolo, avrebbero scoperto "l'identità di questo personaggio (ma lasciando parecchi dubbi)". "Essa era protetta nei documenti dell'archivio di Luigi XIV dalla cifratura, detta Gran Cifra, inventata da Antoine e Bonaventure Rossignol. La decifrazione di una lettera del Louvois, segretario di Stato alla Guerra di Luigi XIV, datata 8 luglio 1691 e diretta al maresciallo Catinat, avrebbe consentito l'identificazione del prigioniero misterioso custodito per un certo tempo a Pinerolo. Si sarebbe trattato di Vivien de Bulonde, generale incaricato della conquista di Cuneo durante la guerra della Grande Alleanza. Costui, all'arrivo delle truppe austriache, si era fatto prendere dal panico ed aveva interrotto l'assedio della cittadina piemontese ritirandosi e abbandonando in loco munizioni e feriti. Per questo fu condannato alla reclusione e a non mostrare più il proprio volto, a motivo della sua colpa, molto infamante per un militare. Non vi sono tuttavia certezze sulla reale corrispondenza dell'identificazione così effettuata alla realtà e questo in base a due considerazioni:

    1. che il rango del personaggio identificato non fosse tale da giustificare misure così complesse per la sua incarcerazione e conservazione in vita
    2. che, se si fosse trattato invece di un altro personaggio, qualcuno di altissimo livello, non è improbabile che, al fine di celarne l'identità anche ai posteri, si fosse cercato di creare una falsa pista.

    Occorre inoltre osservare che, alla data della lettera del Louvois al Catinat (1691), la Maschera di Ferro non si trovava più a Pinerolo (dove, nella citata lettera, il Louvois chiede al Catinat d'incarcerare il Bulonde), da dove era stato trasferito al forte di Exilles nel 1681, che lasciò poi nel 1687 per il castello d'If. Inoltre:

    ° perchè cifrare un ordine privo d'interesse "spionistico", visto che si trattava di punire un reato militare noto?
    ° perchè sottoporre a segreto tale provvedimento, più che legittimo in questi casi anche a quel tempo, la cui causa era nota a tutti gli ufficiali e soldati comandati dal generale in questione al momento dello svolgimento dei fatti per cui sarebbe stato punito?
    °perchè mai imporgli di celare il volto: quello della vergogna a mostrarsi (e poi solo ai carcerieri e compagni di carcere ed a qualche passante) a volto scoperto era semmai un problema del Bulonde, non certo del Louvois e tanto meno di Luigi XIV".

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    "Fra i tanti documenti finalmente "in chiaro" uno sembra svelare il mistero della Maschera di Ferro, la cui identità fu attribuita ad un gemello del Re tenuto nascosto per evitare pretese al trono. Una lettera indica che potesse invece trattarsi del generale Vivien de Bulonde, accusato di codardia durante l'assedio di Cuneo. La missiva riporta infatti: "Sua Maestà desidera che arrestiate subito il generale Bulonde e lo facciate condurre alla fortezza di Pinerolo, dove di notte resterà chiuso in una cella mentre di giorno potrà passeggiare sugli spalti portando una maschera". Data e luogo corrispondono [...]".

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    Vivien de Bulond: link

    "Gli storici sostengono che in realtà la maschera di ferro fosse utilizzata soltanto durante le trasferte del prigioniero, per evidenti motivi igienici e sanitari. In alcuni resoconti dell'epoca si parla addirittura di una maschera di tessuto nero ... che la leggenda popolare avrebbe ingigantito, fino a renderla d'acciaio. Sempre nella realtà storica, l'uomo dalla maschera di ferro fu probabilmente un nobile, detenuto per motivi ignoti, e forse tenuto prigioniero invece che giustiziato poichè caro alla famiglia reale. Le ipotesi e le identità proposte sono molte" (Misteridellastoria.com).

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    Edited by Francesco Z. - 1/10/2015, 14:55
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    28/08/2014. "Sono stato un idiota, mi dispiace di aver causato tanto dolore". Con queste parole Mark David Chapman, l'uomo che trentaquattro anni fa uccise John Lennon, si è pentito dell'omicidio compiuto. Lo ha detto davanti alla commissione incaricata di decidere sulla concessione della libertà condizionata, che però ha deciso di negargliela per l'ottava volta [...] L'8 dicembre 1980, Chapman, che ora ha 59 anni, esplose cinque colpi contro John Lennon uccidendolo, davanti all'ingresso del Dakota Building, il palazzodi New York dove abitava con Yoko Ono, di fronte a Central Park. Un anno dopo l'omicidio Chapman, dopo essersi dichiarato colpevole di omicidio di secondo grado, fu condannato a una pena tra 20 anni e l'ergastolo, a seconda delle successive valutazioni della commissione che analizza tali casi. La prima volta ha chiesto la libertà condizionata nel 2000 e da allora gli è stata negata otto volte, compresa l'ultima nei giorni scorsi. La prossima richiesta potrà presentarla tra due anni. In tutti questi anni dietro le sbarre, Chapman ha dichiarato di aver trovato la fede e di essersi reso conto che si può scegliere tra Cristo e il crimine. Nel suo colloquio con la commissione, che ha poi diffuso la trascrizione della deposizione, Chapman ha anche sostenuto di essere consapevole che una volta rilasciato la sua vita potrebbe essere a rischio ma, ha detto, "la lascio nelle mani di Dio ... mi fido di lui". La commissione ha però deciso che ancora non può essere rimesso in libertà e ha affermato che, "dopo una revisione dei dati e interrogatori", è stato stabilito che se rilasciato ora "c'è una ragionevole possibilità" che Chapman tornerebbe "di nuovo a violare la legge".

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    Alcuni ritengono che Chapman sia un killer dei servizi segreti americani:

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    "Ancor più inquietante quanto dichiarò la CNN nel 2000, cioè che Lennon a quanto pare aveva previsto la propria morte nella canzone del 1980 Help me to help myself: "L'angelo della distruzione continua a braccarmi" e "Oh, Signore, aiutami" (tratto da Morasta.it).

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    Edited by Francesco Z. - 30/9/2015, 23:01
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    L'origine di Cristoforo Colombo, alcuni documenti ufficiali:

    "L'origine di Cristoforo Colombo: i documenti ufficiali

    di Yuiri Leveratto

    Oggigiorno nessuno studioso serio dubita sul fatto che Cristoforo Colombo sia nato nella Repubblica di Genova. Tuttavia vi sono ancora molti pseudo-ricercatori, che, sulla base di notizie false o congetture, sostengono che il famoso navigatore avesse tutt'altra origine. Vediamo innanzitutto cosa scrisse il grande storico spagnolo Gonzalo Fernandez de Oviedo nella sua Historia General y Natural de las Indias:

    Cristobal Colon, secondo come ho potuto saper da uomini della sua nazione, è nato nella provincia della Liguria, che è in Italia, e nella quale vi si trova la città di Genova: alcuni dicono che è di Savona, e altri di un piccolo villaggio che si chiama Nervi, che sta nella parte di Levante rispetto a Genova e che vi dista due leghe, nella costa che da sul mare;; altri dicono che nacque in un villaggio che si chiama Cugureo, sempre vicino alla città di Genova.

    Uno dei più grandi storici del XVI secolo pertanto, indica nella Repubblica di Genova (anche se non fornisce il luogo preciso), il territorio di origine del grande navigatore. Ma andiamo ai documenti ufficiali che provano indiscutibilmente l'origine genovese di Cristoforo Colombo. In totale sono più di sessanta i documenti che si riferiscono a Colombo o ai membri della sua famiglia. Due documenti si riferiscono al nonno di Cristoforo, Giovanni, nato a Moconesi nei pressi di un'antica via che da Piacenza conduce a Genova. Trentacinque documenti si riferiscono al padre di Domenico, nato a Quinto (Genova). Tre documenti si riferiscono alla madre, Susanna Fontanarossa. Il più importante tra questi scritti è il cosidetto Documento Assereto, trovato da Ugo Assereto nell'archivio di Genova nel 1904, tra gli atti del notaio Girolamo Ventimiglia. Nel luglio del 1478 la casa Centurione di Genova incaricò Cristoforo Colombo di comprare una partita di zucchero nell'isola di Madeira. Però il rappresentante dei Centurione in Portogallo, Paolo De Negro, non inviò a Colombo la somma necessaria per l'acquisto. Circa un anno dopo Lodisio Centurione volle appurare le responsabilità dell'accaduto davanti a un notaio a Genova. In questo documento, che risulta essere stato scritto il 25 agosto 1479, Colombo appare come testimone nella disputa tra Lodisio Centurione e i fratelli Paolo e Cassano De Negro. Il futuro ammiraglio dichiara, sotto vincolo di giuramento, di essere cittadino genovese:

    "Cristoforus Columbus, civis Januae"

    ossia:

    "Cristoforo Colombo, cittadino di Genova".

    Coloro i quali contrastano la genovesità dell'Ammiraglio del Mare Oceano, sostengono che il Cristoforo Colombo figlio di Domenico e di Susanna Fontanarossa, non ha nulla a che vedere con il Cristobal Colon, Almirante del Mare Oceano. Di solito aggiungono, essendo male informati, che Cristobal Colon non avrebbe mai scritto nulla sulle sue origini genovesi. In generale Colombo, fin da quando si stabilì in Spagna, non rinnegò mai le sue origini, però tentò di divulgarle il meno possibile, perchè il semplice fatto di essere straniero ostacolava i suoi progetti. Una delle prove del fatto che Cristoforo Colombo e Cristobal Colon siano stati la stessa persona è proprio il Documento Assereto, che oltre a sancire la genovesità di Cristoforo Colombo, prova il fatto che lui stesso si trovasse a Madeira nel 1478. Ma è assodato che Cristobal Colon stesso si trovasse a Madeira in quegli anni, isola dove conobbe la sua prima sposa, Felipa Moniz Perestrello. Comunque in due scritti il Colon, ormai ammiraglio, menziona le sue origini. Nello scritto Institucion de Mayorazgo, il 28 febbraio 1498, ordina al figlio Diego di farsi carico del mantenimento di un membro della famiglia a Genova:

    "Que tenga allì casa y mujer ... como persona legada a nuestro lineaje, pues de aì salì y en ella nazì"

    Ossia:

    "Che possa avere casa e sposa ... siccome è una persona del nostro lignaggio, in quanto da lì sono partito e in quella città sono nato.

    Il secondo documento che lega indissolubilmente il Colombo genovese al Colon Almirante è una lettera ai Protettori delle Compere di San Giorgio (Genova), del 2 aprile 1502:

    "Bien que el cuerpo ande acà, el corazon esta alli de continuo"

    Ossia:

    "Anche se il corpo viaggia per di quà, il cuore sta là continuamente".

    Un ultimo importante documento è l'atto del notario Giovanni Battista Peloso davanti al quale comparvero i tre figli di Antonio Colombo (fratello di Domenico, padre di Cristoforo). Matteo, Amighetto e Giovanni dichiararono di compromettersi a dividere in parti eguali i costi che avrebbe dovuto sostenere Giovanni per andare a trovare suo cugino, Cristobal Colon, almirante del rey de Espana".

    Fonte: link

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    "Sono oltre 120 i documenti in base ai quali ho potuto compilare la genealogia ininterrotta degli antenati dell'Ammiraglio e di alcuni suoi rami a partire dalla fine del sec. XII, sino alla prima metà del sec. XV. Sono molteplici i dubbi che finalmente scompaiono sulle origini della famiglia e su varie affermazioni di Cristoforo e del figlio don Fernando. Innanzitutto il casato risulta essere ligure, originario della riviera di Levante, con sedi ed abitazione nelle contigue località di Bogliasco e Sori. Viene così esclusa ogni possibile origine da Piacenza o da altrove, ipotizzata in varie epoche. Resta pertanto con ciò improponibile ogni origine da conversi sefarditi [Ebrei] sostenuta ricorrentemente da alcuni autori colombiani" (tratto da Le origini della famiglia di Cristoforo Colombo nelle testimonianze dei documenti genovesi (sec. XII-XVI) di Augusto Agosto, commissione scientifica del Comitato Colombiano).

    "Il testamento originale andò perduto ma esistono trascrizioni. Comincia invocando la Santissima Trinità e vi ricorda tutti i diritti a lui concessi nelle "Capitulaciones" e le terre da lui scoperte. Stabilisce l'ordine di successione cominciando dai suoi figli e terminando con i suoi fratelli. "Che mio figlio Diego tenga e sostenga sempre nella città di Genova una persona della nostra stirpe che abbia costì casa e moglie, e che gli si conceda una rendita per mezzo della quale possa vivere onestamente .. Infatti da essa partii e in essa nacqui ... che si depositi il denaro nella Banca di San Giorgio a Genova, città nobile e potente sul mare". Ricorda inoltre ai Re che il suo desiderio è quello di liberare il Santo Sepolcro e che lui metterà a disposizione il suo danaro per una crociata, e che suo figlio Diego dovrà parteciparvi, difendendo sempre la Chiesa dagli scismi e dalle eresie e cercando di convertire alla fede cristiana tutti i popoli delle Indie".

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    "Tutti i cronisti [non italiani], senza eccezione, dell'epoca scrissero che era uno straniero e genovese, o genericamente ligure, come s'è detto" (Homolaicus.com).

    L'ultimo erede di Colombo: link

    La famosa mappa di Piri Reis:

    "La mappa di Piri Reis è un documento cartografico realizzato dall'ammiraglio turco Piri Reis nel 1513". "Particolarmente illuminante appare una sua frase, riportata a margine del foglio e redatta in lingua turca ottomana (con caratteri quindi derivati dall'arabo). In un passaggio in cui si parla del continente americano letteralmente si può leggere: [...]

    " ... Ma si racconta che un infedele di Genova di nome Colombo abbia scoperto questi paraggi ...".

    Fonte: link

    link

    "E' significativo il fatto che NESSUNO HA PROTESTATO ALLA CORTE DI SPAGNA, quando nel mese di aprile del 1501, nel clima febbrile della grande scoperta, Nicolò Oderico, ambasciatore della Repubblica di Genova, dopo aver lodato i Re Cattolici, ha continuato a dire che essi "hanno scoperto con grande dispendio luoghi nascosti e inaccessibili sotto il comando di Colombo, nostro concittadino, e dopo aver addomesticato barbari e popoli sconosciuti, selvaggi, li educate nella religione, costumi e leggi". Inoltre, due diplomatici di Venezia [...] hanno aggiunto l'appellativo di "genovese" al nome di Colombo: il primo, Angelo Trevisan, nel 1501, il secondo, Gasparo Contarini, nel 1525. Nel 1498, Pedro de Ayala, ambasciatore di Spagna presso la corte inglese, ha definito Giovanni Caboto "lo scopritore, un altro genovese, come Colombo" (Wikipedia).

    Da queste e da altre testimonianze, si ricava che per i suoi contemporanei Colombo era genovese o ligure, con buona pace degli inventori di romanzi.

    Edited by Francesco Z - 26/5/2016, 09:04
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    29/04/2003. "Un gruppo di archeologi tedeschi del Bayerisches Landesamt fur Denkmalpflege di Monaco, Germania, si ritiene convinto di aver individuato la sepoltura del mirico re Gilgamesh. Gli archeologi, già presenti sul territorio iracheno per la mappatura della città di Uruk [...] avrebbero scoperto, nel posto dove in passato fluiva il fiume Eufrate, una struttura che, sempre a detta del team tedesco, assomiglierebbe ad una sepoltura. Il Dr. Jorg Fassbinder, a capo della spedizione, si è dichiarato convinto che la struttura corrisponderebbe alla descrizione della sepoltura del grande re, ricavata dagli scritti relativi all'Epopea di Gilgamesh. Su queste tavolette si narra, stando a quanto afferma il Dr. Fassbinder, che Gilgamesh venne seppellito nel letto del fiume Eufrate quando l'antico fiume si divise, seguendo la morte del re. Aspettiamo ulteriori notizie e approfondimenti che certamente seguiranno la scoperta".

    Fonte: link

    "Non voglio dire in modo conclusivo che questo fu il luogo di sepoltura di re Gilgamesh, ma sembra molto simile a quello descritto nel'epica" (Jorg Fassbinder).

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    "Diversi studiosi hanno concluso che Gilgames fosse un personaggio storico, ovvero un re, divinizzato in epoca successiva. Giovanni Pettinato nella sua opera I Sumeri [...] giunge a una opposta conclusione ritenendo Gilgames un personaggio non storico, quindi un dio inserito nelle liste reali sumeriche e da qui entrato nelle tradizioni religiose semitiche" (tratto da Wikipedia).

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    Uruk: link, link, link, link, link, link

    Edited by Francesco Z. - 30/9/2015, 16:26
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    La tomba della regina Nefertiti si trova vicino a quella di Tutankhamon?

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    La tomba di Tutankhamon: link, link

    Staremo a vedere gli sviluppi.

    CITAZIONE
    il busto che ne ha tramandato la leggendaria bellezza ha il volto rifatto

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    CITAZIONE
    Il busto

    C'è chi lo accusa di essere un falso: link, link, link. "Il busto della regina Nefertiti fu scoperto il 6 dicembre 1912, durante gli scavi della Società Orientale Tedesca diretti da Ludwig Borchardt a Tell el-Amarna, nell'edificio P 47,2 [...] Venne trasportato in Germania nel gennaio 1913 [...] Agli inizi degli anni Ottanta si è diffusa la voce che Borchardt avesse fatto costruire un falso busto della regina, l'avesse sepolto per poi scoprirlo il 6 dicembre 1912, per impressionare con la scoperta un gruppo di visitatori che si erano annunciati, fra i quali era il principe Giovanni Giorgio di Sassonia [...] Lo storico svizzero dell'arte Henri Stierlin nel 2009 ha esposto la tesi che il busto di Nefertiti sia stato fabbricato all'inizio del ventesimo secolo [...] Indipendentemente da Stierlin, anche lo scrittore Erdogan Ercivan si è occupato di falsi archeologici e dubita dell'autenticità del busto di Nefertiti [...] Il direttore del museo egizio berlinese, Dietrich Wildung, ha respinto questa tesi [...] in quanto "senza dubbio non giusta" e ha comunicato che sul busto non sono state ritrovate tracce di nessun genere di materiali moderni. Una falsificazione così perfetta non sarebbe a quell'epoca stata possibile [...] Anche André Wiese, curatore dell'Antikenmuseum di Basilea, in un'intervista ha designato "l'accusa di falsificazione come semplice stupidaggine" e le critiche "come completamente infondate e non degne di fede". Il busto è stato più volte esaminato e sia tutte le analisi e le ricerche ai raggi X, sia anche le circostanze del ritrovamento dimostrano l'autenticità del busto [...] Allo stesso modo Zahi Hawass contesta la tesi di Stierlin: egli non è uno storico e la sua asserzione che il busto è un falso è pura fantasia [...] Stefan Simon, studioso di scienza dei materiali del Rathgen-Forschungslabor presso i musei statali di Berlino, si è espresso in modo esauriente sulla questione dei falsi. Egli ha osservato, in conclusione, come già Rolf Krass, che il materiale usato per il busto è il cosiddetto "Amarna-mix", una miscela di gesso e anidrite con particelle di calcare, che nel 1912 non era ancora conosciuta. L'analisi chimica è stata eseguita nel 1986. Senza conoscere questo insieme di sostanze non sarebbe stata possibile la falsificazione" (tratto da Wikipedia).

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    Edited by Francesco Z. - 29/9/2015, 23:43
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    La Grande Muraglia Verde nel deserto del Sahara:

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    CITAZIONE
    Come da titolo: LINK

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    28/02/2003. "Ai primi di febbraio, un ingegnere dell'Università di Tokyo, Susumu Tachi, si è meritato la celebrità effettuando la prima dimostrazione mondiale di "mimetismo ottico", un sistema di telecamere, visori e superfici retroriflettenti che può trasformare un banale impermeabile in una sorta di finestra da passeggio, attraverso cui è possibile vedere la strada, le macchine e le persone che stanno dietro a chi lo sta indossando".

    Fonte: link

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    1/10/2014. "Un'èquipe di ricercatori della Rochester University di New York ha [...] sviluppato Rochester Cloak, un dispositivo composto di un insieme di quattro lenti che permette, per l'appunto, di nascondere alla vista quello che si trova al di là del meccanismo".

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    Edited by Francesco Z. - 27/9/2015, 10:21
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    3/04/2015. "Google presenta CHROMEBIT, ovvero un pc da meno di 100 dollari racchiuso in una chiavetta in grado di trasformare qualsiasi televisore in un computer desktop. Quest'ultima novità Google l'ha sfoderata insieme al rinnovamento della linea dei chromebook, i suoi portatili a basso prezzo con sistema operativo Chrome. Poco più grande di una chiavetta USB, la Chromebit, che è una sorta di evoluzione della CHROMECAST che rende "smart" il televisore di casa collegandolo a Internet, arriverà quest'estate nei negozi, a partire dagli Stati Uniti. Prodotto da ASUS, Chromebit al suo interno custodisce un vero e proprio computer (con sistema operativo CHROME OS), con 2 GB di RAM e 16 GB di memoria di archiviazione, connessione Wifi e Bluetooth. Si collega al televisore tramite la presa HDMI ed ha anche una porta USB per periferiche esterne. Senza contare che tastiere senza fili da collegare via Bluetooth sono già in commercio come accessori per tablet e smarthpone, a prezzi sempre più accessibili. Non sarà più potente dei pc, ma ha tutte le carte in regola per funzionare bene con un sistema operativo snello e basato sul web come Chrome".

    Fonte: link



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    Edited by Francesco Z. - 26/9/2015, 17:55
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    6/08/2015. "Un altro scatto grandioso nell'estate della NASA grazie alla Epic camera del satellite DSCOVR (Deep Space Climate Observatory) restituisce l'immagine della Luna che transita davanti al lato soleggiato della Terra. Le immagini, risalenti allo scorso 16 luglio, mostrano la Luna transitare sul Pacifico, verso il Nord America. Il lato nascosto del satellite, mai visibile dalla Terra, mostra il cratere Tsiolkovsky e il maggiore dei mari lunari, il Mare Moscoviense. Fino al 1959, il lato nascosto della Luna non era mai stato visto: a rimediare, la sonda sovietica Luna 3. L'immagine è stata appunto catturata dall'Earth Polychromatic Imaging Camera di quel satellite che - orbitando a un milione di miglia dalla Terra - monitora i parametri del vento solare e segnala i fenomeni potenzialmente nocivi per la Terra. Come sottolineato da Adam Szabo, scienziato che lavora al progetto DSCOVR presso il Goddard Space Flight Center della NASA, "il nostro pianeta è davvero brillante nello spazio scuro comparato alla superficie lunare: è sorprendente quanto lo sia di più".

    Fonte: link

    l1_dscovr_diagram

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    Edited by Francesco Z. - 26/9/2015, 16:28
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    CITAZIONE
    L'altra faccia della Luna (quella che non vediamo mai)

    The dark side of the moon (link). La Cina vuol atterrare sulla superficie del volto misterioso della Luna.

    "Una sonda cinese già completamente costruita si sta preparando a decollare verso la faccia nascosta della Luna, un'impresa mai tentata da nessuna agenzia spaziale. La missione decollerà tra il 2018 e il 2019 dal centro di lancio di Xichang a bordo di un Long March 3B [...] Atterrare sul volto nascosto della Luna comporta una difficoltà ingegneristica non da poco: comunicare direttamente con la Terra è impossibile. Per superare questo scoglio, alla fine del 2018 la Cina lancerà un satellite [...] per creare una sorta di staffetta: Change'4 comunicherà con il satellite, che a sua volta restituirà i dati ricevuti al centro di controllo sulla Terra. Il satellite avrà vita operativa di tre anni e verrà lanciato prima di Chang'e 4. Gli obbiettivi scientifici di Chang'e 4 comprendono lo studio della superficie lunare e della sua geologia, il monitoraggio delle temperature e delle radiazioni, lo studio della topologia e della composizione della superficie, lo studio della struttura interna della Luna, le osservazioni del cielo e della Terra. Il volto nascosto della Luna è di grande interesse scientifico - è nel mirino anche della NASA per le prossime missioni Discovery - in quanto è, sotto molti aspetti, straordinariamente diverso dall'altro emisfero".

    Fonte: link

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    Edited by Francesco Z. - 26/9/2015, 16:04
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    "Da quota 67 a quota 9 metri, il breve video realizzato da Jakub Knapik per l'ESA ripercorre per la prima volta, e in tempo reale, l'ultimo minuto del viaggio di Philae verso il suolo della cometa 67P. Mostrandoci quegli istanti storici dal punto di vista del piccolo lander europeo".

    Fonte: link

    "Philae è il lander trasportato dalla sonda spaziale Rosetta [...] L'atterraggio è avvenuto il 12 novembre 2014, rendendo il lander il primo manufatto umano ad eseguire un atterraggio controllato sul nucleo di una cometa (o accometaggio) [...] Philae è stato sviluppato nell'ambito della missione Rosetta per eseguire osservazioni in situ del nucleo della cometa 67/P Churyumov-Gerasimenko, obbiettivo della missione. Trasportato a destinazione a bordo della sonda madre, è stato progettato affinchè fosse rilasciato da una quota di 22,5 km dalla superficie ed immesso direttamente su una traiettoria in caduta libera, al termine della quale avrebbe toccato il suolo ad una velocità di 1 m/s" (tratto da Wikipedia). link, link, link

    Rosetta, da parte sua, rimane in orbita attorno al nucleo cometario, continuando a inviare immagini e dati. link, link, link, link

    Rosetta: link, link, link, link, link, link, link, link, link, link

    Cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko: link, link, link

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    Cometa di Halley: link, link, link, link, link, link

    Edited by Francesco Z - 8/5/2016, 07:17
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    "Con Sharira [...] si intendono delle particolari reliquie buddhiste di forma irregolarmente sferica, di vari colori e di materiale duro e dalla natura indeterminata. Vengono venerate da tutte le tradizioni buddhiste, Theravada, Mahayana e Vajrayana. A differenza delle reliquie in altre religioni, la sharira non fanno strettamente parte del corpo fisico di una persona, ma vengono ricercate tra le ceneri dopo la cremazione e vengono considerate delle secrezioni. Quindi, più che "resti" di un corpo, sono considerate come un "di più". Inoltre si ritiene che col tempo cambino di aspetto fisico e che possano moltiplicarsi. Possono essere prodotte non solo dal Buddha ma anche dagli arhat o da persone particolarmente dotate spiritualmente, in genere monaci eminenti. In alcuni casi le sharira possono apparire anche sulle superfici di stupa. Le sharira vengono conservate in stupa, o in reliquiari di cristallo o inserite all'interno di statue che divengono poi oggetto di venerazione. Solo nel caso del Buddha si indicano col termine sharira anche i resti corporei, quali il dente conservato nello Sri Lanka o il dito conservato nei pressi di Pechino. Non vengono invece definite sharira altre reliquie, comunque venerate localmente o solo in alcune tradizioni, quali i resti corporei di persone sante, o automummificate (come il sesto patriarca del buddhismo Chàn Huinéng) o vesti ( ad esempio di Atìsa) che pure vengono conservate in stupa".

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    "Nel Comune di Roma, fuori del Grande Raccordo Anulare (GRA), nella zona dove inizia l'autostrada Roma-Aquila, si osserva un paesaggio costituito da pareti scoscese con enormi antri scavati nel tufo, immerso nel verde percorso del fiume Aniene, qua e là degradato da interventi umani, anche recenti. Pochi sanno che queste sono le storiche Latomie di Salone e Cervara, già cave d'estrazione del tufo che il celebre generale Lucullo provvedeva a trasportare a Roma con zattere sull'Aniene. Il territorio fu sede di insediamenti sia protostorici che romani e medioevali nonchè luogo di particolari tradizioni storiche e di culti esoterici. Questo è un luogo di grande storia, che avrebbe meritato protezione e maggiori cure, nel passato, da parte delle pubbliche autorità. Il territorio ai lati del Grande Raccordo Anulare, nel luogo dove oggi ha origine l'autostrada dei parchi, fa parte del Municipio romano denominato La Rustica. In questo territorio - ed in particolare nell'area ai due lati del fiume Aniene fra la Via Tiburtina e la Via Collatina - erano già state rilevate cospicue tracce di insediamenti di popoli italici, risalenti alla Protostoria. Qui, nel 1972, all'inizio dei lavori di costruzione dell'autostrada, venne alla luce una necropoli di circa 300 tombe che datavano dall'VIII al III secolo a.C.; essa era contigua ad un abitato protostorico che il prof. L. Quilici ipotizzò essere l'antica Caenina (villaggio latino-sabino coinvolto, come Antemnae e Crustumerium nell'episodio del Ratto delle Sabine). In quell'occasione furono salvati dalle incursioni dei tombaroli degli stupefacenti corredi tombali che vennero esposti alla mostra dedicata alla 'Prima Italia', tenuta al Palazzo delle Esposizioni di Roma. In epoca romana (sia in età repubblicana che imperiale) molte ville rustiche furono costruite in questo territorio ricco di acque, che quindi doveva presentarsi molto favorevole alle attività agricole-pastorali [...] Insieme alle attività agresti, subito i Romani avviarono diverse altre attività favorite dai corsi d'acqua e dalla presenza dell'Aniene (navigabile con zattere fino al centro di Roma). Nel I secolo a.C. il generale Licinio Lucullo iniziò in proprio l'attività di sfruttamento delle cave di tufo, opera che diede luogo alle latomie (quelle di Salone sono ad oggi ben conservate, non altrettanto si può dire per quelle di Cervara); il materiale fu impiegato per secoli nella costruzione dei più importanti edifici dell'Urbe, Colosseo compreso. Nell'anno 19 a.C. Marco Vipsanio Agrippa (genero di Augusto) imbrigliò le acque di Salone (all'VIII miglio della Via Collatina) realizzando un acquedotto che raggiungeva la zona del Campo Marzio a Roma [...] Questo acquedotto, chiamato dell'Acqua Vergine [...], è ancora oggi funzionante ed alimenta note fontane del centro di Roma (inclusa la Fontana di Trevi). Le latomie furono anche utilizzate, secondo alcuni, come prigioni per personaggi illustri, ma soprattutto come sito di culto di divinità dai poteri 'terapeutici' (credenze probabilmente legate alle proprietà delle locali acque) ovvero anche come luoghi di raduno per la pratica di misteriosi riti orientali (Mitra) di cui sono state trovate concrete testimonianze [...] la particolarità del luogo e la precisione di alcune opere di taglio delle pareti ha ispirato ad alcuni l'idea che a ciò possano collegarsi ipotesi di scomparse città sotterranee e civiltà ipogee [...]".

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    Edited by Francesco Z. - 24/9/2015, 12:13
143 replies since 29/7/2015
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