Mystero

Posts written by Ultron1986

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    5 luglio 2016. "Ricorre oggi l'anniversario di uno tra i momenti più importanti della ricerca scientifica: la prima clonazione animale della storia. La famosissima pecora Dolly. Ci vollero ben 277 tentativi. Ma alla fine, dopo diversi aborti e feti malformati, gli scienziati del Roslin Institute, in Scozia, guidati da Ian Wilmot, riuscirono nell'impresa. Il 5 luglio 1996 venne al mondo Dolly, nome in codice 6LL3, primo mammifero della storia a essere stato clonato a partire da una cellula adulta. In particolare, Wilmut aveva prelevato una cellula mammaria di una pecora adulta, ne aveva estratto il materiale genetico e lo aveva inserito in un ovocita di una pecora della stessa specie (Finn Dorset, per la precisione) privato del nucleo. In seguito l'ovocita, stimolato da una piccola scossa elettrica, aveva iniziato a dividersi guidato dal DNA della cellula mammaria, fino a diventare un piccolo embrione che poi fu fatto crescere nell'utero di una madre surrogata. La nascita di Dolly, naturalmente, sollevò diverse questioni di ordine etico, prima fra tutte la preoccupazione per un'eventuale applicazione della tecnica sugli esseri umani. Ne parlò lo stesso Wilmut, in un'intervista all'indomani della clonazione:"E' possibile", diceva lo scienziato, "che un metodo di clonazione simile funzioni anche con esemplari della nostra specie. Naturalmente parlo dal punto di vista strettamente tecnico. Quando si tratta dell'essere umano non si possono dimenticare le implicazioni etiche e morali". E oltre a questo, insorsero presto altri problemi, di ordine più tecnico: all'età di tre anni, infatti, Dolly iniziò a manifestare i sintomi di un invecchiamento precoce, come se le sue cellule avessero ereditato una memoria dell'età della pecora da cui era stata clonata. In particolare i telomeri di Dolly (le estremità dei cromosomi note per essere coinvolte nel processo di invecchiamento cellulare, che si accorciano progressivamente con l'età), alla sua nascita, erano simili a quelli di una pecora di sei anni. Durante il corso della sua vita, la pecora più famosa al mondo diede alla luce sei agnellini, tutti in buona salute; nel 2002 si ammalò di artrite (non si sa se questa malattia fosse correlata alla clonazione) e venne soppressa l'anno seguente in seguito alla contrazione di una malattia polmonare incurabile".

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    La clonazione umana naturale: i gemelli identici: link, link
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    "Oggi sembra fantascienza, ma un prototipo del 1917 ha dato il via allo sviluppo che ha portato alla prima auto che vola mai prodotta. Il futuro del mercato automobilistico si divide tra lo sviluppo dell'auto elettrica e di quella senza pilota. L'ipotesi che un giorno potremmo solcare i cieli a bordo di un'auto volante sembra essere destinata a rimanere una fantasia degna dei migliori film di fantascienza. Eppure, come ha riportato il magazine Jalopink, le macchine volanti esistono e il loro sviluppo è cominciato più o meno cento anni fa. Nel 1917 Glenn Curtis, un industriale aeronautico statunitense, brevettò la prima auto volante della storia: si chiamava Model 11 Autoplane ed era una sorta di piccolo aeroplano ma con gli interni lussuosi di un'automobile. Aveva tre posti con un corpo di alluminio e i finestrini di plastica e doveva essere il nuovo veicolo di lusso del futuro. Curtiss ne ordinò la produzione dopo aver riscosso un grande successo alla Pan-American Aeronautical Exposition di New York ma l'entrata in guerra degli Stati Uniti nella prima guerra mondiale assestò una mazzata definitiva al progetto. L'idea di Curtiss era buona ma lo sviluppo tecnologico dell'epoca non era avanzato a tal punto da renderlo un investimento produttivo, così l'Autoplane non riuscì a prendere mai quota".

    Fonte: www.gqitalia.it/gadget/hi-tech/2016...ed-ha-100-anni/

    http://en.wikipedia.org/wiki/Curtiss_Autoplane
    www.roadabletimes.com/roadables-modular_curtiss.html
    www.flyingcarsandfoodpills.com/#...lying-car/c23nx



    http://it.wikipedia.org/wiki/Auto_volante
    http://it.wikipedia.org/wiki/Moller_Skycar_M400
    http://en.wikipedia.org/wiki/Roadable_aircraft
    http://en.wikipedia.org/wiki/Flying_car_(aircraft)
    www.fabiofeminofantascience.org/RET...ROFUTURE10.html



    Edited by Ultron1986 - 9/7/2016, 06:30
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    Intervista a Mario Pincherle (lo studioso è scomparso nel 2012, link, link, link):

    "Quale delle sue scoperte giudica più importante?

    Sicuramente la torre Zed (Djed) collocata nella Grande Piramide, di cui non ho solo effettuato la scoperta materiale, ma ne ho anche compreso la funzione.

    Qual è la storia dello Zed?

    Lo Zed e la piramide sono due cose distinte. All'inizio lo Zed era una struttura a sè stante, poi fu piazzato in cima alla piramide di Saqqara ed infine è stato nascosto nella Grande Piramide. Lo Zed ha due canali propri che non corrispondono ai canali di aerazione della camera del Re: uno punta verso la stella polare (nord) e l'altro verso l'Alfa del Dragone, che a quel tempo corrispondeva a Sirio (sud). Lo Zed è molto più antico della Grande Piramide e rappresenta la spina dorsale di Osiride, ovvero il contatto dell'uomo con Dio.

    Nel libro "Lo Zed", lei afferma di aver passato la notte nella camera del Re. Come è andata?

    Stetti un po' di tempo nella camera del Re, mentre altre persone mi aspettavano fuori dalla piramide. Ad un certo punto uscii, convinto che fossero passate alcune ore, ma in realtà erano trascorsi solo alcuni minuti. Da lì capii che all'interno della piramide il tempo scorre diversamente.

    Non ebbe visioni, come altri che l'avevano preceduta?

    Nonostante a quel tempo mi interessassi di spiritismo, non ebbi alcuna esperienza di quel tipo. Sotto questo punto di vista è stato deludente.

    So che a cavallo degli anni '70 e '80 una signora, che la conosceva solo di fama, le fece recapitare dei messaggi, ricevuti in telescrittura, firmati da Enoch. Cosa pensa ora di quegli scritti?

    Chi mi fece avere quei messaggi fu colei che io chiamo la mia "segretaria telepatica". A quel tempo credevo a ciò che mi scriveva, però a distanza di anni mi sono accorto che alcuni messaggi sono inattendibili e che i messaggi realistici sarebbero validi per chiunque li leggesse.

    Dopo le lettere telepatiche da parte di Enoch, hanno comiciato a giungerle anche quelle di due entità particolari, una si faceva chiamare il Maestro. Come spiega queste due figure?

    Probabilmente la mia "segretaria telepatica" aveva mangiato troppo o si era montata la testa leggendo chissà cosa. Frasi come "noi siamo sulla Terra per aiutarvi" sono molto stereotipate. Io credo si possa dire tutto, ma bisogna avere anche delle prove".

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    Il Djed: link, link, link, link, link

    "Un tempo", sostiene Pincherle, "lo Zed si trovava sulla cima della piramide a gradoni di Zoser; in seguito al progressivo imbarbarimento dell'umanità, dovuto al diluvio universale, ovvero alla fine di Atlantide, esso è stato nascosto e occultato all'interno della piramide di Cheope, murato in un'intercapedine nascosta. Ciò si ricava dal fatto che la Grande Piramide è costruita con massi piccoli, alla base, e pietre più grandi, in cima, e infine edificata due volte, come a nascondere qualche cosa. La parte interna, come ho potuto notare durante una mia spedizione archeologica, è in ricco granito levigato, in onore del prezioso reperto che custodisce. All'esterno, invece, quasi a scoraggiare ladri e predatori di tombe, essa è molto misera, è in scadente pietra calcarea di fattura poco pregevole. Sappiamo che la Grande Piramide non fu mai una tomba, difatti il corpo del faraone Cheope non vi venne mai nè sepolto, nè trovato. Dunque, doveva servire a qualcos'altro. Probabilmente a coprire e nascondere lo Zed, che un tempo si trovava in cima ad un'altra grande piramide, quella a gradoni di Zoser, molto più antica di quella di Giza. La torre Zed è più antica della Grande Piramide ed è antidiluviana, e quindi atlantidea". Questa convinzione Pincherle l'ha maturata scoprendo e decifrando un antichissimo testo etiopico, il "Libro di Enoch", in cui si narra la storia di un patriarca ebraico antidiluviano che, giunto in Egitto, "vide un'alta e grande torre di granito duro". "Lo Zed dunque esisteva", ribadisce Pincherle, "e ce lo conferma un testimone oculare. E quando ho esplorato la Grande Piramide ho scoperto, al suo interno, degli sfiatatoi nascosti, dei condotti di ventilazione che evidentemente conducono ad una camera segreta, la "stanza di Osiride" da cui si accede allo Zed".

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    Edited by Ultron1986 - 7/7/2016, 08:18
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    Underwater-Monolith-Sicily

    10 agosto 2015. "Il ritrovamento testimonia come alcune isole, che fino a circa 9.000 anni fa punteggiavano l'odierno settore nord-occidentale del Mar di Sicilia, erano abitate. Un blocco di pietra lavorato lungo 12 metri è stato trovato sul fondo del mare nel Canale di Sicilia, a circa 40 metri di profondità, grazie agli indizi raccolti dai geologi dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS) di Trieste. Il "monolito" testimonia la presenza di antiche popolazioni in questo lembo del Mediterraneo, quando il livello globale del mare era più basso di oltre 40 metri. Grazie agli studi guidati dall'OGS, con la collaborazione dell'Università di Tel Aviv, dell'Arma dei carabinieri e della Global Underwater Explorers, è stato possibile ricostruire la storia dell'insediamento umano di questo sito archeologico dell'età mesolitica, uno dei siti sommersi più antichi finora conosciuti. I risultati sono stati pubblicati sul "Journal of Archaeological Science Reports". "Attraverso l'analisi dei dati raccolti e il confronto con l'andamento delle variazioni del livello del mare, abbiamo potuto ricostruire la storia dell'abbandono di questo sito, avvenuta intorno a 9.500 anni fa", spiega Emanuele Lodolo, ricercatore OGS e coordinatore dello studio. "Le prime osservazioni - aggiunge - risalgono alle attività di ricerca nel Canale di Sicilia che abbiamo iniziato nel 2009 con la nave Ogs-Explora, ma solo oggi siamo riusciti a ricostruire la storia". E' emerso che già nel Mesolitico alcune isole, che fino a 9.000 anni fa punteggiavano l'odierno settore nord-occidentale del Canale di Sicilia, erano abitate. L'arcipelago un tempo si estendeva tra le coste della Sicilia e l'isola di Pantelleria, poi è stato progressivamente inghiottito dall'innalzamento del mare seguito allo scioglimento della calotta di ghiaccio che copriva buona parte dell'odierna Europa settentrionale, durante l'ultimo massimo glaciale: circa 18.000 anni fa. Il blocco di pietra presenta fori regolari su alcuni lati e uno che lo attraversa per intero in una estremità. Ha richiesto taglio, estrazione, trasporto e installazione che rivelano importanti competenze tecniche e ingegneristiche, tali da dover abbandonare la convinzione che i nostri antenati non avessero la conoscenza, l'abilità e la tecnologia per sfruttare le risorse naturali e fare traversate marittime. "Quasi tutto ciò che sappiamo delle culture preistoriche - sottolinea Lodolo - deriva principalmente dagli studi condotti sugli insediamenti a terra. Per trovare le radici della civiltà nella regione del Mediterraneo, è necessario concentrare la ricerca nelle aree di mare basso ora sommerse: questa sarà la sfida della moderna archeologia".

    Fonte: www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/sic...1-201502a.shtml

    www.liutprand.it/articoliMondo.asp?id=582
    www.focus.it/cultura/storia/il-mist...di-9500-anni-fa
    www.repubblica.it/scienze/2015/08/1...i_fa-120798629/
    http://it.blastingnews.com/cronaca/2015/08...o-00509971.html
    www.lasicilia.it/articolo/scoperto-...-lungo-12-metri
    http://lastoriaviva.it/nel-canale-di-sicil...i-9500-anni-fa/
    http://www.ancient-origins.net/news-histor...e-pillar-020475
    http://www.archaeology.org/news/3548-15080...lithic-monolith
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    CITAZIONE (X-Files 2 @ 27/6/2016, 10:58) 

    La teoria più accreditata è che negli edifici di Qumran ( link ) risiedesse una comunità religiosa degli Esseni, autrice dei famosissimi rotoli scoperti nelle grotte circostanti ( link, link, link, link ). Alcuni però hanno criticato questa idea, formulando delle ipotesi alternative: avamposto militare, piccolo complesso industriale, villa rustica eccetera.

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    "Qumran era un'antica località del Vicino Oriente abitata da una comunità essena sulla riva occidentale del Mar Morto, nell'attuale Cisgiordania, vicino alle rovine di Gerico. Il sito fu costruito tra il 150 a.C. e il 130 a.C. e vide varie fasi di occupazione finchè, nell'estate del 68, Tito, al comando della X Fretensis, lo distrusse. Qumran è divenuta famosa in seguito alla scoperta, risalente ai primi del Novecento, dei cosiddetti Manoscritti del Mar Morto e dei resti di un monastero dove si ritiene vivesse una comunità di Esseni. Ai piedi del Wadi Qumran esistono alcune antiche rovine che erano considerate resti di una fortificazione romana e che non erano state prese in considerazione dagli archeologi. Dopo la scoperta del Rotolo del Mar Morto di Isaia, avvenuta nel 1947, questo sito archeologico fu notevolmente rivalutato. Ben presto gli studiosi riconobbero che gli edifici erano appartenuti a una comunità religiosa ebraica. Si pensò subito che fossero stati i membri di questa comunità a nascondere i rotoli nelle grotte fra i vicini dirupi. Scoperte successive, tuttavia, sembrarono mettere in dubbio questa ipotesi". "Dalla scoperta dei rotoli manoscritti, avvenuta nel periodo 1947-1956, un'intensa attività di scavi si è svolta nella zona, che diede luogo al ritrovamento di circa 900 rotoli, molti dei quali scritti su pergamena ed alcuni su papiro. Sono state rinvenute cisterne, usuali mezzi per il bagno rituale ebraico, e cimiteri, oltre a sale da pranzo o da assemblea e rovine di un piano superiore, ritenuto da alcuni uno scriptorium. Sono state rinvenute anche stoviglie in ceramica ed una torre. Molti studiosi ritengono che si tratti della sede di una setta ebraica, probabilmente Esseni". "Altri propongono interpretazioni diverse, alcune delle quali partono dalla presenza di un forte asmoneo, trasformato successivamente in una lussuosa residenza di una ricca famiglia, o di un centro di lavorazioni, forse per produzioni di ceramiche o altro. Ad oriente è stato scoperto un cimitero. Gran parte delle tombe contengono resti di maschi, ma anche di qualche femmina, ed alcune di esse potrebbero avere origine medievale. Solo una piccola parte delle tombe sono state scavate, poichè gli scavi archeologici nei cimiteri sono vietati dalle leggi ebraiche. Più di mille corpi sono sepolti nel cimitero di Qumran. Una spiegazione è che quei corpi siano quelli di generazioni di appartenenti a una setta, mentre un'altra è che si tratti di inumazioni avvenute in una località ove erano più facili da eseguirsi che nel terreno roccioso circostante".

    Fonte: link

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    "Gli epiteti che i manoscritti [del Mar Morto] assegnano ai membri della comunità non permettono di identificare facilmente la setta tra quelle storicamente note. La teoria dominante rimane quella secondo la quale i manoscritti erano il prodotto di una setta ebraica vivente nei pressi di Qumram chiamata Esseni. Infatti esistono evidenti somiglianze tra i dettagli citati dagli antichi scrittori come Giuseppe Flavio, Plinio il Vecchio, Filone Alessandrino, riguardo agli Esseni, e i manoscritti del Mar Morto. In effetti l'identificazione della comunità di Qumran con gli Esseni è oggi l'opinione della maggioranza degli studiosi che hanno studiato i manoscritti, tra i quali si possono citare: De Vaux, Sukenik, Dupont-Summer, Yadin, Vermes, Milik, Cross, Soggin, Fitzmyer, Stegemann, Martinez, Moraldi, Riesner, Martone. Recentemente questa teoria è stata criticata da diversi studiosi, che hanno proposto spiegazioni alternative che rivoluzionano del tutto le precedenti, sino a mettere in dubbio l'esistenza stessa degli Esseni e l'organizzazione della comunità del Mar Morto. Secondo tali teorie i rotoli proverrebbero da Gerusalemme, portati a Qumran da sacerdoti in fuga dalle persecuzioni ed accolti, rotoli e sacerdoti, da una comunità di famiglie sacerdotali ebraiche, dedite alla fabbricazione di ceramica rituale "pura" (Wikipedia).

    L. Schiffman, dell'Università di New York, ritiene che gli abitanti di Qumran appartenessero alla setta dei Sadducei.

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    Plinio il Vecchio (23 - 79 d.C.) scrive: "A ovest [del Mar Morto], gli Esseni hanno posto la necessaria distanza tra loro e l'insalubre costa. Essi sono un popolo unico nel suo genere e ammirevoli sopra tutti gli altri del mondo intero, senza donne e avendo completamente rinunciato all'amore, senza denaro e avendo per compagnia solo gli alberi da palma. Grazie alla moltitudine dei nuovi arrivati, questo popolo rinasce ogni giorno in eguale numero; in verità affluiscono in gran numero coloro che, stanchi delle alterne vicende della fortuna, la vita indirizza ad adottare i loro costumi. Così, incredibile a dirsi, da migliaia di secoli esiste un popolo che è eterno ma in cui non nasce nessuno: talmente fecondo per essi è il pentimento che altri provano per le proprie vite passate ! Al di sotto degli Esseni vi era la città di Engedi, seconda solo a Gerusalemme per fertilità e boschetti di palme, ma oggi è diventata un'altro cumulo di cenere. Poi vi è la fortezza di Masada, situata in uno scoglio e non lontano il Mar Morto. E fin qui arriva la Giudea".

    Fonte: link

    Edited by Ultron1986 - 30/6/2016, 17:47
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    Edizione digitalizzata del Manoscritto Voynich: link .
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    18 giugno 2015. "Nel mese di agosto del 2012, Angela Micol, un'archeologa amatoriale della Carolina del Nord, dichiarò di avere avvistato due possibili complessi piramidali sconosciuti in Egitto, individuando un ammasso enorme, grande quasi tre volte le dimensioni della Grande Piramide di Giza. I siti sono stati individuati dalla Micol grazie alle immagini satellitari di Google Earth [ Vedi articolo del 2012 ]. A quanto pare, alcune conferme sarebbero arrivate da una spedizione preliminare inviata alle coordinate della scoperta, la quale ha rilevato l'esistenza di cavità e pozzi. "Inoltre è emerso che queste formazioni sono etichettate come 'piramidi' su diverse mappe dell'antichità", ha detto la Micol a Discovery News. "Le immagini parlano da sole", disse la ricercatrice quando annunciò la sua scoperta lo scorso anno. "E' molto chiaro quello che i siti potrebbero contenere, ma la ricerca sul campo è necessaria per verificare quello che sono, cioè piramidi". La scoperta della Micol riguarda due potenziali siti che si trovano a circa 90 chilometri l'uno dall'altro. Il primo si trova a soli 12 chilometri dalla città di Abu Sidhum, lungo il Nilo, caratterizzato da quattro tumuli in posizione inusuale. Il secondo complesso, invece, si trova a circa 100 chilometri a nord dell'Oasi di Fayum e presenta un tumulo tronco di circa 150 metri di larghezza, più tre tumuli più piccoli in allineamento diagonale. "Dopo aver dato notizia della scoperta, sono stata contattata da una coppia di egiziani che sosteneva di avere importanti riferimenti storici per entrambi i siti", ha spiegato Micol. Si tratta di Kamal Medhat El-Kady, ex ambasciatore del Sultanato dell'Oman, e di sua moglie Haidy Farouk Abdel-Hamid, avvocato ed ex consigliere della presidenza egiziana. La coppia è conosciuta per essere la migliore collezionista di mappe antiche, vecchi documenti, libri e manoscritti storici e politici rari. Secondo quanto riferito dalla coppia, le formazioni avvistate dalla Micol nei pressi di Abu Sidhum e nel Fayum sono entrambe segnalate come complessi piramidali in alcune vecchie mappe e documenti. "Per questo caso soltanto, esistono ben 34 mappe e 12 vecchi documenti che segnalano entrambi i siti", hanno detto El-Kady e Farouk a Discovery News. Per quanto riguarda il sito nei pressi del Fayum, la coppia ha citato tre mappe in particolare: una mappa di Robert de Vaugoudy risalente al 1754, una mappa rara elaborata dagli ingegneri di Napoleone Bonaparte, e una mappa e dei documenti appartenuti al maggiore Brown, sovraintendente all'irrigazione del Basso Egitto alla fine del 1880. I documenti indicherebbero l'esistenza di due piramidi sepolte che si aggiungerebbero alle già note piramidi di El-Lahun e di Hawara. "Sarebbero le più grandi piramidi conosciute dal genere umano", dice la coppia. "Noi non crediamo di esagerare se dicessimo che le due strutture farebbero passare in secondo piano le piramidi di Giza". Le fonti documentali antiche indicherebbero che le piramidi nel sito di Fayum sarebbero state volutamente sepolte, in un tentativo di "damnatio memorie", cioè occultarli volutamente alla memoria collettiva. Ma perché? Sebbene il sito di Fayum non sia stato ancora studiato da vicino, una spedizione preliminare ha invece raggiunto quello vicino ad Abu Sidhum, fornendo dati interessanti da confrontare con i documenti forniti da El-Kady e Farouk. "Questi cumuli nascondono sicuramente un antico sito", dice a Discovery News Mohamed Aly Soliman, archeologo e capo della spedizione. "Prima di tutto, la terra attorno ai siti è un normale terreno pianeggiante. E' solo deserto, sabbia e pietre. I tumuli, invece, sono diversi. Si trovano cocci di ceramica e conchiglie ovunque". Citando il lavoro di Ioannis Liritzis, professore di archeometria presso l'Università dell'Egeo, Soliman ricorda che le rocce utilizzate per la costruzione delle piramidi contengono fino al 40% di frammenti di conchiglie. Soliman ritiene che la gente del posto aveva sospettato che le formazioni erano di origine antica. Infatti, in passato hanno tentato di scavare uno dei tumuli, ma hanno dovuto rinunciare a causa dell'estrema durezza della roccia che, secondo la Micol, potrebbe essere granito. "Abbiamo utilizzato un metal detector sui tumuli, scoprendo che entrambi i siti presentano una lunga cavità orientata verso nord", ha detto Soliman. "Ci deve essere del metallo all'interno della cavità". Soliman ricorda anche che la maggior parte delle piramidi egizie presenta un tunnel d'ingresso orientato a nord, indizio che rafforza l'ipotesi dei due ricercatori. E' possibile che un gruppo di archeologi amatoriali abbia fatto una scoperta che farà impallidire le piramidi di Giza? Oppure i tumuli non sono altro che formazioni rocciose affioranti naturali?".

    Fonte: www.ilnavigatorecurioso.it/2015/06/...quelle-di-giza/

    www.repubblica.it/scienze/2012/08/1...rth-40927059/1/
    www.seeker.com/long-lost-pyramids-found-1767655411.html
    www.panorama.it/scienza/extremament...ramidi-sepolte/
    http://crepanelmuro.blogspot.it/2014/11/so...ute-quelle.html
    www.pianetablunews.it/2012/08/10/tr...rite-in-egitto/
    www.dailymail.co.uk/sciencetech/art...arger-Giza.html
    www.bibliotecapleyades.net/egipto/esp_egipto15.htm

    Edited by Ultron1986 - 27/6/2016, 17:00
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    Arriva il bis.

    15 giugno 2016. "LIGO e VIRGO annunciano l'osservazione del secondo evento. A produrlo, la fusione di due buchi neri, avvenuta 1,4 miliardi di anni fa, di 14 e 8 masse solari. Fulvio Ricci (INFN): "Più leggeri di quelli del precedente segnale, siamo stati in grado di seguirne l'evoluzione per più tempo". Onde gravitazionali, ecco il bis. Nella notte fra il 25 e il 26 dicembre scorso, a distanza di tre mesi e 12 giorni dopo l'evento - ormai storico - del 14 settembre 2015, gli interferometri LIGO di Livingston e Hanford, negli Stati Uniti, hanno captato un nuovo segnale prodotto dal passaggio di un'onda gravitazionale. L'hanno appena annunciato in una conferenza stampa internazionale, durante il meeting dell'American Astronomical Society a San Diego (in California), gli scienziati della collaborazione LIGO e VIRGO (interferometro quest'ultimo situato a Cascina, in provincia di Pisa, un progetto congiunto tra INFN e CNRS). Anche questa volta a produrre il segnale sarebbe stato un evento di fusione di due buchi neri, ma ben più "leggeri" rispetto alla prima coppia. Gli scienziati hanno stimato infatti che le loro masse fossero inizialmente pari a 14 e 8 volte quella del Sole, contro le 36 e 29 di quelli coinvolti nel primo evento. Alla fine del processo, il buco nero risultante possiede una massa di 21 soli. La ventiduesima mancante all'appello è stata convertita in energia gravitazionale. Uno sconvolgimento del tessuto dello spazio tempo attorno all'esotica coppia di oggetti celesti avvenuto 1,4 miliardi di anni fa e che, propagatosi fino a noi, ci racconta, nel tracciato delle rilevazioni degli interferometri LIGO, le ultime 27 orbite dei due buchi neri, sempre più strette, fino al loro "abbraccio" finale. Il tutto avvenuto nell'arco di circa un solo secondo. "Questo secondo evento", spiega Fulvio Ricci, ricercatore INFN e professore alla Sapienza Università di Roma, a capo della collaborazione scientifica internazionale VIRGO, "ha caratteristiche sensibilmente diverse dal primo. E' generato da buchi neri più leggeri di quelli del precedente segnale, e noi siamo stati in grado di seguirne l'evoluzione per più tempo".

    Fonte: link

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    Hanno scoperto un'opera architettonica dei Neanderthal?



    "Quattrocento pezzi di stalagmiti assemblati in modo da formare due anelli imponenti. E' la struttura costruita in una grotta 176 mila anni fa dai nostri cugini, gli unici allora a popolare l'Europa. "Una scoperta molto interessante, che può farci riconsiderare ciò che sapevamo dei nostri progenitori più antichi". Francesco D'Errico, archeologo e direttore di ricerca del CNRS francese a Bordeaux, commenta così l'annuncio dato ieri da alcuni suoi colleghi che per anni hanno studiato una misteriosa struttura all'interno di una grotta nella Francia meridionale. Anelli imponenti, al centro dei quali venivano forse accesi dei fuochi: a costruirli, molto probabilmente, gli uomini di Neanderthal, che erano dunque capaci di realizzare progetti complessi di architettura. Descritto sulla rivista Nature, lo studio è stato coordinato da Jacques Jaubert, dell'università di Bordeaux. Scoperti nelle profondità della caverna di Bruniquel, nel sud della Francia, nel 1992, questi anelli sono stati studiati solo ora, dimostrando che i Neanderthaliani erano in realtà meno "semplici" di quanto finora pensato. Gli uomini di Neanderthal vissero in Europa tra i 400 mila e i 40 mila anni fa. Fino all'arrivo dall'Africa degli Homo Sapiens, nostri progenitori diretti, furono gli unici esseri umani a popolare il continente. Della loro esistenza e del loro aspetto sappiamo soprattutto grazie ai frammenti di scheletri rinvenuti dai paleontologi. In Italia uno degli esemplari meglio studiati è l'Uomo di Altamura, un Neanderthal caduto nella grotta di Lamalunga (Bari) e lì rimasto intrappolato fino al suo ritrovamento, venti anni fa, da un gruppo di speleologi. Ora però gli studiosi della preistoria potrebbero avere a disposizione qualcosa di più per capire come vivevano quei nostri cugini. Gli anelli della grotta di Bruniquel sono composti da circa 400 pezzi di stalagmiti, con dimensioni che vanno dai 2 ai quasi 7 metri, e risalgono a 176 mila anni fa. Il che fa di questa costruzione la più antica finora conosciuta realizzata dall'uomo. "La nostra ricerca dimostra che la nostra società aveva già degli elementi di modernità che ora possono essere dimostrati e che sono emersi prima del previsto, come l'organizzazione dello spazio, l'uso del fuoco e l'occupazione delle caverne". La loro presenza, a 366 metri dall'entrata della grotta, dimostra infatti che questi antenati dell'uomo avevano già dominato l'ambiente sotterraneo, un comportamento dell'uomo moderno che potrebbe quindi essere emerso prima di quanto teorizzato. Inoltre, il fatto che gli anelli siano stati costruiti con pezzi di dimensioni simili indica che la loro costruzione è stata progettata attentamente, anche se la funzione non è del tutto chiara. Le ipotesi formulate vanno dal rifugio al significato simbolico, ma serviranno ulteriori studi per dimostrarlo. Secondo D'Errico, la scoperta è importante anche dal punto di vista metodologico. Si sapeva dal 1992 delle strutture fatte con stalagmiti, ma non si conosceva la data di realizzazione. L'equipe di Jaubert è riuscita a datare la polvere che ha 'saldato' tra loro le stalagmiti dopo che erano state deposte. E questo ci permette di attribuire l'opera a Neanderthal. Ma non è possibile che, al contrario di quanto ritenuto finora, 175 mila anni fa ci fossero in Europa altre specie di Homo, magari più evolute? "Tutti gli elementi che abbiamo ce lo fanno escludere", risponde D'Errico. "Forse, se non di Neanderthal, potrebbe trattarsi dell'Homo di Denisova, lo stesso delle grotte di Atapuerca, in Spagna".

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    Edited by Ultron1986 - 15/6/2016, 06:59
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    E' MEGA, individuata per caso nel 2000 da un team di ricerca canadese, diretto da Paulina Zelitsky e da suo marito Paul Weinzweig.

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    "I primi esploratori individuarono il complesso nel 2000, quando venne scansionata l'area attraverso una sofisticata apparecchiatura che produsse varie immagini di pietre disposte simmetricamente. Paulina Zelitsky, ingegnere russa assegnata allo spionaggio sottomarino durante la guerra fredda, e suo marito, Paul Weinzweig, ricercatore della "Advanced Digital Communications" (ADC) che ha sedi in Canada e a Cuba, a bordo del loro vascello di ricerca "Ulises", stavano esplorando i fondali al largo del Capo di Sant'Antonio a nord ovest di Cuba, in cerca di relitti da recuperare.
    Ci si rese quindi conto che la struttura doveva rappresentare un complesso urbano, per cui venne successivamente inviato un robot esplorativo molto avanzato. Scelsero di avvalersi del Remotely Operated Vehicle (ROV), teleguidato, in grado di riprendere immagini e raccogliere campioni di roccia a grandi profondità. Ad accompagnarli nella spedizione c’erano anche esperti locali, tra i quali il dott. Manuel Iturralde, geologo ricercatore del Museo di storia Naturale di Havana. Le riprese subacquee confermarono la presenza di enormi blocchi di granito ben levigato. Secondo i ricercatori alcuni di questi presentavano delle forme piramidali, altri circolari, alcuni incredibilmente allineati. Dopo le analisi dei campioni e delle immagini relative alle spedizioni del 2001, Iturralde confermò che quelle strutture erano sicuramente fuori dell’acqua in passato e che, non essendoci spiegazioni geologiche diverse in merito alla loro composizione, forma e disposizione, potrebbero essere state perlomeno modificate da un intervento umano.La datazione delle strutture risaliva a 6000 anni fa, una data che precede di 1500 anni le grandi piramidi egizie. “E’ una struttura veramente meravigliosa che sembra un grande centro urbano del tempo,” riferì l’esploratrice Paulina Zelitsky all’agenzia di stampa Reuters. “Tuttavia, sarebbe del tutto irresponsabile affermare qualcosa di certo prima di avere prove“. Qualcuno ha anche ipotizzato probabili correlazioni con il Diluvio Universale narrato dalla Bibbia, sulla quale si legge che il nostro pianeta venne sconvolto da pesanti inondazioni diverse migliaia di anni fa. Ad oggi questa meraviglia resta sconosciuta al grande pubblico, quasi dimenticata dai media e dalle fonti giornalistiche"

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    "La scoperta attirò l'attenzione dei governi, dei musei nazionali e del National Geographic, i quali promisero tutti d'indagare sulle strane immagini comparse sul sonar. Eppure, a distanza di 13 anni, la scoperta sembra essere caduta volutamente nel dimenticatoio. Che cosa è mai successo alle "rovine" sommerse di Cuba? E perchè i media hanno taciuto ostinatamente su questa insolita scoperta? Nel luglio del 2001, i due [ Zelitsky e Weinzweig ] sono tornati sul sito con il geologo Manuel Iturralde, ricercatore del Museo di Storia Naturale di Cuba, questa volta equipaggiati con un Remotely Operated Vehicle per esaminare e filmare le strutture. Le immagini hanno rivelato grandi blocchi di granito squadrati lunghi circa 3 metri; alcuni di questi blocchi paiono deliberatamente impilati uno sopra l'altro. "Si tratta di strutture estremamente insolite", ammise Iturralde, "se dovessi spiegarlo geologicamente avrei qualche difficoltà". Il geologo stima che le strutture, per trovarsi a quella profondità, debbano essersi formate almeno 50 mila anni fa, "epoca in cui non c'era una tecnologia tale da costruire edifici complessi", ragiona Iturralde. Per di più, lo stesso Iturralde ha ricordato che esistono leggende locali maya e yucateos che raccontano di un'isola abitata dai loro antenati, scomparsa sotto le onde. "Quello che abbiamo trovato potrebbero essere i resti di una cultura locale che si trovava sul ponte di terra che univa la penisola messicana dello Yucatan a Cuba", commenta la Zelitsky. Rimane la grande domanda sul perchè non siano state condotte le indagini promesse all'indomani della scoperta. Anche se le misteriose strutture sono il risultato di un bizzarro fenomeno naturale, ci si sarebbe aspettati che geologi e altri scienziati non avrebbero esitato a indagare sulla causa che le ha prodotte. Stranamente, studi approfonditi successivi non sono stati segnalati dalle agenzie di stampa, facendo cadere la questione lentamente nel dimenticatoio".

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    Edited by Ultron1986 - 19/3/2024, 08:30
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    Secondo l'attuale TOP 500, la classifica dei supercomputer più potenti al mondo, il numero uno spetta al cinese TIANHE-2.



    "14 luglio 2015. La nuova classifica TOP 500 dei supercomputer più potenti in circolazione contiene ben poche novità rispetto al recente passato, a cominciare dal vertice monopolizzato da anni dal super-sistema cinese TIANHE-2. Gli americani fanno però meglio sulla quantità, in attesa di varare i nuovi apparati pensati per sbaragliare la concorrenza asiatica nel corso dei prossimi anni. TIANHE-2 (MilkyWay-2) è quindi ancora una volta il supercomputer più potente al mondo con i benchmark che hanno registrato performance da 33.862,7 TERAFLOP/S, seguito poi dai due sistemi statunitensi TITAN di Cray (17.590 TFLOP/S) e SEQUOIA (BlueGene/Q) di IBM con 17.173 TFLOP/S".

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    "17 novembre 2015. La 46esima edizione della classifica TOP 500 sancisce per l'ennesima volta la superiorità di TIANHE-2 (MilkyWay-2), supercomputer cinese con cuore americano che continua a rappresentare la vetta irraggiungibile del calcolo ad alte prestazioni (HPC) su scala globale. Gli States non sono contenti ma si rifaranno presto, anche se le cose sono (al solito) più complicate di così. TIANHE-2 è il supercomputer più potente al mondo, e il traguardo non fa davvero più notizia visto che il primato dura dal 2013: con i suoi 33,86 PETAFLOP al secondo, il super-sistema cinese gestito dal National Super Computer Center di Guangzhou distanzia con notevole margine i due sistemi americani TITAN (17,59 PETAFLOPS) e SEQUOIA (17,1 PETAFLOPS), controllati rispettivamente dall'Oak Ridge National Lab e dal Lawrence Livermore National Lab".

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    TOP 500: link, link

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    8 Giugno. "E' stato scoperto il 4 giugno dall'osservatorio Panstarrs, sulle pendici del monte Haleakala dell'isola di Maui, e solo tre giorni dopo ha sfiorato la Terra. E' l'asteroide 2016 LT, una palla di roccia di sei metri, che intorno alle 22 di ieri è passata a soli 153mila chilometri dal nostro pianeta: a distanza di sicurezza dunque, ma comunque abbastanza vicino per essere considerato un incontro ravvicinato. "Avvicinamenti di questo tipo sono occasioni preziose per affinare le nostre capacità di osservare e studiare i piccoli asteroidi ai fini del loro monitoraggio", ha raccontato all'Ansa Gianluca Masi, direttore del Virtual Telescope. "Riuscire ad avvistare piccoli asteroidi come quello dimostra il grado tecnologico raggiunto dai programmi di ricerca automatizzata, anche se a volte qualcuno di questi corpi celesti sfugge alla survey, rivelando come sia importante il sostegno e lo sviluppo di progetti di questo tipo". A scoprire 2016 LT è stato uno dei telescopi del progetto Panstarrs (o Panoramic Survey Telescope and Rapid Response System), un sistema automatizzato che scruta i cieli alla continua ricerca di corpi celesti che potrebbero rappresentare un pericolo per la Terra. L'avvistamento arriva inoltre alla vigilia di un appuntamento importante per gli astrofili: l'Asteroid Day, giornata mondiale dedicata alla conoscenza di questi corpi celesti, e alla sensibilizzazione sull'importanza di programmi dedicati alla protezione del nostro pianeta da possibili impatti. La data scelta infatti non è casuale: il 30 giugno è l'anniversario del più grande incidente che ha coinvolto un asteroide in epoca recente, ovvero l'impatto registrato a Tunguska, in Siberia, nel 1908".

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    Virtual Telescope: link.
    Panstarrs: link
    Asteroid day: link
    Parametri orbitali: link

    "Il 2 giugno poco prima delle 4 del mattino locali un piccolo asteroide è esploso sopra l'Arizona. L'esplosione è stata veramente forte e ha prodotto un flash di luce paragonabile a 10 volte la grandezza della Luna piena. Secondo la NASA si è trattato di un piccolo asteroide roccioso di circa 3 metri di diametro proveniente da oltre l'orbita di Marte. Subito dopo l'esplosione, Mike Lerch che stava per andare a lavorare, ha raccontato che credeva si fosse trattato di un lancio di un razzo per voli spaziali, poi ha realizzato che si trattava di un asteroide proveniente dallo spazio. Nella foto il fumo lasciato dai pezzi di asteroide una volta esploso. Mike continua dicendo che il bagliore ha illuminato a giorno la zona per alcuni secondi".

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    Edited by Francesco Z - 11/6/2016, 11:38
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    Gli sviluppi successivi della vicenda:

    "Nel 2010 ha pubblicato un articolo su Science in cui annuncia di avere costruito in laboratorio la prima cellula artificiale, controllata da un DNA sintetico e in grado di dividersi e moltiplicarsi proprio come qualsiasi altra cellula vivente. Tuttavia, si ricordi che l'accezione di "sintesi" per quanto riguarda la cellula "sintetica" di Venter è del tutto inadeguata: Craig Venter svuotò il nucleo di una cellula e vi pose del materiale genetico sintetizzato ex novo. Venter stesso quindi utilizzò una cellula d'origine svuotata del proprio DNA, ma non sintetizzò chimicamente ex novo la membrana della cellula, il citoplasma, gli organelli fondamentali ecc. Per tale ragione, dire che Craig Venter ha "sintetizzato la vita" è qualcosa di inadeguato ed errato. Nel 2016 Venter e collaboratori pubblicano un articolo su Science in cui annunciano di avere costruito in laboratorio il primo batterio sintetico con un DNA contenente il minor numero di geni (473) in grado di assicurarne la sopravvivenza e la capacità di replicazione".

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    "Ernesto Carafoli, biochimico dell'Università di Padova, ha preso posizione rispetto agli annunci sensazionalistici della creazione di vita artificiale in laboratorio. Carafoli ha detto che si può parlare di vita artificiale solo con qualche forzatura, infatti sarebbe realmente così quando si creerà nuova vita da zero, programmando e producendo tutto in provetta e non solo il DNA. E' giustamente ammirazione per quello che l'equipe di Venter ha realizzato, ma sottolinea: "Altra cosa è parlare della creazione di nuova vita, come si sta facendo a tutto spiano. Per ora quindi, standing ovation a Craig Venter e ai suoi per quello che hanno saputo fare. Ma vediamo di non andare sopra le righe" (brano tratto da uccronline.it).

    "Leggendo l'articolo scientifico originale, si scopre che i ricercatori hanno inserito in un batterio un DNA la cui sequenza era stata progettata "copiandola" da quella di un organismo con un patrimonio genetico assai semplice, il micoplasma. Dunque, non scrivendo ex novo le informazioni genetiche. Già questo aspetto ci dovrebbe indurre a considerare come viene usata l'impegnativa parola "creazione". Inoltre, anche se gli elementi iniziali (brevi tratti di DNA) erano stati sintetizzati per via chimica, il "macchinario" per produrre l'intero genoma era comunque naturale, trattandosi di cellule di lievito. In pratica, la "vita artificiale" di cui stiamo parlando è piuttosto una nano macchina biomorfa, già ipotizzata da Von Neumann e Feynman a partire dagli anni '50. Si tratta dunque di un grande progresso tecnologico, ma non certo di "vita artificiale", e neanche di un rivoluzionario sistema di sintesi chimica" (brano tratto da ilfattoalimentare.it)

    Edited by Francesco Z - 9/6/2016, 15:08
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    Non saprei ... Il primo progetto di missione umana su Marte è risalente addirittura al 1948.

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    Per ora, ci si accontenta di esplorarlo con macchine robotiche.

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    Edited by Francesco Z - 8/6/2016, 14:43
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    Nuovi saluti da Marte.



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    Curiosity fotografa.

    Il Sole se ne va.



    Edited by Francesco Z - 6/6/2016, 18:03
143 replies since 29/7/2015
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