Nel tempio dei sette pianeti

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  1. NSAx9000
     
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    CITAZIONE
    Cap. LXVII Edifici sacri e monumenti dei Sabei di Harran

    "[...] Agli estremi confini della Terra si trova un tempio di forma circolare, che possiede sette porte ed è sormontato da una cupola ettagonale, che è celebre per la sua struttura e la straordinaria altezza. In cima alla cupola venne posta nei tempi antichi una specie di pietra preziosa grande come una testa di vacca, la cui luce rischiara tutti i dintorni del tempio. Molti grandi re hanno tentato senza successo di impadronirsi di questa pietra: tutti coloro che vi si avvicinano, a una distanza di dieci passi, cadono a terra morti. Se anche si usano delle lance o strumenti simili, arrivati alla stessa distanza si fermano a mezz'aria e ricadono a terra. Qualunque proiettile lanciato contro la pietra subisce il medesimo destino...In altri termini, sembra che in nessun modo e con nessun espediente sia possibile riuscirvi, e chiunque fosse tanto audace da pensare di demolire il tempio sarebbe colto da una morte istantanea. Certi sapienti ritengono che questo fenomeno sia causato da particolari pietre magnetiche dotate di proprietà repulsive. [...]
    Questo stesso tempio possiede un pozzo profondo la cui imboccatura ha anch'essa sette lati ed è così costruito in modo tale che chiunque abbia l'impudenza di avvicinarvisi troppo ne venga trascinato dentro e precipiti fino in fondo. Il pozzo è circondato da un anello che reca, in caratteri siriaci, la seguente iscrizione:

    "Questo pozzo conduce alla sala degli archivi, che custodisce la storia del mondo, la scienza dei cieli e il segreto di tutte le cose passate, presenti e future. In questo pozzo si trovano tutti i tesori del mondo, ma chiunque voglia esserne degno dovrà esserci pari in potere, scienza e saggezza. Chiunque vi sappia arrivare, allora saprà di esserci pari; diversamente, comprenderà di quanto più grande è la nostra potenza, quanto più vasta la nostra scienza, più profonda la nostra saggezza e più attenta la nostra vigilanza"

    Il tempio, così come la cupola e il pozzo poggiano su un enorme blocco di roccia massiccia, simile a una montagna, in cui è impossibile praticare qualunque tipo di scavo. Chi ha visto questo tempio, riferisce di avere provato una sensazione di profonda tristezza e allo stesso tempo una sorta di attrazione inquieta verso questo edificio [...]
    "

    Al Mas'udi [897 - 952 d.C.], "Le praterie d'Oro", cap. LXVII

    Il luogo descritto da Mas'udi esiste forse ancora ad alcune decine di Km da Harran, la città dei Sabei (sul cui conto e origine si potrebbe aprire una interessante discussione...). Il monte sacro, su cui per chilometri si ergono templi e strutture murate, potrebbe essere lo stesso sito di un oscuro santuario chiamato Eski Sumatar, non lontano dal confine Turco-siriano.
    L'unico studio pubblicato sull'argomento (The ancient observatory of Eski Sumatar, di Theodor Hary) lo descrive in questi termini:

    CITAZIONE
    "It was J. B. Segal, who in 1953 recognized in the ruins of Eski Sumatar the planetary sanctuaries of the old Sabians of Harran mentioned in the arabic sources. He interpreted them in connection with the theoretical study of Chwolsohn (1856). In 1995 and 1999 I led a detailed autopsy of the archaeological area of Eski Sumatar. During this occasion I became aware of the peculiarity of the architectural constructions, which have no parallels in antiquity. According to the planetary constellation from the 1st century A. D. (discovered with computer assistance). I hypothesized that the buildings in Eski Sumatar had been constructed for a traditional Sabian astrolatry and at the same time functioned for an as yet not understood astronomical practice. The planetary constellation happened in the early evening of 17. 5. 93 A. D. at the western horizon and corresponds exactly with the topographical realities on the site. After sunset, around 20.45 h local time all planets and the narrow sickle of the increasing new moon appeared on the ecliptic in the semicircle close together: Saturn, Jupiter, Moon, Mercury, Mars and Venus. The seven planetary sanctuaries of Eski Sumatar have the same order in the semicircle near the western horizon. Hence they form the projection of the ecliptic. In addition the planets Mercury, Mars and Venus form a kind of conjunction in Gemini and it is interesting that the sanctuaries of these planets lie exactly near the double-cave. So the double-cave could correspond to the image of Gemini. Further a conjunction took place covering the aLeo (Regulus) through Saturn and of dCancri through Jupiter, which additionally caused an imposing effect in the heavens"

    Un villaggio occupa oggi il sito dell'antico tempio alle coordinate 36°59'41"N 39°20'14"E, entro 50 Km dal luogo dei sorprendenti ritrovamenti di Gobekli Tepe...

    Edited by NSAx9000 - 23/6/2012, 20:47
     
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11 replies since 3/6/2012, 21:46   1594 views
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