Le Pietre di Ica

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    Le pietre sarebbero state rinvenute nel deserto di Ocucaje, nei pressi di Ica (Perù) nel 1960, quando il Rio Ica, a causa di alcuni smottamenti, inondò il deserto dissotterrando gli strati più profondi e portando alla luce il loro giacimento. Va detto che nessuno è però mai riuscito ad individuare tale giacimento, di cui è a conoscenza, se realmente esistente, il solo Cabrera.
    Le pietre presentano enigmatiche incisioni, non inseribili in nessun contesto culturale noto, mostrando una flora ed una fauna parzialmente sconosciuta in Sud-America, indici di un’epoca primitiva che supera di gran lunga i confini riconosciuti della storia dell’umanità. Le incisioni forniscono elementi assolutamente "fuori posto" rispetto alla presunta datazione delle pietre: mappe di territori ignoti; configurazioni stellari anomale; strumenti ottici, quali telescopi e lenti; un’ampia serie di animali preistorici estinti e relativi cicli biologici; velivoli meccanici; ma soprattutto la rappresentazione di avanzate operazioni chirurgiche, tra cui interventi a cuore aperto e trapianti di cervello.

    Prima degli Incas

    Un complesso mosaico di incisioni che, se si rivelasse autentico, potrebbe sconvolgere l’intera storia dell’umanità. Non fu il solo Cabrera ad interessarsi alle pietre di Ica. I fratelli Carlos e Pablo Soldi raccolsero un numero considerevole di reperti. Nel dicembre 1966 apparve un articolo nel supplemento scientifico del quotidiano di Lima, "El Commercio", i cui autori erano l’allora Rettore del Politecnico di Lima, Santiago Agurto Calvo e l’archeologo Alejandro Pezzia dell’Istituto Nazionale Peruviano di Archeologia, che avevano trovato pietre simili in tombe preincaiche nell’agosto dello stesso anno. Era certamente una conferma che pietre di quel tipo erano già conosciute ai popoli preispanici.
    Il ritrovamento di Carlo e Pezzia, ancora scevro da preconcetti scientifici, fu ripetuto dallo stesso Calvo a "Max Uhle Hugel", una zona archeologica protetta. Calvo raccolse oltre cento pietre e le fece analizzare in laboratorio presso l’Istituto di Mineralogia del Politecnico del Perù, ottenendo il primo risultato di un certo rilievo: le pietre, in base allo stato di ossidazione che ricopriva le superfici incise, sarebbero state "vecchie" di almeno 12.000 anni.
    Una datazione rivoluzionaria, in quanto 12.000 anni fa non esisteva alcuna civiltà in grado di riprodurre gli strumenti tecnologici presenti sulle pietre di Ica.
    Una ulteriore conferma giunse dall’archeologo A. Pezzia: egli rinvenne in un’ennesima tomba pre-incaica una pietra incisa simile alle Pietre di Ica.
    Anche Cabrera richiese alla Compagnia di Ingegneria Mineraria Mauricio Hochshild analisi sui suoi reperti che, tramite il dottor Eric Wolf, fornirono un risultato identico a quelli di Calvo e Pezzia: le pietre risalivano a 12.000 anni fa.
    Ma molti specialisti rifiutarono questa datazione, generando una spaccatura che dura ancora oggi.
    A complicare le cose sono poi intervenuti i campesinos che, realizzando falsi da vendere ai turisti, contribuirono ad inquinare l’intera questione.

    Al di sopra di ogni sospetto

    Alcune pietre sono tuttora esposte al Museo Nazionale dell’Aviazione Peruviana, a Lima, il cui ex direttore, il colonnello Omar Chioino fece riportare su carta da esperti cartografi dell’aviazione i motivi incisi sulle sessanta pietre del museo.
    Alcuni disegni erano incredibilmente simili alle figure incise nel deserto di Nazca. "Solo chi è pratico di procedimenti di rilevamento topografico può comprendere che tipo di modello sia necessario per riportare in misure gigantesche un disegno originale in piccola scala, con assoluto rispetto delle proporzioni.
    I primi devono aver posseduto strumenti e sussidi di cui non sappiamo nulla (…) Inoltre escludo la possibilità di una contraffazione" ha affermato il Colonnello Chioino. Contraffazione di cui in passato è stato accusato lo stesso dottor Cabrera, ma Chioino smentisce: "il dottor Cabrera è stato sotto la sorveglianza del Servizio d’Informazione negli anni settanta e per un lungo periodo di tempo.
    Non è emerso nulla che lo potesse incastrare. La sua serietà è oggi al di sopra di ogni sospetto".
    Roger Ravinez, archeologo e membro dell’Istituto Nazionale di Cultura del Perù, accanito avversario del medico peruviano, ritiene le pietre delle falsificazioni, in quanto le incisioni non sono collegabili stlisticamente con i rinvenimenti archeologici di Tiahuanaco, Mochica, Nazca o Paracas.
    Ha tuttavia dovuto ammettere che ritiene autentica una di queste pietre, quella scoperta dallo stimato archeologo Max Uhle in una tomba preincaica. Anche su questa pietra un animale preistorico, un dinosauro, faceva bella mostra di sé.

    Un enigma archeologico
    Nella collezione di Cabrera, che negli anni ha costituito un museo personale, vi sono alcune enormi pietre che in base a quanto afferma lo studioso peruviano, provengono da un deposito sotterraneo dove sono ancora presenti migliaia di altri reperti.
    Cabrera afferma di essersi rivolto al governo per far sì che si prendessero le necessarie cautele per sbarrare e controllare militarmente il giacimento a lui noto, per evitare atti di sabotaggio e depredazioni da parte di tombaroli.
    Solo a queste condizioni avrebbe rivelato l’esatta ubicazione del deposito. Ma le condizioni non si sono mai verificate. Nella diatriba tra vero e falso si inserì nel 1974 il ricercatore francese Francis Mazière, famoso per il pionieristico lavoro svolto sulla cultura polinesiana dell’isola di Pasqua.
    Dopo un accurato lavoro di reperimento e studio. Mazière definì le pietre come "l’enigma archeologico più sconcertante del sud-America", escludendo la possibilità di falsificazioni.


    Uomini e dinosauri
    Un ennesimo interrogativo è legato al numero delle pietre e alle conoscenze che un eventuale falsario avrebbe dovuto possedere.
    Vi dovrebbero essere almeno 11.000 pietre, opera di un nutrito gruppo di falsari, i quali avrebbero dovuto possedere conoscenze geologiche, anatomiche, naturalistiche approfondite, per non dire specializzate, che non possono essere proprie di due pur abili campesinos, Basilio Uchuya e Irma Gutierrez, i principali realizzatori di falsi.
    In effetti le pietre da loro realizzate sono del tutto simili a quelle di Cabrera. Queste osservazioni sono state alla base delle accuse mosse dagli archeologi a Cabrera, in quanto unica mente della "truffa delle pietre di Ica".
    In realtà, come già detto, ammettendo che non tutte le pietre siano originali, parte di queste potrebbe davvero esserlo, come lo è quella scoperta da Pezzia in cui è raffigurato un dinosauro.
    Se alcune delle pietre sono originali, diviene di fondamentale importanza capire il significato delle incisioni. Su centinaia di esse si nota la presenza dell’uomo insieme ai grandi rettili.
    Pur risultando difficile inserire tale anomalia in un contesto riconosciuto, Cabrera è assolutamente convinto di quanto afferma. Su una delle sue pietre è perfettamente riprodotto il ciclo vitale di uno stegosauro, su un’altra quella di un triceratopo ed altre con animali acquatici, oramai estinti.

    Le pietre di Cabrera non sono l’unico indizio della contemporanea esistenza di uomini ed animali preistorici. Ad Acambaro, presso la Sierra Madre messicana, sono state ritrovate delle statuine di argilla a tutto tondo che raffiguravano uomini, stranamente abbigliati, insieme ad animali preistorici.
    Le figure di Acambaro hanno subito la stessa sorte delle pietre di Ica. Rimangono un mistero e l’archeologia si rifiuta di considerarle (ne riparleremo).
    Impronte di piedi umani fossilizzate, anche dotate di calzature, sono state trovate dai geologi, nelle vicinanze di Carson City nel Kentucky, in uno strato di rocce di 110 milioni di anni.
    Altre sono state portate alla luce dalla nota paleoantropologa Mary Leakey a Laetoli, in Tanzania, dove coesistono tracce di uomini e dinosauri, mentre proprio a Ocucaje, il Dottor Jimenez del Oso ha scoperto resti umani accanto a quelli di animali preistorici.


    L’Uomo Gliptolitico
    L’uomo raffigurato nelle pietre di Ica è una razza di piccola statura, con testa sproporzionata rispetto al corpo, occhi grandi e mento schiacciato.
    Cabrera lo chiama Gliptolitico e ipotizza che diede vita alle leggende di gnomi e folletti. Le Pietre di Ica potrebbero essere la sua testimonianza principale che permetterebbe di poter disegnare un quadro della sua società e del suo sapere.
    Sorprendenti appaiono le incisioni di operazioni al cuore e al cervello che l’Homo Gliptolitico pratica su alcuni individui. Tali incisioni sono di incredibile precisione, mostrando apparecchi collegati a pompe di alimentazione cardiaca e strumenti chirurgici.
    Inoltre gli uomini che operano sono vestiti con un cappello di foglie. L’accostamento è pertinente, in quanto la foglia nelle antiche culture pre-colombiane era il simbolo della vita.
    La cosa può sembrare sorprendente, ma è risaputo che per quanto riguarda la chirurgia i popoli incas e pre-incas erano molto più evoluti di quanto si pensa oggi. Essi conoscevano il forcipe, i narcotici a base di cocaina e la presa venosa (strumento chirurgico), il cui inserimento presuppone la conoscenza della circolazione sanguigna.
    Lo storico della medicina R. L. Moodie sostiene che essi hanno eseguito amputazioni, incisioni, trapanazioni di cranii, tagli cesarei, trapianti ossei, causticazioni ed altri interventi non chiaramente definibili (cfr HERA n°7/8 pagg.28).
    Questo sapere difficilmente si accorda con l’immagine di una civiltà basata solo su conoscenze animiche. Soltanto una tradizione scientifica evolutasi nei secoli può concepire la conoscenza di pratiche così complesse.
    E il tutto appare ancora più incredibile se si pensa che la trapanazione del cranio, ad esempio veniva effettuata, senza dubbio, su persone viventi, dato che i pazienti sopravvivevano all’intervento. Come l’uomo Inca o Paracas, ma anche quello dell’età della pietra sia riuscito a sviluppare questa tecnica resta un mistero.

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    Edited by The Old Man - 1/6/2016, 17:27
     
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  2. Sandopep
     
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    Interessante, non lo sapevo!
     
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  3. AlieNiko
     
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    Uno dei misteri ke piu' mi appassionano,

    certo ke l'ipotesi di una medicina così avanzata a quel tempo, lascia spazio a collegamenti ad altre argomentazioni (UFO), la possibile convivenza poi tra l'uomo e i dinosauri e' davvero una teoria interessante.

    Certo ke il ciclo vitale di questi rettili raffigurato su alcune di queste pietre nn lascia scampo ad inutili critiche.

    Molto interessante davvero
     
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  4. maia
     
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    queste pietre sono veramente belle...........mi piacerebbe averne almeno 1
    se qualcuno avesse voluto falsificarle,quanto tempo ci avrebbe impiegato?non credo proprio che siano un falso.............
     
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  5. NSAx9000
     
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    Molte sono false, altre no. Quello che mi lascia perplesso è la semplicità della raffigurazione, soprattutto se confrontata rispetto alle operazioni tecnologiche descritte su alcune pietre, oltre alla fisionomia degli idividui ritratti, più simili a dei selvaggi che ad una razza civilizzata, ciò per quanto la natura degli interventi induca a credere il contrario.
     
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  6. maia
     
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    I Gliptopici

    Gli individui raffigurati sulle pietre di Ica rappresentano una razza di piccola statura. Le parti del corpo hanno proporzioni insolite con la testa assai grande rispetto al corpo, anche gli occhi e le mani sono molto grandi mentre il mento è schiacciato. Il dottor Cabrera ha nominato gli uomini così raffigurati con il termine "Gliptopici" sottolineando una teoria insolita e stravagante. Per lui, la razza delle pietre di Ica sarebbe all'origine delle leggende riguardanti gnomi e folletti. Il loro aspetto fisico avrebbe, infatti, stimolato l'immaginario collettivo nella creazione di figure che, nel tempo, si sarebbero tramandate con successive modificazioni fino a definire la morfologia fantastica degli gnomi e dei folletti che oggi si trovano in tutte le favole.
     
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    sono davvero affascinanti, non come i teschi di cristallo, ma affascinanti :*esatto:



    SPOILER (click to view)
    Ottimo sito
     
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    si sono belle e misteriose....io ho sempre pensato che "noi"c'eravamo quando c'erano i dinosauri.boh
     
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    se fosse stato cosi si dovrebbe riscrivere una parte della storia
     
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    io non voglio dire niente di male,ma secondo me la storia è una megabufala,c'è l'hanno raccontata male come vogliono che noi la sappiamo,pensate che è dalle elementari che un bambino sente la storia del medioevo,i dinosauri e che noi siamo apparsi da dei cosi piccolissimi.non ricordo come si chiamano
     
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    be, io credo che tutti gli esseri viventi discendano da microorganismi. la storia, sempre secondo me, è stata modificata da quando nacque gesù, perchè la chiesa si intromise. ma questa è un altra "storia"
     
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    cmq alla fine non la sappiamo giusta
     
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    sarebbe da aprirci un topic, sennò intasiamo questo
     
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