Il meccanismo di Antikitera news

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  1. maia
     
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    Raggi X per il marchingegno
    che sapeva spiegare il cosmo

    Una nuova tecnologia di esame permette di guardare dentro La "Macchina di Anticitera", il reperto di epoca ellenica rinvenuto nel 1900 al largo di Cerigotto. Una macchina di precisione in grado di calcolare il movimento degli astri, eclissi e lunazioni. Un dispositivo avanti di mille anni rispetto ad ogni altro ritrovamento, e che anima il dibattito scientifico

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    UN MISTERO lungo duemila anni sta per ricevere un po' di luce grazie alle tecnologie moderne. L'isola di Anticitera, o meglio le coste, l'hanno custodito per secoli, fino al 1900. L'anno del ritrovamento di quella che viene chiamata la "macchina di Anticitera" da parte di un gruppo di pescatori di spugne, assieme a statue e manufatti risalenti a epoche antiche custodite in un relitto di una nave, affondata al largo di Cerigotto (a Anticitera), isola greda al largo di Creta. Qualcuno la attribuisce ad Archimede di Siracusa, inventore. La macchina di Anticitera potrebbe essere un progetto laterale del suo famoso planetario.

    3La macchina di Anticitera. Un complesso innesto di 27 ingranaggi ricoperti da iscrizioni quasi completamente decifrate, la macchina di Anticitera è datata all'anno 212 avanti Cristo ed è custodita al museo nazionale ad Atene, dove c'è anche una ricostruzione funzionante.

    La macchina è un meccanismo originariamente contenuto in un involucro di legno, dalle misure di 30x15 centimetri che per molto tempo la scienza non è riuscita a catalogare. A metà del secolo scorso grazie ai raggi X, si iniziò a intuirne il funzionamento: la macchina era uno strumento di altissima precisione, studiata nel dettaglio per misurare i movimenti di sole e luna, le eclissi, i loro rapporti di moto e addirittura le lunazioni. E come se non bastasse, la macchina

    serviva probabilmente anche a definire il calendario delle Olimpiadi.

    Ma solo oggi, grazie a una nuova tecnologia di esame radiografico basata su delle sonde a raggi x appositamente inviate ad Atene, i ricercatori hanno potuto vedere davvero cosa c'è nel blocco di roccia che contiene la macchina originale. E i primi risultati vengono definiti "sbalorditivi" per il livello di precisione assoluta con cui il dispositivo può misurare le meccaniche celesti.

    Precisione incredibile. Il mistero della macchina è tutto in questa sua precisione fuori dall'ordinario. E' infatti costruita con materiali comuni per il tempo e le misurazioni sono limitate ai pianeti visibili dalla terra senza ausilio di strumenti particolari. Ma il livello di dettaglio rimane stupefacente: è confermata la capacità del dispositivo di calcolare persino i ritardi nei movimenti lunari, per via dell'orbita ellittica, con un opportuna progettazione e un ingranaggio dedicato. Nelle iscrizioni sulla macchina ci sono i nomi di Venere e Mercurio, ma ci sono studiosi che sostengono che la macchina di Anticitera possa in realtà rivelare informazioni anche su altri pianeti. La macchina viene definita dalla scienza come tecnicamente molto più complessa di ogni altro dispositivo ipotizzabile e rinvenuto per almeno mille anni successivi alla sua datazione. E un tale livello di complessità può significare che chi l'ha costruita fosse aduso a questo tipo di lavoro: non sarebbe quindi un esemplare unico, ma qualcosa che inevitabilmente viene da una storia lunga. La stessa su cui i nuovi studi tenteranno di fare luce.

    Edited by The Old Man - 19/5/2013, 10:20
     
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    Alcuni ricercatori hanno proposto l'ipotesi che l'inventore del meccanismo sia stato nientemeno il grande Archimede di Siracusa:

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    16/10/2014. Ritorno ad Antikythera. "Dopo tre settimane di immersioni al largo dell'isola di Anticitera, una spedizione internazionale ha prodotto i risultati sperati: prove che il relitto del 70 a.C. contiene ancora molti dei suoi tesori, e l'autorizzazione per continuare gli scavi archeologici. Forse la cosa più interessante è stato scoprire che ci sono due relitti sul fondo del mare, non solo uno. Il relitto principale proviene da una nave molto grande per l'epoca (50 metri). Il secondo possibile relitto si trova a circa 200 metri. Il relitto principale è quello trovato dai subacquei greci nel 1900, e poi visitato nuovamente nel 1976 da Jacques Cousteau. Queste spedizioni non erano proprio degli accurati scavi archeologici, bensì delle operazioni di recupero destinate a portare in superficie i tesori sepolti. Tra questi vi furono dozzine di statue di marmo e bronzo, gioielli d'oro incrostati di gemme e il famosissimo Meccanismo di Anticitera, capace di calcolare il movimento di Sole, Luna e pianeti. Nei primi tre giorni di ricerca, il team - proveniente da Grecia, Stati Uniti e Australia - ha mappato il sito con telecamere 3D e lo ha scannerizzato col metal detector. Il più grande ritrovamento del successivo scavo è stata una lancia di bronzo lunga 2 metri, ritenuta appartenere a una statua. E' stata inoltre scoperta una caraffa in terracotta rossa ancora intatta, probabilmente usata per servire il vino. Un anello di bronzo usato per la costruzione della nave è stato trovato con un pezzo di legno del ponte ancora attaccato. La squadra ha infine recuperato un'ancora della prua e frammenti di anfore. Diversi altri oggetti sono stati trovati a oltre 200 metri di distanza, tra cui un'altra ancora, un pezzo di tubatura di piombo (forse una parte della pompa di sentina), e un mucchio di anfore disposte come se fossero ancora nella stiva di 2.000 anni fa. Gli archeologi pensano che questi oggetti possano provenire da un'altra nave, in viaggio con la prima. Ci sono quattro tipi di anfore nel primo relitto, e le loro forme e i loro marchi impressi mostrano che risalgono al I secolo a.C. e vengono dai porti di Rodi, Kos, Pergamo ed Efeso. Il secondo sito ha rivelato gli stessi quattro tipi di anfore, della stessa epoca e degli stessi porti. Forse le due navi viaggiavano insieme e salparono verso il loro tragico destino, finendo in una tempesta e infrangendosi sulle roccie di Anticitera. Theotokis Theodolou, archeologo e funzionario del ministero greco, ha detto:"Non è certo che ci siano due navi, ma potrebbe essere. C'è ancora molto lavoro da fare". Il gran numero di statue finora rinvenute ha portato gli archeologi a credere che ci siano ancora molti reperti da scoprire sotto sabbia e sedimenti.

    Fonte: link

    E se saltasse fuori un gemello? link

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    Edited by Francesco Z. - 23/9/2015, 01:15
     
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1 replies since 15/7/2012, 20:25   138 views
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