Apollonopseudo

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    NSA nella discussione con il nostro amato crononauta ci ha fatto incuriosire non poco.

    Ho fatto delle ricerce ma tutto quello che ho trovato a riguardo,è sono sicuro che si tratti di questo,l'ho trovato su un altro forum: http://forum.cosenascoste.com/

    Un utente chiamato "Anakreon" ha scritto:
    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    Il papiro d’Apollonopseudo.

    Ora son quasi due anni, nel mese di Novembre dell’anno duemillesimo settimo dell’età volgare, in una regione dell’Alto Egitto prossima al deserto Libico, un manipolo di militi, mentre perlustrava segretamente i confini, esercitandosi nelle arti dilette dal più cruento dei numi, rinvenne per caso un papiro, scritto in lingua Greca, che potrebbe far che conosciamo gli eventi futuri del genere umano, quali sono sanciti ed incisi nelle tavole arcane del Fato, e dunque, forse, permettere che correggiamo per tempo i nostri errori, ci asteniamo dai peccati e rifuggiamo i vizii più turpi.

    Il luogo dell’invenzione, di cui è taciuto il sito certo, ne’ tempi dei re Tolemei aveva nome di “Apollonopseudos”, ma, dopo la conquista Araba, il nome fu corrotto in “Al Balun Saud” e così è ancor oggi noto; noto, per altro, ai pochi indigeni che vagano per quelle plaghe deserte, cavalcando veloci cammelli.

    Quando fu rinvenuto, il papiro era custodito entro una cassetta di legno di lauro, albero sacro ad Apollo, collocata in una stanza scavata sotto un edificio, di cui permanevano solo alcune misere vestigia e che aveva la forma d’un tempio.

    Perché la regione era soggetto all’imperio militare, il sito fu investigato da esperti dell’esercito Egizio, i quali poi si consultarono con alcuni dotti della Biblioteca d’Alessandreia, convocati sotto vincolo di silenzio rigoroso.

    Quindi, il tutto fu insabbiato, ma non nelle perpetue sabbie del deserto, bensì nelle stanze caduche degli studiosi Alessandrini, occupati in altri negozii più urgenti.

    Qualcuno tuttavia vide, lesse, capì e furò il papiro, vendendolo a prezzo carissimo ai magistrati d’una repubblica d’Oriente, il cui nome è mio debito tacere.

    Oggi il papiro è segretamente esaminato e studiato da un pugno di dotti esperti, sotto la custodia vigile e sospettosa dei magistrati supremi, sacri e profani, di quella repubblica:
    perché ?.

    Se è difficile che un uomo conservi una notizia solo per sé stesso; impossibile che la conservino più uomini, seppur abbiano giurato:
    d’amico fidato in amico fidato, ora emerge, dalla palude del silenzio imperato e giurato, la verità inaudita.


    Storia del papiro d’Apollonopseudo.

    Nel papiro è trascritto un antichissimo vaticinio, attribuito a Calcante, figlio di Testore, Argivo, celebrato da Omero, perché vate veridico e del presente del futuro e del passato:
    il vaticinio, inciso su lamine d’oro, fu conservato nel tempio d’Apollo in Delfi e segretamente custodito dalle Sibille, alle quali sole per molti secoli fu noto.

    Quando la potenza Macedone trionfò della virtù dei Greci ed i sacerdoti dei numi Olimpii, come spesso accadde allora ed accade ancora, si prostrarono al cospetto del vincitore, i segreti del vaticinio furono rivelati ad Alessandro, re dei Macedoni, il quale comandò ch’esso fosse trascritto in un papiro e conservato nel tempio del dio Ammone, nell’Oasi del deserto di Libia:
    e veramente il sacerdote di quel dio aveva quivi salutato Alessandro quale figlio d’Ammone.

    Morto Alessandro e diviso l’impero Macedonico, il re Tolemeo Sotere, che teneva in quel tempo l’Egitto, deliberò che il papiro fosse trasferito in un luogo meno noto e frequentato:
    fece costruire un piccolo villaggio fortificato nell’alto Egitto, simulando fosse un presidio contro i predoni del deserto, l’appellò “Apollonospseudos” , che significava “Mendacio d’Apollo”, e lì curò fosse eretto un tempio consacrato ad Apollo “Pseudes”, cioè “Mendace”, nelle cui cavità sotterranee custodire, ma soprattutto celare il papiro ed il vaticinio.

    Se è ragione di stupore che i nomi e del villaggio e del tempio abbiano riferito il mendacio d’un dio, Apollo, famoso piuttosto perché, nei suoi oracoli, vaticinava verace ai mortali; la congettura felice è che essi siano stati assegnati dal re Tolemeo con la speme che difendessero, da visitatori troppo curiosi, i segreti scritti nel papiro ben meglio, che potessero fare uomini fidi, feroci ed armati.

    Qualcuno osserverà:
    ebbene ? ; innumeri papiri ci hanno conservati i poemi, i canti, gli annali, le orazioni, le favole, le dottrine degli antichi; basti ricordare quelli di Ossirinco.

    Vero; ma, stando a quel che poco che, con la cautela d’ambagi contorte dalla paura, è stato riferito, il vaticinio di Calcante, trascritto nel papiro d’Apollonopseudo, narra i massimi eventi futuri del genere umano:
    tutti futuri per l’autore del vaticinio, molti futuri anche per noi.


    Il vaticinio di Calcante.

    Le notizie circa il vaticinio sono ancora molto vaghe, benché il papiro che lo conserva sia in uno stato decente e possa essere letto in gran parte; non di meno, alcune cose sono state divulgate:

    Calcante o chi per lui predisse numerosi eventi futuri, in cui incorrerebbero i popoli dell’orbe terracqueo, per lo più i Greci e quelli che poi sarebbero detti Europei, ma anche alcuni altri popoli fuori d’Europa;

    consta che gli eventi vaticinati siano stati predetti secondo l’ordine degli anni che procederono prima dalla rovina di Troia e poi dal parto d’una vergine senza nome;

    consta anche che gli eventi già accaduti siano stati descritti con esattezza mirabile, quasi che il vate fosse stato presente ai fatti o ne avesse lette notizie negli annali;

    consta in fine, dopo esami accurati eseguiti da esperti, non solo che il papiro sia antichissimo, ma anche che sia veramente stato scritto tre secoli innanzi l’età volgare e che quindi non sia un documento falso, prodotto nel secolo nostro.


    Un evento predetto esattamente nel vaticinio.

    Uno degli eventi, predetti dal vaticinio e già accaduti, è così descritto:
    sono poche linee di scrittura, che mi sono state mandate da un amico, il quale le ha ricevute, in violazione del silenzio giurato, da uno dei dotti , cui il papiro è stato affidato per lo studio e l’esame; le trascrivo in lettere Latine, affinché possano essere lette anche da coloro, i quali ignorano la lingua Greca.

    “Eu gar ego tode oida kata phrena kai kata thymon:
    essetai emar hot’an, dis khelion eniauton, apo parthenoio odinases, kai pente periplomenon, dissos pot’ololei pyrgos, Henoborrakioio peloron, kai neritoi presthesontai brotoi aneres;
    tossousde, talanas, anaitious hypsothen aietoi baleousi dyo, aithomenoi, arkhoio hekati amathoio.”.

    Ne provvedo la versione in lingua Italiana:

    “Bene in vero io questo so nel cuore e nell’animo:
    sarà un giorno, quando, due volte mille solstizii e cinque rivolgendosi, dopo la vergine partoriente, mai perisca la duplice torre, mostro d’Henoborrakio, ed innumeri uomini mortali saranno combusti:
    tanti, miseri, innocenti, dall’alto due aquile ardenti colpiranno, per volontà del principe della sabbia.”.

    Difficile non sospettare che Calcante o colui, che anticamente vaticinò, abbia prevista la distruzione delle torri gemelle Neoeboracensi e la strage immane d’uomini, anche se, apparentemente, il vaticinio non calza bene all’evento; ma consideriamolo attentamente.

    In primo luogo, possiamo notare che sono ripetuti due versi dell’Iliade d’Omero, quelli famosi 163 e 164 del libro quarto, dove Agamennone predice la rovina d’Ilio:

    “ Bene in vero io questo so nel cuore e nell’animo:
    sarà un giorno, quando mai perisca Ilio sacra”;

    o forse Omero ripete il vaticinio di Calcante ?.

    Comunque sia, lasciamo ai dotti le disputazioni circa le precedenze ed esaminiamo il resto.

    E’ scritto:

    “due volte mille solstizii e cinque rivolgendosi, dopo la vergine partoriente”.

    A quale vergine mai potremo volgere la mente, se non alla santa madre di Cristo, la quale pur intatta da vigor virile generò un frutto in una umano e divino ?.

    Il vate predisse che l’evento accadrebbe due mila e cinquecento solstizii dopo la nascita di Cristo; ma le torri gemelle furono atterrate nell’anno duemillesimo primo; un errore dunque ?;
    affatto no:
    è ormai consenso comune dei dotti che Cristo sia nato nell’anno settecentocinquantesimo dopo la fondazione di Roma.

    Il luogo dimostra due cose:

    innanzi tutto, che Cristo nacque veramente nell’anno settecento cinquantesimo dalla fondazione di Roma;

    poi, che l’autore del vaticinio non può essere dopo il nono ovvero il decimo secolo dell’età volgare, quando cioè si diffuse universalmente l’errore di Dionisio Scita, il quale aveva posto il natale di Cristo nell’anno settecentocinquantatreesimo di Roma;

    il papiro dunque, se pur non fosse, come assicurano gli esperti, stato scritto al tempo del re Tolemeo Sotere, non di meno è certamente anteriore al decimo secolo dell’età volgare.

    Procediamo nell’esame.

    E’ scritto:

    “perisca la duplice torre, mostro d’Henoborrakio”.

    Circa la duplice torre, non è d’uopo spendere verbo:
    la locuzione rappresenta efficacemente le torri gemelle, opera mirabile nella città dell’Indie Esperie.

    Ma Henoborrakio che mai potrà significare ?;
    semplice e tremendo:
    Neoeboracvm, cioè Nuova York, secondo l’uso della lingua Latina dell’età nostra; “heno” in luogo di “neo” potrebb’essere un errore di trascrizione dello scriba d’un nome inaudito ovvero il difetto di visione del vate, il quale percepì il vero, inspirato da Apollo, ma non colse esattamente il suono del nome dell’urbe sciagurata.

    Trascorriamo oltre gl’innumeri uomini mortali che saranno combusti, perché anche qui il vaticinio e l’evento luttuoso collimano senz’ombra alcuna, e veniamo all’aquile ardenti.

    E’ scritto:

    “tanti, miseri, innocenti, dall’alto due aquile ardenti colpiranno”.

    Dove sono le aquile ardenti nel caso Neoeboracense ?:
    a che mai son simili le nostre navi aeree, che volan velocissime per i cieli dell’orbe, se non ad aquile coll’ali distese ?;
    due navi, due aquile;
    due navi che, collidendo dall’alto, incendiano due torri; due aquile ardenti che percoteranno dall’alto una torre doppia:
    non è evidenza inoppugnabile ?.

    Ma il veleno è nella coda.

    E’ scritto:

    “per volontà del principe della sabbia”.

    E chi mai fu accusato e s’accusò della strage immane, se non un uomo d’illustre stirpe Araba, cui ben dunque conviene il nome di principe della sabbia, posto che l’Arabia sia regione di sabbie immense ?.

    E quest’ultimo luogo, convenientemente interpretato, non solo fa che il vaticinio s’adatti esattamente all’evento, ma anche, forse tremila anni innanzi che accadesse e per certo al meno mille, ne attesta sicuramente il nefando autore.

    Prevengo l’argomento, contro l’antichità del vaticinio, fondato sull’annotazione che in tempi antichissimi l’Arabia non fu regione di sabbie, ma anzi fu appellata, per la fecondità, felice.

    E veramente proprio ciò dimostra che il vaticinio fu formulato in quei tempi, in cui l’Arabia era terra irrigua:
    un falsario di tempi posteriori non avrebbe compiuto un errore tanto grosso.

    Questo è tutto; tutto quanto fino ad oggi è stato rivelato.

    Alcuno stupirà:
    qual è il mistero ?; sia pur stato Calcante vate veridico, perché veracemente inspirato dal dio; ma la rovina delle torri Neoeboracensi non è ormai evento ignoto.

    Il mistero sta negli altri eventi vaticinati:
    si dice siano quasi tutti atrocemente luttuosi per molte genti umane; ma per certo tutti sono tenacemente taciuti e sospettosamente conservati.

    Che si teme ?:
    forse che si diffonda per l’orbe terracqueo il terrore ed il tumulto tra gli uomini toccati dalle predizioni ?.

    Vanamente dunque un dio, il veridico Apollo, ci offrì benigno, per la bocca mortale del vate Argivo, alcuni frammenti della sua eterna scienza, affinché noi uomini potessimo evitare il precipizio che s’apriva ed ancor s’apre sotto i piedi incerti della nostra immonda demenza ?.

    Anakreon.


    Non penso che questo utente sia NSA :*asd:
    Cmq per correttezza ho lasciato la fonte.
     
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  2. Paolino1975
     
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    Ciao Idol. Da qualche giorno si parla di questo miserioso papiro trovato a Apollonopsuedo (località non meglio identificata) in vari forums anche stranieri (americani mi sembra).
    E' una bufala o c'è qualcosa di serio?
    Avevo già sentito parlare di papiri antichi con predizioni molto precise fatti sparire da personaggi legati a srvizi segreti mediorientali.
    Dopo le bugie raccontate dal presidente del più potente stato del mondo sulle armi non convenzionali possedute da un dittatoruccio mediorientale per poterlo scalzare, non mi meraviglio più di niente.
     
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    Da quello che so non si trova nulla su internet apparte quello che ho postato qui sopra,solo NSA può fare piu chiarezza,almeno spero XD
     
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  4. Paolino1975
     
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    CITAZIONE (Idol @ 25/10/2009, 16:37)
    Da quello che so non si trova nulla su internet apparte quello che ho postato qui sopra,solo NSA può fare piu chiarezza,almeno spero XD

    Cosa ha detto NSA sul papiro di Apollonopseudo??
    Ho fatto un cerca ma non ho trovato nulla :*oibò:
     
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    l'ha solo menzionato in un altra discussione
     
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  6. cocogordonmoore
     
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    beh avevo letto l'altro forum già la settimana scorsa, e non mi pare che chissà cosa dicesse a riguardo... solo la classica profezia dell'11 settembre 2001 e che ce ne sono altre di profezie su sto papiro... beh nn mi sembra una grande novità (per sentito dire... anche nostradamus l'aveva fatta una profezia su quella data e se cerchi su internet di profezie ce ne sono quante ne vuoi....) a me sa di bufala, ma ripeto volevo solo sapere se qualcuno ne sapeva di più come ho scritto sull'altra discussione
     
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    Mi auguro allora che NSA prenda parte a questa discussione
     
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  8. Paolino1975
     
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    Sembra che il forumista che ha postato di sto' papiro di Apollonopseudo farà altre rivelazioni!!!
    Staremo a vedere......
    ma sarebbe interessante sapere se NSA ne sà qualcosa di più.......
     
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  9. NSAx9000
     
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    Un arcano è tale solo quando è ben custodito. :*asd:
     
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  10. cocogordonmoore
     
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    CITAZIONE (NSAx9000 @ 26/10/2009, 11:23)
    Un arcano è tale solo quando è ben custodito. :*asd:

    beh grazie ma credo che lo sapevamo già un pò tutti.... :*mmm: quando ti ci metti sei proprio forte.... :*bonk:
     
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    calmi ragazzi dai XD
    Sicuramente NSA sa quel che dice...
    solo che io non capisco xke il tizio dell'altro forum si atteggia in modo strano...
    cioè vuol forse far capire che lui ne sa ma non puo parlare?
     
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  12. cocogordonmoore
     
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    se non ricordo male sta attendendo che gli arrivino altre informazioni anche a lui...

    ma calmi per cosa??? :*mmm: chi si è agitato :*ehm: :*lol:
     
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  13. Paolino1975
     
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    CITAZIONE (NSAx9000 @ 26/10/2009, 11:23)
    Un arcano è tale solo quando è ben custodito. :*asd:

    NSA ma te sei lo stesso che ha scritto in quel forum? Anakreon mi sembra.....
     
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  14. cocogordonmoore
     
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    se nn ho capito male nsa è neo ikon epifanes... o almeno questo nome nn so ma lo associo a lui... anche per come parla... quell'altro nn ha proprio il modo di parlare suo....
     
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  15. Paolino1975
     
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    CITAZIONE (cocogordonmoore @ 26/10/2009, 12:59)
    se nn ho capito male nsa è neo ikon epifanes... o almeno questo nome nn so ma lo associo a lui... anche per come parla... quell'altro nn ha proprio il modo di parlare suo....

    Adesso sì che è tutto........ chiaro!?!?!?!?!?
    ma chi è neo ikon epifanes??????
     
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27 replies since 23/10/2009, 17:50   547 views
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