La mappa preistorica

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  1. maia
     
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    Risale a circa 14 mila anni fa. Ma è contestata da alcuni studiosi
    Decifrata la prima mappa tascabile
    È la più antica rappresentazione geografica europea.
    Descrive i dintorni di una cava spagnola


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    Il sasso-mappa
    (da New Scientist)

    MILANO - La ricerca di reperti archeologici e di mappe antiche ha sempre affascinato il mondo della letteratura e della filmografia d’avventura. Ma le presunte indicazioni di tesori nascosti rappresentate su papiri o su pietra possono avere importanti riscontri scientifici nel mondo reale. Per esempio, scoprire i trucchi che i nostri antenati preistorici utilizzavano per ritrovare la strada di una grotta o di una cava, senza poter usufruire dell’ausilio di Google Maps e Gps vari. Succede così che, dopo oltre quindici anni di studi, vengano decifrate le incisioni di quella che potrebbe essere catalogata come la prima mappa tascabile della storia dell’Europa occidentale. Ritrovata ad Abauntz, nella regione spagnola delle Navarra, la lastra è stata analizzata da un team di archeologi dell’Università di Saragozza, guidato da Pilar Utrilla.

    IL REPERTO - La pietra levigata, con incisioni che risalgono a 13.660 anni fa, è venuta alla luce nel 1993 nel corso di alcuni scavi in una grotta sul versante meridionale dei Pirenei, nel nord-est della Spagna. Secondo gli esperti che hanno ritrovato e studiato il reperto, si tratterebbe della più antica mappa di caccia di una regione dell’Europa occidentale: la lastra, all’incirca delle dimensioni di una mano, avrebbe tutte le caratteristiche per corrispondere a un proto-stradario tascabile per raggiungere la zona in cui è stato effettuato il ritrovamento. Tra le rappresentazioni di una renna, un cervo e alcuni stambecchi, infatti, sono incise diverse linee che richiamano i contorni delle montagne visibili dalla zona. Un taglio lungo e profondo corrisponde al letto di un fiume che scorre ai piedi delle montagne e si biforca in due emissari, mentre una serie di segni per tutto il suo corso potrebbe rappresentare i punti per una traversata più abbordabile.

    VALORE STORICO - Secondo quanto raccontato a New Scientist dall’archeologo preistorico Lawrence Straus dell’Università del New Messico ad Albuquerque, si tratta di una scoperta molto rilevante. La lastra, infatti, è stata incisa nel corso di un periodo di grande attività culturale ed espansione nel nord della Spagna. «Questo tipo di incisioni ha contributo notevolmente alla definizione territoriale e alla mobilità, alla caccia e all’instaurarsi di nuove relazioni umane. Insomma, a prendere coscienza di un senso generale del mondo che ci circonda».

    ALTRE INTERPRETAZIONI - Ma non tutti sono d’accordo nel riconoscere al reperto la funzione di mappa di preistorica. Secondo Jill Cook, direttrice della sezione preistorica del British Museum, «a quell’epoca non c’era assolutamente bisogno di mappe. La profonda familiarità e conoscenza del paesaggio, compresa la precisa locazione di alberi e piante, era tale che le cartine non erano così vitali come si potrebbe pensare. Inoltre, l’arte del periodo a cui si fa riferimento non include elementi paesaggistici come alberi, fiumi e colline. Di conseguenza, l’interpretazione data alle incisioni è alquanto azzardata». Infine, Jean Clottes, membro dell’International Council on Monuments and Sites, condivide l’esistenza di eccellenti mappe preistoriche ma dà un’interpretazione particolare del loro significato. Secondo l’esperto, infatti, queste incisioni avrebbero avuto il fondamentale scopo di indicare i luoghi sacri più importanti che, per l’uomo dell’epoca, avevano una forte radicamento nel territorio.

    Simone D’Ambrosio
     
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0 replies since 8/8/2009, 10:30   321 views
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