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Giobbe Covatta è un grandissimo comico, nonchè scrittore di parodie e testi esilaranti, ma non tutti sanno che Giobbe ha un cuore tenero. Da quando ha interpretato il film Muzungu ha scoperto che il continente africano, e soprattutto i suoi abitanti hanno davvero bisogno di una mano per sollevarsi dalla povertà e dall'arretratezza che li affligge.
Per questo il Covatta è attivamente impegnato nell'AMREF, nella raccolta di fondi da destinare agli aiuti umanitari e sulla costruzione di attrezzature utili a far progredire questa povera gente.
Altri titoli da lui interpretati: "Sono stato nero pure io" e "Bimbi neri, notti bianche" .
Edited by The Old Man - 25/2/2006, 11:43. -
maia.
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IL MAESTRO HA PARLATO DELLA SVIZZERA. SAPRESTI RIASSUMERE I PUNTI SALIENTI DELLA SUA SPIEGAZIONE?
La Svizzera è un piccolo paese dell'Europa che si afacia sulla Svizzera, l'Italia, la Germania, la Svizzera e l'Austria. A molti laghi e molte montagnie, ma il mare non bagnia la Svizzera, e soprattutta Berna.
La Svizzera vende le armi a tutto il mondo per falli scannare ma lei non fà neanche una guerra piccolissima.
Con quei soldi costruisce le banche. Ma non le bance buone, le banche dei cattivi, specialmente i drogati.
I delinguenti della Sicilia e della Cina mettono lì i soldi, i miliardi. La polizia và, dice di chi sono questi soldi, non lo so, non telo dico, sono cazzi miei, la banca è chiusa.
Ma non era chiusa! Aperta, era!!
La Svizzera, se a Napoli tieni il tumore, a Napoli muori, ma se vai a Svizzera muori più tardi, oppure vivi. Perchè le clinica sono bellissima, il tappeto, i fiori, le scale pulite, neanche un topo. Però si paga molto, se non fai il contrabbandiere non ci puoi andare. Va bene lungo così, il tema?
E' L'ONOMASTICO DEL BABBO ED EGLI E' LONTANO. SCRIVIGLI CIO' CHE TI DETTA IL CUORE.
Caro papà, oggi è il tuo onomastico, e io ti scrivo ciò che mi detta il cuore.
Caro papà, tu eri disoccupato, perciò sei andato a Torino! perchè eri disoccupato! Tu a Torino non ci volevi andare, mi ricordo; dicevi che quella gente non ci poteva vedere, che il clima era una schifezza, la lingua una schifezza, il mangiare una schifezza, che tutti i torinesi erano una schifezza. Tu non ci volevi andare a Torino, mi ricordo, ma ci sei dovuto andare per forza. Poi ci hai scritto che non tutti erano una schifezza lassù, che 2 o 3 pure si salvavano! Meno male, papà, così ora stiamo più sereni.
Oggi è il tuo onomastico, e io scrivo ciò che mi detta il cuore. Tu eri disoccupato, papà, perciò sei andato a Torino.
Ti voglio raccontare qualcosa che è successo in questi giorni. Ieri stavo solo con nonna, quando hanno bussato alla porta. Erano i Testimoni di Genova. Io non li volevo far entrare, pensando che Genova sta vicino a Torino, ma nonna ha aperto lei la porta, e quelli sono entrati. Allora si sono seduti e hanno aperto una specie di valiggetta, tirando fuori un sacco di libricini. Nonna allora li voleva cacciare, ma quelli parlavano sempre essi, e ogni tanto alzavano li occhi al cielo come se stessero per morire. Nonna allora li voleva cacciare un'altra volta, ma quelli parlavano, parlavano, parlavano sempre essi! Finalmente si sono alzati e se ne sono andati, ma prima ci hanno dato dei giornaletti e nonna gli ha dato mille lire.
Papà, se c'eri tu quelli la mille lire non l'avevano, perchè tu non la tenevi!
Caro papà, oggi è il tuo onomastico e io ti scrivo ciò che mi detta il cuore. Io ti vorrei vicino a me, qui a casa non si capisce niente, mamma e Taniello si appiccicano (litigano) sempre e le galline se ne scappano sotto al tavolo. Io dico sempre: beato te che stai a Torino!
« Quale parabola preferisci. Svolgimento. Io, la parabola che preferisco è la fine del mondo, perché non ho paura, in quanto che sarò già morto da un secolo. Dio separerà le capre dai pastori, una a destra e una a sinistra. Al centro quelli che andranno in purgatorio, saranno più di mille migliardi! Più dei cinesi! E Dio avrà tre porte: una grandissima, che è l'inferno; una media, che è il purgatorio; e una strettissima, che è il paradiso. Poi Dio dirà: "Fate silenzio tutti quanti!". E poi li dividerà. A uno qua e a un altro là. Qualcuno che vuole fare il furbo vuole mettersi di qua, ma Dio lo vede e gli dice: "Uè, addò vai!". Il mondo scoppierà, le stelle scoppieranno, il cielo scoppierà, Corzano si farà in mille pezzi, i buoni rideranno e i cattivi piangeranno. Quelli del purgatorio un po' ridono e un po' piangono, i bambini del limbo diventeranno farfalle. Io, speriamo che me la cavo. »
(ultimo tema letto dal protagonista, sul treno per il Nord)
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