Scoperto il gatto-mummia "anti streghe"

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  1. AlieNiko
     
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    Ha riposato quattrocento anni nelle intercapedini di un cottage di Ugborough, un villaggio nel Davon, Regno Unito, prima di essere scoperto dai proprietari dell'abitazione.

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    MAIA a te che sei appassionata di mummie...anche se si tratta di un gatto :*asd:

    Edited by AlieNiko - 24/4/2009, 19:48
     
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  2. maia
     
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    ....speriamo non abbiano fatto come nei cimiteri nell'antichita',quando per "inaugurarlo"ammazzavano un cane elo mettevano all'ingresso per scacciare gli spiriti maligni...

    grazie Niko :wub:
     
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  3. AlieNiko
     
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    non so se l'hanno murato vivo a dire il vero (spero di no) anche se la sua espressione lascia presupporre il contrario...
     
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  4. viverride
     
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    E' strano. Gli inglesi, in fatto di cani e gatti, sono esperti di livello mondiale. Eppure non mi convince che il gatto sia stato murato vivo per tenere lontane le streghe. Per prima cosa bisognerebbe scartare con assoluta certezza che non sia finito lì accidentalmente e i proprietari della casa, non essendoci all'epoca vigili del fuoco a disposizione, lo abbiano abbandonato al suo destino. In secondo luogo, poiché il gatto era considerato una figura demoniaca, era chiamato "famiglio" e veniva sovente bruciato sul rogo insieme alla sua padrona, sembra illogico che un "familiare" del diavolo potesse fungere da talismano contro le potenze degli inferi. Semmai il contrario. Non ce lo vedo proprio, il gatto, come scacciadiavoli. Piuttosto, siccome non possiamo escludere che già all'epoca esistessero sentimenti zoofili non solo fra le dame aristocratiche, ma anche fra quelle levatrici erboriste nubili prese di mira dal fanatismo religioso, allora il gatto diventava, un po' come oggi, membro della famiglia, nume tutelare del focolare domestico, nonché figlio adottivo dell'anziana signorina esperta di pozioni "magiche". Ecco che allora, murare un gatto/figlio adottivo acquista un senso, giacché nell'antichità il sacrificio propiziatorio di un bambino (da Isacco e Giacobbe al Minotauro del labirinto, da Ifigenia figlia di Agamennone ai principi aztechi) era una pratica ampiamente diffusa. Riporto solo un esempio, tratto da "Il ponte sulla Drina", di Ivo Andric: "La costruzione del ponte è stata osteggiata dallo spirito del fiume e lo spirito stesso durante la notte distruggeva quel che si faceva di giorno. Questo accadde finché qualcosa parlò dall'acqua, consigliando all'architetto di trovare due fanciulli, gemelli, fratello e sorella, e di murarli dentro il pilastro centrale del ponte. Subito ebbe inizio la ricerca di questi fanciulli per tutta la Bosnia".
    E dunque, tornando al gatto di Ugborough, forse si tratta delle ultime vestigia, benché surrogate, dei sacrifici umani che i Celti praticavano come atto propiziatorio al momento di iniziare a costruire un tempio o un'abitazione. E' notorio che, benché osteggiate dalla Chiesa, le pratiche di culto "pagane", in Europa, si sono protratte fino al sedicesimo secolo e oltre.
     
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3 replies since 24/4/2009, 14:34   53 views
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