Le Lacrime Bataviche

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  1. arcano
     
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    Sono degli oggetti di vetro la cui origine è sconosciuta ed avvolta nel mistero. Hanno la forma di lacrime, ma lacrime di vetro che, come tali, non esprimono né tristezza né dolore. Pare che ve ne siano tredici, numero ricorrente fra i vari i misteri. La loro più semplice descrizione è: sono formate da una parte rotonda che termina con un'altra più lunga e sottile.La loro prerogativa più affascinante è che se tali lacrime vengono colpite con un martello riescono a resistere, ma se viene loro rotta la coda o se vengono soggette alla pur minima scalfittura superficiale, esplodono con fragore. Ciò induce a credere che la loro natura sia abbastanza particolare e che i misteri e leggende nati attorno ad esse sono giustificati proprio da queste inquietanti caratteristiche. Il materiale principale di queste lacrime è il vetro, appare - quindi - opportuno tracciare a grandi linee la storia, o quanto meno le origini, di questo importantissimo materiale.
    La nascita del vetro è avvolta dalla leggenda. E' innegabile l'importanza che un tale materiale ha avuto nello sviluppo del commercio del genere umano. Tra le numerose leggende che riguardano, appunto, la scoperta del vetro possiamo ricordare:

    Si racconta che tanti anni fa una nave fenicia si trovò nel bel mezzo di una tempesta. Il comandante della nave decise allora di avvicinarsi alla costa per mettere al riparo la nave dalle ondate. L'equipaggio e i passeggeri (per lo più mercanti fenici) tirarono l'imbarcazione sulla spiaggia e quindi accesero un fuoco per ripararsi dal freddo della notte che sopraggiungeva. Il fuoco che accesero venne circondato da alcune pietre (tecnica usata tuttora per circoscrivere le fiamme) che contenevano carbonato di sodio e sabbia. Mentre tutti erano attorno al fuoco, per via dell'alta temperatura sviluppata dalle fiamme, notarono che un liquido trasparente colava dalle pietre. Era la miscela di carbonato di sodio e sabbia, che una volta raffreddata divenne vetro;

    si dice anche che la scoperta del vetro avvenne nell'ambito della lavorazione della ceramica;

    si racconta pure che esso sia nato durante la lavorazione del bronzo e del ferro;

    Quello che si sa per certo che è un materiale nato dal fuoco e come tale fu anche considerato sacro. Gli egizi lo conoscevano, furono trovate nelle tombe di alcuni faraoni delle perle di vetro.

    Origini delle Lacrime
    Secondo quanto si è riusciti a sapere circa queste lacrime, pare che esse siano il frutto della lavorazione del vetro effettuato nel '700 da abili vetrai germanici. Il loro fascino, però, indusse studiosi - tra i quali numerosi filosofi che vedevano nelle lacrime significati esoterici - a cercare di elaborare diverse teorie circa la loro origine. Un personaggio particolare, Balathasar de Monconys (1661-1665), consigliere del Re Sole, riferisce in alcune relazioni relative ai suoi lunghi viaggi a Parigi e a Londra, di aver assistito ad alcuni esperimenti con tali lacrime di vetro. Secondo lo storico Beckmann tali lacrime dovevano provenire da Stoccolma portate da un ambasciatore francese alla corte di Svezia. Negli anni intorno al 1656 di tali lacrime si ebbe traccia anche ad Amsterdam. Tornando a Londra esse erano molto popolari ed erano conosciute col termine Rupert's drops, dal nome del principe Rupert - nipote di Carlo I - amante delle arti chimiche. Egli, si dice, fu il primo ad introdurle in Inghilterra intorno all'anno 1660. Per ciò che concerne l'Italia è conservata traccia di una lettera che ne attestava la presenza, o quanto meno la notorietà di esse, nel nostro paese intorno all'anno 1665. I nobili dell'epoca, tra i quali anche il Granduca di Toscana Ferdinando II, ne possedeva alcune provenienti dal Belgio e dall'Olanda. Il granduca, appassionato di fenomeni particolari, incaricò lo scienziato e poeta italiano, Francesco Redi, di condurre una dettagliata ricerca che mirasse alla scoperta della causa di quell'affascinante fenomeno. Gli studi dello scienziato, comunque, non riuscirono a far luce piena sull'argomento.

    Come si ottengono le Lacrime Bataviche?

    Esse sono di vetro, si è detto. Malgrado la proverbiale fragilità di tale materiale, è stato anche posto in luce l'aspetto dell'estrema resistenza delle lacrime ai forti traumi, ma della precarietà di fronte alle lievi scalfitture. Tale paradossale caratteristica, trova giustificazione nella natura del vetro che compone le lacrime. Si tratta, infatti, di vetro temperato ottenuto tramite un rapido raffreddamento del vetro. Ad esempio facendo cadere tali gocce di vetro in acqua molto fredda. Ciò fa si che la parte esterna si raffreddi molto velocemente e prima della parte interna, producendo una contrazione della parte esterna su quella interna. Ciò significa che la pelle esterna esterna è in tensione a causa della incompressibilità del nucleo interno. Poiché la testa delle lacrime è modellata a forma di uovo, un colpo anche se molto forte dato ad esempio con un martello, non frantumerà la lacrima, perché lo sforzo tende a distribuirsi attorno alla parte esterna. Tuttavia una minima scalfittura genera una sorta di reazione a catena che liberando di colpo, la pressione interna produce una fragorosa esplosione.

    Secondo alcuni scienziati è' possibile, al giorno d'oggi, produrre tali lacrime in laboratorio. Occorrono dei bastoncini di vetro da fa fondere, un bruciatore ed un contenitore con acqua per temperare il vetro. Una volta fissato il bruciatore sul tavolo, inclinarlo di circa 45° ponendo sotto la verticale della fiamma il contenitore con l'acqua. Far fondere un'estremità del bastoncino di vetro passandolo dentro la fiamma. Non appena esso comincerà a colare, le gocce candendo nel contenitore dell'acqua si raffredderanno dando origine alle lacrime di vetro. Molta attenzione deve essere prestata durante questa operazione, le lacrime nonostante si siano solidificate potrebbero essere molto calde. Per la natura dirompente delle esplosioni cui esse possono dar luogo, gli scienziati che le producono per esperimenti in laboratorio, portano sempre occhiali protettivi e guanti.

    Conclusione

    L'unica cosa certa riguardo questi oggetti, è che essi si pongono in una zona dove gli opposti sembrano congiungersi: resistono ai forti traumi, ma non ai leggerissimi graffi. Non rispecchiano, forse, la natura stessa di ciò che rappresentano? Non sono forse, le lacrime, protagoniste degli stati d'animo relativi a profondo dolore o immensa gioia? E se fosse solo questo il loro significato che ha valicato i secoli: l'essere semplicemente delle lacrime che esprimono la particolarità dei sentimenti umani capaci di reagire con la medesima manifestazione a due stati d'animo totalmente agli antipodi. Così le lacrime di vetro resistono alla forza di potenti traumi, ma non alla leggerezza di alcuni graffi liberando una pressione ed un fragore che non ci si immagina da simili oggetti. Dirompente e improvviso, quindi, come un pianto, un pianto di vetro.



     
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    Bel topic!!! Io ci aggiungo anche l'immagine:

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  3. arcano
     
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    Bravo Old
    facciamo lavoro di squadra
     
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  4. maia
     
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    sono assolutamente bellllllllllllllissssssssssssime
     
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  5. Phemt
     
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    Non vorrei fare il distruttore di poesie, ma a me sembrano spermatozoi più che lacrime...
     
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    CITAZIONE (arcano @ 2/1/2006, 20:24)
    Bravo Old
    facciamo lavoro di squadra

    Grazie Arcano.

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  7. Mistarael the Minstrel
     
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    CITAZIONE
    E se fosse solo questo il loro significato che ha valicato i secoli: l'essere semplicemente delle lacrime che esprimono la particolarità dei sentimenti umani capaci di reagire con la medesima manifestazione a due stati d'animo totalmente agli antipodi.


    E se fossero solo semplici gocce di vetro temperato? XD

    Concordo con Phemt sulla forma che sembra quella di uno spermatozoo più che di una goccia ><
     
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  8. maia
     
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    CITAZIONE (The Old Man @ 3/1/2006, 16:52)
    CITAZIONE (arcano @ 2/1/2006, 20:24)
    Bravo Old
    facciamo lavoro di squadra

    Grazie Arcano.

    Altra immagine:

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    su focus ho trovato questa foto...
    dice:
    gocce di vetro dette "gocce del principe Roberto".sono forme primitive di vetro temperato,create facendo gocciolare vetro fuso in acqua fredda...prese a martellate non si rompono.ma basta una lieve torsione della coda per frantumarle.
    oggi un cm quadrato di vetro temperato regge pressioni di 1,5 tonnellate.
     
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  9. arcano
     
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    CITAZIONE (Phemt @ 3/1/2006, 16:06)
    Non vorrei fare il distruttore di poesie, ma a me sembrano spermatozoi più che lacrime...

    cosa c'è di più poetico di uno spermatozoo....è l'inizio della vita
    più poetico di quello!
     
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  10. maia
     
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    :*esatto:
     
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  11. viverride
     
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    Rimasi turbato quando nel museo archeologico di Aquileia, molti anni fa, vidi delle bottigliette di vetro vecchie di 2500 anni, appartenute alla comunità romana di quella famosa città portuale, perché davo per scontato che il vetro fosse un’invenzione moderna. Quando ho letto che le “lacrime” si spezzano con fragore se si fa pressione sulla loro coda, mi sono venute in mente le fialette usate per contenere medicine da iniettare, che si spezzano con la pressione delle mani dopo averle leggermente segate con l’apposita limetta. Escludo che le misteriose lacrime abbiano avuto qualche scopo pratico come contenitori. E’ più probabile che siano un effetto collaterale dei lavori degli alchimisti e che siano diventate famose presso le corti europee per la loro resistenza agli urti. Cosa, quest’ultima, che non è molto diversa dalla resistenza dell’uovo di gallina che, per com’è strutturato, resiste anche a forti pressioni, nel momento in cui viene compresso, salvo poi rivelarsi fragile se viene urtato lateralmente anche con una forza minore. Esteticamente, per i miei gusti, le lacrime bataviche non hanno un aspetto particolarmente gradevole.
     
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10 replies since 2/1/2006, 18:26   298 views
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