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Fairy_Dany.
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Possiamo parlare del corpo fisico come una specie di involucro che
contiene gli organi preposti al mantenimento della vita. Sorvolando
sull'aspetto anatomo-fisiologico, all'interno del corpo esistono
anche sottili e complesse elaborazioni degli stimoli esterni che
vanno sotto il nome di emozioni, sentimenti, sensazioni, pensieri
etc. Immaginiamo una serie di bamboline russe una dentro l'altra,
dalla più grande alla più piccola. Chiameremo quest'ultima essenza,
o anima, o principio informatore. Questa piccola bambolina conosce
perfettamente il suo compito e informa di sé tutte le altre, che ne
sono il riflesso.
Mano a mano che cresciamo, informazioni sempre più numerose e
conflittuali entrano nel nostro organismo e interferiscono con
l'originaria purezza del principio informatore. D'altra parte è
anche una prova, una sfida, quella di riuscire a mantenere o
ritrovare la natura originaria. Gesù dice che per entrare nel Regno
dei Cieli occorre "ritornare come bambini..." Se le bambole più
grandi cominciano a deformarsi o a danneggiarsi, la bambolina
piccolina in qualche modo deve manifestare che qualcosa non sta
andando secondo i piani stabiliti, che l'integrità delle varie parti
è minacciata e a lungo andare potrebbe portare alla distruzione del
sistema.
Il dolore è l'informazione che qualcosa non va, lo stesso dolore che
ci fa togliere la mano dal fuoco ci dice anche che stiamo andando
nella direzione sbagliata, o perlomeno che non stiamo realizzando la
nostra vita, ma forse quella di qualcun altro. Il bambino impara
alla svelta a comportarsi come ci si aspetta da lui per ricevere
amore, ma così facendo, anno dopo anno, finisce per imparare a
vivere più in funzione delle aspettative e dei giudizi degli altri
che per se stesso e secondo i propri veri desideri. Che succederebbe
alla mano che sta sul fornello acceso se invece di toglierla
rapidamente dal fuoco prendessimo una pasticca di qualche sostanza
antidolorifica? Ammesso che facesse effetto immediatamente e che la
mano rimanesse sul fuoco, non sentiremmo più dolore, ma la mano dopo
un po', non esisterebbe più, sarebbe bruciata completamente.
E' ovvio che questi esempi sono paradossali, ma ci servono per
comprendere in che modo funziona il sistema Mente/Corpo. Il dolore
ci informa che qualcosa non va. E il dolore non riguarda solo il
corpo, ma tutto l'ambito relazionale della nostra vita.
L'interazione con i genitori, con i parenti, con gli insegnanti, con
i media, con l'autorità, con il lavoro, con il marito o con la
moglie influenzano continuamente le nostre scelte. Esiste una linea
fragilissima che si snoda fra gli eventi esterni e il nostro modo di
integrarli nella nostra vita.
Questo si chiama cammino di crescita. Occorre grande lucidità,
maturità e responsabilità per riuscire a seguire questo filo che
passa attraverso tutti gli estremi: tra vita e morte, fra te e me,
fra le mie esigenze di uomo e le mie responsabilità come padre, fra
la solitudine e la dipendenza, fra gli istinti bestiali e la più
elevata spiritualità.
La vita si snoda attraverso continui conflitti, che altro non sono
che prove che permettono alla mia anima di compiere il suo passaggio
in questa vita. Quando non voglio vedere un conflitto, questo deve
trovare un modo per manifestarsi. Il modo è il dolore. Il dolore non
è una punizione, non è una necessaria condizione dell'esistenza
umana, non siamo nati per soffrire né la vita è sofferenza. Il
dolore è un segnale che richiama la nostra attenzione su noi stessi
quando ci stiamo dimenticando di chi siamo e di cosa vogliamo
veramente. Diventiamo ciechi quando non vogliamo vedere, non c'è
peggior sordo di chi non vuol sentire, restiamo paralizzati in un
letto quando non vogliamo più andare avanti, perdiamo la voce quando
abbiamo paura di dire la verità.
La vita dell'adulto è piena di conflitti. Compito dell'adulto è
sviluppare la capacità di risolvere tali conflitti, e risolverli con
amore, integrità e rispetto. Da qui si arriva alla saggezza. La
malattia è il conflitto che non voglio vedere, che mi rifiuto di
accettare, la malattia è la scelta che non voglio compiere, è la
vita che non voglio vivere.
E se io non voglio vivere la mia vita, mi ammalo. E se continuo a
essere quello che gli altri vogliono che io sia, mia ammalo ancora
più gravemente. E se prendo pastiglie per risolvere il conflitto, o
bevo o mi drogo o mi distraggo da me in qualunque modo, la malattia
diventa ancora più forte, grida con voce sempre più alta per farsi
sentire. E se un giorno un signore in camice bianco mostrandomi una
lastra mi dice che mi rimangono pochi mesi di vita, quello è uno
specchio in cui posso finalmente vedere, forse, quello che io mi
sono fatto.
La lastra è una foto che indica chiaramente a che livello di
menzogna io sono nei miei confronti, quanto profondamente ho mentito
a me stesso, quanto sono stato incapace di onorare i doni ricevuti,
di riconoscere i miei sentimenti e di esprimerli. Le persone che
guariscono dai tumori sono semplicemente persone che finalmente
hanno scelto di vedere, di aprire la mente e il cuore e cominciare a
recuperare il tempo perduto. Come ci si ammala, così si guarisce…
Possiamo quindi affermare che ogni disturbo è psicosomatico. Psiche
significa "Mente" e soma significa "Corpo". Il processo
psicosomatico si mette in atto quando non voglio riconoscere
consapevolmente l'esistenza di un conflitto in qualsiasi aspetto
della mia vita e conseguentemente non mi prendo la responsabilità di
risolverlo. Allora è il corpo che si incarica di dirimere la
controversia. La somatizzazione è il trasferimento dell'incarico di
risoluzione del conflitto dalla Mente, che ha strumenti come la
logica, la fantasia, l'astrazione, l'analisi, la sintesi, al Corpo,
che utilizzerà le escrezioni, le secrezioni, gli organi di senso, le
ghiandole, gli organi interni, i tessuti etc. per risolvere il
problema.
Un esempio per tutti: se qualcuno mi sta sullo stomaco, se proprio
non posso mandarlo giù, se quello che fa o che dice non lo posso
digerire, e io non mi prendo scientemente la briga di dirglielo,
sarà il mio corpo a fare di tutto per digerire il boccone amaro:
immettendo sempre maggiori quantitativi di enzimi digestivi. Ma
siccome la situazione pesante non è dentro la pancia nella realtà, a
lungo andare gli acidi gastrici corroderanno le pareti dello stomaco
stesso. E quando mi verrà l'ulcera, potrò scegliere se decidermi
finalmente a risolvere da persona matura il conflitto oppure
nascondermi dietro una pastiglia di anti-acido. Nel primo caso
guarisco, nel secondo obbligo l'organismo a continuare a farsi
carico di una situazione difficile e con il farmaco indebolisco la
sua azione risolutiva. Sto praticamente sparando sulle mie truppe.
Il corpo aumenterà le dosi di enzimi, io quelle di farmaci finché il
sintomo da acuto diventerà cronico e poi sindrome e così via.
PRANOTERAPIA e REIKI. La differenza esistente tra la pranoterapia e
il Reiki è sostanziale. Pranoterapia è la parola che definisce ciò
che ogni individuo emette attraverso il suo corpo e le sue mani,
servendosi delle sue frequenze mentali (alfa, beta, delta, gamma,
schumann, theta), usando le sue facoltà naturali e le conoscenze
apprese durante la sua vita. Le sue mani sono la destra radiante e
la sinistra assorbente, che usa lavorando a distanza dalla materia.
Se egli non conosce tecniche di caricamento e scaricamento, con il
tempo si ammala perché usa la sua energia personale.
Colui che diventa un canale Reiki usa invece un'energia unificata e,
mentre le sue mani vanno a contatto, trasmette e trasforma
direttamente le energie alterate della materia. Se usa le sue
conoscenze, le sue facoltà e le sue frequenze, riesce a ottenere
maggiori risultati di quelli che normalmente ottiene, non
scaricandosi più essendo sempre un mezzo attivo. A differenza di
altre tecniche, il Reiki permette di non assorbire le disarmonie
delle persone trattate.
TRASFORMAZIONE. Il Reiki potenzia e regolarizza la circolazione
energetica in tutte le aree del corpo, avvia processi di
disintossicazione per l'eliminazione delle tossine, allevia il
dolore acuto e cronico, rigenera i tessuti e induce a uno stato di
profondo rilassamento; riattiva i sistemi endocrino, linfatico,
circolatorio, digerente e urinario, rivitalizza i sistemi nervoso e
neurovegetativo, rafforza il sistema immunitario. Ripristinando
l'equilibrio energetico generale dell'organismo, contrasta
efficacemente gli effetti legati ad errata alimentazione,
inquinamento e stress. La nostra energia aumenta di vibrazione e
frequenza, mutando naturalmente i livelli più elevati della nostra
coscienza: la mente e lo spirito si aprono alla comprensione delle
cause delle malattie e del dolore; si rinforza la capacità del corpo
di autorigenerarsi. Nell'Universo tutto è uno, tutto è vibrazione,
tutto è movimento. A volte, per noi esseri umani abituati a seguire
le ideologie e gli schemi di vita che la società offre, può essere
molto difficile percepire la sottile vibrazione che a Tutto ci
ricollega. A volte ciò che per noi è `giusto' si rispecchia come
tale solo in leggi o dogmi umani: nell'Universo esiste solo
l'equilibrio. Tanto più siamo lontani da questa vibrazione, tanto
più le difficoltà e i dolori si manifestano nel nostro essere. Il
Reiki Cosmico ci porta, in modo naturale, in sintonia con questa
vibrazione ed è aiuto concreto e pratico nella strada che ogni
persona può percorrere per ottenere benessere fisico e psicologico.
L'Energia Cosmica - attraverso le attivazioni - viene direttamente a
contatto con la nostra Essenza e con essa rimane eternamente; la
nostra persona in ogni aspetto (mente, corpo e spirito) risulta
riattivata e ognuno può avere l'effettiva possibilità di
intraprendere un cammino interiore per una coscienza cosmica
consapevole, elevata ed equilibrata. Il Reiki Cosmico potenzia e
amplifica il piano del cuore (quarto chakra), dal quale la
vibrazione si espande nei piani inferiori della materia (3°, 2°, 1°
chakra) e nei piani superiori dello spirito (5°, 6°, 7° chakra),
per saperne di piu' sull'argomento potete fare una ricerca in rete
oppure andare sul sito
www.reiki.com
ma è uno dei tanti
molto importante!!il reiki puo' essere praticato solo da chi ha ricevuto un iniziazione da un master di 3° livello... -
x-files.
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Questi argomenti mi affascinano sempre
Che lo si chiami reiki,meditazione,preghiera o altro,sono fermamente convinto che ognuno di noi puo' attingere ad un'immensa energia che puo' far star meglio sia noi che gli altri.. -
AlieNiko.
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Topic molto interessante davvero, consiglio a tutti di leggerlo e non farsi intimidire dalla lunghezza del testo.
Farò tesoro di quello che ho letto.
Edited by AlieNiko - 19/9/2005, 13:44. -
Fairy_Dany.
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e bravo Alieniko
il reiki pero' è una disciplina seria,pensate che io una settimana prima di ricevere il primo simbolo,ho dovuto,sotto istruzioni del mio master bere almeno 2lt e mezzo di acqua al giorno(1lt ogni 20kg) per una settimana,io che bevo poco piu' di 2 bicchieri al giorno...andavo in bagno ogni 30 secondi ma mi è servito,il giorno che ho ricevuto l'attivazione a distanza...ho avuto le mani bollenti tutto il giorno(io che le ho sempre fredde)..eh si,quando si chiama l'energia che passa attraverso le nostre mani,esse diventano calde...è una cosa strana... noi diventiamo un canale attraverso la quale passa l'energia di Dio,questo è il Reiki..per il momento io posso solo trattare le persone sotto mano,con il secondo livello posso fare trattamenti anche a distanza,cioè inviare energia...l'energia è intelligente e arriva ovunque,un altro Master che conosco ha i miei dati e quelli di altre persone,e una volta a settimana tutte le settimane ci manda energia...quindi io tutte le settimane ricevo un trattamento a distanza,è grazie a lui che ho conosciuto Reiki e il mio master ermanno...ho ricevuto anche da poco il mio attestato che certifica che sono primo livello
vi posto il link del mio master e se siete interessati potete contattarlo...
Master Ermanno Valitutto
qui' troverete anche le dispense di tutti e tre i livelli,oppure se vi interessa ve li posso inviare per e-mail,sono in formato Word
Edited by Fairy_Dany - 19/9/2005, 14:18. -
AlieNiko.
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date un okkiata a questo sito
http://www.usuireiki.it/. -
maia.
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importante .