1984

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  1. NSAx9000
     
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    1984

    Diverse sono state le interpretazioni storiografiche sulla reale natura dell'impero degli Inca (Tawayntinsuyu). La più recente storiografia ha visto il prevalere di idee certo ben più indulgenti di quelle dei primi colonizzatori circa lo sviluppo e l'affermazione delle civiltà precolombiane.
    La storia degli Inca durò appena tre secoli, dal 1250 al 1548, anche se solo dal regno di Pachacutec, morto nel 1448, si può parlare di storia documentata.

    Quello degli Inca fu il primo stato totalitario della storia; il primo a programmare ed attuare genocidi e deportazioni di massa su così vasta scala. Intere popolazioni furono sterminate; altre ancora, stanziate da secoli, se non da migliaia di anni sulle proprie terre, sradicate e trasferite con la forza fino nelle più remote regioni dell'Impero.

    La storia dello stato incaico sembra la storia di 1984 di Orwell. Nessuna libertà era consentita. Il controllo dello stato era assoluto e totale, e si estendeva persino alla sfera privata: finanche la scelta di una moglie era di competenza di prefetti nominati dallo stato, i curaka. Il cibo era rigidamente razionato, la proprieta privata inesistente: tutta la terra era di proprietà del Sole, cioè dell'Inca.
    Anche la società era gerarchicamente divisa in classi. Di queste, il popolo era tenuto nella più assoluta ignoranza, al fine di impedire rivolte. La nobiltà incaica e dei popoli conquistati era invece soggetta all'autorità diretta del Sapay Inca - il solo signore -.

    La religione solare era il vero collante dell'Impero. Come monarca teocratico, il Sapay Inca era figlio del Sole, venerato al pari di un Dio vivente. La discendenza regale poteva essere trasmessa solo tra consanguinei; e con il fine di mantenere intatta la purezza della razza, l'erede legittimo poteva essere dato solo da una sorella del sangue imperiale.
    Diversamente da altri monarchi teocratici, come i faraoni, gli Inca non si abbandonarono tuttavia mai al lusso. Tutto l'oro era di proprietà del Sole, destinato ai templi. L'Inca indossava solo una tunica bianca con una fascia decorata; l'unico ornamento era rappresentato dalla borla, una sottile fascia d'oro stretta sulla fronte, mentre i nobili si distinguevano per i pesanti orecchini d'oro.
    Non esisteva neppure un'arte privata. Ogni espressione artistica era finalizzata alla celebrazione dello stato. Persino la ceramica da mensa era prodotta in serie, secondo modelli standardizzati, e distribuita in tutto l'impero.

    Periodicamente l'intera popolazione era coinvolta nei giganteschi progetti edilizi avviati dagli imperatori incaici in tutte le regioni dell'impero.
    La perfetta efficienza dello stato era garantita dalle sue strade: almeno 25,000 Km di strade lastricate, estese dall'Ecuador al Chile, quotidianamente percorsi da messaggeri capaci di percorrere a piedi la strada tra Quito e Cuzco in meno di una settimana. Gli spagnoli rimasero sorpresi nel trovare queste strade, magnificamente lastricate e più larghe di quelle spagnole, completamente deserte. Non servivano infatti al popolo, ma all'esercito e ai messaggeri. Al popolo era anzi proibito di allontanarsi dalle proprie regioni di appartenenza, e nessuno poteva lasciare o abbandonare la propria terra.
    La pena per qualunque reato, persino i più lievi, era la morte; poichè anche il minimo crimine era un attentato al Sole e all'ordine dello stato.

    Non stupisce che sulle Ande gli spagnoli furono accolti come dei liberatori, salvo poi ricredersi nei decenni di sfruttamento a venire. Su un aspetto la critica moderna infatti è concorde: per quanto tiranni sanguinari, gli Inca furono anche governatori illuminati e amministratori superbi. In quasi tre secoli di dominio incaico la fame era rimasta sempre sconosciuta nel loro regno, cosa che non si sarebbe potuta dire del Perù coloniale, e neppure dell'Europa del tempo.

    Tutto questo gli Inca lo avevano ereditato dai Wari, e da Tiwanaku, prima di loro. Non sappiamo molto della civiltà di Tiwanaku, ma è probabile che gli Inca nel disegnare il proprio stato si ispirarono proprio a questo modello. Anche a Tiwanaku esisteva un monarca teocratico, e uno stato improntato a un rigido totalitarismo: l'individuo era annientato di fronte all'onnipotenza dello stato. Persino l'architettura agiva di conseguenza: opere pubbliche grandiose, costruzioni megalitiche, una scultura ieratica e maestosa.

    Anche a Tiwanaku il gelido razionalismo dell'architettura conviveva con una crudeltà spietata e il più assoluto disprezzo per la vita umana.
    Le rigide statue di imperatori, re e sacerdoti, che decoravano il centro cerimoniale, tengono teste mozzate tra le mani.
    Una statua, ribattezzata come "Il sacrificante di Pukara", mostra un sacerdote: in una mano tiene un pugnale ricurvo, nell'altra un bambino in fasce. E' probabilmente uno dei migliori simboli della civiltà megalitica. Il bambino non ha volto, è appena abbozzato nella pietra, come se fosse una cosa o un qualsiasi oggetto di nessun valore. Al contrario tutto il resto è scolpito con grande dettaglio. Non traspare la minima emozione, come se si trattasse dell'inevitabile compimento di un dovere cosmico.

    La sua natura di stato accentratore fu tuttavia anche la principale debolezza dello stato incaico. Fu sufficiente decapitarne il vertice, giustiziando l'ultimo imperatore, Atahualpa, perchè lo stato degli Inca si dissolvesse e gli spagnoli venissero accolti come liberatori. Anche quando si accorsero che ai liberatori tutto ciò che importava era l'oro, e null'altro, era ormai troppo tardi.

    Un ultimo fatto interessante: per un'ironia della storia, la bandiera di uno dei più feroci e sanguinari totalitarismi di tutti i tempi, l'Impero Incaico del Tawyntinsuyu, è diventata la bandiera stessa della pace: è la bandiera arcobaleno, o Wiphala, la stessa che simboleggiava il potere assoluto dei monarchi teocratici di Tiwanaku e Cuzco. Alla storia non manca certo il senso dell'umorismo.

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  2. gigiastrolo
     
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    Tutto ciò era terrificante!! A leggere il tuo articolo mi sono venuti i brividi addosso.
    La cosa che più mi turba è il dover riconoscere che una civiltà in grado di lasciare ancora oggi segni di una incomparabile abilità costruttiva (non si riesce a capire ancora oggi come siano state realizzate alcune di queste opere megalitiche con incastri che sfiorano la perfezione) sia il frutto di un regime totalitario-teocratico di inaudita ferocia.
    Solitamente quando si pensa ad una civiltà evoluta viene naturale immaginarsi uno stato democratico nel quale le scienze e le arti si possono sviluppare liberamente grazie al libero scambio tra ingegni.
    Qui invece ci troviamo di fronte a qualcosa di orribile una sorta di incubo nella quale non esistevano i più elementari diritti umani.
    Il tutto asservito allo stato.
    Una distopia in tutto e per tutto uguale al romanzo di Orwell che hai citato nel titolo.
    Devo ammettere la verità non conoscevo questa storia e ne sono rimasto profondamente turbato.
    L'auspicio è che possa servire da monito per le generazioni future affinchè mai più accadano cose simili e l'augurio sincero che per casi come questo la storia non ripeta se stessa.
     
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  3. maia
     
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    molio impressionante .molto.....coinvolgente.davvvvero bello questo argomento.spiega il titolo :huh: 1984
     
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  4. maia
     
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    .....tanto per dire....

    LA MISURAZIONE GEOMETRICA DEL TEMPO DI TIWANAKU.
    LA SECONDA LEGGE CINEMATICA DI KEPLERO
    E L'OROLOGIO PROPORZIONALE.

    http://www.astrofilitrentini.it/mat/puerta/ita.html




    Attached Image
    orol.jpg

     
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  5. gigiastrolo
     
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    Tiwnaku è uno dei luoghi più densi di mistero di tutto il mondo.
    La porta del sole è ricavata da un gigantesco unico blocco di andesite, oltre al calendario astronomico vi sono raffigurazioni di animali "impossibili" come il Cuvieronius, estintosi intorno al 10.000 a.C. ed il Toxodonte, scomparso nell’undicesimo millennio a.C.
    La stessa Tiwanaku per quando strano possa sembrare era una città portuale dotata di moli e banchine questo ha fatto presupporre che all'epoca della sua fondazione le sue mura lambivano le acque del lago Titicaca che oggi si trova a 30 km di distanza.
    E' possibile dunque ipotizzare una retrodatazione risalente all'11.000 a.C.
    Infine merita senza dubbio più di una riflessione il discorso sull'origine del mito di Viracocha/Thunupa un civilizzatore di razza bianca proveniente dal mare.
    Un mito in tutto e per tutto simile a quello dell'uomo pesce oannes o del messicano quetazlcoatl.
    Esseri semidivini dalle fattezze metà umane e metà pesce (metà serpente nel caso di quetzalcoatl) provenienti dal mare e portatori di civiltà.
    Mi permetto di segnalare un articolo molto interessante su edicolaweb: http://www.edicolaweb.net/am_0503a.htm
    che vale senz'altro la pena di leggere.
    Infine un'altra riflessione su quello che ha scritto Nsa: all'epoca dei conquistadores spagnoli pur vivendo in uno stato di assoluta arretratezza culturale, l'organizzazione dello stato era una macchina pressochè perfetta quanto spietata.
    La fame era stata debellata e lo stato era efficienetissimo.
    Sicuramente lo stato inca aveva ereditato quest'organizzazione da un'antica civiltà scomparsa: Tiwanaku.
     
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    molto interessante.
     
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  7. gigiastrolo
     
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    CITAZIONE (AnToZ @ 24/9/2008, 15:54)
    molto interessante.

    Ti consiglio di dare un'occhiata anche a quest'altra discussione:
    https://mystero.forumcommunity.net/?t=1623044

    Resta forte in me l'ipotesi della probabile esistenza di antichi civilizzatori
    che portarono la conoscenza ai nostri antenati.
    Girando un pò su internet ho trovato anche una pittura rupestre nella quale è raffigurato un essere con la stessa "borsa" di Oannes e Quetzalcoatl.

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  8. NSAx9000
     
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    CITAZIONE (gigiastrolo @ 13/9/2008, 17:50)
    Tutto ciò era terrificante!! A leggere il tuo articolo mi sono venuti i brividi addosso.
    La cosa che più mi turba è il dover riconoscere che una civiltà in grado di lasciare ancora oggi segni di una incomparabile abilità costruttiva (non si riesce a capire ancora oggi come siano state realizzate alcune di queste opere megalitiche con incastri che sfiorano la perfezione) sia il frutto di un regime totalitario-teocratico di inaudita ferocia.
    Solitamente quando si pensa ad una civiltà evoluta viene naturale immaginarsi uno stato democratico nel quale le scienze e le arti si possono sviluppare liberamente grazie al libero scambio tra ingegni.
    Qui invece ci troviamo di fronte a qualcosa di orribile una sorta di incubo nella quale non esistevano i più elementari diritti umani.
    Il tutto asservito allo stato.
    Una distopia in tutto e per tutto uguale al romanzo di Orwell che hai citato nel titolo.
    Devo ammettere la verità non conoscevo questa storia e ne sono rimasto profondamente turbato.
    L'auspicio è che possa servire da monito per le generazioni future affinchè mai più accadano cose simili e l'augurio sincero che per casi come questo la storia non ripeta se stessa.

    In realtà lo stato incaico (e quelli pre-incaici che lo precedettero) è uno dei più straordinari esempi di adattamento di un sistema sociale a condizioni naturali e demografiche ostili.
    Il controllo totale esercitato da parte dello stato era necessario affinchè la popolazione non eccedesse l'ammontare complessivo di risorse disponibile. Un qualunque inceppamento in questa perfetta macchina distributiva avrebbe portato alla morte di milioni di persone, come poi effettivamente accadde con il tracollo dello stato incaico a seguito dell'arrivo dei colonizzatori iberici.

    Per esempio:
    CITAZIONE
    satellite imaging was used recently to map the extent of fossilized suka kollus across the three primary valleys of Tiwanaku, arriving at population-carrying capacity estimates of anywhere between 285,000 and 1,482,000 people.[3]

    More narrowly, the proposed population range is between 570,000 and 1,111,500. This is based on

    1. 190 km² of suka kollus discovered so far;
    2. the Bolivian and Peruvian experimental staple tuber production rates of 21 and 10.65 metric tons per hectare respectively;
    3. 533kg of tuber consumption per person per year; and
    4. assumptions of 75% utilization and double cropping.[3]

    http://en.wikipedia.org/wiki/Tiwanaku

    I campi rialzati costruiti per kilometri intorno a Tiwanaku avrebbero potuto supportare una popolazione superiore al milione di individui; in una regione dove oggi la densità demografica è tra le più basse del mondo e la morte per fame un rischio concreto per migliaia di persone appartenenti alle fasce più povere.
    Certo, questo richiedeva di deportate decine di migliaia di persone da una parte all'altra dell'impero perchè coltivassero la terra o lavorassero dove era necessario; ma consentiva anche a queste persone di sopravvivere.
     
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  9. cocogordonmoore
     
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    sicuramente da un certo punto di vista era un bene per queste persone che ci fosse questa rigidità, se è vero che nn conoscevano la fame, ma allo stesso tempo la mancanza di libertà è una cosa per me inconcepibile... anche il solo reprimere l'arte che nasce dentro una persona, è la morte della persona stessa (o più che altro del suo "spirito")

    cmq la storia della bandiera nn la sapevo ahaha che comica!
     
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8 replies since 13/8/2008, 10:46   245 views
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