Il cimitero di Chauchilla

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  1. John D.
     
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    Lo sguardo verso il mare potrebbe semplicemente essere un modo per guardare al luogo verso cui il loro dio se ne era andato, e dal quale presumibilmente un giorno sarebbe tornato. Credo anke io che ci sia stata una forte contaminazione cristiana sui racconti e sull'aspetto di questi personaggi leggendari.

    Penso che l'unico fatto certo, davvero attendibile, sia che per l'ennesima volta, una tradizione, un racconto mitologico narra la venuta di qualcuno a creare l'uomo e la sua civiltà... sarebbe interessante mappare la datazione di tutte le leggende che narrano ciò nei vari angoli del mondo, e vedere se si collocano più o meno tutte in un tempo simile.
     
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    https://digilander.libero.it/aliendream/razzealiene-2.html

    a me la descrizione del loro dio mi sa delle razze nordiche...
     
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  3. John D.
     
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    CITAZIONE
    "Gli esseri che crearono voi crearono anche noi: le nostre razze sono affratellate", ebbe a dire una volta Semjase, la bionda pleiadiana principale referente di Meier

    io questo nn lo sapevo, e se fosse vero, cambierebbe molto il mio punto di vista su questi esseri, ammesso che esistano. Cmq nn c'entra niente con il topic

    Si è vero le descrizioni somigliano ai nordici... come anke le descrizioni cristiani degli angeli no?
     
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    CITAZIONE (John D. @ 3/8/2008, 14:20)
    come anke le descrizioni cristiani degli angeli no?

    ....BINGO!!!!!

    Argutissima osservazione!!!! :299ef.gif:


     
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  5. crazyhorse
     
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    be' nn tutti gli angeli sn biondi eh! e poi abbiamo una descrizione completa quando 3 angeli vanno da noe'! ma questa e' un'altra storia
     
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  6. John D.
     
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    Vabbe, per figura angelica si fa sempre riferimento a qlkuno biando co gli occhi azzurri, magari coi boccoli... il padre eterno nell'immaginario collettivo è sempre qualcuno dall'aria saggia, con la barba lunga e i capelli bianchi.

     
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  7. FoxMulder91
     
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    CITAZIONE (NSAx9000 @ 3/8/2008, 09:53)
    Sulle linee di Nazca.
    La realizzazione delle linee fu un'impresa sorprendentemente semplice e rapida. Tentativi condotti di recente hanno consentito di realizzare spirali di 60 metri di diametro con l'ausilio di una corda di una trentina di metri e alcuni pali di legno. Tutto ciò nell'arco di meno di tre giorni. Persino le figure più complesse potevano essere realizzate in breve tempo da pochissime persone. Va sottolineato che i disegni sono tracciati solo rimuovendo uno strato di ciottoli neri superficiale, per lasciare emergere le tonalità della sabbia argillosa sottostante. Non si tratta quindi assolutamente di incisioni nella roccia. Le figure difficilmente possono essere più antiche del II o IV secolo d.C. , poichè prima il clima nella regione era più umido, e non avrebbe perciò consentito la conservazione dei disegni.

    Anche riguardo alle linee rette, occorrono almeno due precisazioni:
    - sono sicuramente posteriori ai disegni.
    - non presentano particolari complessità dal punto di vista dell'esecuzione, essendo sufficiente tendere delle funi tra una serie di pali allineati.

    Riguardo agli animali, tutti sono originari del continente Sud Americano. Alcuni, tuttavia, non appartengono all'area andina e costiera, ma alla selva bassa della cordigliera orientale e dell'Amazzonia. E' questo il caso di alcune specie di scimma o di ragni (il ragno, tra l'altro, su cui molto si è detto, è difficilmente riconducibile con chiarezza ad una qualsiasi specie in particolare, ed è frutto, come molti altri dei geoglifi, di una sovrapposizione tra diversi disegni di epoche successive).

    Insomma stai dicendo che a Nazca non c'è praticamente nulla di misterioso?
    Io rimango tuttavia perplesso. Quello che stiamo facendo ora cercando di riproporre i loro disegni non ci permette affatto di entrare nella loro ottica. Stiamo semplicemente rifacendo quello che avevano fatto loro duemila anni fa...ma a noi sfugge sempre il loro reale motivo. Una volta assodato che le linee erano facilmente fattibili con le loro strumentazioni, mi risulta difficile credere che disegnassero queste figure con una precisione "matematica" dal livello del terreno, specie considerando che nelle zone circostanti non vi sono alture rilevanti. Devo credere che queste popolazioni, che erano tutto fuorchè avanzate, abbiano realizzato tali linee da terra senza avere la possibilità di ricontrollarle dall'alto? I risultati sono paurosi e la precisione è sbalorditiva ancora oggi. E vorrei sottolineare che prima di loro non vi era alcun precedente simile...cos'è che ha spinto quindi i Nazca a creare queste linee? Qual'era la loro intenzione? Semplice forma d'arte o qualcosa di più complesso?
    Le linee rette, realizzate anche in epoca posteriore, credo invece che non abbiano nulla di particolarmente interessante.

    Per quanto riguarda le raffigurazioni vere e proprie, hai detto che tutti gli animali provengono dal Sudamerica. Poi hai citato l'Amazzonia...i Nazca quindi si sarebbero avventurati in foreste pluviali, magari visto delle scimmie tipiche della zona e il Ricinulei (il particolare dell'organo riproduttore è stato smentito?) e al loro ritorno ne avrebbero tracciato le loro figure? Continuo a sostenere che ci sia qualcosa di strano...

    @ John D., e guarda caso la raffigurazione di Dio cristiana corrisponde praticamente con quella di Viracocha. I conquistadores spagnoli hanno macchiato, contaminato e distrutto davvero troppe fonti. :197tw.gif:

     
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  8. John D.
     
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    CITAZIONE
    ...i Nazca quindi si sarebbero avventurati in foreste pluviali, magari visto delle scimmie tipiche della zona e il Ricinulei (il particolare dell'organo riproduttore è stato smentito?) e al loro ritorno ne avrebbero tracciato le loro figure?

    Magari non sono andati e tornati... ma semplicemente migrati, nn so io nn conosco niente di questo popolo, ma è possibile che piccoli gruppi provenienti da altre terre si siano uniti a loro portando le conoscenze su alcune specie che magari veneravano.
     
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  9. NSAx9000
     
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    Il significato rituale e simbolico delle linee di Nazca è stato spiegato in oltre mezzo secolo di ricerche da Maria Reiche, scomparsa ormai da alcuni anni.
    Si è osservato che le raffigurazioni si concentrano cronologicamente intorno a periodi relativamente brevi di siccità prolungata. Si trattava probabilmente di messaggi agli Dei del cielo, volti a propiziare i raccolti e le piogge. Anche senza tirare in ballo i dischi volanti, non ci vuole certo una gran fantasia per immaginarsi che gli Dei della pioggia stiano nel Cielo. E comunque, data la fine della civiltà Nazca propria a causa di una devastante siccità, che trasformò l'intera regione in un deserto, è evidente che gli Dei del Cielo non arrivarono mai.
    Nello stesso tempo, anche le figure zoomorfe vennero abbandonate, e sostituite da linee diritte, le quali è ormai accertato costituivano una sorta di calendario agricolo basato sulla levata e il sorgere di particolari stelle.

    Riguardo alla presunta "precisione matematica", francamente non ne ho vista alcuna, pur avendole sorvolate almeno un paio di volte. Certo, le linee sono diritte. Ma non credo occorra una spiegazione sovrannaturale per spiegare una linea diritta. Gli zoomorfi invece sono spesso sgraziati, asimmetrici. Siamo ben lontani da una precisione "matematica".

    Tra l'altro, i campesinos della zona realizzano ormai da decenni incisioni in tutto simili alle linee di Nazca sul terreno; per rivendicare la proprietà della terra o celebrare particolari ricorrenze. Ovviamente i soggetti sono diversi: scritte moderne, stemmi territoriali, cavalli; ma la tecnica è la stessa, da secoli.
    Eppure nessuno di questi campesinos può certo permettersi un aereo per realizzare questi disegni sul proprio campo. Questo testimonia non solo la facilità con cui si possano realizzare dei geoglifi sul terreno argilloso, ma anche il fatto che non è affatto necessario "vederli" dall'alto per tracciarli, essendo sufficiente una semplice corda di lunghezza nota e un buon disegno preparatorio. Tutte cose di cui anche i Nazca avrebbero potuto disporre in abbondanza, anche senza dilettarsi di aerei a reazione.

    Riguardo poi alla provenienza amazzonica di alcuni dei disegni. Certo è stano trovare animali tipici della foresta pluviale su di un deserto costiero. Ma ricordiamo che le Ande non erano certo una barriera impenetrabile, e i contatti, anche commerciali, con il mondo amazzonico numerosi.
    Si potrebbe del resto dire la stessa cosa dei mosaici romani che raffigurano tigri, leoni o elefanti.
     
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  10. FoxMulder91
     
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    E' vero riguardo alla presunta "precisione matematica" delle linee ero andato con la memoria senza stare a ricontrollarle personalmente...e mi ricordavo male. Le figure sono decisamente grezze. :66ik.gif:

    Riguardo a Maria Reiche, la sua spiegazione sembra davvero convincente, ma non era lei quella che parlava di "disegni geometrici che sembrano una scrittura cifrata" e che notava che "tutti i disegni sono composti da un certo numero di elementi base"? Oppure queste che riporto erano semplici analisi preliminari dopo smentite con anni di ricerca? Sembrerebbe che almeno ai tempi di questa citazione credesse a un tipo di messaggio celato dietro alle linee...

    Quindi per chiarire un po' quello di cui abbiamo parlato nel thread:
    1. Le linee sono state effettivamente realizzate dai Nazca tra il III e il IV secolo d.C. come messaggi propiziatori rivolti agli dei
    2. Il cimitero di Chaucilla presenta qualcosa di particolare: i capelli rossicci della stessa popolazione, che erano stati colorati al momento della morte.

    Quindi, se non ho capito male, il mistero, se di mistero si tratta, sta principalmente nell'aver colorato di rosso i capelli alle mummie. Mentre per quanto riguardo l'altopiano e le figure non ci sono stranezze degne di nota, è così?
     
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  11. NSAx9000
     
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    Si, le tesi di Maria Reiche includevano anche quella che le linee costituissero una sorta di codice ideografico, basato su di un calendario agricolo. E' un teoria interessante. Principalmente, si basa sulla compresenza di motivi decorativi simili a quelli delle linee anche sulla ceramica Nazca, evidenza della natura "simbolica", o persino "ideografica" dei disegni.
    Non credo tuttavia ci si possa riconoscere alcun codice coerente, data la frammentazione cronologica su cui si distribuiscono i disegni.

    Se volessimo sintetizzare:

    - Le linee di Nazca sono ormai state ampiamente studiate e in larga parte comprese nelle loro valenze simboliche. E' ormai accertata al di là di ogni dubbio la loro appartenenza alla cultura Nazca, e le ragioni cultuali e propiziatorie che ne orientarono la realizzazione.

    - Numerosi esperimenti hanno dimostrato la semplicità di disegno e la facilità con cui geoglifi anche di grandi dimensioni possano essere realizzati da popolazioni primitive.

    - Gli scavi di Cahuachi e Chauchilla hanno finalmente gettato qualche luce sull'identità del popolo Nazca, conducendo alla scoperta dei loro centri cerimoniali e dei cimiteri della loro gente; i quali si collocano comunque entro un panorama culturale tipico delle regioni costiere del Perù e del Chile.
     
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  12. maia
     
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    immagini:

    https://www.google.it/search?q=il+cimitero...biw=837&bih=395

    Cimitero di Chauchilla


    Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.






    Cimitero di Chauchilla
    Cimitero dei lama


    Chauchilla: dettaglio di una mummia
    Chauchilla: dettaglio di una mummia

    Localizzazione


    Stato
    Perù Perù

    Provincia
    Nazca

    Altitudine
    580 m s.l.m.

    Dimensioni


    Superficie
    2 km² m²

    Coordinate: 14°58′59.88″S 74°55′34.68″W (Mappa)

    Il cimitero di Chauchilla è situato nella valle del Rio Las Trancas a circa 27 km a sud-ovest della città di Nazca, nel dipartimento peruviano di Ica.[1]

    Si tratta di una necropoli risalente a circa 1000 anni fa, utilizzata dalle popolazioni della civiltà Carrizales-Poroma.




    Indice
    [nascondi] 1 Storia
    2 Il sito
    3 Possibili pericoli
    4 Note
    5 Voci correlate
    6 Collegamenti esterni


    Storia[modifica sorgente]

    Anticamente il sito era conosciuto come "Cimitero dei lama", a causa della grande quantità di resti di lama trovati nelle tombe, accanto alle mummie, in qualità di offerte funebri.

    La necropoli di Chauchilla risale approssimativamente ad un periodo compreso tra il 900 e il 1500 d.C.; fu utilizzata nel periodo culturale chiamato impero Wari (orizzonte medio, 600-1100 d.C.) ed in seguito dalla cultura Carrizales-Poroma (orizzonte intermedio tardo, 1100-1500 d.C.). Il sito fu materia di studio sin dagli inizi del XX secolo (Max Hule nel 1905, Mejia Xesspe nel 1927, Hans Horkheimer nel 1947, William Duncan Strong nel 1953, David Robinson (archeologo) nel 1957), ma anche di ripetuti saccheggi durante la seconda metà del XX secolo, che la privarono della maggior parte dei reperti archeologici. Gli ultimi scavi archeologici risalgono al 1996-2004, quando la necropoli fu restaurata, dichiarata sito archeologico ed venne aperta al pubblico.[1]

    Il sito[modifica sorgente]

    Il cimitero di Chauchilla fa parte di un circuito turistico costituito da un insieme di siti archeologici sparsi nella valle del fiume Las Trancas:[1]
    Acquedotto El Pampón
    Acquedotto El Pino
    Petroglifi di Quemazón
    Cerro La Marcha
    Huaca del Loro
    Acquedotto di San Juan de Totoral

    Il sito archeologico, la cui estensione è approssimativamente di 2 km. di lunghezza per 0.4 km di larghezza, è dotato di una sala-museo, dove sono esposti alcuni reperti archeologici.

    La parte più interessante del sito, unica nel suo genere, è costituita dalla dozzina di tombe restaurate, dove si possono osservare i resti di alcune mummie e la caratteristica sepoltura. Si tratta dell'unico sito archeologico peruviano nel quale le mummie sono conservate a cielo aperto nelle loro tombe originali. Grazie al clima arido del deserto di Nazca nel quale si trova il cimitero, le mummie si trovano in un ottimo stato di conservazione (vedi fig. 4) nonostante la loro antichità.

    Le tombe hanno principalmente forma rettangolare o quadrangolare (fig.1 e 2), benché ve ne siano alcune circolari (fig.3). Le pareti sono costituite da mattoni di argilla a forma di parallelepipedo (fig.2), mentre le basi sono pavimentate. Alla sommità le tombe erano originalmente chiuse con un tetto di tronchi di huarango e coperti con canne, foglie di pacai o mais e terra mista a sabbia. Sono state trovate tombe sia individuali (fig.3) che collettive (fig. 1 e 2). Molte tombe erano segnalate.

    Le mummie trovate a Chauchilla erano interrate in posizione fetale (fig. 4 e 6) ed il corpo era orientato verso est (nascita del Sole). Esse erano legate tramite corde di giunco, cotone o lana di cammellidi ed avvolte in involucri funerari di cotone o lana (fig.4). Le rotule venivano a trovarsi a livello del mento, le braccia erano flesse o incrociate sul torace (fig. 6). Alle mummie erano associate offerte costituite da ceramica con o senza contenuto, uccelli, cammellidi, cibo, coca, conchiglie (spondylus), utensili domestici e decorativi, tessuti e mettalli.

    Sia la posizione fetale, che gli oggetti rinvenuti, trovano una collocazione nella visione religiosa andina secondo la quale i defunti sarebbero rinati dopo la morte e avrebbero condotto una ulteriore vita nell'aldilà.[1]
     
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26 replies since 31/7/2008, 18:15   817 views
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