la grande piramide

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  1. maia
     
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    la grande piramide di Khufu e' una delle piu'perfette opere di ingegneria di tutti i tempi.resta ancora un mistero come siano riusciti a sollevare blocchi di 100 tonnellate a quelle altezze,come siano riusciti a levigare il"sarcofago" all'interno(forse con la tecnica dei teschi di cristallo)......
    sicuramente possedevano nozioni superiori di geometria e architettura. i blocchi levigati di 15 tonnellate della base sono accostati l'un l'altro con tale precisione che non ci passerebbe un foglio di carta.
    e' perfettamente orientata verso i 4 punti cardinali e l'angolo di ogniuna oscilla fra i 51°,51' e i 51°,52'.siccome la punta e' andata perduta l'altezza e' stata ricavata da un calcolo geometrico.poi il perimetro della base fu diviso per la doppia altezza(secondo le regole della matematica)e si ottenne 3,14149,il p greco.
    la distanza della terra dal sole e'149,5 milioni di chilometri.l'altezza della piramide147,8 metri,ossia la distanza della terra dal sole ridotta di un milione di volte con un errore dell'1%
    l'unita' di misura usata e' il cubito,equivalente a 635,66 millimetri.
    il raggio della terra a partire dal centro sino al polo e'6357 chilometri,il cubito moltiplicato 10 milioni.un lato della piramide misura 365,25cubiti,cosi'come un anno e' composto de 365 giorni
    i condotti sono allineati con le stelle .sembra una mappa celeste
     
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    Per dirla come avrebbe detto C.H.Fort "Coincidenze Esagerate". Troppe coincidenze. Aggiungo (se non sbaglio) che le tre grandi piramidi della piana di Gizah corrispondono alla cintura della costellazione di Orione.

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  3. maia
     
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    il nilo dovrebbe rappresentare la via lattea,dashour le iadi,la cintura di orione giza.il cielo dell'era del leone (il leone e'rappresentato dalla sfinge) .io credo che realmente la civilta' egiziana sia di origine extra terrestre
     
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  4. UFOnline
     
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    CITAZIONE (maia @ 13/1/2005, 18:25)
    il nilo dovrebbe rappresentare la via lattea,dashour le iadi,la cintura di orione giza.il cielo dell'era del leone (il leone e'rappresentato dalla sfinge) .io credo che realmente la civilta' egiziana sia di origine extra terrestre

    S I C U R O !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
     
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  5. NSAx9000
     
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    La tesi dell'orientamento con orione è possibile, ma scarsamente probabile. La conformazione del cielo era differente oggi rispetto al periodo di costruzione della piramide, è tuttavia possibile che avesse voluto rappresentare la conformazione della volta celeste in un determinato momento del passato, e ciò come causa della precessione degli equinozi. Quanto al presunto orientamento dei condotti di aerazione è pura speculazione. Non è possibile che essi siano stati orientati verso stelle precise semplicemente perchè il cielo non è immobile. Le stelle cambiano la loro posizione apparente nel corso dell'anno, e anche nel corso di una singola notte, ciò equivarrebbe a dire che un telescopio fisso è puntato verso un'auto in corsa, non avrebbe alcun senso, e sarebbe del tutto effimero.
    Quanto ai rapporti matematici l'unico degno di nota è il valore Pi, trattandosi di un rapporto, ogni altra misura è un delirio numerologico. Forse ai signori che sostengono la misura del perimetro della piramiode essere pari ad una frazione della distanza tra la Terra e il sole, è sfuggito, nel misurare le distanze in metri, che gli egiziani non avevano la più pallida idea di cosa fosse un metro, ma adottassero il cubito (nelle sue due varianti, ed è certo la sua misura sia stata soggetta a variazioni nel corso della storia egizia), mentre il metro fu introdotto solo con la rivoluzione francese come unità di misura artificiale. Si dovrebbero abbandonare i falsi misteri circa la piramide, e concentrarsi sui misteri reali. La stele dell'inventario, in primis, gli oggetti rinvenuti all'interno nell '800 da Petrie e Vyse, ormai a torto dimenticati, e la planimetria interna del complesso.
     
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  6. Mr.O
     
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    CITAZIONE (NSAx9000 @ 18/1/2005, 19:10)
    gli oggetti rinvenuti all'interno nell '800 da Petrie e Vyse, ormai a torto dimenticati, e la planimetria interna del complesso.

    Potresti parlarcene tu in questo forum allora?
     
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  7. maia
     
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    veramente molto interessante ora me lo leggo 4 o 5 volte,cosi' lo capisco bene....
    a proposito della precessione ho letto che non va bene neppure come noi....calcoliamo i nostri segni zodiacali perche' abbiamo come riferimento il cielo del passato,che non e' quello attuale.puoi darci delle delucidazioni?
    io credo che le piramidi di giza rappresentino il cielo del passato.chi afferma cio' porta delle prove.che spiegazioni dai al piano di costruzione delle piramidi?mi interesserebbe molto conoscere teorie a me sconosciute(anche perche' non ne conosco poi tante)


    p.s.potere tu parlare piu' facile ,cosi' io capire piu' velocemente?


     
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  8. NSAx9000
     
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    Spesso si parla delle piramidi, ma mai, o solo raramente si parla degli oggetti che furono trovati al loro interno. E' opinione comune che le piramidi fossero completamente vuote al momento della loro prima aperture. In realtà, per quanto non sia stato rinvenuto alcun manufatto identificabile, furono rinvenuti e catalogati centinaia di frammenti, spesso di dimensioni pari a pochi millimetri. I più interessanti furono quelli rinvenuti da Vyse ed esaminati sul luogo del ritrovamento da Flinders Petrie. Si tratta di un gancio a forma di mezzaluna in ram, 15 cm di larghezza al massimo, rinvenuto nello sgombrare uno dei passaggi discendenti della piramide ed attualmente esposto al museo del Cairo e di una lamina metallica di pochi centimetri, così fragile da sbriciolarsi al tatto. Quest'ultima rappresenta certamente il ritrovamento più significativo, rinvenuta nella camera ipogea della piramide nella demolizione di una parete. Trattandosi di una parete contemporanea alla costruzione della piramide, è certo che la lamina sia contemporanea alla costruzione della piramide, come confermato da Petrie nelle sue relazioni al British Museum, cui la lamina fu inviata per analisi. Il mistero è che la lamina è di ferro, e si tratta di ferro non meteorico (vale a dire ferro proveniente da meteoriti, questo è importante perchè significa trattarsi di ferro fuso), mentre le tecniche di fusione del ferro risalgono a diversi millenni dopo la presunta data di costruzione della piramide. Il pezzo è stato oggetto di una diatriba che si è protratta fino ad oggi circa l'autenticità del reperto. Il risultato è che il pezzo sembra, forse l'unico oggetto in grado di chiarire l'età della piramide e le sue modalità costruttive, è attualmente disperso presso i depositi del British Museum, tutto ciò che ne resta è l'esito di una perizia condotta negli anni '70, che ne appurò l'origine non meteorica, senza riuscirne a determinare l'età, se non appurando che il grado di corrosione fosse compatibile con una datazione molto antica, e una fotografia in bianco e nero scattata in quell'occasione.
    Gli altri oggetti rinvenuti all'interno finivano sistematicamente ammucchiati fuori dalla piramide. Nei suoi saggi di scavo Sir Flinders Petrie, uno dei massimi egittologi della storia, è costretto a rilevare come gli operai impegnati a sgombrare i corridoi da sabbia e frammenti di pietra, gettassero tutto senza cura in monticcioli poco fuori dalla piramide, tra i quali Petrie afferma di avere personalmente raccolto numerosi frammenti appena percettibili ad occhio nudo di metallo, evidentemente consumati e ridotti in polvere dal tempo. Tuttavia Petrie si limitò a constatare il fatto. Lo stesso vale per i frammenti di pietra, sistematicamente gettati via, tra i quali una serie di piccoli frammenti rinvenuti negli anni '80 in una delle discariche dove questi erano gettati durante gli scavi ottocenteschi e che sono stati oggetto di studio da parte di Cristopher Dunn, nel suo saggio circa l'uso di macchinari da taglio ad alto potenziale e trapani multiassiali.
    La piramide di Micerino produsse anzi un sarcofago, ancora sigillato al momento della scoperta, fatto questo generalmente ignoto da parte del pubblico. Il sarcofago fu imbarcato ancora sigillato alla volta dell'Inghilterra, temendo che l'apertura avrebbe pregiudicato la conservazione degli eventuali reperti. Per ironia, la nave che trasportava il sarcofago in Inghilterra naufragò al largo delle coste della Spagna. Il relitto non è stato a tuttora identificato, e la spedizione in parte finanziata dalla National Geographic Society per il recupero del relitto e del suo carico nel 1997 non fu neppure in grado di individuare il luogo dell'affondamento, in una delle aree con le più forti correnti sottomarine del Mediterraneo.
    Un'ulteriore curiosità attiene la planimetria interna delle piramidi. Curiosamente, le descrizioni seicentesche e settecentesche sull'interno della grande piramide sembrano non solo diverse, ma incompatibili con le conoscenze attuali. Si parla di pozzi profondi, pipistrelli, correnti d'aria improvvise e gallerie semplicemente inesistenti, come se di fatto, qualcosa nella planimetria interna della piramide fosse mutato rispetto alle esplorazioni ottocentesche, fatto questo rilevato dallo stesso Petrie, uno dei primi esploratori inglesi della piramide, che confessa di avere temuto di essere entrato nella piramide sbagliata, essendosi preparato ed avendo studiato le relazioni dei suoi predecessori del secolo precedente.

    La stele dell'inventario, invece, è un documento controverso, a partire dalla datazione. Sembra risalire al regno di Thutmosis III, intorno al XV secolo a.C., molto dopo quindi rispetto alla costruzione della piramide. Tuttavia, sembra trattarsi, di una copia tarda di una stele risalente al regno di Cheope (e l'inizio su questo è inequivocabile). La stele parla di riparazioni alla sfinge ed alla grande piramide, aggiungendo come il faraone (Cheope) abbia quindi costruito la propria tomba presso la piramide (probabilmente una delle piramidi erroneamente dette "delle regine"), La stele è tuttora esposta, pressochè dimenticata, nel lapidario del museo del Cairo.

    A Berlino, invece, alla Berliner Papirensammlung, si conserva il più celebre pairo Westcar, risalente alla IV dinastia e contemporaneo al regno di Cheope o di uno dei suoi immediati successori. Il papiro contiene di fatto una favola satirica circa il regno di Cheope ed il colloqui tra il faraone e il sacerdote Djeda. Il particolare curioso è che Cheope sembra ossessionato dal pensiero di penetrare nella piramide (che il papiro definisce "le camere segrete di Thot"). Curioso, considerato che l'egittologia ci dice che fu proprio Cheope a costruirle.
     
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  9. maia
     
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    CITAZIONE (NSAx9000 @ 18/1/2005, 19:10)
    La tesi dell'orientamento con orione è possibile, ma scarsamente probabile. La conformazione del cielo era differente oggi rispetto al periodo di costruzione della piramide, è tuttavia possibile che avesse voluto rappresentare la conformazione della volta celeste in un determinato momento del passato, e ciò come causa della precessione degli equinozi. Quanto al presunto orientamento dei condotti di aerazione è pura speculazione. Non è possibile che essi siano stati orientati verso stelle precise semplicemente perchè il cielo non è immobile. Le stelle cambiano la loro posizione apparente nel corso dell'anno, e anche nel corso di una singola notte, ciò equivarrebbe a dire che un telescopio fisso è puntato verso un'auto in corsa, non avrebbe alcun senso, e sarebbe del tutto effimero.
    Quanto ai rapporti matematici l'unico degno di nota è il valore Pi, trattandosi di un rapporto, ogni altra misura è un delirio numerologico. Forse ai signori che sostengono la misura del perimetro della piramiode essere pari ad una frazione della distanza tra la Terra e il sole, è sfuggito, nel misurare le distanze in metri, che gli egiziani non avevano la più pallida idea di cosa fosse un metro, ma adottassero il cubito (nelle sue due varianti, ed è certo la sua misura sia stata soggetta a variazioni nel corso della storia egizia), mentre il metro fu introdotto solo con la rivoluzione francese come unità di misura artificiale. Si dovrebbero abbandonare i falsi misteri circa la piramide, e concentrarsi sui misteri reali. La stele dell'inventario, in primis, gli oggetti rinvenuti all'interno nell '800 da Petrie e Vyse, ormai a torto dimenticati, e la planimetria interna del complesso.

    i documenti egizi pervenutici sono pieni di riferimenti alle stelle.i testi delle piramidi riportano che i faraoni,una volta morti,si libravano verso le stelle e diventavano stelle:credevno che l'anima del defunto compisse un viaggio verso orione e si unisse ad osiride.gli egittologi ,in genere,hanno ritenuto vaneggiamenti questi riferimenti astrologici.eppure i testi mettono in risalto senza dubbio un nesso fra le piramidi e la costellazione di orione(osiride)e la stella sirio(iside).per i condotti,si e' pensato che avessero un valore rituale,una sorta di passaggio che permettesse all'anima del faraone di uscire e unirsi ad osiride,visto che l'ipotesi originaria che li vedeva come condotti di areazione e' impossibile.i calcoli astonomici vennero effettuati dall'astonoma virginia trimble.gli archeologi sottovalutano il ruolo importante che ebbe l'astronomia nella cultura egizia.gli antichi greci dicevano che per gli egizi,la via lattea era il corrispondente celeste del fiume nilo.
    sicuramente alcune affermazioni sono forzate,ma e' sbagliato anche l'atteggiamento di negare alcune prove evidenti solo perche' non si sa come farle "entrare "nella storia.

    per quanto riguarda gli oggetti ritrovati ,penso sia un miracolo si sia salvato qualcosa,visto che nel 1800 si "scavava"con la dinamite.ricordo pero' che e' stato trovto anche una specie di piatto di ferro non meteoritico(perche' contiene una cospicua quantita' di nichel)che sembrava placato d'oro.
     
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  10. NSAx9000
     
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    Infatti la tesi dell'orientamento astronomico è probabile, per quanto difficilmente verificabile. Tuttavia, concentrandosi sui particolari accessori si rischia di perdere il significato d'insieme del complesso. In definitiva, se anche il complesso di Ghizah fu progettato per corrispondere alla volta celeste, questo non ne era certo il fine ultimo, come un'eccessiva speculazione su questi particolari lascerebbe intendere, ma un elemento accessorio della struttura progettuale. I presunti condotti di aerazione difficilmente sembrano avere tuttavia una connessione astronomica, e ciò in relazione al fatto che non hanno un tracciato perfettamente rettilineo, ma piegano in almeno due casi con angoli regolari.
     
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  11. maia
     
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    e quale potrebbe essere il fine ultimo?il sarcofago,di per se costituisce un bel mistero,ma sicuramente non ha ospitato salme.un osservatorio astronomico?
     
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  12. NSAx9000
     
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    CITAZIONE (maia @ 19/1/2005, 17:39)
    e quale potrebbe essere il fine ultimo?il sarcofago,di per se costituisce un bel mistero,ma sicuramente non ha ospitato salme.un osservatorio astronomico?

    La conservazione di manufatti tecnologici e documenti. Un enorme segnaposto per depositi tecnologici antidiluviani, secondariamente una centrale elettrica. L'osservatorio astronomico non regge, trattandosi di un edificio sigillato. Successivamente, la struttura fu adibita a tomba, una volta dimenticatone l'originario significato e scopo.
     
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  13. maia
     
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    potresti consigliarmi una bibliografia essenziale (o altre fonti)che parla delle ipotesi pirmidi-depositi tecnologici antidiluviani,centrale elettrica ecc.?
    di questo non so nulla e mi incuriosisce molto.
    grazie
     
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  14. NSAx9000
     
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    [Flinders Petrie] The pyramids and temples of Gizeh; White Star, 1883. (N.B. si tratta di un diario di scavo sugli scavi condotti da Petrie nella grande piramide, è una lettura obbligata, se desideri evitare di passare attraverso il mare di menzogne e speculazioni che è stato scritto in seguito traendo spunto proprio da questi scritti)

    [Cristopher Dunn] The Gizah power plant: Technologies of Ancient Egypt; Ed. Bear & Co. , 1998

    Quest'ultimo, in modo particolare, è un saggio scientifico e obiettivo, molto specialistico, non è una lettura semplice, ma è la pubblicazione più attendibile attualmente circolante.

    Circa l'origine antidiluviana delle piramidi di Ghizah, a parte qualche fantaarcheologo ai limiti del ridicolo, anche in questo caso è meglio andare alla fonte: poche citazioni da manoscritti arabi medioevali (riportate su quasi tutti i tesi in materia), Erodoto, Manetho, Berosso, Ammiano Marcellino.
     
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  15. MàRìL§0N
     
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    CITAZIONE (maia @ 12/1/2005, 19:33)
    sicuramente possedevano nozioni superiori di geometria e architettura.
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    e' perfettamente orientata verso i 4 punti cardinali e l'angolo di ogniuna oscilla fra i 51°,51' e i 51°,52'.

    Eh si, qualche nozione particoloare perchè a come dici tu la somma degli angoli alla base non farebbe i canonici 360° ma appena 208° circa, il che è praticamente impossibile...
    ovviamente se ti riferisci agli angoli alla base...
     
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29 replies since 12/1/2005, 19:33   396 views
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