Antiche testimonianze!

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    Nel papiro egizio, noto col nome di "Papiro Tulli", si narra una serie di avvistamenti di oggetti misteriosi nel cielo. Protagonisti della vicenda il Faraone Thuthmosis III (1504-1450, circa a. C.) e molti suoi sudditi.
    Lo studio del professor Solas Boncompagni portò alla traduzione in italiano del testo geroglifico.
    Sempre da uno studio condotto dal professor Solas Boncompagni, in una scena tratta dal "Libro dei Morti", nella riproduzione del "Papiro di Torino", si possono osservare chiaramente in cielo tre corpi volanti di forma circolare. La scena presenta una imbarcazione con offerte.
    Nel "Libro dei Morti" la descrizione, che fa parte del Capitolo CX, conclude:
    «Io approdo al momento (...) sulla Terra, all'epoca stabilita, secondo tutti gli scritti della Terra, da quando la Terra è esistita e secondo quanto ordinato da (...) venerabile».

    Tito Livio, nella sua "Storia di Roma", riporta le testimonianze di oggetti a forma di scudi circolari che volavano nel cielo e che erano stati visti sopra molte città dell'Impero; aggiunge anche che il secondo re di Roma, Numa Pompilio, fu testimone personale della caduta dal cielo di uno di questi "scudi volanti" e che lo avesse annoverato tra gli oggetti di culto delle pratiche religiose che stava promuovendo.

    Cicerone, nel suo "De Divinatione", nel Capitolo 43, parla di quando «...il sole splendette nella notte, con grandi rumori nel cielo e il cielo sembrava esplodere e stupefacenti sfere vi apparvero...»

    Plinio il Vecchio, nelle "Historiae Naturales", nei capitoli 25 e 36, racconta di "Clipeus Ardens" visti sfrecciare nel cielo dell'antica Roma.

    Giulio Ossequente, nel "De Prodigiis" narra di avvistamenti, effettuati sia di giorno che di notte, riguardanti "Scudi di fuoco", "torce", "più soli", più lune", "ruote luminose" ecc., apparsi su Roma e su altri luoghi. Dal "De Prodigiis", il disegno di due Soli che apparvero su Alba nel 204 a. C.

    Esiste la cronaca di identici avvistamenti anche nelle opere di Plutarco, Eschilo e Valerio Massimo.

    Nel suo trattato di scienze naturali, Seneca racconta, con numerose osservazioni, di inspiegabili "travi luminose" che comparivano all'improvviso nei cieli delle città antiche. Le "travi" rimanevano immobili per giorni, per poi sparire all'improvviso, così come erano arrivate.

    Senofonte, nel suo "Anabasi", fa una classifica degli oggetti volanti avvistati in base alla loro forma; li descrive nelle forme a conchiglia, piatti, a campana, triangolari.

    Corrado Lychostene, nel suo libro "Prodigiorum ac Ostentorum Chronicon", stampato a Basilea nell'anno 1557, ci descrive gli avvistamenti di oggetti strani che solcavano il cielo nel Medio Evo e nel Rinascimento.
    Oltre a croci greche e cristiane, nel libro si descrive il passaggio nel cielo d'Arabia, nell'anno 1479, di un oggetto definito "trave". Accanto alla notizia è stampato anche il disegno di tale "trave", che è identica ad un moderno missile.

    Nel 1290, un enorme oggetto circolare di colore argenteo sorvolò lentamente l'Abbazia benedettina di Amplefort, in Inghilterra, sotto gli occhi terrorizzati dei monaci che interruppero le loro preghiere già iniziate nella cappella, per accorrere a vedere il prodigio.

    Benvenuto Cellini (1500-1571) nella sua autobiografia descrive lo strano fenomeno di cui fu testimone lui stesso assieme a un suo compagno di viaggio. I due stavano ritornando da Roma, a cavallo, verso Firenze, quando giunsero su una collina da cui si vedeva la città. Poterono così vedere una enorme "trave luminosa" stagliarsi nel cielo sopra Firenze.

    Gli abitanti di Norimberga, il 14 aprile 1561, furono testimoni di un fenomeno inspiegabile. Nel cielo della città comparvero numerosissimi oggetti cilindrici che rimasero immobili, in alto. Subito dopo, dall'interno degli oggetti cilindrici uscirono moltissimi altri oggetti, a forma di sfera e di disco, che si misero a compiere evoluzioni nel cielo.

    Nel cielo di Basilea, in Svizzera, il 7 agosto 1566, apparvero numerosi oggetti di forma sferica e di colore chiaro e scuro. Gli oggetti si affrontarono in una specie di combattimento aereo, davanti agli abitanti della città che, con lo sguardo rivolto al cielo, osservavano la scena.



    Il PAPIRO TULLI

    Gli oggetti volanti visti dal Faraone Thuthmosis III


    Nel 1934, il papiro egizio, noto col nome di "Papiro Tulli", fu trovato nel negozio di un antiquario, in Egitto, dai fratelli professor Alberto Tulli (allora direttore del Pontificio Museo Egizio Vaticano) e monsignor Augusto Tulli.
    Il papiro, non poté essere acquistato per l'alto prezzo, ma il professor Tulli copiò il testo che venne poi trascritto da ieratico in geroglifico, con l'aiuto del direttore del Museo del Cairo, abate E. Drioton.
    Il papiro narrava di una serie di avvistamenti di oggetti misteriosi nel cielo. Protagonisti della vicenda il Faraone Thuthmosis III (1504-1450, circa a. C.) e molti suoi sudditi.
    Il papiro presentava cancellature anche nel documento originale, in punti nevralgici del testo, cancellature che sembravano volute, quasi a voler evitare che l'episodio fosse comprensibile.
    Il professor Solas Boncompagni, studioso di clipeologia, nel 1963, venne a conoscenza dell'esistenza del papiro, la cui traduzione era stata pubblicata per la prima volta nel 1956, dalla rivista ufologica inglese "Flying Saucers Uncensored" e poi dalla rivista "The Doubt", sempre inglese.
    Boncompagni comunicò tale notizia al periodico "Settimana Incom" che pubblicò la sua lettera.

    La rivista "Clypeus" pubblicò, nel gennaio 1964, la traduzione in italiano del testo geroglifico.
    La traduzione fu integrata con note esplicative.

    Traduzione in italiano del testo geroglifico:

    "...il ventiduesimo giorno del terzo mese d'inverno, alla sesta ora del giorno 1 gli Scribi, gli Archivisti e gli Annalisti della Casa della Vita si accorsero che un cerchio di fuoco 2 ... (lacuna). 3 Dalla bocca emetteva un soffio pestifero, 4 ma non aveva "testa", 5 il suo corpo misurava una pertica per una pertica 6 ed era silenzioso. 7 Ed i cuori degli Scribi, degli Archivisti tutti furono 8 atterriti e confusi ed essi si gettarono nella polvere col ventre a terra.... (lacuna) essi riferirono allora la cosa al Faraone. Sua Maestà ordinò di… (lacuna) 9 è stato esaminato… (lacuna) ed egli stava meditando su ciò che era accaduto, che era registrato dai papiri della Casa della Vita. 10 Ora, dopo che fu trascorso qualche giorno, ecco che queste cose divennero sempre più numerose nei cieli d'Egitto. 11 Il loro splendore superava quello del sole 12 ed essi andavano e venivano liberamente per i quattro angoli del cielo… (lacuna). 13 Alta e sovrastante nel cielo era la stazione 14 da cui andavano e venivano questi cerchi di fuoco. 15 L'esercito del Faraone la osservò a lungo con lo stesso Re. 16 Ciò accadde dopo cena. 17 Di poi questi cerchi di fuoco salirono più che mai alti nel cielo e si diressero verso il Sud. 18 Pesci ed uccelli caddero allora dal cielo. 19 Grande fenomeno che mai a memoria d'uomo fu in questa terra osservato... (lacuna) 20 ed il Faraone fece portare dell'incenso per rimettersi in pace con la Terra 21 … (lacuna) 22 e quanto accadde il Faraone diede ordine di scriverlo e di conservarlo negli Annali della Casa della Vita, affinché fosse ricordato per sempre dai posteri..."

    Note esplicative:

    1Non si può definire con precisione il mese e l'ora, poiché non conosciamo ancora con esattezza il calendario degli antichi egizi.
    2Aveva dunque un alone il cerchio che si spostava?
    3Nella interruzione doveva figurare la direzione nello spazio e forse altri importanti dettagli.
    4Bocca anteriore o posteriore? La definizione farebbe pensare alla parte anteriore; si potrebbe pensare ad un bolide. Il soffio invece dà l'idea della propulsione. Pestifero? Forse non è una esatta traduzione del papiro o lo storico l'ha usato impropriamente nel senso peggiorativo.
    5"Testa" non corrisponde ad una esatta traduzione del geroglifico; si può dedurre anche dal fatto che la traduzione riporta il termine tra virgolette. Ma la testa è sede di comando, quindi non era visibile la cabina di comando che d'altra parte essi, anche figurando, non avrebbero allora potuto riconoscere.
    6Era perciò circolare e misurava circa cinquanta metri.
    7Avvalora tanto la tesi meteorica che quella clipeologica.
    8Da ciò.
    9Probabilmente di ricercare se analoghi fatti fossero stati in precedenza registrati nei papiri della Casa della Vita.
    10Si noti come le lacune siano, nella traduzione del papiro, proprio nei tratti forse più interessanti e per noi posteri - diciamo - punti chiave per importanti deduzioni storiche ed anche scientifiche.
    11Il termine "cosa" si è usato anche recentemente per indicare i Dischi Volanti, avendo il più delle volte forme varie ed indefinibili; è un termine quindi universalmente accettabile come definizione logica che l'uomo di ogni epoca abbia dato agli UFO.
    12Tale ed insolita doveva apparire la loro luminosità, specie notturna; è da tenere presente che, di giorno, poi, anteposti allo stesso sole, sono stati scambiati per il sole medesimo.
    13È evidente che la lacuna poteva precisare importanti dati sulla direzione e sulla velocità degli UFO, ma già quel "per i quattro angoli" dice tutta la remota provenienza di quei corpi celesti, per i quali non esisteva limite d'orizzonte.
    14Chiarissima descrizione della nave-madre-astronave cosmica.
    15Altra logica e chiara definizione dei ricognitori spaziali UFO.
    16Era quindi pressoché immobile.
    17Visione notturna.
    18Il complesso fenomeno ci richiama alla memoria casi ormai classici.
    19Apporti abituali in tali manifestazioni.
    20La interruzione non esclude un fuorché..., con importanti citazioni anteriori a quella data e di eccezionale importanza storica.
    21S'intenda per Terra l'altare sacro al dio Sole egiziano, Amon-Ra, tenendo presente che gli Egiziani reputavano queste manifestazioni energetiche una emanazione voluta da quello stesso dio, quale segno d'ira verso gli uomini.
    22Ancora una lacuna in cui non è improbabile che si precisasse qualcosa che poneva in stretto legame la remota origine del culto solare con tali avvistamenti.
    Tutto cio` me lo avevano inviato dei miei amici pochi giorni fa.
     
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  2. NSAx9000
     
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    Il papiro Tulli è un falso conclamato, non penso abbia molto senso neppure parlarne. http://www.egittologia.net/content/scheda_...aspx?id_art=479
     
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1 replies since 16/12/2004, 15:16   153 views
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