Mystero

Posts written by Ultron1986

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    "Col nome di Arciere di Amesbury (soprannominato il "Re di Stonehenge" dalla stampa britannica, sebbene nulla metta in connessione il sito e l'arciere) si indica un uomo di 35-45 anni della prima Età del Bronzo (databile attorno al 2300 a.C.) trovato nel maggio 2002 ad Amesbury, nei pressi di Stonehenge (Inghilterra). Questa tomba riveste una grande importanza sia perchè è una delle più ricche di quell'epoca mai scoperte in Gran Bretagna, sia per le sue connessioni con l'Europa continentale [...] Vicino all'arciere è stato trovato il corpo di un altro uomo, probabilmente un suo parente. Il ricco corredo funerario comprendeva oltre cento oggetti, tra cui orecchini d'oro, coltelli di rame e vasellame. L'uomo è stato soprannominato arciere per le molte punte di frecce trovate nel suo corredo. Attraverso un'analisi condotta sullo smalto dei denti, è stato possibile individuare la provenienza dell' "Arciere" da una regione fredda dell'Europa centrale, in un'area compresa tra la Svizzera, l'Austria e la Germania [...]".

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    Amesbury: link, link, link

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    22/09/2008. "Stonehenge è stata costruita nel 2300 avanti Cristo - 300 anni prima di quanto sino ad oggi pensato - e fungeva da centro di pellegrinaggio: una sorta di Lourdes del Neolitico. Ad avanzare le nuove teorie - grazie ad una nuova e più affidabile rilevazione col carbonio 14 - sono il professor Tim Darvill e Geoff Wainwright, che presso il celebre sito megalitico - nell'Inghilterra occidentale - hanno recentemente condotto una serie di scavi".

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    Henge: link, link

    Stonehenge: link, link, link, link, link, link, link, link

    Stonehenge era un cimitero? link, link, link, link, link

    La scoperta di Bluehenge (4/10/2009): link, link, link

    "Stonehedge" (12/02/2010): link

    Un nuovo henge a soli 900 metri da Stonehenge (22/07/2010): link, link, link

    Gli allineamenti celesti dello Stonehenge Cursus (4/12/2011): link, link

    Il sito di Stonehenge fu abitato fin dal 7500 a.C. (3/05/2013) : link, link, link

    Il cerchio di pietre esterno di Stonehenge era già in origine circolare (4/09/2014): link, link

    Una mappa digitale rivela i segreti di Stonehenge (12/09/2014): link, link, link

    Scoperte enormi pietre megalitiche sotto Durrington Walls, a meno di 3 km di distanza da Stonehenge (8/09/2015): link, link, link, link, link

    "... Le sue pietre proteggono da millenni i suoi segreti ... tuttora inviolabili [...] Gli archeologi hanno formulato varie teorie: monumento funerario per il culto dei morti, un omaggio a Dei e quindi un santuario religioso, un luogo di guarigione, un antico osservatorio astronomico, un calendario di pietra ... forse è l'insieme di tutte queste cose [...]".

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    "Un vasto complesso di monumenti intorno al sito preistorico di Stonehenge in Gran Bretagna. Lo hanno scoperto gli archeologi utilizzando strumenti hi-tech in grado di scannerizzare il sottosuolo [...] "Stonehenge è uno dei più rappresentativi monumenti archeologici del mondo insieme alle piramidi", ha detto il capo del progetto Vincent Gaffney [...] "Gran parte dell'area che circonda Stonehenge è terra sconosciuta. Non è stata mai esplorata e questo ritrovamento è destinato a cambiare il modo in cui abbiamo sempre guardato Stonehenge".

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    Edited by Francesco Z - 12/10/2015, 00:25
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    17 luglio 2015. " ... Si ritiene sia stato costruito intorno al 1250 [dopo Cristo]. Patrimonio UNESCO, il Konark [o Konarak] è conosciuto anche come la "Pagoda Nera", nome che gli fu dato dai marinai occidentali per i quali il tempio del sole era un importante punto di riferimento per la navigazione, dato che sorgeva alla foce del fiume Chandrabhaga (con il tempo le acque si sono ritirate e ora non è più così). Dedicato a Surya, il dio sole, il Konark richiama nella struttura la forma del suo carro, con tanto di ruote e cavalli al traino. Le ruote sono delle meridiane [...] Parte della struttura del tempio è crollata in passato, perchè il terreno era troppo fragile per sostenere l'immane peso. C'è una leggenda che riguarda la sua costruzione. Una volta terminata la costruzione, dopo 12 anni, si narra che non si riuscisse a issare in cima l'ultima pietra. Il sovrano minacciò allora di uccidere tutti gli artigiani che avevano partecipato alla costruzione del tempio se non avessero risolto il problema entro tre giorni. Proprio in quei giorni era arrivato in visita Dharmapada, il figlio dodicenne del capo architetto, che suggerì la soluzione per finire l'opera. Ma gli artigiani erano ancora preoccupati, perchè temevano l'ira del sovrano quando questi avrebbe appreso che la soluzione era stata trovata da un bambino di 12 anni e non da loro. Così il piccolo Dharmapada si arrampicò sul tetto del tempio e da lì si gettò nel fiume per salvare suo padre e i suoi collaboratori. Quest'anno il tempio di Konark è stato teatro di un evento astronomico di mirabile bellezza: dal 24 al 29 marzo, al mattino, era possibile assistere al sorgere del sole attraverso l'ingresso del tempio stesso, un'immagine davvero suggestiva. Lo stesso accadeva, negli stessi giorni, al tempio del sole Lord Vedanarayanaswamy nel distretto di Nagalapuram, nell'Andhra Pradesh, dove però l'evento si verificava al tramonto".

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    "La lente di Numrud è un pezzo di cristallo di rocca dissotterrato da Austen Henry Layard nel 1850 nel complesso del palazzo di Nimrud, nell'Iraq settentrionale. Potrebbe essere stata utilizzata come lente d'ingrandimento o come specchio ustorio. Gli artigiani assiri creavano complesse incisioni, e potrebbero aver utilizzato questa lente nei loro lavori. C'è una discussione in corso tra gli accademici sulla natura della "Lente di Nimrud" poichè una piccola minoranza, sostenuta dallo studioso Giovanni Pettinato, ritiene che questa sia la prova dell'esistenza di antichi telescopi, che potrebbero spiegare la grande accuratezza dell'astronomia assira. La maggior parte degli esperti di archeologia assira, però, non condivide questa ipotesi in quanto dubitano che una tale lente avesse una qualità ottica sufficiente per un uso di tipo astronomico. Gli antichi Assiri affermavano che il pianeta Saturno fosse circondato da un anello di serpenti. Pettinato vede in questo una delle prove che gli anelli di Saturno furono osservati attraverso un telescopio. Altri studiosi ribattono però che la figura del serpente ricorre spesso nella simbologia assira e che non esiste menzione alcuna di un oggetto simile a un telescopio negli scritti di astronomia assira pervenutici fino ad oggi. La "Lente di Nimrud" è oggi conservata al British Museum".

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    Edited by Francesco Z - 11/10/2015, 10:35
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    Inform, manipolare oggetti da remoto: incredibile progetto del MIT: link

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    lhc-sim

    14/07/2015. "LHCb, uno dei quattro grandi esperimenti del Large Hadon Collider LHC, il superacceleratore del CERN a Ginevra, ha riportato la scoperta di una classe di particelle esotiche note come pentaquark. La collaborazione ha pubblicato oggi sul sito open access Arxiv.org lo studio che descrive questi risultati, sottomesso per la pubblicazione alla rivista Physical Review Letters. "Il pentaquark osservato non è soltanto una nuova particella - ha spiegato Alessandro Cardini, responsabile dell'esperimento LHCb per l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare INFN - ma anche un nuovo modo in cui i quark, che rappresentano i costituenti fondamentali di neutroni e protoni, possono combinarsi tra loro, in uno schema mai osservato prima in oltre cinquant'anni di ricerche sperimentali. Ulteriori studi delle proprietà dei pentaquark ci permetteranno di comprendere meglio la natura di neutroni e protoni, i costituenti della materia di cui siamo fatti noi e tutto ciò che ci circonda", conclude Cardini" (tratto da lhcitalia.infn.it).

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    Pentaquark: link, link, link, link, link, link, link

    LHC: link, link, link, link, link

    Edited by Francesco Z - 4/6/2016, 09:08
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    Sempre dagli Urali, arriva il misterioso Idolo di Shigir, considerato attualmente la più antica scultura in legno del mondo.

    Datazione: 11.000 anni fa.

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    Edited by Ultron1986 - 20/5/2017, 15:08
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    21/05/2015. "I dati a disposizione sarebbero insufficienti per valutare i rischi legati al risveglio del più grande vulcano d'Europa. Potrebbe infatti causare uno tsunami a pochi chilometri dalle coste italiane. Sappiamo che si trova sommerso a circa 140 chilometri a nord della Sicilia e 150 a ovest delle coste della Calabria, che è alto quasi 3.000 metri, e che la sua sommità arriva a 450 dalla superficie del mare. Sul più grande vulcano d'Europa, il Marsili, scoperto negli anni '20 del secolo scorso e studiato più assiduamente a partire dal 2005 dal CNR, non sappiamo però ancora abbastanza. A dirlo è Guido Ventura, ricercatore dell'INGV (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), che in un post sul blog dell'istituto sottolinea l'importanza di nuovi studi sull'attività del vulcano, che consentano di valutare i rischi di un potenziale risveglio, e in particolare la possibilità, per quanto remota, che causi uno tsunami lungo le coste del Tirreno. Le informazioni più recenti sul Marsili, spiega il ricercatore dell'INGV, arrivano dai campioni prelevati dalla sommità e dai dati geofisici monitorati negli ultimi decenni. Si sa quindi che il vulcano è interessato da fenomeni di attività idrotermale e sismica, e che le ultime due eruzioni sono avvenute rispettivamente 5mila e 3mila anni fa. Eventi simili, a profondità superiori ai 500 metri e con un basso indice di esplosività, non rappresentano un rischio per le attività umane: "L'unico segno in superficie - scrive Ventura - sarebbe l'acqua che bolle, legata al degassamento e galleggiamento di materiale vulcanico (pomici) che rimarrebbe in sospensione per alcune settimane". Il pericolo, spiega il ricercatore, è legato però a quello che ancora non conosciamo sul vulcano. Del Marsili infatti sono documentate in tutto solamente quattro eruzioni, troppo poche per poter calcolare i suoi tempi di ritorno, cioè quanto trascorre in media prima che torni in attività. Non è dunque possibile stimare quando potrebbe avvenire la prossima eruzione, nè quali sono i rischi concreti di un simile evento. I pericoli arriverebbero infatti da un collasso laterale del vulcano, un fenomeno che può causare in alcuni casi tsunami, e per il quale i dati a disposizione non permettono di effettuare stime quantitative. Per questo, Ventura sottolinea la necessità di approfondire gli studi sul Marsili, perchè per quanto il rischio sia remoto, un eventuale tsunami avrebbe effetti devastanti sulle regioni costiere del Tirreno. "Nel record storico e geologico degli tsunami che hanno interessato le coste tirreniche non vi sono evidenze di onde anomale ricollegabili a collassi laterali del Marsili", scrive il ricercatore. "Non è però detto che nel futuro questi non si possano verificare, e quindi una valutazione della stabilità del Marsili deve essere fatta raccogliendo più dati, come più dati sono necessari relativamente all'attività sismica e deformativa del vulcano sommerso. Tale valutazione è, in termini di stima della pericolosità potenziale da tsunami, scientificamente importante e socialmente doverosa".

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    Edited by Francesco Z - 10/10/2015, 20:31
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    "L'Africa fu investita da una potente ondata di immigrazione, ancora più ampia e profonda di quanto si fosse mai pensato, che ha lasciato una traccia genetica indelebile": a parlare [...] è Andrea Manica, professore dell'Università di Cambridge, autore di uno studio che potrebbe contribuire a cambiare la percezione del continente e dei suoi rapporti con il mondo. Il punto di partenza della ricerca, pubblicata dalla rivista Science, è un osso petroso (situato appena sotto l'orecchio) di quello che gli scienziati chiamano Uomo di Mota. Il nome deriva da una caverna dell'altopiano etiopico dove questo cacciatore-raccoglitore sarebbe morto circa 4.500 anni fa. Un periodo lontano, precedente all'era delle grandi migrazioni già conosciute. E che, per la prima volta, grazie a resti preservati in modo eccellente dalle temperature fresche e dal ridotto tasso di umidità dell'altopiano, è stato possibile studiare. "Messo a confronto con il DNA dell'africano moderno - sottolinea il professor Manica - il genoma dell'Uomo di Mota rivela l'ampiezza e la profondità delle migrazioni dal Medio Oriente e dall'Anatolia che investirono l'Africa circa 3.000 anni fa". Secondo lo studio, a questi spostamenti di popoli è riconducibile circa il 25% del DNA degli africani contemporanei. Una traccia euroasiatica curiosamente simile al genoma caratteristico ancora oggi in Sardegna. "Quest'isola mediterranea - annota Manica - ha conservato l'eredità genetica della colonizzazione degli agricoltori neolitici giunti in Europa e in Medio Oriente circa 8.000 anni fa". Cinquemila anni dopo furono queste stesse popolazioni a riversarsi a sud del Sahara, per ragioni ancora da chiarire, forse anche per i mutamenti politico-sociali nell'area dell'Antico Egitto. "Circa il 20% del genoma degli etiopici di oggi ha origini euroasiatiche - sottolinea lo studioso - ma la storia delle migrazioni riguarda anche altre zone: in Africa occidentale o in Sudafrica antiche popolazioni ritenute completamente di origine africane hanno un 5 o un 6% riconducibile a questi agricoltori-colonizzatori giunti dall'Eurasia".

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    "Circa 12.000 anni fa nella zona che partì dalle coste siriane e libanesi e arrivò a quella degli altopiani iranici, si sviluppò concretamente, grazie a fenomeni climatici, il primo embrione di cultura agricola "moderna", come la conosciamo noi oggi. La mietitura sperimentale, sorta d'archeologia a uso dei prodotti alimentari, ha potuto ricostruire efficacemente le culture agricole del tempo su cereali come il farro e l'orzo [...] Dal Medio Oriente le colture dei cereali (e poi dei legumi) si spostano progressivamente verso le regioni europee [...] Fu probabilmente grazie a volenterosi mediorientali che in alcune regioni dell'attuale Grecia si sviluppò l'agricoltura dei cereali e da qui, in seguito, invase il territorio continentale a occidente, mentre quello orientale sarà "invaso" attraverso la zona caucasica".

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    Edited by Francesco Z - 14/10/2015, 14:37
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    "La Pietra Nera [...] è una roccia nera, grande quasi come un pallone di calcio, incastonata a circa 1,10 m di altezza nell'angolo est della Ka'ba di Mecca [...] Nel corso di uno dei tanti restauri della Ka'ba, richiesti dalla fragilità del materiale usato per la sua costruzione, facile a collassare in occasione degli improvvisi per quanto rari rovesci di pioggia, la storia islamica ricorda come il giovane Maometto - non ancora prescelto come suo profeta da Allah - partecipasse con grande avvedutezza alla collocazione dell'oggetto nell'angolo dell'edificio, coinvolgendo tutti i principali clan della sua tribù nel suo trasporto e limitando a se stesso il solo onore della sistemazione fisica della Pietra Nera nel suo angolo. Relitto forse di un antico culto, che alcuni studiosi hanno pensato fosse dimostrazione di un passato preislamico litolatrico [1], la Pietra Nera è considerata dai musulmani l'ultimo lacerto della "Casa Antica" [...] fatta calare da Allah direttamente dal Paradiso sulla terra, andata pressochè interamente distrutta dal Diluvio universale. Per l'Islam, la Pietra Nera fu messa in salvo da Noè - profeta noto all'Islam arabo col nome di Nuh - all'interno di una caverna nei pressi di La Mecca e da lì l'oggetto sarebbe stato recuperato da Abramo (profeta anch'egli, chiamato Ibrahim) nel momento in cui questi, con l'aiuto del figlio Isma il (Ismaele), avrebbe dato inizio ai lavori della nuova Ka'ba. Secondo una diffusa tradizione popolare islamica, la Pietra Nera è invece l'occhio di un angelo incaricato di prender nota dei pellegrini che adempiono all'obbligo canonico, per chi se lo possa permettere, di effettuare una volta almeno nella vita il Hajj a La Mecca e nei suoi immediati dintorni. Secondo un'altra tradizione, la Pietra Nera sarebbe un meteorite bianco che, caduto sulla terra, avrebbe assorbito tutti i peccati dell'uomo, assumendo l'attuale emblematico colore. La sacralità dell'oggetto non ha impedito che esso fosse oggetto di violenze fisiche e umane. La prima violenza si registrò in occasione dell'incendio partito dalle file dei soldati di 'Abd Allah ibn al-Zubayr in occasione dell'assedio portato nel 683 contro la città delle Mecca dalle truppe omayyadi di Al-Husayn ibn Numayr al-Sakuni, generale del califfo 'Abd al-Malik ibn Marwan. L'incendio spaccò con il suo fortissimo calore la Pietra Nera in tre pezzi, che furono quindi tenuti assemblati da un apposito castone d'argento, tuttora visibile, che fa assumere alla Pietra Nera le sembianze della pupilla di un occhio. L'altra violenza, assai più grave, subita dalla Pietra Nera fu la sottrazione operata con la forza ai suoi danni dagli ismaeliti carmati [2], che giudicavano la devozione riservatale una forma di inaccettabile e superstizioso culto per un oggetto, a detrimento del puro culto riservato al solo Dio. In una sanguinosa incursione avvenuta nel 929 d.C., la Pietra Nera fu divelta dalla malta in cui era alloggiata e per 22 anni (caratterizzati da un fortissimo indebolimento dell'autorità califfale abbaside) essa rimase in mano ai carmati del Bahrein e del tutto inutili furono i tentativi di recuperarla. La Pietra Nera fu restituita non già ai Fatimidi (cui i carmati erano ideologicamente assai vicini) bensì, in cambio di un fortissimo riscatto, agli sciti duodecimani buwayhidi, la cui "tutela" era stata forzatamente accettata dal califfo sunnita di Baghdad. Secondo alcuni non-musulmani la Pietra Nera sarebbe il ricordo di un'antica litolatria, mentre alcuni studiosi ipotizzano che essa sia un meteorite. Una risposta sicura non esiste, essendo impossibile un suo esame condotto con moderni strumenti d'indagine scientifica. Se fosse un aerolito, comunque, ciò giustificherebbe paradossalmente la convinzione dei musulmani che lo indicano appunto come "disceso dal Cielo".

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    [2] link, link, link, link

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    "Un altro dei luoghi ritenuti "ombelico del mondo" è la città santa dell'Islam, ovvero La Mecca, e precisamente la Kaaba, l'edificio cubico che si erge al centro del cortile della "Grande Moschea". Essa era il santuario principale della religione degli Arabi prima dell'avvento di Maometto, che l'avevano fondato su tre pietre sacre: la "Pietra Nera", la pietra verticale ora incastrata nell'angolo yemenita (quello di sud-ovest) e la pietra che fu poi trasportata nel cosiddetto "Oratorio di Abramo" ("Maqàm Ibrahim"): infatti la spiritualità degli Arabi preislamici, come in genere di tutti i semiti occidentali e meridionali (quali Cananei, Fenici, Aramei, Nabatei, Iturei, ecc.), riservava una speciale venerazione per i "betili", le pietre sacre considerate, come dice il nome stesso, "casa di Dio" e segno tangibile della Sua presenza nel mondo terreno. Fin da tempi antichissimi il santuario era meta di pellegrinaggio che cementava l'unità delle tribù - molte delle quali nomadi - di cui si componeva il popolo arabo e diveniva importante tramite di scambi culturali ed economici".

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    "Il pellegrinaggio alla Mecca è il quinto pilastro dell'Islam ed è un atto obbligatorio che però può essere compiuto solo a detrminate condizioni. Ogni musulmano ha l'obbligo di recarsi alla Mecca almeno una volta nella vita se i suoi mezzi lo consentono [...] Il luogo di pellegrinaggio è la grande moschea della Mecca che comprende la Ka'bah e la fonte di Zamzam. La Ka'bah è un edificio cubico situato più o meno al centro del grande cortile della moschea; nel suo lato orientale è collocata la Pietra Nera che è un blocco di minerale di colore nero e di origine sconosciuta (la tradizione vuole che l'abbia portata sulla terra l'arcangelo Gabriele) già sacro ad Abramo e agli Arabi preislamici, a cinque piedi dal suolo, in un castone d'argento. Esso è oggetto di venerazione ma non di adorazione".

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    Edited by Francesco Z - 10/10/2015, 10:36
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    13/02/2014. "63 Elettrodi su un casco, una macchina per gli elettroencefalogrammi e una manciata di schede elettroniche. Questo è bastato all'Università del Minnesota per pilotare un drone leggendario per la sua stabilità, il Parrot. Senza radio e senza mani. Pilotare con il pensiero non è comunque facilissimo, ci vogliono 20 ore di training al simulatore e due tipi diversi di gel conduttivo per raccogliere le onde celebrali e trasformarle in comandi per il Parrot. Lo scopo della ricerca ovviamente è quello di creare un'interfaccia per pilotare droni da parte di chi ha perso l'uso delle braccia: il robot volante può diventare per loro un importante aiuto nella vita quotidiana e aumentare l'autonomia nella vita di tutti i giorni".

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    Edited by Francesco Z - 10/10/2015, 02:35
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    Esoscheletro robotico controllato dalla mente:

    "Un gruppo di ricercatori dell'Università della Corea e dell'Università Tecnica di Berlino ha sviluppato un'interfaccia cervello-computer per controllare un esoscheletro attraverso la decodifica di specifici segnali provenienti dal cervello umano. Il prototipo, alimentato a batterie, è composto da due gambe robotiche che vengono comandate dalla mente umana attraverso un sistema basato sulla rilevazione dei segnali EGG. L'uomo che indossa l'esoscheletro nell'esperimento (vedere il video in basso) è in grado di camminare normalmente sulle proprie gambe (si tratta di uno dei volontari partecipanti allo studio recentemente pubblicato dai ricercatori), tuttavia gli scienziati pensano che il nuovo dispositivo potrebbe essere utilizzato dalle persone che non possono camminare (ad es. : quelle che hanno subito lesioni gravi alla colonna vertebrale oppure le persone affette da malattie neurodegenerative come la sclerosi laterale amiotrofica). Per pilotare l'esoscheletro la persona deve innanzitutto indossare sulla propria testa una cuffia EGG. La cuffia EGG infatti rileva le onde cerebrali (attraverso gli elettrodi attaccati al suo interno) che vengono prodotte mentre la persona sceglie con lo sguardo il movimento da impartire all'esoscheletro (in avanti, girare a sinistra e a destra, fermarsi)".

    L'articolo prosegue a questo indirizzo: link

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    Si spera che in futuro possa aiutare i disabili.

    Edited by Francesco Z - 5/6/2016, 17:19
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    La missione si è conclusa il 30 aprile 2015.

    30/04/2015. "Gli ha girato intorno oltre 4 mila volte ed ora sta per avvicinarlo come mai prima. Infatti, durante la serata (per noi qui in Italia) del 30 aprile la sonda della NASA Messenger [...] piomberà su Mercurio, il più piccolo dei pianeti del Sistema Solare e il più vicino al Sole. L'impatto della prima sonda nella storia dell'esplorazione spaziale a orbitare Mercurio sul pianeta [...] avverrà a una velocità di 3,91 chilometri al secondo. Avrà fine così, con la formazione di un cratere dal diametro di circa 16 chilometri, la missione lanciata nel 2004 e in orbita intorno al pianeta dal marzo 2011. Missione che ci ha permesso di alzare un velo sulla storia e sull'evoluzione del pianeta (oltre che collezionare migliaia di immagini)".

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    Messenger è anche del primo oggetto costruito dell'uomo a toccare la superficie di Mercurio.

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    Mercurio: link, link, link, link, link

    Storia della esplorazione di Mercurio: link, link, link

    Edited by Francesco Z - 9/10/2015, 19:47
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    "La Luna è spesso protagonista in molte mitologie e credenze popolari. Le numerose divinità lunari sono spesso femminili, come le dee greche Selene e Artemide, e le loro equivalenti romane Luna e Diana. Si possono anche trovare divinità maschili, come Nanna o Sin dei Mesopotamici, Thoth degli Egiziani, Men dei Frigi e il dio giapponese Tsukuyomi e anche Isil, che fa parte della mitologia di Arda, mondo immaginario creato da J.R.R. Tolkien. Presso la religione induista, un aneddoto mitologico avente come protagonista Ganesha (la divinità dalla testa d'elefante) spiega l'origine delle fasi lunari [...] Parole come lunatico sono derivate dalla Luna a causa della credenza popolare che la Luna sia una causa di pazzia periodica. La Luna trova un ampio spazio nella religione islamica. Ne è il simbolo che, soprattutto in India, viene utilizzato come ornamento. Ampio rilievo occupa la Luna nelle credenze popolari: per i pescatori bisogna pescare sempre nelle notti di Luna piena perchè la Luna attira i pesci in superficie, mentre i contadini sostengono che il mosto vada messo nelle botti durante il novilunio, per farlo diventare vino. Negli orti poi la Luna occupa un ruolo importantissimo: bisogna sempre seminare in Luna calante [...] E' tuttora diffusa anche la credenza dell'aumento delle nascite in fase di Luna crescente. Anche gli antichi proverbi popolari si occupano estesamente dell'influenza della Luna su tutti gli aspetti della vita contadina, basti pensare al proverbio: "Luna di grappoli a gennaio, Luna di racimoli a febbraio". Nella mitologia medioevale, la Luna piena occupa una posizione importante: si credeva che i lupi mannari si trasformassero alla luce della Luna e le streghe si riunissero per i loro Esbat (feste minori che celebravano le fasi lunari. Solitamente si festeggiavano in fase di Luna piena, poichè si credeva che l'energia fosse maggiore). Altre credenze riguardano il sonnambulismo, che secondo le credenze popolari avviene in presenza di Luna piena, così come si crede che la Luna possa attirare i terremoti e ingrandisca gli occhi dei gatti".

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    "Tanti i proverbi legati alla luna. Eccone alcuni:

    "Alle volte si crede trovare il sole d'agosto e si trova la luna di marzo";
    "Di luna al primo Marte (martedì) si fanno tutte l'arte";
    "Quando la luna è tonda i granchi sono pieni";
    "La luna di gennaio è la luna del vino";
    "Luna di grappoli a gennaio, luna di racimoli a febbraio";
    "Luna di febbraio potar si deve";
    "Alla luna marzolina cresce l'insalatina".

    Altri proverbi sulla luna sono stati ispirati al cattivo tempo: tempo cattivo se la luna nuova ha le corna scure; segno di pioggia se appare pallida; tempo ventoso se si presenta rossa; tempo buono se la luna è chiara e ben definita. Altri proverbi legati alla luna:

    "A settembre pioggia e luna de le funghe so' la fortuna";
    "Nato sotto una bona/cattiva luna".

    In Veneto chi è cagionevole e tonto si dice che "Xe nato in calar de luna", mentre chi è sveglio e vigoroso "Xe nato in cressar de luna". Si dice che "la luna non si cura dell'abbaiar dei cani" cioè dei lamenti inutili; così come va ignorato chi vuol mostrare "la luna nel pozzo", illudendoci con false promesse. Di chi è presuntuoso ed arrogante, invece, si dice che "si comporta come uno che siede sul sole e posa i piedi sulla luna". E' senza dubbio da compatire chi, a causa dei "chiari di luna", è costretto a "sbarcare il lunario", magari dormendo "all'albergo della luna", cioè senza un tetto sulla testa. Di una persona con faccia tonda e giovale si dice che ha "la faccia di luna", mentre colui che ha le gambe tanto incurvate all'infuori da formare una "o" si dice che ha "la luna fra le gambe".

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    Alcuni proverbi e modi di dire:

    Quando scema la luna, non seminar cosa alcuna.
    Luna di febbraio madre di vendemmia.
    Gobba a levante luna calante, gobba a ponente luna crescente.
    Beni di fortuna mutano come la luna.
    Avere le lune.
    Con questi lumi di luna !
    Andare a lune.
    Abbaiare alla luna.
    Non c'è sabato santo al mondo che il cerchio della luna non sia tondo [1].
    Avere la testa nel mondo della luna.
    Far vedere la luna nel pozzo.
    Cerchio vicino acqua lontana, cerchio lontano acqua vicina [2]
    Quando la luna ga 'l cercio vol piover.
    Le eclissi sia del sol o de la luna, fredo le porta e mai bona fortuna.
    Quand la luna l'è sul calà, no sta nient a seminà.
    Non c'è Carnevale senza luna di febbraio.
    Per fare una cosa bene, bisogna esser tagliati a buona luna.
    Donna e luna, oggi serena e domani bruma.
    Luna mercurina tutto il ciel ruina.
    Ogni granchio ha la sua luna.

    [1] link

    [2] link, link, link

    Edited by Francesco Z - 9/10/2015, 18:07
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    CITAZIONE (maia @ 27/11/2013, 19:47) 
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    nel Medioevo,invece,questa credenza si modifico' ma solo come forma.I sacerdoti erano soliti dare l'estrema unzione alle persone in fin di vita con un ombrello di colore nero che aprivano sulla testa del malato.poiche' gli ombrelli non erano affatto diffusi quanto lo sono oggi e che quello-per lo piu' nero-del sacerdote era il solo che si vedeva in casa,divento' spontanea l'associazione a un atto di grande sfortuna.

    Per alcuni superstiziosi avere a che fare con i preti porta sempre iella, sia perchè la figura del sacerdote è rapportata con le funzioni funerarie e sia perchè, secondo una certa tradizione, i portatori del sacro vengono considerati un'insidia permanente.

    Edited by Francesco Z - 9/10/2015, 10:56
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    6/03/2014. "Per nove anni un'equipe di archeologi russi è stata impegnata nello scavo di un monumento trovato nel distretto di Uchalinsky, nella Repubblica di Bashkortostan, Russia. Durante lo studio delle foto aeree, i ricercatori hanno notato una costruzione rotonda di una cinquantina di metri di diametro. Secondo le prime valutazioni, i cerchi di pietre potrebbero essere paragonabili alla famosa Stonehenge. Gli esperti pensano che si tratti delle rovine di un antico tempio utilizzato dalle popolazioni del Neolitico. La Bashkiria, per le sue condizioni climatiche favorevoli, ha attirato numerosi gruppi umani fin dai tempi antichi. Infatti, grazie agli scavi archeologici compiuti negli ultimi anni, si è scoperto che la zona è ricca di antichi siti archeologici. Tuttavia, una costruzione delle dimensioni di questa ultima scoperta non era mai stata trovata. Una struttura simile fu già trovata in passato, ma si trattava di un edificio cinque volte più piccolo. Secondo l'archeologo Vitaly Fedorov, capo della spedizione archeologica patrocinata dalla VEGU Academy (Università Orientale di Lettere e Filosofia) e professore associato di Storia russa, il ritrovamento è parte di una struttura unica costruita circa cinquemila anni fa, durante il periodo neolitico, cioè nella tarda Età della Pietra [...] Probabilmente, la misteriosa costruzione è stata utilizzata per la celebrazione di riti pagani".

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    Manca però un adeguato corredo fotografico.

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    Urali: link, link, link, link

    Megaliti negli Urali: link, link, link, link

    Edited by Francesco Z - 8/10/2015, 22:36
143 replies since 29/7/2015
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