Il Cronovisore: L'apparecchio con cui Padre Ernetti ha fotografato GESÙ

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  1. TheSlash
     
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    xxxxx, xxxxx. Studiate. Fotografare il passato,xxxxxx. Fotoni inesistenti.

    NON SONO PERMESSI TURPILOQUI. AL PROSSIMO: BAN.

    Edited by The Old Man - 2/6/2016, 16:58
     
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  2. Michelangelo Magnus
     
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    Sono Michelangelo Magnus alias Massimo Colangelo autore di ben 3 libri sulla vicenda di cui X gli interessati consiglio di scaricare SULLLE TRACCE DI ETTORE MAJORANA E DEL CRONOVISORE DI PADRE ERNETTI Formato Kindle
    di Massimo Colangelo (Autore), Michelangelo Magnus (Autore) in tale piccolo saggio riassumo la vicenda. La foto di Gesù aveva la barba e i capelli lunghi perché era un Nazareno che faceva parte della comunità di Comran ove la regola imponeva di portare capelli e barba lunghi. La foto è volutamente un fake per far credere che la vicenda sia falsa, ma Ernetti non poté impedirlo che venisse pubblicata. Tutti gli scienziati citati da Ernetti non parteciparono attivamente agli esperimenti ma sull argomento ci furono rapporti tramite Fermi nel 1954 e con Majorana nel 1952 che allora viveva a Visciano (Na), che poi andò in Argentina e da lì in Venezuela nel 1953 e poi nel 1959 se ne persero le tracce, ma si trasferì poi a Subiaco negli anni 69 e infine a Roma. Il cronovisore tuttavia si basa sulle ricerche di Padre Borrello e quindi occorrevano degli oggetti per poter vedere le immagini captata e da questi ultimi ed imprigionate nei magnetrini particelle in grado di captare immagini quali i biofotoni e i suoni e di rilasciarle se stimolate da emissioni di raggi di disturbo sistema tipo radar. Una parte del cronovisore si trova a Roma ma non in Vaticano, ma prima degli altri pezzi e dei disegni non è in grado di funzionare l ultimo scienziato che vi ha partecipato e' deceduto nel 2010 2011non ricordo bene. Ogni giorno vedete filmati vecchi di secoli e non vi stupite di vederli sono le immagini sono impresse su una pellicola, ma si imprimono anche su tutta la materia ciò nonostante molti di Voi ritengono che ciò non sia possibile invece è possibile, ma se pure lo sapessi non rivelerei mai al mondo il meccanismo della visione perché diventerebbe pericoloso in mano a un dittatore quindi traete voi le conclusioni e arriverete a sapere perché l umanità non è ancora pronta a conoscere la verità
     
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    Ciao a tutti.

    Padre Francois Brune è morto nel gennaio del 2019.
    Cronovisore, la macchina del tempo di Francois Brune [cliccare sul titolo, grazie]
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    Padre Brune: https://it.wikipedia.org/wiki/Fran%C3%A7ois_Brune .

    "Viaggiare nel tempo!
    Il sogno di ogni essere umano: un percorso affascinante, filosofico e mistico insieme.
    Un’aspirazione legittima, ma di difficile realizzazione, almeno così sembrava fino a quando – al di là delle più fantastiche previsioni – Padre Pellegrino Maria Ernetti, negli anni sessanta, annunciò al mondo un’invenzione incredibile:“il Cronovisore”: un misterioso apparecchio capace di recuperare suoni ed immagini di ogni tempo!
    A riprova delle sue affermazioni, Padre Ernetti dichiarò che al folle quanto rivoluzionario progetto, parteciparono – oltre a lui, 12 scienziati tra i quali: Padre Agostino Gemelli, fondatore dell’Università cattolica di Milano; un nobel giapponese; Werner von Braun, progettista dei missili tedeschi V2, e poi capo del programma spaziale statunitense; Enrico Fermi; che non riuscì a vedere la realizzazione del progetto poiché morì due anni prima; un allievo dello stesso Fermi ed altre personalità del mondo della fisica.
    Dodici partecipanti a quella che doveva essere la scoperta più sensazionale della Storia del genere umano!
    Inutile negare che la vicenda del “Cronovisore” presenti dei lati oscuri, che poco hanno a che fare con il dibattito relativo alla sua più o meno probabile esistenza!
    Almeno dal mio punto di vista!
    Inutile negare, infatti, che quanto accadde in un’anonima località italiana – dove si riunirono Padre Ernetti ed i dodici protagonisti della vicenda – al cospetto del fantascientifico strumento, ideato per “visionare” epoche lontane, sia veramente sconvolgente ed intrigante per tutti coloro che, come me, amano il Mistero!
    Lo stesso Padre Ernetti, in alcune interviste rilasciate nel corso degli anni, ci descrive lo stupore provato nel veder apparire sullo schermo, di quello che fu ribattezzato “Cronovisore”, alcune scene che ritraevano Cicerone mentre declamava un’orazione; una “scena di mercato” dell’epoca traiana…nonché il sogno di tanti cristiani: l’immagine vera della Passione di Gesù Cristo!
    Ancora più fantastico, il fatto che i protagonisti delle varie vicende erano proprio loro “in carne ed ossa” e non attori, ripresi durante una rappresentazione scenica!
    Era stata inventata una macchina, che – secondo quanto affermato da Padre Ernetti, durante il Congresso di Riva del Garda nel 1987 -riusciva a captare una particolare scia energetica visiva e sonora, lasciata dagli uomini nel corso dei secoli; questo particolare tipo di energia, una volta emessa, non si distrugge mai più, piuttosto si trasforma e vaga nell’etere!
    Dunque il “Cronovisore”riusciva a percepire tale energia, che convertita in immagini tramite un apposito monitor, forniva la possibilità agli spettatori di “vedere dal vivo” eventi di epoche lontane!
    Immagini in bianco e nero, provenienti dal passato e simili ad ologrammi tridimensionali.
    Una vera e propria trasmissione in diretta!". Tutto questo è tratto da www.fisicaquantistica.it/fisica-qu...del-cronovisore.

    cronovisore

    cronovisor-1-thumb2

    cronoschema

    "Nel 1989 il sacerdote scienziato Luigi Borello, fisico membro dell’Accademia tiberina, pubblicava Come le pietre raccontano, saggio scientifico sulla teoria unitaria dell’universo fisico da lui studiata per decenni nel suo laboratorio di Varazze.
    In esso l’autore asseriva che si può accertare l’unificazione delle forze fondamentali della natura e ne indicava la realizzazione sperimentale nella teoria neutrinica di Cesare Colangeli da lui applicata con la cronovisione, teoria di sua invenzione, concretizzata nello strumento da lui chiamato "cronovisore".
    All’uscita del primo saggio scientifico, nel 1989, don Borello, inviandone copia a mons. Fausto Vallainc, vescovo di Alba e suo superiore ecclesiastico (don Luigi era, a quel tempo, direttore della colonia elioterapica albese di Varazze), lo informava sui suoi esperimenti.
    Il Presule lo incoraggiava, citando Pascal, a proseguire nella sua pregnante ricerca: «della incommensurabile ricchezza giacente nel creato».
    Ora, a distanza di poco più di un decennio, nel frattempo l’autore è deceduto il 22 febbraio 2001, a 75 anni di età, esce un saggio complementare sulla sua innovativa teoria scientifica titolato: La più grande conquista del sapere, a cura del fratello Giovanni.
    Teoria neutrinica dello spazio.
    Partendo da un’idea del Nobel Albert Einstein, ampiamente recepita dal fisico Cesare Colangeli nella sua teoria neutrinica che Borello accoglie e condivide, si può affermare che qualsiasi materia inanimata possiede la capacità di "memorizzare".
    Quando qualsiasi forma di energia colpisce un agglomerato di materia produce il fotone, che ha una polarizzazione dinamica e un’altra statica che rimane impressa nella materia e che costituisce la traccia mnesica (o memoria) di ogni evento.
    Ogni frammento di materia ha la capacità di memorizzare gli eventi, ma non dispone di un organo per comunicarne i contenuti.
    Il problema è: come decifrare i messaggi custoditi in una struttura priva di senso?
    Borello legge nella teoria del Colangeli che c’è una carica elettromagnetica polivalente e multiforme, detta magnetrino, che ha la potenzialità di riattivare le tracce in un pezzo di materia.
    In base a queste osservazioni, Borello nel ’67 ideò un sistema di "cronovisione elettronica", per mezzo della quale è possibile rilevare in un qualsiasi campione di materia impressionato da uno stimolo esterno acustico, luminoso o termico, tali memorie, risuscitandone la registrazione mnesica.
    Don Borello ha così convalidato la teoria neutrinica dello spazio ed è arrivato a individuare la base fisica della memoria ed è (anche se non amava che glielo dicessero) l’inventore della cronovisione.
    Sempre lui ha portato a buon punto anche lo strumento, cui diede il nome di cronovisore, in grado di leggere le tracce registrate.
    La prematura morte non ha consentito a don Borello di realizzare un apparecchio ricevente tipo televisore.
    «Non siamo ancora in grado», diceva, «di chiedere ad un soggetto "che cosa ha visto", bensì "se ha visto o sentito questo o quello", fornendo ad esso delle impressioni primitive note e cercando delle conferme». La fonte è qui: www.stpauls.it/ga03/0310ga/0310ga08.htm .

    "Secondo padre Ernetti, scrive Caligiuri, l’energia luminosa e sonora sviluppata da un evento, cosi’ come anche dall’attivita’ mentale, una volta generata, non viene perduta ma immagazzinata in una sorta di campo non meglio identificato, una specie di sfera astrale che avvolgerebbe la Terra, funzionando come un supporto di memorizzazione dell’energia prodotta da tutti gli eventi.
    Insomma, in parole povere, una specie di nastro magnetico sul quale ogni evento è fedelmente registrato.
    Molto più articolata e scientificamente accettabile, secondo Caligiuri, è l’ipotesi alla base del cronovisore di don Luigi Borello e del suo attrezzatissimo laboratorio di fisica.
    Secondo quanto scritto dallo stesso Borello, la realizzazione del suo cronovisore sarebbe basata sulla cosiddetta “Teoria dello spazio neutrinico”.
    Il presupposto fondamentale di questa teoria è una nuova visione dello spazio fisico secondo cui il vuoto non esiste e l’universo è un plenum continuumcostituito da due fluidi caratterizzati da carica elettrica opposta che manifestano, pertanto, rispettivamente, una forma di energia positiva e negativa.
    Senza voler andare a fondo di questa teoria, basti sapere che tale polarizzazione, non solo è molto più intensa rispetto al caso della materia, ma determina la formazione dei cosiddetti magnetrini caratterizzata da cariche elettriche opposte ai suoi estremi.
    Secondo Borello, sarebbe proprio la formazione di magnetrini a costituire la base fisica della memoria, essendo questi in grado di riprodurre la sequenza temporale degli eventi che l’hanno determinata, rappresentando di fatto il principio fisico sul quale troverebbe fondamento l’invenzione del cronovisore". Fonte: www.comunicazionequantica.com/fisi...il-cronovisore/ .

    foto
    Don Luigi Borello: www.donluigiborello.it/.

    Ciao.

    Edited by Luigi Fagioli - 20/4/2020, 09:00
     
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  4. Antonio Cristaldi
     
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    CITAZIONE (dvb @ 29/5/2016, 09:47) 
    Giusto un inciso. Cristo, e i suoi discepoli, se avessero avuto barba folta e capelli lunghi, sarebbero dovuti vivere in un'altra epoca.
    Essendo comunque di origini ebraiche, ai tempi non poteva portare la barba. Tant'è che la raffigurazione classica con, appunto, barba e capelli lunghi, viene iniziata ad essere utilizzata tra il IV e il V secolo dopo cristo.
    Così, giusto per dire che le foto pubblicate sono di quanto più ridicolo possa esistere.

    RISPOSTA: Shalom , gentile signore la sua "conoscenza" degli usi ebraici antichi è errata, portare la barba in Israele ha una tradizione molto antica, la cui pratica deriva dal seguente passo della Torah
    Vayikra (Levitico) 19:27, che recita:
    “Non vi taglierete in tondo i capelli ai lati dei capo, né toglierai i canti alla tua barba“.
    Al tempo di Gesù era comune portare la barba, i capelli si accorciavano per motivi soprattutto igienici. Portare capelli lunghi faceva parte del voto dei nazirei, un voto religioso.
    I rabbini del Talmud considerano la barba attraente e si riferiscono a essa con la locuzione hadrat panim, ovvero splendore del volto. Secondo quanto riportato in un passaggio del trattato di Bava Metzia, Il saggio del Talmud, Rabbi Yochanan veniva considerato un bellissimo uomo, ma non venne incluso nella lista dei rabbini la cui bellezza poteva paragonarsi a quella dei biblici patriarchi (Abramo, Isacco e Giacobbe), in quanto non aveva la barba.
    La parola "barba" - zaqann - in ebraico significa anche "anziano" ed era simbolo della kokmah (saggezza/sapienza), dalla stessa radice viene la parola Zaqor, memoria, e questo dice tutto.
     
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18 replies since 28/5/2016, 10:55   74019 views
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