Nel tempio dei sette pianeti

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  1. NSAx9000
     
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    Credo che l'idea di riprodurre i corsi degli astri e dei pianeti sulla Terra sia antica quasi quanto l'uomo stesso. E' forse una delle forme più elementari di magia talismanica, anche se ovviamente il grado di complessità e sofisticatezza con cui questo veniva realizzato poteva variare enormemente.

    Già siti del neolitico presentano chiari allineamenti solstiziali ed equinoziali, e le più antiche rappresentazioni di costellazioni risalgono almeno all'uomo delle caverne del tardo paleolitico.

    I sabei di Harran furono gli ultimi custodi della scienza sacra ermetica ed egizio-babilonese - in altri termini, una comunità di iniziati -
    Il fatto che andassero in pellegrinaggi annuali alle piramidi e che le considerassero monumenti legati alla magia astrale e stellare, suggerisce che fossero evidentemente depositari di conoscenze estremamente profonde.
    I "depositi di Hermes" in ogni caso dovevano essere molteplici, per cui è ben probabile che ne esistessero in Egitto e in altri luoghi del mondo.
    Nel caso dei sabei di Harran, comunque, è più probabile che furono i sabei stessi ad occultare un certo numero di reliquie e oggetti sacri, che forse includevano gli originali del Corpus Hermeticum e delle tavole di smeraldo. E' ben possibile poi che in Egitto e a Babilonia gli stessi sabei abbiano raccolto, per poi proteggerle e custodirle, altre testimonianze dell'antica "scienza sacra".

    E non è comunque da escludere che gli stessi Sabei abbiano trovato un qualche antico deposito risalente a epoche remote nel sottosuolo di Harran o di Sogmatar.

    Sogmatar - il tempio dei pianeti - dista solo meno di 50 Km da Gobekli Tepe, il sito dei più antichi templi eretti dall'uomo finora scoperti.
    Ora, si da il caso che Sogmatar si trovi ad appena 3 Km da un altro incredibile sito i cui scavi non sono stati ancora divulgati: il sito si chiama Karahan Tepe (per ovvie ragioni, non posso pubblicare nessuna immagine o coordinata) e risale alla stessa epoca di Gobekli Tepe (11,500 - 9,000 a.C.). Tutti gli elementi finora rinvenuti, che comprendono enormi pilastri a forma di T, oltre a statue a grandezza naturale di animali e figure umane, fanno pensare che Karahan Tepe fosse un sito molto più importante di Gobekli Tepe, e forse il centro di quella civiltà. Karahan Tepe è un sito esteso su quasi 325,000 mq, quasi tre volte l'estensione di Gobekli Tepe, e presenta tracce di un'architettura ancora più sofisticata e monumentale: l'ipotesi più probabile è che Gobekli Tepe fosse un tempio "satellite" dedicato al culto dei morti, mentre il tempio principale sorgesse proprio a Karahan Tepe.

    Difficile credere che i sabei scelsero in modo casuale, per costruire i loro templi, proprio quella porzione di deserto che 10,000 anni prima aveva visto sorgere i primi templi dell'umanità. Può darsi che conoscessero cose che noi ancora ignoriamo, o che avessero persino trovato o scoperto qualcosa tra quelle rovine, che si sentirono poi in dovere di proteggere e nascondere in modo così elaborato.
     
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11 replies since 3/6/2012, 21:46   1594 views
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