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Gli sviluppi successivi della vicenda:
"Nel 2010 ha pubblicato un articolo su Science in cui annuncia di avere costruito in laboratorio la prima cellula artificiale, controllata da un DNA sintetico e in grado di dividersi e moltiplicarsi proprio come qualsiasi altra cellula vivente. Tuttavia, si ricordi che l'accezione di "sintesi" per quanto riguarda la cellula "sintetica" di Venter è del tutto inadeguata: Craig Venter svuotò il nucleo di una cellula e vi pose del materiale genetico sintetizzato ex novo. Venter stesso quindi utilizzò una cellula d'origine svuotata del proprio DNA, ma non sintetizzò chimicamente ex novo la membrana della cellula, il citoplasma, gli organelli fondamentali ecc. Per tale ragione, dire che Craig Venter ha "sintetizzato la vita" è qualcosa di inadeguato ed errato. Nel 2016 Venter e collaboratori pubblicano un articolo su Science in cui annunciano di avere costruito in laboratorio il primo batterio sintetico con un DNA contenente il minor numero di geni (473) in grado di assicurarne la sopravvivenza e la capacità di replicazione".
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"Ernesto Carafoli, biochimico dell'Università di Padova, ha preso posizione rispetto agli annunci sensazionalistici della creazione di vita artificiale in laboratorio. Carafoli ha detto che si può parlare di vita artificiale solo con qualche forzatura, infatti sarebbe realmente così quando si creerà nuova vita da zero, programmando e producendo tutto in provetta e non solo il DNA. E' giustamente ammirazione per quello che l'equipe di Venter ha realizzato, ma sottolinea: "Altra cosa è parlare della creazione di nuova vita, come si sta facendo a tutto spiano. Per ora quindi, standing ovation a Craig Venter e ai suoi per quello che hanno saputo fare. Ma vediamo di non andare sopra le righe" (brano tratto da uccronline.it).
"Leggendo l'articolo scientifico originale, si scopre che i ricercatori hanno inserito in un batterio un DNA la cui sequenza era stata progettata "copiandola" da quella di un organismo con un patrimonio genetico assai semplice, il micoplasma. Dunque, non scrivendo ex novo le informazioni genetiche. Già questo aspetto ci dovrebbe indurre a considerare come viene usata l'impegnativa parola "creazione". Inoltre, anche se gli elementi iniziali (brevi tratti di DNA) erano stati sintetizzati per via chimica, il "macchinario" per produrre l'intero genoma era comunque naturale, trattandosi di cellule di lievito. In pratica, la "vita artificiale" di cui stiamo parlando è piuttosto una nano macchina biomorfa, già ipotizzata da Von Neumann e Feynman a partire dagli anni '50. Si tratta dunque di un grande progresso tecnologico, ma non certo di "vita artificiale", e neanche di un rivoluzionario sistema di sintesi chimica" (brano tratto da ilfattoalimentare.it)
Edited by Francesco Z - 9/6/2016, 15:08
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