I Vasi Sacri Di Longino

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  1. maia
     
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    sacrivasi08



    di: Enrico Baccarini

    Il mistero che circonda la misteriosa figura del centurione Longino non si esaurisce solamente con la mitica Lancia Sacra. Esiste infatti una reliquia, considerata la seconda più importante nella cristianità, misconosciuta dai credenti. Il mistero che ammanta i Vasi Sacri di Longino sembra trarre forza da una tradizione quasi millenaria arrivata fino ai nostri giorni. Longino l'Isaurico (proveniente cioè dalla regione di Isauria, oggi in Turchia) ferì un Gesù morente sulla Croce con la propria lancia.

    Secondo la tradizione dalla ferita sgorgò sangue misto ad acqua, ed alcune gocce finirono negli occhi malati da tempo del centurione Longino, che miracolosamente guarì. L’evento traumatico, sempre secondo la tradizione, portò verso la fede questo soldato che immediatamente raccolse la terra intrisa del sangue di Cristo e la conservò in una cassetta metallica. Tale contenitore avrebbe seguito le peregrinazioni del Centurione fino a Mantova, dove sarebbe stato conservato fino ai nostri giorni. A seguito delle sue peregrinazioni il centurione convertito avrebbe sepolto, per paura di essere derubato, la sacra reliquia in un luogo segreto.

    Subì il martirio il 2 dicembre del 37 d.C. e venne sepolto in contrada Cappadocia. La reliquia, ritenuta dispersa, venne ritrovata nell’804 su indicazione di Sant’Andrea presso l’orto dell’Ospedale di Santa Maddalena ove Longino l’aveva interrata. Quando la reliquia venne rinvenuta furono trovate anche delle ossa umane, secondo alcune teorie probabilmente appartenenti al martire. Oggi queste ossa sono conservate nella Terza Cappella a destra della Basilica di Sant’Andrea. Una reliquia così sacra per la cristianità attirò subito a se le mire dei potenti. Carlo Magno, impressionato da questa scoperta, invitò Papa Leone III a recarsi a Mantova per avere maggiori informazioni e per accertarsi della genuinità delle reliquie.

    Gli accertamenti non tardarono ad arrivare e la reliquia venne ritenuta autentica. Alcune piccole parti della terra vennero donate in segno di fratellanza all’Imperatore che le fece deporre nella Cappella Reale di Parigi. A seguito delle invasioni degli Ungari, che avvennero nel 923 d.C., per paura di perdere questa sacra reliquia la Sacra Terra venne divisa in due porzioni. Nel corso dei secoli papi ed imperatori resero omaggio a questa sacra reliquia. Il Papa Pio II (Piccolomini) ne riconfermò l’autenticità. La tradizione vuole anche che questo papa, trovandosi molto malato e vicino alla morte, abbia chiesto una grazia al Sacro Sangue e ne sia stato immediatamente risanato.

    Il Sacro Sangue, dal 1500 in poi, venne custodito all’interno di due reliquiari d’oro realizzati da Nicolò da Milano, e disegnati dal Bernini. Durante il risorgimento, all’incirca nel 1848, le sacre reliquie vennero trafugate dal alcuni soldati di un reggimento austro-ungarico e mai più ritrovate. Le reliquie furono però ripristinate attraverso frammenti che erano stato nascosti precedentemente, e in cui era stata suddivisa la reliquia per prudenza negli anni precedenti alla trafugazione. L’Imperatore austriaco Francesco Giuseppe si fece inoltre carico, a titolo di riparazione, dei nuovi reliquiari, che furono realizzati da Giuseppe Bellezza.

    Questi stessi vasi ai nostri giorni, ogni venerdì santo, vengono prima esposti alla venerazione dei fedeli e poi portati attraverso le vie cittadine. I Vasi Sacri, per il resto dell’anno, sono conservati presso la cripta sotterranea della Basilica di Mantova, all’interno dell’altare. Queste sacre reliquie cristiane purtroppo non sono state mai sottoposte al vaglio della comunità scientifica, rimangono comunque un vessillo di aggregazione della più importante religione del mondo. Una loro analis, ed una eventuale comparazione con il telo sindonico, potrebbero permetterci di fare maggiore luce su la straordinaria figura terrena del Cristo. A distanza di quasi due millenni, il mito nato intorno al centurione romano Longino si ripropone fino ad oggi con i misteri che circondano la Sacra Lancia e i Sacri Vasi.

    Link sul forum sulla Lancia di Longino

    Edited by The Old Man - 27/4/2014, 18:10
     
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  2. maia
     
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    http://www.edicolaweb.net/am_0204a.htm
     
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  3. maia
     
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    :*esatto:
     
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  4. maia
     
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    www.edicolaweb.net/am02f25g.htm

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    Esiste infatti una reliquia, considerata la seconda più importante nella cristianità, misconosciuta dai credenti. Il mistero che ammanta i "Vasi Sacri di Longino" sembra trarre forza da una tradizione quasi millenaria arrivata fino ai nostri giorni.
    Longino l'Isaurico (proveniente cioè dalla regione di Isauria, oggi in Turchia) ferì un Gesù morente sulla Croce con la propria lancia. Secondo la tradizione dalla ferita sgorgò sangue misto ad acqua ed alcune gocce finirono negli occhi malati da tempo del centurione Longino, che miracolosamente guarì. L’evento traumatico, sempre secondo la tradizione, portò verso la fede questo soldato che immediatamente raccolse la terra intrisa del sangue di Cristo e la conservò in una cassetta metallica. Tale contenitore avrebbe seguito le peregrinazioni del centurione fino a Mantova, dove sarebbe stato conservato fino ai nostri giorni. A seguito delle sue peregrinazioni il centurione convertito avrebbe sepolto, per paura di essere derubato, la sacra reliquia in un luogo segreto. Subì il martirio il 2 dicembre del 37 d.C. e venne sepolto in contrada Cappadocia.
    La reliquia, ritenuta dispersa, venne ritrovata nell’804 su indicazione di Sant’Andrea presso l’orto dell’Ospedale di Santa Maddalena ove Longino l’aveva interrata.
    Quando la reliquia venne rinvenuta furono trovate anche delle ossa umane, secondo alcune teorie probabilmente appartenenti al martire. Oggi queste ossa sono conservate nella Terza Cappella a destra della Basilica di Sant’Andrea.
    Una reliquia così sacra per la cristianità attirò subito a sé le mire dei potenti. Carlo Magno, impressionato da questa scoperta, invitò Papa Leone III a recarsi a Mantova per avere maggiori informazioni e per accertarsi della genuinità delle reliquie. Gli accertamenti non tardarono ad arrivare e la reliquia venne ritenuta autentica.
    Alcune piccole parti della terra vennero donate in segno di fratellanza all’Imperatore che le fece deporre nella Cappella Reale di Parigi.
    A seguito delle invasioni degli Ungari, che avvennero nel 923 d.C., per paura di perdere questa sacra reliquia la Sacra Terra venne divisa in due porzioni.
    Nel corso dei secoli papi ed imperatori resero omaggio a questa sacra reliquia. Il Papa Pio II (Piccolomini) ne riconfermò l’autenticità. La tradizione vuole anche che questo papa, trovandosi molto malato e vicino alla morte, abbia chiesto "una grazia" al Sacro Sangue e ne sia stato immediatamente risanato.
    Il Sacro Sangue, dal 1500 in poi, venne custodito all’interno di due reliquiari d’oro realizzati da Nicolò da Milano, e disegnati dal Bernini.
    Durante il Risorgimento, all’incirca nel 1848, le sacre reliquie vennero trafugate dal alcuni soldati di un reggimento austro-ungarico e mai più ritrovate. Le reliquie furono però ripristinate attraverso frammenti che erano stato nascosti precedentemente e in cui era stata suddivisa la reliquia per prudenza negli anni precedenti alla trafugazione.
    L’Imperatore austriaco Francesco Giuseppe si fece inoltre carico, a titolo di riparazione, dei nuovi reliquiari, che furono realizzati da Giuseppe Bellezza.
    Questi stessi vasi ai nostri giorni, ogni venerdì santo, vengono prima esposti alla venerazione dei fedeli e poi portati attraverso le vie cittadine.
    I Vasi Sacri, per il resto dell’anno, sono conservati presso la cripta sotterranea della Basilica di Mantova, all’interno dell’altare.
    Le sacre reliquie cristiane purtroppo non sono state mai sottoposte al vaglio della comunità scientifica, ma rimangono comunque un vessillo di aggregazione della più importante religione del mondo. Una loro analisi ed una eventuale comparazione con il telo sindonico, potrebbero permetterci di fare maggiore luce su la straordinaria figura terrena del Cristo.
    A distanza di quasi due millenni, il mito nato intorno al centurione romano Longino si ripropone fino ad oggi con i misteri che circondano la Sacra Lancia e i Sacri Vasi.
     
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