I nani "Golluts" dei Pirenei

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  1. maia
     
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    I "Golluts" salirono alla ribalta delle cronache alla fine dell’Ottocento, allorquando i giornali e gli abitanti locali alimentarono una vivace polemica circa l’origine di questi sventurati, indulgendo in certi casi ad irrazionali e campanilistiche venature di razzismo, che fornirono il pretesto per portare successivamente a compimento le vicende di una tragedia umana.
    Quella dei "golluts" rimane a tutt’oggi una questione tutt’altro che risolta; essa continua ad alimentare un alone di mistero circa l’origine di quelli che qualcuno ribattezzò "il popolo maledetto dei Pirenei".
    Com’è noto, agli inizi del XIX sec. l’antropologo svedese A.A. Retzius, sulla base degli studi sul cranio umano, giunse alla conclusione che i primitivi insediamenti etnici in Europa fossero stati di origine tartara o mongolica.
    Successivamente, lo studioso Miguel Morayta, mentre trascorreva le vacanze nella Valle del Ribes nel 1885, scoprì l’esistenza di una specie particolare di nani deformi, che egli volle identificare - coerentemente con gli studi del Retzius - con gli ultimi discendenti, affetti da cretinismo, di una razza tartara stabilitasi nei Pirenei da tempo immemorabile.
    Ciò sollevò i termini di una successiva polemica che contrappose l’opinione pubblica catalana dell’epoca, relativamente all’origine dei nani.

    nans


    Particolarmente attivo e fecondo fu il settimanale "El Taga", pubblicato a Ripoll, una cittadina di campagna alle soglie dei Pirenei caratterizzata dalla presenza di un interessante Museo Etnografico (oggi peraltro chiuso) e dello storico Monastero di Santa Maria del sec. IX, realizzato da Goffredo il Peloso, sui resti di un precedente luogo di culto fondato dai Visigoti.
    Ho rinvenuto sul posto tre numeri del settimanale in questione, grazie all’aiuto dei funzionari (ed in particolare del Dr. Agustì Dalmau) dell’Archivio Storico di Ripoll, dipendente dalla Generalitat de Catalunya.
    Il numero del 19-12-86 pubblicò una lettera in cui si affermava che i "golluts", lungi dall’essere una razza speciale, avrebbero costituito il frutto di un regolare processo di decadenza fisica dovuto essenzialmente ad un’insufficienza alimentare ed allo stato di degrado in cui essi vivevano; pare inoltre che i nani si abbeverassero alla Fonte della "Margarideta", situata nella località turistica detta Ribes de Freser, che secondo la gente del posto dell’epoca causava il rachitismo; in realtà - secondo l’articolista - un certo tipo di acqua sarebbe stata fatale per persone soggette ad una cattiva dieta, ma sarebbe risultata particolarmente ricca per uno stomaco ben nutrito.


    Il num. del 01-01-1887 pubblicava il seguito dell’articolo, confermando il rifiuto degli Autori di considerare l’esistenza di una vera a propria "razza cretina".
    Analoghe argomentazioni sono contenute in un articolo pubblicato sul numero del 28-01-87, in cui gli Autori dei pezzi precedenti si rifiutavano di considerare la Valle del Ribes il "focolaio del cretinismo", adducendo la circostanza che esseri simili ai "golluts" esistessero anche in altre zone della Spagna.
    In effetti, è documentato che la Spagna, almeno fino ai primi anni del XX secolo fosse caratterizzata dalla presenza di luoghi endemici del "cretinismo", anche al di fuori della Catalogna; si pensi alla "Cuenca del Rio Turòn" nelle Asturie. Comunque, la maggior parte di questi luoghi (Montseny, Les Guilleries, La Garrotxa) erano concentrati proprio in Catalogna.
    Perché?
    Ma come erano fatti, questi infelici? E come vivevano?
    Innanzi tutto, il nome derivava dal "goll", una sorta di tumore nella regione anteriore del collo, al quale si accompagnavano manifestazioni di cretinismo, che potevano essere più o meno accentuate.


    Inoltre, le caratteristiche fisiche principali erano le seguenti:
    statura variante da m.1,10 a m.1,15
    cute fina, ricoperta di pelo finissimo, e di colore rossiccio
    occhi obliqui
    narici affondate
    bocca grande
    mandibole molto sviluppate, quasi di forma quadrata
    mani e piedi piccoli, con il metacarpo eccessivamente sviluppato
    dita più corte del normale
    piedi con polpaccio arrotondato
    petto poco sviluppato nelle donne
    spalle larghe
    aspetto strano, quasi da "fenomeno umano"
    rachitismo fisico
    cretinismo psichico

    La loro vita era condotta in modo quasi miserabile. Vivevano generalmente abbandonati a sé stessi, accudendo specialmente alla cura dei maiali; uomini e donne conducevano una vita in comune, nella più grande promiscuità e senza osservare le minime prescrizioni in materia d’igiene, in gran povertà; si nutrivano essenzialmente di patate e pane nero.
    Una cospicua colonia di "golluts" viveva a Vila D’Amunt, nei paraggi del castello diroccato di Sant Pere, abbeverandosi - come si è detto - alla Fonte della "Margarideta", che erogava un’acqua ricca di sostanze minerali.
    Come ho detto sopra, alla fine del secolo XIX i "golluts" risaltarono agli onori della ricerca scientifica, tanto da essere menzionati in un opuscolo pubblicato a Bruxelles nel 1895. Tuttavia, il dibattito dell’epoca circa l’origine dei "nani" è per buona parte da inquadrare all’interno di una polemica dai risvolti fortemente provinciali e campanilistici. Infatti, da un lato a Ripoll si sosteneva che i "golluts" fossero il frutto di una piaga endemica localizzata in un punto specifico dei Pirenei (connessa ad un processo fisiologico di decadenza); dall’altro, nella vicina località di Ribes de Freser - dove, come si è visto, viveva una cospicua comunità di "nani" - veniva vivamente sostenuta l’ipotesi dell’origine tartara degli stessi, forse per non compromettere l’immagine di una regione - la Valle del Ribes, appunto - che si avviava ad un florido destino di sviluppo turistico, grazie alla presenza di numerose fonti di acque termali.
    Ai primi del secolo XX un raggruppamento di "golluts", proveniente dal massiccio roccioso del Montseny (Valli Orientali, Barcellona) ma anche da altre zone, fu trasferito nella regione della Valle del Ribes, dove i "nani" vissero isolati ed emarginati fino all’estinzione della specie (una fotografia che ritrae l’ultimo "gollut" di cui si abbia notizia è del 1938).
    In Spagna in quegli anni - a differenza che in altri Paesi, come la Francia o l’Italia - non furono attuati piani preventivi di sradicamento, con supporto di aiuti sanitari; anzi, fu attuata una vera e propria politica di "cover up" (silenzio), facendo sì che il problema dei "nani golluts" divenisse un puro dato di rilevanza sociologica o statistica.
    Inoltre, a Pardines, nella Valle del Ribes (nei paraggi di Ribes de Freser), un ricercatore fu fermato tempo fa da un vecchio abitante del luogo che gli riferì che, ai tempi della sua giovinezza, viveva sul posto una famiglia di presunti "golluts" che conducevano un’esistenza disumana e che successivamente sarebbero stati sepolti a pochi metri dal centro abitato. Il vecchio gli disse anche che, durante una fase di ristrutturazione urbanistica del villaggio, furono disseppellite ossa umane in gran quantità, al di fuori del cimitero consacrato. L’Autore ha ipotizzato che, qualora le suddette ossa umane fossero appartenute ai "golluts", sarebbe stato lecito ipotizzare una ulteriore forma di persecuzione religiosa ai danni di questi infelici.
    Concludo la presente ricerca elencando le varie ipotesi circa l’origine dei "golluts", che sono state formulate nel corso degli anni, sulla base di quanto scrive Miguel G. Aracil (13):

    Si sarebbe trattato della stirpe di cartaginesi stabilitisi nei Pirenei all’epoca della guerra di Annibale contro i Romani; l’Autore ritiene però che una tale comunità si sarebbe facilmente integrata con gli abitanti del posto.
    Sarebbero stati gli esponenti di comunità giudaiche; Aracil parimenti lo esclude, ritenendo che storicamente gli Ebrei della zona ebbero rapporti con altri gruppi.
    Sarebbero stati dei gitani; effettivamente, è documentato che nell’anno 1757 questi ultimi erano presenti a Ribes de Freser.
    Come abbiamo visto, alla fine del secolo XIX ricevette un particolare credito la tesi secondo cui si sarebbe trattato degli ultimi discendenti di un’etnia tartara.
    Lo studioso Faustì Puigderejols ha ipotizzato che i "golluts" potessero essere stati i discendenti di una comunità di Vandali, l’etnia che attraversò nel V secolo d.C. i Pirenei, Ciò potrebbe trovare una giustificazione al fatto che, secondo le testimonianze, i "nani" fossero caratterizzati dall’esistenza del pelo rossiccio (infatti i Vandali erano di ceppo germanico). Inoltre, si ha notizia che nell’anno 460 d.C. un capo vandalo di nome Guido Ubaldo si assentò dal posto che ospitava la propria tribù, scomparendo senza lasciare traccia, a Ribes de Freser.
    Fin qui le ipotesi menzionate da Aracil.
    Tuttavia, se si vuole seguire un filo coerente con quanto detto sopra (relativamente alle testimonianze secondo cui i "golluts" erano di pelle rossiccia) si potrebbero identificare - a sommesso parere dello scrivente - in un ramo decaduto della stirpe (ugualmente germanica e nordica) dei Visigoti, i quali a quanto pare si caratterizzarono per una presenza rilevante nella zona. Com’è noto, infatti, il Monastero di S. Maria a Ripoll, costruito da Goffredo il Peloso nell’aanno 880 d.C. dove prima c’era un antico luogo di culto visigotico, presenta strane immagini di animali molto deformati (14).
    Che l’Autore del bassorilievo del portale avesse voluto rappresentare simbolicamente forme di rachitismo comuni ad una categoria di persone che popolavano la zona in gran quantità?
    Fin dalla remota antichità il fenomeno del nanismo ha intrigato l’immaginazione umana.
    Dalla sfera del divino, dominata dal dio nano Bes, diffuso nell’Egitto faraonico e nell’antico Mediterraneo Orientale, a quella del mito, con le tradizioni medioevali sul "piccolo popolo", nel corso della storia riscontriamo altresì la presenza di uomini e donne di tali caratteristiche presso varie corti reali, come documentato da una vasta iconografia e dalla stessa storia della pittura.
    A livello popolare, talvolta, il fatto di vedere i nani come dei "diversi" magari da temere in quanto tali ha purtroppo invece creato resistenze ad una loro assimilazione nella società, generando talvolta fenomeni di vera e propria ghettizzazione.

    lo studioso Miguel Morataya,mentre trascorreva le sue vacanze nella Valle del Ribes(alta Catalogna)nel 1885,scopri' l'esistenza di una specie particolare di nani deformi (che disse affetti da cretinismo) di una razza tartara stabilitasi nei pirenei da tempo immemorabile.
    vennero chiamati Gulluts e si scopri' che queste comunita' di nani si trovavano anche in altre parti dei pirenei e viveno emarginati dalla societa',trattati come degli animali.
    avevano una pessima alimentazione e forse anche per questo,oltre che per il fatto che erano abbandonati a se stessi(e che si acooppiavano con consaguinei ,erano affetti da cretinismo.
    caratteristiche fisiche:
    -occhi obbliqui
    -dita corte
    -rachitismo
    -aspetto strano quasi da fenomeno umano
    -spalle larghe
    -petto poco sviluppato nelle donne...
    uomini e donne conducevano una vita comune nella piu' grande promisquita'.allevavano maiali.si nutrivano di pane nero e patate .non rispettavano norme igieniche.
    conducevano una vita disumana.

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    Edited by The Old Man - 27/5/2016, 17:22
     
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  2. coco gordon moore
     
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    poverini emarginati da tutti!!!! e ci credo che avevano una cattiva alimentazione
     
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  3. maia
     
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    golluts
     
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  4. maia
     
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    :D
     
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3 replies since 19/10/2005, 10:31   639 views
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