Specchi ustori e fuoco greco

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  1. maia
     
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    CITAZIONE (NSAx9000 @ 28/1/2005, 18:47) 
    Gli antichi possedevano armi il cui funzionamento risuciamo oggi solo a stento a comprendere. Archimede, durante l'assedio di Siracusa incenerì la flotta romana del console Marcello con un sistema di specchi ustori montati su torri. Ad oggi, non è chiaro come fu realizzato quello che ad oggi è uno dei più noti e forse geniali stratagemmi tramandatici dalle fonti antiche. Diocle scrive un intero trattato sugli specchi ustori (De Speculis Ustoribus) del II secolo a.C., nel quale si parla di specchi parabolici e procedimenti geomettrici e meccanici per la realizzazione di specchi ustori. Tuttavia, i tentativi moderni di replicare l'esperimento si sono rivelati dei completi fallimenti. Si stima che per incendiare una nave ad una distanza di un miglio dal porto fosse necessario uno specchio di 300 metri di diametro, una follia anche per gli standard moderni, come fu dunque possibile per Archimede incendiare una intera flotta, nel mezzo del mare, con navi in movimento con dei semplici specchi? Un ulteriore problema verte sulle modalità attraverso le quali si potesse realizzare un simile specchio. Gli specchi antichi erano semplici lastre di bronzo levigato, con un potere riflettente relativamente basso rispetto agli specchi attuali, nell'ordine del 35%, contro quasi il 98% degli specchi moderni. Un particolare interessante viene dai resoconti di Dione Cassio e Diodoro Siculo, citati in età biazantina da Antemio di Tralle (534), l'architetto di Santa Sofia e Giovanni Zonara (1118), che parlano di fiamme provenienti dagli specchi. Zonara parla di un enorme specchio esagonale verso il quale decine di specchi più piccoli convogliavano i raggi solari in un unico devastante raggio capace di incenerire intere navi. Un sistema simile era montato sul faro di Alessandria, allo scopo di difendere l'imboccatura del porto. Il particolare curioso è che lo specchio del faro, smantellato dal califfo Ibn Toulun sembra fosse interamente realizzato in cristallo, con un diametro tale che non fu possibile calarlo attraverso le rampe del faro. Realizzare uno specchio in cristallo di quelle dimensioni sarebbe un opera proibitiva ancora oggi, se si considera soprattutto come nelle scuole si insegna tuttora come gli antichi non conoscessero sostanzialmente nulla di ottica, mentre il cannocchiale sarebbe stato inventato solamente da Galileo. Evidentemente, gli antichi dovevano possedere competenze in materia di ottica ben superiori a quanto stimato, forse in molti campi superiori alle attuali.

    Il fuoco greco è l'altra misteriosa arma del mondo antico. La sua formula, segreta per tutto il medioevo al punto che i soli imperatori bizantini e ammiragli della flotta ne fossero a conoscenza, andò perduta con la caduta di Costantinopoli nel XV secolo. Un'arma così terrificante da essere capace di incendiare qualsiasi materiale e fondere la pietra, in grado di ardere anche sott'acqua: le cronache crociate e medioevali sono ricche di racconti circa le orribili conseguenze dell'impiego di una tale arma in battaglia, dalla quale sembra non vi fosse scampo. Pompato dalla prua delle navi con giganteschi mantici aveva tuttavia una gittata limitata. Se ne crearono tuttavia anche varianti all'interno di proiettili in terracotta, che esplodevano all'impatto, lanciati da catapulte e trabucchi. Tuttavia, il fuoco greco fu destinato ad un rapido declino: più pericoloso per gli stesso bizantini che non per i nemici, considerati i rischi di esplosione e l'estrema volatilità del composto, che sembra si incendiasse immediatamente a contatto con l'aria.

     
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  2. maia
     
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    L'episodio degli specchi ustori usati per incenerire a distanza la flotta romana e' notissimo,ma quasi certamente e' falso.le prime fonti a parlarne risalgono infatti a oltre 4 secoli dopo gli eventi,mentre gli storici contemporanei non ne fanno menzione.e' probabile che si tratti di una tarda leggenda nata sulla base di un'errata traduzione di antichi resoconti riferiti ad altri strumenti incendiari.in teoria l'uso di specchi per concentrare la luce solare e incendiare una nave e' possibile,come dimostrato da recenti esperimenti;e' pero' impossibile farlo con una singola lente parabolica,come solitamente si ritiene.l'unico modo e' quello di utilizzare centinaia di piccoli specchi piani,manovrati all'unisono,ciascuno da una persona.

    da Focus
     
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  3. maia
     
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    :D
     
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17 replies since 28/1/2005, 18:47   878 views
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