Mystero

Posts written by The Old Man

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    Il castello Malaspina, o di Fosdinovo, Si trova nel paese di Fosdinovo in provincia di Massa Carrara. È il castello più grande e meglio conservato della Lunigiana, recentemente restaurato. Entro le mura di questo castello, secondo una leggenda, si aggira il fantasma di Bianca Maria Aloisia Fosdinovo, Marchesa Malaspina, morta atrocemente di stenti nei suoi sotterranei. Il castello di Fosdinovo è stato residenza principale del marchese, reggente dell'omonimo feudo, appartenente ad uno dei rami dei Malaspina dello Spino Fiorito, dal XIV al .

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    Secondo la leggenda il nome Malaspina deriva da Alberto, discendente diretto di Oberto, capostipite della nobile ed illustre famiglia degli Obertenghi (945 d.C.). Sull'origine di questo nome vi sono varie teorie e leggende. Una di queste, illustrata in un dipinto conservato in una sala del castello, ne fa risalire l'origine all'anno 540 d.C. quando il giovane nobile Accino Marzio vendicò la morte del padre sorprendendo il re dei Franchi Teodeberto II nel sonno e trafiggendolo alla gola con una spina. Il grido disperato del re “Ah ! mala spina !” dette origine al cognome e, in seguito, al motto di famiglia “SUM MALA SPINA MALIS, SUM BONA SPINA BONIS” “Sono una spina pungente per i cattivi, e una spina che non punge per i buoni”. Il castello è composto, al suo interno da numerose stanze, sontuose e ben arredate, una delle quali è chiamata la camera del trabocchetto con la sottostante camera delle torture. Si racconta che proprio da questa stanza, la marchesa Cristina Pallavicini, donna malvagia e lussuriosa, eliminava i suoi amanti facendoli cadere nella botola situata ai piedi del letto. E proprio i trabocchetti erano una caratteristica del castello.

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    Ne esistevano tre, due nel loggiato che dava sull'orto ed uno nella torre d'angolo. Alla loro base erano infissi affilati coltelli con la punta rivolta verso l'alto, di modo che lo sventurato, una volta caduto dalla botola attivata con una molla, veniva colto immediatamente dalla morte. Oltre a questi tremendi strumenti di tortura, ne esisteva un altro ancor più terribile. Si trattava di un braccio di ferro che sporgeva dal muro della torre, ad esso era applicata una carrucola ed un anello murato in terra, collegati da una corda. Il torturato veniva appeso e lasciato penzoloni sotto gli occhi di tutti, finché non fosse morto. Nella più antica torre di levante, si trova la cosiddetta “camera di Dante”, dove, secondo la tradizione, dormì il Sommo Poeta quando fu ospitato nel castello durante il periodo di esilio. Gli affreschi presenti nel grande salone centrale raffigurano proprio l'antica amicizia di Dante con i Malaspina, ricordata da Giovanni Boccaccio. Venendo alle circostanze sulla presenza eterea della Marchesa Bianca Maria Aloisia, si racconta che ella, figlia di Giacomo Malaspina e di Oliva Grimaldi fosse albina, quindi per questo tenuta nascosta agli occhi di tutti. Tuttavia, il suo stato non le impedì di innamorarsi dello stalliere che vedeva dalla finestra. I genitori, contrari a questo sentimento, che portava alla famiglia, disonore e vergogna, iniziarono ad osteggiare la relazione con vari metodi: di principio diedero dei consigli alla giovane, poi continuarono con delle esortazioni e infine arrivarono addirittura alle minacce pur di troncare la passione tra i due. Nonostante tutti questi sistemi la relazione proseguì imperterrita. La giovane Bianca fu allora rinchiusa con la forza nel convento di S. Croce del Corvo. Ciononostante la sua volontà non fu piegata. Ritornata al castello, il padre la fece segregare in una stanza nei sotterranei del castello, con la sola compagnia di un cane, che rappresentava la fedeltà verso il suo amore e di un cinghiale, che significava ribellione al volere del padre. Dopo anni di stenti rinchiusa in quella “tomba” senza via di uscita, Bianca Maria morì. È per questo che la notte il fantasma di Bianca Maria vaga nel castello per far conoscere a tutti la sua triste e tragica storia. Morirono con lei i suoi compagni di sventura e a riprova di ciò, nel 1980, nel corso di lavori di consolidamento del castello, furono trovati i resti di una giovane figura femminile e di due animali.
    Sul soffitto della sala del trono non è difficile notare una curiosa e particolare macchia che sembra raffigurare una donna insieme ad un cane e ad un cinghiale. Inoltre, si dice che nelle notti di luna piena, vaghi per le sale del castello, una giovane donna dai lunghi e bellissimi capelli sciolti sulle spalle e una tunica bianca.

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    Edited by The Old Man - 18/6/2016, 17:14
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    Davvero molto interessante...
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    Gli Anunnaki fanno riferimento alla mitologia sumerica. Furono l’insieme degli Dei Sumerici e in seguito anche di quelli Assiro-Babilonesi. Il termine Anunnaki proviene da Anunna, (in akkadico Anunnaki/Anunnaku). Erano descritti in un’assemblea della quale An, il Dio del Cielo era il supremo rappresentante. Quest’assemblea era composta da sette Dei Supremi, An, Enlil, Enki, Ninhursag erano gli Dei Creatori, seguivano Inanna, Utu e Nanna e terminava con 50 dei minori, detti anche Igigi. Tra gli Anunnaki si distinguevano le seguenti fazioni, a seconda della scelta politica adottata e perseguita nei confronti del genere umano: i seguaci di Enki detti Enkiliti, composti da scienziati, genetisti, architetti, fisici, chimici e ingegneri. Gli Enliliti, seguaci di Enlil, facenti parte della famiglia reale, composti da soldati, generali e preposti a controllare le attività delle missioni, oltre alla direzione degli obiettivi del governo Annunako, retto da Anu.

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    Gli Annunaki-Igigi, erano coloro che lavoravano in miniera, nelle fabbriche o nei campi agricoli. Essi avevano anche i compiti della gestione degli spazioporti di Nazca, Baalbek dell’Isola di Pasqua e delle basi spaziali sulla Luna e su Marte. Quando l’archeologo Sir Herry Layard, nel 1849, riportò alla luce Ninive, capitale dell’Assiria, fra le rovine rinvenne 25.000 tavolette di argilla e la Biblioteca di Assurbanipal, il grande Re Assiro, lo stupore fu grande poiché da queste tavolette furono tratte informazioni di grande interesse per quella civiltà ormai da tempo scomparsa. Vennero alla luce documenti molto importanti tra cui “L’Epica di Gilgamesh”, “Il Libro di Enki”, “Atra Asi” e centinaia di migliaia tavolette di argilla, contenenti informazioni di grande interesse, come la descrizione raffigurata dei pianeti in modo sferico, quando solo dopo Nicolò Copernico (1473-1543) fu messo in dubbio il sistema geocentrico delle teorie di Aristotele e di Tolomeo.


    Nibiru, un pianeta molto lontano del nostro sistema solare, 450.000 anni fa era un pianeta morente, la cui vita andava lentamente spegnendosi per l’assottigliamento dell’atmosfera. Regnava Alalu, che deposto da Anu, fugge a bordo di una navicella spaziale trovando rifugio sulla Terra. Qui scopre l’oro, il quale può essere utilizzato per proteggere l’atmosfera di Nibiru. 445.000 anni fa, gli Anunnaki (gli alieni del pianeta Nibiru, i biblici “Nephilim”) capeggiati da Enki, il figlio di Anu, arrivarono sulla Terra, fondando Eridu, la stazione Terra , per estrarre l’oro dalle profondità delle acque del Golfo Persico. Nel 430.000 il clima della Terra si fa più dolce e altri Anunnaki raggiungono la Terra. Tra loro Ninhursag, la sorellastra di Enki e capo ufficiale medico. 416.000 anni fa, dal momento che l’estrazione dell’oro andava a rilento, raggiunge la Terra Anu accompagnato da Enlil, il suo erede. Per aumentare l’estrazione del metallo prezioso, si decise di aprire una nuova miniera nell’Africa meridionale.

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    Gli incarichi vennero attribuiti per sorteggio: a Enlil venne affidato il comando di tutta la missione sulla Terra ed a Enki l’incarico delle miniere in Africa. Molto tempo dopo, gli Anunnaki, si erano stancati a proseguire il pesante e faticoso incarico di lavoro, quindi pensarono di sviluppare una soluzione alternativa. Grazie alla loro grande conoscenza scientifica, 300.000 anni fa iniziarono un esperimento. Vollero creare una nuova razza di lavoratori, quindi Ninhursag, manipolando il DNA Anunnako, lo innestò in una specie di ominidi presenti allora in quella zona. Dopo diversi tentativi il capo ufficiale medico Ninhursag mostrò la sua nuova creazione: l’Homo Sapiens, il primo uomo, Adam, una creatura ermafrodita che successivamente verrà divisa in maschio e femmina. Questa nuova condizione che affida all’uomo i lavori più pesanti, consente gli Igigi a dedicarsi ad attività più elevate ottenendo così maggiore efficienza ed efficacia nel conseguimento degli obiettivi della Missione sulla Terra.

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    Gli Igigi allora si dividevano tra Enkiliti ed Enliliti, a seconda della loro personale visione politica. Gli Enkiliti, violando la volontà di Enlil, della missione sulla Terra e delegato di Anu, con alchimie genetiche attribuiscono all’uomo la capacità di generare. Lo scopo fu per il motivo che così si potevano conseguire numerosi nuovi lavoratori in modo naturale e senza ricorrere all’ingegneria genetica. Inizialmente l’uomo venne utilizzato nelle miniere africane, e successivamente venne impiegato anche a Sumer. Molti anni dopo accadde, come recita la Bibbia (Genesi 6:1-4): “Che i figli degli Dei videro le figlie dei terrestri e presero per mogli quelle che piacquero loro più di tutte”. Enlil non gradì questa iniziativa e decise di sfruttare un avvenimento di cui era a conoscenza per eliminare tutta l’umanita’. Gli Annunaki erano a conoscenza di una catastrofe che si sarebbe verificata sulla Terra. Quest’evento catastrofico, conosciuto come “Diluvio Universale”, sarebbe stato provocato dalla forza gravitazionale causata dalla vicinanza del pianeta Nibiru alla Terra. Senza avvertire l’uomo dell’imminente pericolo, gli Dei si allontanarono dalla Terra sulle loro navicelle quanto bastava per poi farvi ritorno solo quando tutto si calmò.

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    Enki, il creatore dell’umanità, trasgredì la direttiva e progettò di salvare un piccolo nucleo di umani, informandone uno, “Noé”, del pericolo. Enki fornì le indicazioni necessarie per la costruzione di “una grande nave galleggiante, un’arca” dove venissero conservate le specie terrestri dall’imminente calamità. Grande fu la sorpresa di Enlil quando constatò che alcuni uomini erano sopravvissuti allo sconvolgente evento e per intercessione di Enki, il genere umano fu finalmente accettato e gli Dei consegnarono la Terra all’Uomo. Dal momento che il diluvio aveva spazzato via tutte le città, fu deciso di dare la possibilità ai terrestri di costruirvi una civiltà stabilendosi in tre zone: Valle del Nilo, Mesopotamia bassa e Valle dell’Indo. Una quarta area, Tilmun, era riservata agli Dei e alla quale l’uomo non poteva avvicinarsi senza permesso. Questa superficie venne destinata come una nuova base spaziale, in quanto la precedente era stata distrutta dal diluvio. Come detto in precedenza, dall’unione degli Anunnaki con le femmine umane, oltre ai Giganti si sarebbero generati altri esseri Ibridi più somiglianti agli uomini, con una durata della vita che, di generazione in generazione, sarebbe rientrata nella normalità della vita terrena, al punto da far accettare agli umani il loro inserimento nelle comunità.

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    In seguito, questi ultimi, per via dell’apporto genetico certamente più elevato, avrebbero organizzato comunità agricole utilizzando tecniche innovative riguardo l’epoca e, in seguito, società ordinate al cui vertice sociale, per le capacità e poteri non di quei tempi, si sarebbe insediato uno degli ibridi, discendente dei primi Anunnaki. Le prove dell’arrivo degli Anunnaki sulla Terra esistono e queste ci vengono fornite dai Sumeri, mentre invece non c’è nessun documento che affermi di ritorno di quest’ultimi al loro pianeta d’origine, Nibiru. Tutto ciò lascia supporre che questi rimasero sulla Terra, e ancora oggi vivano fra noi in diverse forme, non visibili secondo la nostra mentalità, ma certamente portati ad influire le nostre civiltà secondo i loro fini. La presenza sulla Terra degli Anunnaki e dei loro Ibridi è ovunque vediamo opere megalitiche (Piramidi? Baalbek?).

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    Secondo Nikola Tesla, vivrebbero da millenni sulla Terra degli individui provenienti da un altro pianeta. Questi, infiltrati tra noi, avrebbero il controllo degli eventi e di alcuni “personaggi” allo scopo di guidare attraverso una precisa pianificazione, tutto lo sviluppo dell’umanità. Questi sarebbero stati, in un passato molto lontano, i creatori della prima razza umana sul nostro pianeta. Lo scienziato serbo si rese conto di ciò quando nel 1899, come riportano i suoi diari, si trovava a Colorado Springs dove intercettò per caso alcune comunicazioni di alieni che starebbero controllando occultamente il genere umano, preparandolo gradualmente ad un’eventuale dominazione, attraverso un programma pianificato attualmente in atto. Nella moderna ipotesi di complotto, che ruota attorno alla materia come gli Illuminati e i piani segreti della élite mondiale come il NWO, gli Anunnaki hanno guadagnato molto interesse dai teorici della cospirazione. Essi pensano che filo che collega gli Annunaki ai Rettiliani, sia più di una semplice teoria.

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    Tuttavia, non vi è alcuna prova a sostegno di questa tesi. Oltre a questo, ci sono dichiarazioni che sostengono che le élite mondiali sono direttamente correlate agli Annunaki, collaborando segretamente in un complotto per liberare o schiavizzare l'umanità ancora una volta. Il mito della creazione Anunnaki è noto per avere diversi punti di vista, per esempio, alcuni sostengono che sia la grande prova a sostegno del creazionismo, e altri invece sostenendo delle opinioni negative sul mito della creazione, nella visualizzazione degli Anunnaki come una razza cattiva, volendo fare dell'umanità schiavi completi.



    GUARDA IL VIDEO DI HISTORY CHANNEL



    Edited by The Old Man - 8/7/2018, 05:55
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    Probabilmente si. Dulce (New Mexico) è un laboratorio altamente Top-Secret. Si sviluppa sottoterra, e in superficie è nel territorio degli Indiani appartenenti alla tribù Jicarilla. Adesso penso che proprio la famigerata Area51 sia stata a suo tempo una base come quella di Dulce, ma adesso serva solo come specchietto per le allodole.

    Mi sono riproposto di ampliare la discussione su Dulce che trovi Cliccando QUI, sempre sul forum, e prima o poi lo farò. Non so se ci sono links rotti però

    Ciao :alienff:
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    Leggi QUI

    ;)
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    Colony, Extant, Falling Skies, Fear The Walking Dead, Game Of Thrones, Heroes Reborn, Manhattan, Resurrection, Supernatural, The 100, The Leftovers, The Walking Dead, The X-Files, Under the dome, Vikings.

    Di alcune serie non so ancora se siano state riproposte o neno...
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    REGIA: Mike Flanagan
    ATTORI: Kate Bosworth, Thomas Jane, Jacob Tremblay, Annabeth Gish, Scottie Thompson, Dash Mihok, Lance E. Nichols
    SCENEGGIATURA: Maile Flanagan, Jeff Howard
    FOTOGRAFIA: Michael Fimognari
    MONTAGGIO: Mike Flanagan
    MUSICHE: Danny Elfman
    PRODUZIONE: Intrepid Pictures, Demarest Films, MICA Entertainment
    DISTRIBUZIONE: Koch Media
    PAESE: USA
    DURATA: 97 Min
    DATA USCITA: 25 maggio 2016
    GENERE: Horror , Thriller
    ANNO: 2016

    Se nasci a Salem, il tuo destino non può essere che l’horror. Proprio come il regista Mike Flanagan, originario della famigerata città del Massachusetts, che torna sul grande schermo con un film dove i peggiori incubi evocati dalla fantasia di un bambino si trasformeranno in un’atroce realtà.

    Trama
    Jessie e Mark, in seguito alla tragica scomparsa del loro unico figlio, decidono di adottare il piccolo Cody, un dolce e amorevole bambino di otto anni. Ma Cody nasconde un inconfessabile segreto, che lo porta a essere terrorizzato alla sola idea di addormentarsi. In un primo momento la coppia crede che il suo passato tormentato sia la causa della sua avversione per il sonno, ma presto scoprono il vero motivo: i sogni di Cody si manifestano nella realtà mentre dorme, trasformandosi in veri e propri incubi.

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    :unsure:

    Edited by The Old Man - 8/6/2016, 18:58
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    Si, e non solo con quella anche con Fear The Walking Dead.

    Attualmente ne sto seguendo 12. :wacko:
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    Ti rispondo così:

    Come si chiama il Forum? ...allora... ;)
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    Fonte: Wikipedia
    Il territorio comunale di Triora, il più esteso della provincia d’Imperia, è situato quasi interamente nella valle Argentina e in minima parte nella vallata del torrente Tanarello (ramo sorgentifero del fiume del Tanaro), nel cui bacino sorge la frazione di Monesi di Triora. Triora sorge a 780m s.l.m. sulle estreme pendici meridionali di un costone montuoso che digrada dal massiccio del Saccarello verso la stretta conca di fondovalle percorsa dal torrente Argentina. Il paese dista da Imperia circa 47 km. Nel 1587, il borgo di Triora venne coinvolto nel più grande processo per stregoneria contro alcune donne accusate di praticarla. All'epoca dei fatti, Triora era un borgo fortificato al centro di intensi traffici commerciali tra il Piemonte, la costa e la vicinissima Francia.

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    Politicamente dipendeva da Genova, di cui era podesteria, difesa da ben cinque fortezze al cui interno era di stanza una guarnigione di soldati della Repubblica. Da circa due anni, il comune soffriva a causa di una terribile carestia: oggi sappiamo che questo periodo di magra probabilmente era stato in parte determinato da una manovra economica dei proprietari terrieri, ma il popolo tentò comunque di cercare un capro espiatorio e le vittime furono alcune donne del villaggio, che vennero accusate di stregoneria e d'infanticidio. Così ebbe inizio uno dei più feroci processi alle streghe in Italia, per nulla inferiore in quanto a drammaticità a quelli di Loudun e di Salem, rispettivamente in Francia e in America.

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    Nell'ottobre del 1587 il Parlamento locale, durante una seduta, chiese alle autorità civili e religiose di intervenire contro delle presunte streghe, o meglio bagiué, secondo il dialetto locale. Arrivarono così il Vicario dell'Inquisitore di Genova e Albenga nonché il sacerdote Girolamo del Pozzo, che sosteneva fermamente la presenza del maligno. Durante la celebrazione della Messa, al momento della predica, il sacerdote chiese ai parrocchiani di denunciare le streghe. Vennero così arrestate venti donne che, a causa delle denunce estorte con torture, divennero presto trenta. Tra di loro tredici donne, quattro ragazze e un fanciullo si dichiararono rei confessi. Alcune case private furono trasformate in carceri, la più famosa delle quali fu casa del Meggio, oggi nominata Ca' de baggiure (Casa delle streghe). In pochissimo tempo avvennero le prime morti: Isotta Stella, una sessantenne di nobile famiglia, morì per le torture subite, un'altra donna invece si gettò dalla finestra.

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    A seguito di queste tragedie e del clima di terrore che si era venuto a creare, al processo intervenne anche il Consiglio degli Anziani, che chiese agli Inquisitori di procedere con maggior cautela; vi erano tra le trenta donne infatti alcune persone nobili e influenti nella comunità. Dopo alcune indagini si convenne che la morte di Isotta Stella fu determinata dalle torture subite, ma il fatto della donna gettatasi dalla finestra fu spiegato come atto del maligno: “...una notte tentata dal diavolo procurò la fuga con guastore una sua veste che aveva indisso et accomodarla a guisa di benda, ma non l'essendo cascò subito che fu fuori dalla finestra” e la richiesta del Consiglio di una revisione del modo di procedere restò inascoltata dal Parlamento.

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    Dopo breve tempo il governo genovese si mise in moto e nei primi giorni di maggio del 1588 arrivò l'Inquisitore Capo il quale visitò le carceri, ma dispose la scarcerazione di una sola ragazzina di tredici anni. Un mese dopo, in giugno, Genova mandò un commissario di nome Giulio Scribani che inasprì il clima di terrore trasferendo le donne incarcerate a Genova e facendo di tutto per trovare altre nuove streghe. Le accuse rivolte alle sospettate furono: reato contro Dio, commercio con il demonio, omicidio di donne e bambini. Cominciarono nuovi interrogatori e supplizi, cui erano sottoposti quasi sempre degli innocenti. Questa persecuzione si estese anche ai paesi vicini come Castelvittorio e Sanremo, ove ebbero inizio altre ricerche destinate alla scoperta di altre streghe. Scribani chiese il supplizio del rogo per quattro donne, il governo però tentennò e domandò aiuto a Serafino Petrozzi; quest'ultimo affermò che la confessione non avallava l'accusa.

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    Così obbligarono lo Scribani a produrre altre prove e questi rispose che avrebbe avuto bisogno di tempo per le indagini, dato che i delitti erano avvenuti molto tempo prima e ormai era difficile accertarli. Rifece comunque i processi e il 30 agosto confermò la condanna a morte per stregoneria. Ad affiancare Petrozzi arrivarono altri due giudici: Pietro Alaria Caracciolo e Giuseppe Torre e tutti e tre confermarono la condanna a morte sul rogo. Tra i condannati vi furono Peirina di Badalucco e Gentile di Castelvittorio.
    Poco prima dell'esecuzione della condanna arrivò il Padre Inquisitore di Genova, unico rappresentante dell'Inquisizione di Roma e solo con il potere di giudicare i fatti e i crimini inerenti alla stregoneria, dopo il suo intervento nell'ottobre del 1588, le condannate vennero inviate a Genova dove già si trovavano rinchiuse le prime tredici streghe. Poco dopo il Doge inoltrò al Santo Offizio due richieste di mettere fine al processo. Finalmente, al 23 aprile del 1589 il tragico processo alle streghe venne terminato.

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    Non si sa esattamente che fine hanno fatto le donne incarcerate a Genova ma è probabile che, come sostenuto da alcuni storici, furono lasciate libere. Tra i luoghi frequentati dalle bagiue ovvero le streghe, famoso è Lagodégnu, fuori delle mura, memorabile ritrovo di streghe: “una remota e orrida località” dove si trova un piccolo lago formato dalla cascata del rio Grugnarolo che s'immette nel torrente Argentina.
    È probabilmente un crocevia di potenti energie sviluppate dalla presenza dei corsi d'acqua. Non lontano da Lagodégnu si trova Ciàn der préve, zona erbosa prospiciente il ponte medievale di Mauta. Altro luogo interessante è il pubblico lavatoio della Noce e la fontana di Campomavùe. Il Noce è importante perché pareva d'essere l'albero prediletto delle streghe. Luogo, dunque, caratterizzato dalla presenza dell'acqua alla quale sono attribuite proprietà terapeutiche, depurative e diuretiche. Secondo la leggenda tali caratteristiche sono state date alle acque dalle streghe. La fontana di Campomavùe è un bellissimo manufatto costituito da un arco di pietra e da una vasca e si trova fuori dall'abitazione. La più importante è la Cabotina. Si trova fuori dalle mura ed era la zona più povera di Triora.

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    “Era la località...orrida e deserta, detta Cabotina. In tale luogo si sarebbero svolti i convegni notturni delle streghe, le quali avrebbero giuocato a palla con bambini in fasce, palleggiandoseli da un albero all'altro fra quei radi albero di noce...”. Attualmente è uno dei luoghi più famosi di Triora. È probabile che qui vivessero donne sole, prostitute, contadine le quali furono tra le prime a essere coinvolte nel processo.

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    Dyatlovpass (LINK)

    Però il titolo del film è americanizzato in Devil's pass

    locandina



    Edited by The Old Man - 6/6/2016, 17:01
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    Ne hanno fatto anche un film.
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    Troppe coincidenze, personaggi realmente esistiti, riferimenti più o meno espliciti negli album, eppure questo caso affascina da sempre migliaia di internauti. Proprio per questo la leggenda P.I.D. è divenuta tale.
    E poi non è da sottovalutare i lineamenti delle orecchie a confronto. Bah, che dire, le leggende sono belle perchè tali. ;)
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    Tanta, tanta. Però siamo ancora quì. E questo è molto importante.
    Mystero, e me ne sono accorto solo da qualche mese, dopo il mio rientro è una miniera immensa di informazioni raccolte in tutto questo periodo di tempo. Ne sono orgoglioso, grazie anche a tutti voi.

    ...mi sono commosso...
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    La mia serie preferita!!!

    Sono in o.t. ma non potevo resistere...
5856 replies since 30/9/2003
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