La leggenda dei Lupi Mannari

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    Il licantropo, detto anche uomo lupo o lupo mannaro (anche se è un termine leggermente diverso), è una delle creature mostruose della mitologia e del folclore poi divenute tipiche della letteratura dell'orrore e successivamente del cinema dell'orrore.
    Secondo la leggenda, il lupo mannaro è un essere umano condannato da una maledizione (o secondo alcuni lo sono già dalla nascita) a trasformarsi in una bestia feroce ad ogni plenilunio: la forma di cui si racconta più spesso è quella del lupo, ma in determinate culture prevalgono l'orso, il bue (Erchitu) o il gatto selvatico (si veda in seguito). Nella narrativa e nella cinematografia dell'orrore sono stati aggiunti altri elementi che invece mancavano nella tradizione popolare, quali il fatto che lo si possa uccidere solo con un'arma d'argento, oppure che il licantropo trasmetta la propria condizione ad un altro essere umano dopo averlo morso. Alcuni credevano che uccidendo il lupo prima della prima trasformazione la maledizione venisse infranta.

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    È importante notare inoltre che lupo mannaro e licantropo non sempre sono sinonimi: infatti nelle leggende popolari il lupo mannaro è talvolta semplicemente un grosso lupo con abitudini antropofaghe, a cui può essere associata o no una natura mostruosa. Inoltre, nel caso del lupo mannaro come mutaforma, si può distinguere tra il lupo mannaro, che si trasforma contro la propria volontà, e il licantropo, che si può trasformare ogni volta che lo desidera e senza perdere la ragione (la componente umana).
    Nella letteratura medica e psichiatrica con licantropia è stata descritta una sindrome isterica che avrebbe colpito le persone, facendo sì che assumessero atteggiamenti da lupo durante particolari condizioni (come le notti di luna piena). In modo analogo un licantropo era semplicemente una persona affetta da questo disturbo ed è con questo unico significato che la voce è riportata su alcuni importanti dizionari della lingua italiana. In tempi recenti, l'esistenza di tale disturbo è stata considerata rarissima[3] o addirittura messa in discussione dalla psichiatria stessa.

    Etimologia

    "Licantropo" viene dal greco λύκος lýkos, "lupo" e ἄνθρωπος ànthropos, "uomo".
    "Lupo mannaro" deriva dal latino volgare *lupus hominarius, cioè "lupo umano" o "lupo mangiatore di uomini" oppure dal latino lupī hominēs, sviluppatosi in area meridionale come calco del greco λυκάνθρωποι lykanthrōpoi – cfr. Dialetto Molfettese lëpòmënë e calabrese settentrionale lëpuòmmënë – a cui si sarebbe aggiunto un suffisso -rë, come nell'abruzzese lopemënarë[5].

    Origini

    Il lupo è stato un animale soggetto ad un radicale processo di demonizzazione e successiva rivalutazione, dimostrando la sua intima connessione all'immaginario umano. Il lupo è un simbolo ambivalente: amato per gli stessi pregi che hanno fatto dei suoi discendenti l'animale domestico per eccellenza, invocato nei riti sciamanici come guida sul terreno di caccia, ammirato per la forza e l'astuzia, addomesticato per diventare un alleato, ma poi cacciato per impedirgli di predare le greggi e infine addirittura demonizzato durante il Medioevo.
    Il modo di considerare il lupo muta, in maniera piuttosto brusca e radicale, col passaggio dell'uomo dal nomadismo, basato sulla caccia, alla cultura stanziale ed agricola. Il cacciatore ha bisogno della forza dell'animale totemico e del predatore, che lo può portare a scovare e ad uccidere la preda, e il lupo è il predatore per eccellenza. Per i cacciatori nomadi delle steppe dell'Asia centrale era rappresentativo della tribù e suo protettore. L'agricoltore, invece, ha un rapporto radicalmente diverso con esso: il lupo diviene minaccia per le greggi ma, contemporaneamente, i suoi cuccioli, debitamente addestrati, possono divenire preziosi alleati contro i loro stessi simili.
    Il mito di un essere umano che si trasforma in lupo o viceversa è antico e presente in molte culture. I miti che riguardano la figura del lupo hanno origine, con buona probabilità, nella prima età del bronzo, quando le migrazioni delle tribù nomadi indoarie le portarono in contatto con le popolazioni stanziali europee. Il substrato di religioni e miti "lunari" e femminili degli antichi europei si innestò nel complesso delle religioni "solari" e maschili dei nuovi arrivati, dando vita ai miti delle origini, in cui spesso il lupo è protagonista. La sovrapposizione tra i culti solari della caccia e quelli lunari della fertilità si riscontra nei miti che vedono il lupo come animale propiziatore della fecondazione. In Anatolia, fino ad epoca contemporanea, le donne sterili invocavano il lupo per avere figli. In Kamčatka, i contadini, nelle feste ottobrali, realizzavano con il fieno il simulacro di un lupo a cui recavano voti, perché le ragazze in età da marito si sposassero entro l'anno. Questo intimo legame, nel bene e nel male, tra l'uomo e i canidi ha fatto sì che tra tutti i mannari proprio quelli di stirpe lupina siano tra le specie con le origini documentabili più antiche.

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    Le leggende riguardo agli uomini-lupo si moltiplicano in tutta Europa dall'Alto Medioevo in poi. Il corpus mitologico che ne scaturisce si manterrà sostanzialmente in costante espansione fino al XVIII secolo, con punte di massima crescita tra il XIV e il XVII secolo, in coincidenza delle più grandi caccie alle streghe dell'Inquisizione. Dal Settecento in poi si tenderà a sconfessare apertamente la possibilità che un essere umano si muti fisicamente in un lupo, e la licantropia rimarrà contemplata solamente dalla psichiatria come affezione patologica che porta il malato già "lunatico" a credersi bestia a tutti gli effetti. Nel folclore locale manterrà, invece, solide radici.

    Morfologia licantropica

    Per lo più, tutte le storie e le leggende sono concordi nell'affermare l'origine diabolica del mostro, che viene spesso associato con streghe ed eretici. A parte questo punto in comune, è impossibile tracciare una morfologia univoca del licantropo. Normalmente lo si trova rappresentato in forma di lupo (e non una creatura ibrida tra l'uomo e la bestia, come nei film d'orrore), che può però assumere un'ampia gamma di aspetti e dimensioni, dal normale lupo, da cui si distingue solo per l'intelligenza e la ferocia, a una mostruosità grossa come una vacca e deforme, dalla forza spaventosa e dalla ferocia senza pari. Taluni affermano anche che il licantropo è privo di coda, perché le creazioni del diavolo, per quanto ben riuscite, sono necessariamente imperfette. Altri ritengono che sia necessariamente di colore nero. Un possibile tratto distintivo sta nelle sue impronte: in alcune leggende, il lupo mannaro lascia a terra il segno di cinque unghie (i canidi normali lasciano solo quattro tacche. Il pollice si è atrofizzato e non tocca il terreno). Alcuni di questi uomini bestia conservano la possibilità di parlare e ragionare come normali esseri umani, altri la perdono completamente. Anche alla regola secondo cui non vengono mai rappresentati come ibridi ci sono delle eccezioni, sia pure rare e parziali. Infatti, a volte il lupo mannaro sembra poter procedere su due zampe, o conservare una certa prensilità degli arti anteriori, cosa che gli consente, all'occorrenza, di intrufolarsi nelle case scassinando le porte chiuse. Altro tratto distintivo è l'immenso gusto del licantropo per la carne fresca.
    Il demonologo francese Pierre Delancre (Bordeaux 1565 (?) – Parigi 1630), lo descrive così:
    « Essi sgozzano li cani e li bambini e li divoran con eccellente appetito; camminano a quattro zampe; ululano come veraci [lupi]; hanno ampia bocca, occhi di fuoco e zanne acuminate »


    Diventa imperativo, per la possibile vittima medievale, cercare di capire anche come si presenta il mannaro in forma umana, per individuarlo e guardarsene. Il compito non è facile, perché esistono quasi tanti segni indicatori quante sono le versioni della bestia. Bisogna guardarsi da chi ha sopracciglia troppo folte e unite al centro, oppure il volto ferino, i canini troppo affilati, pelo sia sul dorso che sul palmo delle mani. Il dito indice più lungo del medio è sicuro indizio di licantropia, così pure un insano appetito per la carne cruda. È opportuno anche sospettare di chi sia troppo in forze senza che lo si veda mai mangiare; quasi di sicuro è un lupo mannaro che uccide persone la notte e le divora di nascosto.
    Personaggio a metà tra lo stregone e l'uomo-lupo è il francese meneur de loups o "pastore di lupi". È una sorta di incantatore che, pur non trasformandosi personalmente in lupo, è in grado di radunare e guidare un branco di queste bestie per i suoi scellerati fini. La capacità di comandare un branco di normali lupi è spesso riconosciuta anche al licantropo. Alla testa dei suoi "simili", poi, il lupo mannaro può dare l'assalto a paesi o, addirittura, a roccaforti, facendo strage degli abitanti e divorando gli armenti. Talvolta, questi branchi misti si presteranno anche a fare da cavalcatura alle streghe, e a portarle ai luoghi del sabba.
    Nel Medioevo si completa l'opera di demonizzazione del lupo, che viene assimilato al suo "doppio" innaturale e visto come servo delle streghe (il mannaro è una loro possibile incarnazione). I lupi sono vicini a Satana, e devono cominciare a guardarsi con molta attenzione dagli uomini, che talvolta arriveranno a fare dei veri e propri roghi di queste bestie, a fianco di sventurati accusati di stregonerie o eresia.

    Diventare licantropo

    Molti sono i modi per diventare licantropi. L'unico che non figura nella tradizione è il morso: chi viene morso da un lupo mannaro non diventa lupo mannaro esso stesso. Il morso come veicolo dell'infezione muta forma è una trovata narrativa relativamente moderna, dovuta, quasi certamente, a una contaminazione proveniente dalle storie sul vampirismo.

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    Per tutto il Medioevo invece, per trasformarsi in lupi il modo più sicuro rimane ricorrere alla magia. Ciò, ovviamente, implica che la trasformazione sia volontaria. Per compierla ci si deve spogliare della propria pelle e indossare una pelle di lupo. Se si è restii ad autoscorticarsi, può bastare indossare una cintura confezionata con la pelle di questo animale. Caratteristica fondamentale perché la pelle possa funzionare è che la testa sia sostanzialmente intatta, se possibile con ancora il cranio inserito a supporto dei denti. La pelle, ovviamente, non può essere quella di un comune lupo, ma deve essere una sorta di veste maledetta. Questa deve essere consegnata da Satana, che volentieri la fornisce a persone esecrabili, oppure, secondo consolidata tradizione, in cambio dell'anima. Un'alternativa all'uso della pelle è il ricorso a unguenti o filtri magici. Uno dei componenti fondamentali è quasi sempre il grasso di lupo. A volte questo viene mescolato con sostanze tossiche (come la belladonna) o dagli effetti psicotropi. Una delle più note ricette di filtro magico prevede di mescolare cicuta, semi di papavero, oppio, zafferano, assafetida, solano, prezzemolo e giusquiamo. Parte andava spalmata sul corpo e parte bevuta. Non è quindi improbabile che una persona, se assume un simile intruglio e sopravvive, si comporti come un animale invasato, arrivando ad essere pericoloso. Un ulteriore sistema per trasformarsi è bere "acqua licantropica", cioè raccolta nelle impronte lasciate da un uomo-lupo.
    La volontarietà di queste trasformazioni fa sì che possano avvenire in ogni ora del giorno o della notte e in ogni momento. Questo significa che, secondo molte tradizioni, non basta guardarsi dalla luna piena per essere in salvo dai lupi mannari. Il plenilunio assume importanza, anche se non sempre risulta fondamentale, nelle trasformazioni involontarie. Il primo autore ad associare la trasformazione alle fasi lunari è stato presumibilmente Gervasio di Tilbury,[senza fonte] uno scrittore medievale. L'idea dell'influsso della luna piena viene ripreso e ritenuto fondamentale dalla maggior parte delle leggende. Vi sono tradizioni (ad esempio in Calabria) secondo cui il licantropo si può trasformare anche sotto l'influsso della luna nuova. L'involontarietà della trasformazione non si ricollega solo al fatto che si verifichi in particolari congiunzioni astrali, ma anche alle sue cause: è solitamente dovuta agli effetti di una maledizione o ad altro accidente. Infatti, anche il venir maledetti da una strega, come pure da un santo o da persona venerabile può portare alla licantropia. San Patrizio, secondo la tradizione, si dedicò a maledire e trasformare in lupi intere popolazioni, così come San Natale.


    I motivi per cui si può venire maledetti sono molteplici: eresia, empietà, antropofagia (qui ritorna il mito di Licaone), al limite anche solo essere nati in certi periodi dell'anno. Chi nasce la notte di Natale a cavallo della mezzanotte o il giorno dell'Epifania, per esempio, ha buone probabilità di divenire lupo mannaro. Si tratterebbe di una sorta di maledizione divina per punire un gesto quasi blasfemo. Per salvare il figlio dalla crudele sorte, il padre, utilizzando un ferro rovente, deve incidere una croce sotto la pianta di un piede del bambino per i tre Natali successivi. La maledizione può essere dovuta anche a incidenti o piante velenose. Vi è una tradizione abruzzese secondo cui dormire sotto la luna piena (in alcune zone deve essere anche un mercoledì notte) porta al licantropismo. Per le piante, la credenza più diffusa proviene dall'est europeo e avverte di stare lontani dai fiori neri (secondo la versione moldava, questi crescerebbero di preferenza vicino a cimiteri). Il nero è un colore che le infiorescenze in natura non assumono, tranne in casi particolarissimi (non attira gli insetti o altri animali impollinatori), quindi indica soprannaturalità e probabile matrice diabolica.

    Difendersi dal licantropo

    Nemico mortale dei licantropi è anche l’aconito, pianta erbacea dai fiori violacei simili a un elmo da battaglia. Nota fin dall’Antichità per le sue virtù tossiche (tanto che akòniton in greco significa “pianta velenosa”), secondo il mito greco è nata dalla bava di Cerbero. Si è guadagnata molti nomi: “arsenico vegetale” da Plinio, Elmo di Giove, Cappuccio del Monaco e, in alcune regioni italiane, strozzalupo. In inglese è chiamato wolfsbane, ossia “bandisci lupi”.
    Tra le scarse difese contro questo essere forte e feroce la più efficace pare essere l'argento. Questo metallo può uccidere tutte le creature sovrannaturali (anche i vampiri, sebbene alcune tradizioni prediligono il paletto di frassino). Bisogna perciò trafiggere il mannaro con una lama di argento o sparargli con una pallottola dello stesso materiale.

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    La credenza si deve alle proprietà di disinfettante che fin dall'epoca greca erano associate a questo metallo. Secondo alcune versioni del mito, l'arma d'argento deve anche essere benedetta, o addirittura fusa da un crocifisso d'argento. Le più complesse sono una versione piemontese e una francese della Saintogne; secondo quella piemontese, la fusione deve provenire non solo da un crocifisso d'argento benedetto, ma deve essere realizzata la notte di Natale. La versione della Saintogne non prevede espressamente l'argento, ma le pallottole devono essere benedette in particolari ore della notte in una cappella dedicata a Sant'Uberto. Un'alternativa che sembra funzionare bene, almeno con quelli che usano una pelle per trasformarsi, è la distruzione della pelle stessa. Opzionalmente, dopo aver ucciso l'uomo-lupo, si può procedere al taglio della testa prima del seppellimento. Questo eviterà che il mostro, dopo morto, si tramuti in vampiro (tradizione slava).

    licantropi


    La licantropia si fronteggia meglio sul fronte della cura e della dissuasione. Se uccidere un lupo mannaro è complicato, si può sempre riuscire a sfuggirgli o a guarirlo. Ad esempio, l'uomo-lupo siciliano non è in grado di salire le scale che, di conseguenza, costituiscono un sicuro riparo e per curare il malcapitato da tale stato di affezione bisogna colpirgli la testa in modo da far zampillare fuori un quantitativo sufficiente di "sangu malatu" (sangue malato). Anche lo zolfo messo sulla soglia di casa costituisce un valido deterrente. Il lupo mannaro abruzzese potrà arrestare la trasformazione se gli si lascia a disposizione un recipiente con acqua pura, nel quale si possa bagnare. In alternativa, si può indurre il licantropo a riassumere la forma umana spillandogli tre gocce di sangue dalla fronte o facendolo ferire da un suo familiare che brandisce un forcone, oppure ancora colpendolo con una chiave priva di buchi. Buona efficacia ha anche l'aconito (in inglese prende il nome di wolfsbane, "veleno dei lupi") che risulta particolarmente sgradito.
    La soluzione definitiva e radicale rimane il fuoco, da usarsi, preferibilmente, sul licantropo ancora in forma umana.

    Fonte: Wikipedia

    Video




    La leggenda dei lupi mannari è stata da sempre tramandata da padre in figlio da generazione in generazione, ed anche numerofi films ne hanno rappresentato le fattezze fisiche (es.Un Lupo Mannaro Americano a Londra, di John Landis).

    Ma sono realmente esistiti, o forse è frutto di credenze popolari o come si dice di una forma di malattia?

    Clicca li link



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    Edited by AlieNiko - 22/7/2016, 08:25
     
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  2. AlieNiko
     
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    Quando ero piccolo, mia nonna mi raccontava spesso di strane vicende che avvenivano di notte al suo paese natio.
    Spesso di notte si sentivano strani ululati nel paese (tengo a precisare che nn si trattava di un paese di montagna), e molta gente ebbe la sfortuna di incontrare questo misterioso essere che tutti lì conoscevano ormai da tempo.
    Un amico di mia nonna una notte lo vide mentre fuggiva come impazzito da nn si sa cosa.
    In paese sapevano tutti chi era lo sventurato che sensa volerlo di notte "mutava", molti erano convinti che si trattasse del bidello di una scuola elementare del paese.
    Nn so se si tratti di una rara sindrome o di qualche creatura misteriosa, fatto sta che queste nn sono leggende, lì c'era davvero qualcosa di strano e mia nonna la sera si chiudeva a chiave persino nella propria camera da letto.
     
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    Anch'io ho da raccontare un fatto simile, non ho mai visto ne sentito niente, ma quando ero piccolo ed andavo alle elementari, si diceva che il venditore di caramelle (tutte bontà a quel tempo) davanti alla scuola, fosse un lupo mannaro. Con i miei cugini andavamo la domenica (mentre eravamo ospiti a casa del nonno paterno) in una viuzza antichissima a Messina, poco distante dall'abitazione del nonno, a comprare le caramelle e liquirizie a casa del venditore. Questa via a Messina si chiama via Cicala e la sua struttura è rimasta praticamente intatta dal terremoto che devastò la città nel 1908. Ci si sfidava tra lo spavento chi avrebbe toccato il battente di ferro della robusta porta di casa. Ci rispondeva e apriva la porta (presumo) la moglie, un'esile signora dall'aspetto patito, e alla nostra richiesta di dolciumi spesso ci diceva che il padrone di casa non c'era, ma quando era presente le sue esili mani ricoperte di gonfie vene me le ricordo ancora così come la valigetta di legno contenente ogni tipo di leccornie. Ricordi....
     
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  4. keija
     
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    Se c'è un fondo di verità,certamente sarà difficile da rilevare,se non impossibile visto la continua disinformazione che la tv offre,ma si sa le leggende sono sempre dovute a qualcosa che l'uomo non si sa spiegare quindi qualcosa di vero ci deve essere anche in questo caso
     
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  5. Il Cumpa
     
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    Sn piuttosto arretrato nell'argomento dato ke mi occupo piu di ufo,fantasmi ecc...
    Ma ovviamente nn ignoro 1 fatto kosi ''affascinante''.
    L'esistenza di questi esseri può senza dubbio esserci ma nn trovo spiegazione scientifika.Si lo so anke per fantasmi,apparizioni ed ufo nn ci sn spiegazioni scientifike ma il fatto ke 1 uomo possa kambiare la propria struttura fisika o per lo meno ke essa venga modificata,e poi torni normale in determinati periodi mi suona strano.
    Lo so sembra strano ke io kreda ai fantasmi ma nn ai lupimannari ma il fatto è ke 1 fantasma kome lo vuoi spiegare dato ke nn è materiale tokkabile? 1 uomo si pero'!
    Xcio vorrei sapere se su libri scientifici o su altre kazzate si spieghi 1 mutazione fisika kosi rapida e momentanea...
    Sn molto kurioso...Cerkerò anke la minima spiegazione

    Se nn ci sarà allora bisogna dare fiducia alla gente

    Il Cumpa
     
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    Sai, quando sei piccolo, e hai 8 anni, non ti chiedi se dietro una leggenda vi sia una prova scientifica....
     
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  7. Il Cumpa
     
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    Quello sikuramnte
    Ma ora ke sn quasi maggiorenne nn posso kredere a capuccetto rosso no?

    Il Cumpa
     
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  8. eufortyn
     
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    questo è il mio 4° msg credo, e di nuovo faccio notare che sono di passaggio.

    mi ha fatto "impressione" la storia di old man, perchè i miei sono della provincia di Messina e mia mamma di cognome fa Cicala, sarà un segno del destino?

    al loro paese mio papà dice che quando era piccolo c'era un lupo mannaro nel paese, sembra che fosse un uomo con tutte lecaratteristiche :unghie, occhi di fuori, pelosissimo, in realtà sembra che fosse solo un demente che si curava poco che soffriva di epilessia o non so che altro e la notte urlava.
    la credenza della luna piena e probabilmente dovuta al fatto che quando un tempo non ci era l' illuminazione elettrica solo con la luna piena si poteva vedere qualcuno.
     
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    Molto probabilmente hai ragione sulla luna.
     
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    Le credenze popolari + una buona dose di circostanze favorevoli a volte fanno nascere un caso.
     
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  11. MàRìL§0N
     
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    Ora vi racconto un fatto realmente accaduto nel comune di Guardia Piemontese, provincia di Cosenza. Il fatto è stato raccontato dettagliatamente a mio padre dal comandante della stazione di vigili urbani locale, un nostro carissimo amico. Il fatto è questo: qualche anno fa un tale che abitava nella frazione a mare, si alza improvvisamente nel cuore della notte, spaventando a morte la moglie comincia in preda ad una furia incredibile, a rompere la porta della camera e salta dalla finestra (1 piano).. fatto questo corre a grande velocità e visita 2/3 case di amici o conoscenti sempre sfasciando porte, finestre e mobili in preda ad una forza sovrannaturale, successivamente dopo circa 2 ore corre verso il mare se si butta fra le onde (erano circa le 3 di notte). Il fatto ha destato grande preoccupazione tant'è che i vigili sono arrivati insieme ai carabinieri locali per verificare l'accaduto, e sono poi andati a recuperare il tizio, svenuto esausto sulla sabbia dopo essere venuto a contatto con l'acqua. La spiegazione, che ho trovato anche in diversi siti specializzati, dovrebbe essere la seguente: (naturalmente quella notte c'era la luna piena), alcuni individui sono molto sensibili alle sollecitazioni della luna piena e possono sviluppare un comportamento aggressivo e una grande forza muscolare normalmente non posseduta, la dinamica è sempre la stessa, l'individuo è in preda ad una foga inspiegabile e sfascia ogni oggetto gli capiti a tiro e supera qualsiasi barriera fisica, dopo un certo tempo poi l'individuo presenta una grandissimo riscaldamento cutaneo che porta lo stesso a rinfrescarsi con acqua.. (ecco perchè s'è buttato a mare). Successivamente l'individuo sviene esausto e riprende coscienza senza ricordare nulla dell'accaduto. Questa spiegazione trova una logica nell'attendibilissimo fatto spiegatoci dal mio amico vigile e anche in una serie di leggende popolane che sono praticamente ovunque.. anche un mio zio che vive ora nei castelli romani (tra lanuvio ed aprilia) mi raccontò di un fatto analogo avvenuto 30 anni fa' da quelle parti.. e sono sicuro che molti di noi hanno sentito storie analoghe.. ora lasciando stare storie relative a uomini-lupo (il tizio della mia storia non presentava pelurie canine) credo che ci sia qualcosa di sensato in tutte queste storie.. lascio a voi tutte le deduzioni e i commenti del caso..
     
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  12. J.D.
     
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    CITAZIONE (MàRìL§0N @ 8/11/2004, 20:18)
    Ora vi racconto un fatto realmente accaduto nel comune di Guardia Piemontese, provincia di Cosenza. Il fatto è stato raccontato dettagliatamente a mio padre dal comandante della stazione di vigili urbani locale, un nostro carissimo amico. Il fatto è questo: qualche anno fa un tale che abitava nella frazione a mare, si alza improvvisamente nel cuore della notte, spaventando a morte la moglie comincia in preda ad una furia incredibile, a rompere la porta della camera e salta dalla finestra (1 piano).. fatto questo corre a grande velocità e visita 2/3 case di amici o conoscenti sempre sfasciando porte, finestre e mobili in preda ad una forza sovrannaturale, successivamente dopo circa 2 ore corre verso il mare se si butta fra le onde (erano circa le 3 di notte). Il fatto ha destato grande preoccupazione tant'è che i vigili sono arrivati insieme ai carabinieri locali per verificare l'accaduto, e sono poi andati a recuperare il tizio, svenuto esausto sulla sabbia dopo essere venuto a contatto con l'acqua. La spiegazione, che ho trovato anche in diversi siti specializzati, dovrebbe essere la seguente: (naturalmente quella notte c'era la luna piena), alcuni individui sono molto sensibili alle sollecitazioni della luna piena e possono sviluppare un comportamento aggressivo e una grande forza muscolare normalmente non posseduta, la dinamica è sempre la stessa, l'individuo è in preda ad una foga inspiegabile e sfascia ogni oggetto gli capiti a tiro e supera qualsiasi barriera fisica, dopo un certo tempo poi l'individuo presenta una grandissimo riscaldamento cutaneo che porta lo stesso a rinfrescarsi con acqua.. (ecco perchè s'è buttato a mare). Successivamente l'individuo sviene esausto e riprende coscienza senza ricordare nulla dell'accaduto. Questa spiegazione trova una logica nell'attendibilissimo fatto spiegatoci dal mio amico vigile e anche in una serie di leggende popolane che sono praticamente ovunque.. anche un mio zio che vive ora nei castelli romani (tra lanuvio ed aprilia) mi raccontò di un fatto analogo avvenuto 30 anni fa' da quelle parti.. e sono sicuro che molti di noi hanno sentito storie analoghe.. ora lasciando stare storie relative a uomini-lupo (il tizio della mia storia non presentava pelurie canine) credo che ci sia qualcosa di sensato in tutte queste storie.. lascio a voi tutte le deduzioni e i commenti del caso..

    Questa non è per niente male come tesi.
    Cmq, riguardo la pagina linkata da The Old Man, non mi sembrava molto convincente il modo in cui era scritto il documento, sembrava un po' una di quelle cose tipo, non so come dire... non proprio fregature, ma diciamo ke mi convinceva non più di un venditore di enciclopedie analfabeta. Per precisare, vi erano scritti i dettagli in modo molto preciso, come fosse un documentario, invece si tratta di un mistero, a me ha dato un po' l'impressione di una di quelle cagate ke dicono le zingare, quelli ke leggono le carte, e imbonitori vari. Sembra quasi come "il manuale del cacciatore di mostri apprendista" capitolo 24: "come riconoscere un licantropo". Si tratta di una leggenda, di un mistero.
     
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  13. arcano
     
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    Anni fa...molti anni fa passavo una parte delle ferie in uno splendido paese al confine tra il Piemonte e la Valle d'Aosta, il paese si chiama Ceresole Reale, è un luogo incantevole affacciato su un lago e circondato da foreste di conifere. Mi ricordo di avere sentito spesso questa storia:

    nel paese vive una coppia, marito e moglie, di lui si era sempre parlato male nel paese, si diceva che era un poco di buono, un truffatore e che in passato era anche stato in carcere, sembra che un giorno durante una lite, questo tizia abbia quasi ucciso un altro uomo afferrandolo per la gola e strangolandolo. dopo quel fatto ci fu una specie di sommossa popolare in paese e lui decise di andarsene, la moglie invece restò a Ceresole Reale. sembra che dopo la sua scomparsa, nelle notti di luna piena nei boschi intorno al paese si cominciò ad avvistare un enorme lupo nero che vagava apparentemente senza meta.
    la gente aveva paura e decise di tentare di cacciare il lupo, organizzarono diverse battute, avvistarono il lupo molte volte, ogni volta gli spararono ed ogni volta lui cadeva a terra per poi rialzarsi e fuggire. Un giorno senza avvisare nessuno la moglie dell'uomo che aveva abbandonato il paese decise di andarsene, disse che tornava da alcuni parenti, forse a Torino, altri dicevano a Novara. Dove sia andata veramente nessuno lo sa, si sa solo che da quel giorno il lupo non si fece più vedere.....

    verità o leggenda???
     
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  14. AlieNiko
     
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    CITAZIONE (arcano @ 3/12/2004, 23:14)
    Anni fa...molti anni fa passavo una parte delle ferie in uno splendido paese al confine tra il Piemonte e la Valle d'Aosta, il paese si chiama Ceresole Reale, è un luogo incantevole affacciato su un lago e circondato da foreste di conifere. Mi ricordo di avere sentito spesso questa storia:

    nel paese vive una coppia, marito e moglie, di lui si era sempre parlato male nel paese, si diceva che era un poco di buono, un truffatore e che in passato era anche stato in carcere, sembra che un giorno durante una lite, questo tizia abbia quasi ucciso un altro uomo afferrandolo per la gola e strangolandolo. dopo quel fatto ci fu una specie di sommossa popolare in paese e lui decise di andarsene, la moglie invece restò a Ceresole Reale. sembra che dopo la sua scomparsa, nelle notti di luna piena nei boschi intorno al paese si cominciò ad avvistare un enorme lupo nero che vagava apparentemente senza meta.
    la gente aveva paura e decise di tentare di cacciare il lupo, organizzarono diverse battute, avvistarono il lupo molte volte, ogni volta gli spararono ed ogni volta lui cadeva a terra per poi rialzarsi e fuggire. Un giorno senza avvisare nessuno la moglie dell'uomo che aveva abbandonato il paese decise di andarsene, disse che tornava da alcuni parenti, forse a Torino, altri dicevano a Novara. Dove sia andata veramente nessuno lo sa, si sa solo che da quel giorno il lupo non si fece più vedere.....

    verità o leggenda???

    caspita
     
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  15. maia
     
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    User deleted


    secondo i medici i lupi mannari potrebbero essere affetti da una malattia genetica chiamata ipertricosi,che provoca la crescita di folta peluria da tutte le parti del corpo,eccetto i palmi delle mani e dei piedi...poveretti,magari uscivano la notte perche' si vergognavano di farsi vedere ed uscivano con la luna piena perche'....avete mai provato ad uscire di notte,senza la luna,in un posto non illuminato da luci artificiali?
    solo che questi erano "lupi mannari" sempre,di giorno non vendevano caramelle,ne' facevano i bidelli
     
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30 replies since 29/6/2004, 17:09   1769 views
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