Dragobete,il San Valentino dei "vampiri"

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  1. maia
     
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    Merita una menzione speciale Dragobete,la festa di San Valentino rumena che viene festeggiata il 24 febbraio. L'origine è ignota,ma l'etimologia deriva da " dragul-bete" dove "dragul" significa"amore" e " bete" " bestoni". Una strana ssonanza con i Lupercalia,in cui il bastone era usato per richiamare la fertilità. È proprio come i Lupercalia,anche Dragonbete era una festa precristiana al tempo dei Daci,nella quale veniva venerato un dio patrono dell'amore responsabile del l'accoppiamento degli animali e degli uccelli. Il dio propiziava la rinascita e dunque l'immortalità perché, nonostante l'inverno possa sembrare senza vita ,nulla è realmente morto. Questo dio - pastore si chiamava Dragomir(un cognome abbastanza diffuso in Romania), una sorta di Dio Pan simbolo della primavera che stava per nascere. A noi incuriosisce molto la somiglianza del nome di " dragul- bete" con Dracula,anche perché in entrambi i casi si parla di immortalità e di rinascita a nuova vita. La festa avveniva il 24 febbraio,il giorno della decapitazione di San Giovanni Battista ,decapitazione che ,guardacaso è uno dei modi per uccidere un vampiro. Se poi pensiamo al rituale che veniva seguito,emerge il sospetto di qualche oscura origine. In questo giorno,le giovani fanciulle si riunivano di fronte alla chiesa del paese e si recavano nei campi a cercare i fiori per estrarne i profumi per sedurre,ma se trovavano delle fragole rosse dovevano recitare una filastrocca senza toccarle. Intanto i giovani formavano delle croci con le braccia e baciavano le loro " sorelle di croce" che tornavano al borgo. Andare nel bosco era pericoloso e e'una delle espressioni comuni era proprio: " che non ti prenda Dragonbete,così oscura e allo stesso tempo affascinante,esattamente come i vampiri,che ti avvolgono con il loro bacio immortale

    I santi dell'amore sfortunato

    Un dato è certo:se nel mondo esiste una cosa,di oscuro da qualche parte c'è il suo esatto opposto. Così come c'è San Valentino esistono anche diversi Santi che proteggono gli amori sfortunati,quelli che il buon Valentino neppure con i suoi poteri può portare alla felicità. Il 14 febbraio di ogni anno in Abruzzo,a Citeriore(Pe),si svolge una manifestazione molto particolare:un corteo di persone con in testa delle corna corre urlante tra le vie del paese,con a capo l'ultimo degli sposati dell'anno precedente che porta un fallo di legno all'ultimo degli sposati dell'anno in corso,con l'obbligo di indossare anche le corna,l'inevitabile rischio del matrimonio. Nel passato avveniva infatti che i nobili e i soldati borbonici andassero a sedurre le mogli lasciate a casa dai mariti mentre erano nei campi a lavorare. Un San Valentino poco conforme al nome che porta e più libertino.
    Ovviamente si beve,ci si ubriaca e si diventa molto più licenziosi tra ricordi di amori irruenti e burrascosi. Ma il santo ufficiale dei mariti traditi è San Martino,che si festeggia l11 Novembre,giorno della svinatura,in cui viene fatto il vino per ubriacarsi e dimenticare ogni pena,ma anche per facili tradimenti. Le corna sono simbolo tutt'altro che negativo,richiamano ricchezza e abbondanza. Non è un caso dunque che San Martino sia un santo " ricco", che divide le sue ricchezze( mantello) con il povero. Tutti i tipi di poveri,da coloro che hanno perso il benessere economico a coloro che hanno perso l'amore. San Faustino viene festeggiato invece il 15 febbraio come " Santo dei single"; ironia della sorte,il suo nome anagrammato da infausto,a sottolineare la tristezza della solitudine. Oggi sicuramente non è così,ma un tempo essere single era considerata una vera e propria sventura,è così appellava a questo santo per arrivare al San Valentino dell'anno successivo insieme alla propria anima gemella.

    Isabella Dalla Vecchia
     
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0 replies since 15/3/2015, 15:29   35 views
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