Thule, il Mito Oscuro

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  1. maia
     
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    La leggenda di Thule è antica come la razza tedesca.
    Si narra di un’isola sita nell’estremo nord (qualcuno ipotizza tra il Labrador e la Groenlandia) e che un giorno sparì, come Atlantide. Rappresentava il centro magico della civiltà del passato, ma Eckardt e altri nazisti erano convinti che non tutti i segreti di Thule fossero andati perduti.
    Alcuni esseri soprannaturali, che svolgevano il ruolo di intermediari tra gli uomini e le intelligenze e abitavano le profondità della Terra, potevano mettere a disposizione degli iniziati forze che avrebbero consentito alla Germania di dominare il mondo, di essere il crogiolo della nascente razza di super uomini risultante dalla mutazione delle specie umane.
    Questo particolare richiama gli studi di Sitchin sull’antico popolo, proveniente dal 12° pianeta, che i Sumeri chiamavano Nephilim. A quanto pare i Nephilim erano alti e biondi, e i loro schiavi venivano chiamati “quelli dalle teste nere”, riferendosi al diverso tipo di capelli e di razza. Secondo i Sumeri, i Nephilim guidati dal dio Enlil detestavano la razza umana, che avevano creato per renderla schiava e poi gli si era rivoltata contro.
    Tuttavia dopo il Diluvio Universale sembra che Enlil avesse perdonato gli uomini, prendendo la decisione di non sottomettere più altre razze.
    Semjase, la donna extraterrestre che avrebbe contattato lo svizzero Meier, gli rivelò che la sua razza, i nordici Pleiadiani, avevano il dovere morale di aiutare i terrestri, giacché in passato avevano procurato molte sofferenze agli umani.
    Benchè questo strano scenario non appaia convincente, nello stesso contesto possiamo ipotizzare che forse una parte degli alieni Nordici si rifiutò di sottostare al nuovo indirizzo “liberale” intrapreso dal loro governo alieno, e sempre ipoteticamente possiamo supporre che da esso abbiano preso le distanze, quale falange oltranzista legata al concetto di razza superiore e dominatrice. Se questa ipotesi fosse corretta, sarebbero proprio questi gli esseri che contattarono prima Eckardt e poi Hitler stesso, indottrinandolo sul tema della razza eletta destinata a governare il mondo.
    Secondo molti studiosi, gli atteggiamenti di Hitler erano assimilabili a quelli di un individuo dotato di poteri extrasensoriali: egli sembrava andare addirittura in trance estatica durante certi discorsi, come se una volontà più forte si sovrapponesse alla sua, consigliandogli le parole. Rauschning, descrivendo il Führer, disse: “Non si può fare a meno di pensare a lui come a un medium. Per la maggior parte del tempo i medium sono persone insignificanti, poi improvvisamente vengono riempiti da quelli che sembrano poteri sovrannaturali che li distaccano dal resto dell’umanità. Questi poteri sono qualcosa di estraneo alla loro vera personalità. Il medium è posseduto, e quando la crisi è passata, egli ripiomba nella mediocrità. Era in questo modo, al di là di ogni dubbio, che Hitler era posseduto da forze esterne, quasi demoniache, di cui egli era solo il veicolo temporaneo.
    Questo strano misto di banale e supernaturale creava quella insopportabile dualità che tutti avvertivano in sua presenza.” Non a caso Hilter sarebbe scampato a ben 45 attentati nella sua vita, sempre guidato - a suo dire - da strane voci, come gli accadde durante la prima Guerra Mondiale. Hitler, al riparo delle trincee, stava consumando una magra razione accanto ai suoi compagni, quando udì una voce nella testa dirgli: “allontanati subito da qui, o morirai”. L’ordine fu così perentorio che egli si dileguò immediatamente e in capo a pochi secondi una granata di mortaio, lanciata dalle linee nemiche, esplose nel punto dove si trovava poco prima, uccidendo tutti i suoi compagni. Nel Luglio del 1944, invece, il dittatore sopravvisse miracolosamente all’esplosione di una valigetta-bomba portata ad un meeting di Stato Maggiore dal coraggioso Colonnello Claus von Stauffenberg, che più tardi venne fucilato quale traditore. Curiosamente, le ultime parole di von Stauffenberg furono: “Lunga vita alla nostra Germania segreta”. Egli infatti era affiliato ad un piccolo circolo esoterico che si ispirava alla antroposofía di Rudolf Steiner, corrente di “magia bianca” che si opponeva al nazismo e che vedeva in Hitler lo stesso Anticristo.
    (dal documentario "Le radici esoteriche del nazismo" trasmesso da History Channel)

    Edited by The Old Man - 23/11/2012, 19:19
     
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    " Thule (o anche, in italiano, Tule) è un'isola divenuta leggendaria citata per la prima volta nei diari di viaggio dell'esploratore greco Pitea (Pytheas), salpato da Marsiglia verso il 330 a.C. per un'esplorazione dell'Atlantico del Nord. Nei suoi resoconti (screditati da Strabone ma oggi considerati attendibili) si parla di Thule come di una terra di fuoco e ghiaccio nella quale il sole non tramonta mai a circa sei giorni di navigazione dall'attuale Regno Unito.

    Il fascino del racconto di Pitea aveva già suggerito nel II secolo a.C. di inserire l'isola nel quadro di narrazioni fantasiose, come avviene nel romanzo di Antonio Diogene Le incredibili meraviglie al di là di Tule.

    Nella Geografia di Claudio Tolomeo, Thule è tuttavia un'isola della quale si forniscono le coordinate (latitudine e longitudine) delle estremità settentrionale, meridionale, occidentale e orientale, seppur in modo troppo approssimativo perchè si possa darne un'identificazione certa.

    L'identificazione della Thule di Pitea e Tolomeo (non necessariamente coincidenti) è sempre stata problematica e ha dato luogo a diverse ipotesi, anche per la generale inaccuratezza delle coordinate assegnate da Tolomeo a luoghi lontani dall'Impero Romano.

    Vari autori hanno identificato Thule con l'Islanda, la Groenlandia, le isole Shetland, le isole Far Oer o l'isola di Saaremaa. Attualmente la teoria più accreditata è quella che Pitea avesse dato il nome di Thule a un tratto della costa norvegese.


    Nel corso della tarda antichità e nel Medioevo il ricordo della lontana Thule ha generato un resistente mito: quello dell'ultima Thule, come fu per la prima volta definita dal poeta latino Virgilio nel senso di estrema, cioè ultima terra conoscibile, e il cui significato nel corso dei secoli trasla fino a indicare tutte le terre "al di là del mondo conosciuto", come indica l'origine etrusca della parola "tular", confine.

    Il mito, che possiede molte analogie con altri miti, ad esempio con quello dello Shangri-La himalaiano, ha affascinato anche in epoca moderna.

    Esso è stato anche alla base della formazione di gruppi occulti come quello tedesco della Società Thule (Thule Gesellschaft), fondata il 18 agosto 1918, e che identificava in Thule l'origine della saggezza della razza ariana, popolata da giganti con i capelli biondi, gli occhi azzurri e la pelle chiara, che un tempo dominavano il mondo, potere successivamente perso per aver consumato relazioni sessuali con membri di altre razze, inferiori, subumane e in parte animali.

    In effetti, nel mito tuleano di una terra abitata da una razza umana sotto certi aspetti "superiore", identificata sovente con il popolo degli Iperborei, organizzata in una società pressochè perfetta, si possono facilmente ritrovare alcune delle basi del concetto - accolto e divulgato dal nazismo -di razza ariana, ovvero superiore a qualsiasi altra e dunque inevitabilmente dominante sul mondo ".

    Fonte: link

    link

    Edited by Ultron1986 - 18/4/2017, 20:50
     
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    CITAZIONE (Francesco Z @ 31/5/2016, 17:00) 
    " Thule (o anche, in italiano, Tule) è un'isola divenuta leggendaria citata per la prima volta nei diari di viaggio dell'esploratore greco Pitea (Pytheas), salpato da Marsiglia verso il 330 a.C. per un'esplorazione dell'Atlantico del Nord. Nei suoi resoconti (screditati da Strabone ma oggi considerati attendibili) si parla di Thule come di una terra di fuoco e ghiaccio nella quale il sole non tramonta mai a circa sei giorni di navigazione dall'attuale Regno Unito.

    Vari autori hanno identificato Thule con l'Islanda, la Groenlandia, le isole Shetland, le isole Far Oer o l'isola di Saaremaa. Attualmente la teoria più accreditata è quella che Pitea avesse dato il nome di Thule a un tratto della costa norvegese.

    La descrizione,terra di fuoco e di ghiaccio,mi pare giusta per l'Islanda,ricca di vulcani e ghiacciai e situata a nord della Gran Bretagna.

    www.google.it/maps/place/Islanda/@, http://it.wikipedia.org/wiki/Islanda, www.treccani.it/enciclopedia/tule_(Enciclopedia-Italiana)/

    Mmm ... A quanto dicono alcuni link,la teoria islandese ultimamente non va di moda.

    CITAZIONE
    ... Quest'Isola altra non dee essere che l'Islanda, perchè mi pare la più adattata alle circostanze che ce ne sono state additate.

    Ella è tanto distante dall'Inghilterra, quanto Pitea ci riferisce; ella per le vicende della notte, e del giorno e per la trasposizione de i Circoli è la più propria per essere l'antica Tule: essa è Isola di qualche grandezza, onde avesse potuto distinguersi dall'Inghilterra, e meritare una particolare descrizione: ella era l'ultima verso il Settentrione, e di là secondo Plinio navigandosi in un giorno si arrivava al Mar gelato, mare che alcuni chiamano Cronio [...]


    Tutto dunque par che congiura a farci credere l'Islanda per l'ultima Tule degli antichi.

    Link: http://books.google.it/books?id=WKA1AQAAMAAJ&dq=

    CITAZIONE
    Ma quanto a Thule o Thyle, il riconoscerla non è facile impresa: gli antichi consideravano questa terra siccome situata in capo al mondo; Thule era per essi il termine della nota natura, il confine del mondo a settentrione: ma a qual contrada bagnata dall'Oceano boreale quella ultima terra corrisponda, i geografi non dicono concordi: poichè alcuno di essi crede che la Thule degli antichi non altro sia che la remota Islanda, mentre un altro asserisce che non può essere che la Scandinavia (grande penisola dell'Europa settentrionale, comprendente le vaste contrade di Svezia, Norvegia, Lapponia) e un terzo si sforza di provare, che ad essa corrispondono con bastante esattezza le isole di Foeroer, poste in mezzo al pelago dell'Atlantico boreale, e finalmente un quinto ed un resto ristringono i confini del mondo noto agli antichi, vede la loro Thule nelle Orcadi [...] e perfino inclina a credere la Thule antica non altro potere essere che la penisola degli Juti e de' Cimbri [...] a borea della Germania (la Jutlandia, parte continentale del reame di Danimarca). Tanta discrepanza di opinioni deriva dalla pochezza e dalla confusione delle notizie lasciateci dagli antichi sul celebre viaggio di Pitea, massiliese, nei mari del settentrione [...] Nulladimeno, perchè alcuni tratti del racconto di Pitea suppongono una contrada posta sotto il cerchio polare, noi potremmo persistere a credere che la sua Thule fosse realmente l'Islanda; grande isola sul limitare del mar Gelato-Artico, un tempo sì tiepida, florida e ricca di ogni bene della natura (come i monumenti geologici dimostrano), ed oggi stranamente agghiacciata ed infuocata ad un tempo, desolata e sterile [...] Freddo insopportabile, fuoco inestinguibile, tenebre poco men che perpetue il verno, quando cioè sentesi più il bisogno del sole: ecco le essenziali qualità di quest'isola di Ghiaccio (Iceland - terra di ghiaccio), che fu probabilissimamente la ultima Thule degli antichi.

    Link: http://books.google.it/books?id=LyppAAAAcAAJ&dq=

    http://it.wikipedia.org/wiki/Isole_Orcadi, www.google.it/maps/place/Isole+Orcadi,+Regno+Unito/@

    CITAZIONE
    Infatti che cosa era cotesta ultima Thule, cantata da poeti, ricordata da viaggiatori, dove al dire di Pitea "nè terra, nè mare, nè aria vi si trovava, ma una specie di concrezione di quegli elementi" [...] Era dessa forse quella remota Islanda, terra del gelo e del fuoco, che più tardi i Norvegii scopersero e popolarono; o quella più remota Groenlandia, isola o continente che ella sia, detta terra verde per velare sotto una seducente appellazione la terribilità del clima e del suolo? Dobbiamo credere co' più immaginosi, che fosse qualche isola o costa dell'America settentrionale, o co' più contenuti null'altro che la maggiore delle Orcadi? Il Miniscalchi pone a severa disanima tutte queste sentenze e [...] conclude non essere la Thule degli antichi nè questo, nè quel paese posteriormente scoperto, ma piuttosto il più settentrionale e variabile limite del mondo allor conosciuto.

    http://books.google.it/books?id=wSy3hbiR-FwC&dq=

    http://books.google.it/books?id=nPI4AwAAQB...fuoco+pitea&HL=, http://it.wikipedia.org/wiki/Faer_Oer, www.google.it/maps/place/Isole+Faroe/

    CITAZIONE
    Egli veleggiò lungo i liti della Spagna e della Lusitania, costeggiò l'Aquitania e l'Armorica, entrò nel canale chiamato oggidì la Manica; e progredendo di capo in capo, fino all'estremità orientale delle isole Britanniche, dopo sei giorni di navigazione approdò all'isola che i barbari chiamavano Thule, e che si è creduto essere l'Islanda. Il celebre Danville cerca di dimostrare che in sei giorni Pitea, col suo modo di navigare, non potè giungere che alle isole Shetland cui gli antichi dinotavano pure col nome di Thule [...]; ma farebbe credere che Pitea si fosse realmente avanzato fino all'Islanda, o almeno che ne parli dietro testimoni oculari il riferire ch'ei fa come nel solstizio d'estate, il sole non vi lascia l'orizzonte, fenomeno che non aveva potuto indovinare e che accade soltanto nei climi sì vicini al polo. Perciò Gossellin statuisce che la Thule di Pitea non è quella di Tolomeo.

    http://books.google.it/books?id=2k1QA2rnD1AC&dq=

    "La più settentrionale di tutte le isole britanniche si chiama Thule: la sua latitudine si trova nelle vicinanze del mare congelato e a sei giorni di viaggio a nord di Albione.

    A Thule tutta l'orbita del sole si compie sopra la terra e coincide con quella del polo celeste tramite la costellazione dell'Orsa, quella artica.

    Là i barbari ci hanno mostrato la regione nella quale il sole va a coricarsi.

    Esso resta costantemente fra loro.

    E' anche risultato in effetti, che in questa regione la notte è piuttosto breve, in alcuni luoghi dura due, in altri tre ore, così che il sole una volta tramontato dopo un intervallo davvero breve subito di nuovo sorge.

    Là in estate si susseguono i giorni e, inversamente, in inverno le notti e devono esserci dei luoghi nei quali solo una volta all'anno c'è il giorno e solo una volta la notte [...]

    Thule è una terra estesa che produce molti frutti.

    I suoi abitanti all'inizio della primavera vivono in mezzo al bestiame, [nutrendosi] di vegetali, poi di latte; per l'inverno raccolgono i frutti, dei campi.

    Hanno le donne in comune; nessuno mantiene un matrimonio durevole.

    Nei territori vicini alla zona fredda sono soprattutto molto rare le piante coltivate e gli animali domestici, o mancano del tutto.

    Là ci si nutre di miglio, vegetali, frutti e radici.

    Dove tuttavia vengono coltivati cereali e prodotto miele, se ne trae una bevanda.

    I cereali a causa della scarsità di luce solare e per le piogge vengono trebbiati nei granai, grosse costruzioni, in cui si portano le spighe".

    Tratto dal resoconto di Pitea.

    CITAZIONE
    Inoltre visitò un'isola distante sei giorni di navigazione dalla Gran Bretagna chiamata Thule.
    Siccome il mare risultava ghiacciato, fatto ignoto fino ad allora, Pitea lo descrisse come "il mare di gelatina".
    Si ritiene che Thule possa essere riferibile all'Islanda o a zone costiere della Norvegia, le isole Shetland o le isole Faer Oer.
    Pitea afferma che Thule era un paese agricolo che produceva miele.
    I suoi abitanti mangiavano frutti e bevevano latte, e fabbricavano una bevanda fatta di grano e miele, in quanto, a differenza delle popolazioni dell'Europa meridionale, possedevano granai all'interno dei quali effettuavano la trebbiatura dei cereali.
    Sosteneva, inoltre, che gli fu mostrato il luogo dove il Sole andasse a dormire e annotò che la notte a Thule durava solamente due o tre ore.
    Con un ulteriore giorno di navigazione verso nord, egli sostenne di aver visto il mare congelato ("il mare di gelatina"); a questo punto è possibile che abbia raggiunto la Groenlandia.

    Link: http://it.wikipedia.org/

    http://it.wikipedia.org/wiki/Sole_di_mezzanotte, http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_dell%27Islanda

    Il primo problema è che l'Islanda ai tempi dei Greci antichi,per quel che se ne sa,risulta disabitata.
    Il clima dell'Islanda inoltre non è certo favorevole all'agricoltura.

    CITAZIONE
    Il clima è inadatto all'agricoltura, che pure potrebbe trovare condizioni favorevoli nei terreni vulcanici così fertili: solo nelle zone più assolate prospera la patata, il resto è riservato al foraggio e ai pascoli.
    Le acque sotterranee di origine vulcanica, tuttavia, permettono il riscaldamento, oltre che delle abitazioni private, di serre da cui si ottengono notevoli quantità di prodotti orticoli.
    L'allevamento del bestiame è essenzialmente costituito da ovini, mentre i bovini hanno un'importanza secondaria.
    In questi ultimi anni è stato avviato l'allevamento e la trasformazione dei suini.
    La risorsa principale è però la pesca che copre la quasi totalità delle esportazioni ed è dotata della più moderna e attrezzata flottiglia d'Europa.

    Link: www.islanda.it/wordpress/economia/

    Allora Thule era l'arcipelago delle isole Shetland?

    http://it.wikipedia.org/wiki/Isole_Shetland, www.google.it/maps/place/Isole+Shetland,+Regno+Unito/@, http://sites.google.com/site/plinionordeur...istero-di-thule, http://books.google.it/books?id=CXBNAgVl6h4C&dq=, http://it.wikipedia.org/wiki/Far_Oer, www.google.it/maps/place/Isole+Faroe/@

    Mmmm ... secondo alcuni si tratterebbe invece o dello Jutland o della Norvegia meridionale.

    http://books.google.it/books?id=U__AeUnlJl...rabone+tule&hl= , www.google.it/maps/place/Jutland/@ , http://it.wikipedia.org/wiki/Jutland, http://it.wikipedia.org/wiki/Norvegia, http://it.wikipedia.org/wiki/Pitea, www.treccani.it/enciclopedia/pitea_(Enciclopedia-Italiana)/, www.cronachedicammini.com/tule-lisola-misteriosa.html, www.academia.edu/670002/Il_Viaggio_di_Pitea_SullOceano, www.ars2000.it/pitea.htm

    Edited by X-Files 2 - 24/5/2018, 15:21
     
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