A.Hitler e la leggendaria Base 211

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    Dal 1940 il regime nazista organizzò una serie di spedizioni verso l'Antartide o Neuschwabenland. Tra il 1942 e il 1943 venne iniziata la costruzione della misteriosa e segreta Base 211. Vennero utilizzati sommergibili per il trasporto del materiale necessario per la sua costruzione. In seguito, la resa della Germania e la fine della guerra, rese difficoltosa la ricognizione degli ultimi sommergibili tedeschi che non avevano nessuna intenzione di abbandonare le loro navi. Ma quale era il segreto della costruzione della base tedesca nel Polo Sud? E perchè gli U.S.A. organizzarono neanche un'anno dopo la fine della guerra una spedizione militare verso la base 211, nome in codice "High Jump" comprendente 13 navi, una portaerei, due idrovolanti, 6 aerei da trasporto e circa 4000 uomini?

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    Edited by The Old Man - 4/5/2016, 21:21
     
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  2. gian89
     
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    a cosa serviva questa base?

     
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  3. The€nd
     
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    chissa cosa facevano i tedeschi in questa base ... cmq la vedo come una normale base militare.
     
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    Al polo sud? :141pj.gif:
     
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  5. matt955
     
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    secodo te ke dovevano fare cacciare alieni?
     
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  6. FoxMulder91
     
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    La butto giù, collegamenti con la Thule?
     
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  7. Phemt
     
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    CITAZIONE (FoxMulder91 @ 2/7/2006, 12:57)
    La butto giù, collegamenti con la Thule?

    Può darsi... Oppure ai nazisti serviva una base da appoggio per la ricerca di qualche reliquia (o, magari, del tanto anelato passaggio per Agarthi).
     
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    Io di questa famigerata base 211 non ne sapevo nulla fino ad ieri, quando sono incappato per caso in iìun sito web dove se ne discuteva.
    Le mie domande sul thread d'apertura lasciano le stesse risposte che hanno lasciato a voi, miei cari utenti, quindi gli interrogativi erano solo interlocutori. :87ix.gif:
     
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  9. keiji85
     
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    La Base 211
    L’interesse verso il continente antartico era comunque destinato ad aumentare in quanto nel 1940, dunque a guerra già cominciata, ebbero luogo diverse spedizioni segrete verso le zone già esplorate da Ritscher, utilizzando le baie a nord-ovest delle montagne Muhlig-Hoffman come punti d’attracco. Sembra che, durante una delle missioni, sia stato scoperto una sorta di lungo canale sottomarino che attraversava tutto il continente antartico, spingendosi addirittura fino alla Nuova Zelanda nell’estremità opposta; fra l’altro, questo tunnel sarebbe stato perfettamente adatto alla navigazione subacquea e fu anche per questo che gli uomini di Hitler maturarono l’idea di edificare una base segreta e superprotetta nei meandri di tale canale: la leggendaria Base 211, chiamata anche – e non a caso, dato che da essa sarebbe dovuta idealmente rinascere la grandezza del Terzo Reich – Nuova Berlino. I vantaggi strategici di una simile posizione erano indiscutibili: non solo una base sotterranea sarebbe stata estremamente difficile da individuare ma, lungo il canale, si aprivano continuamente gigantesche grotte naturali (formatesi grazie allo scioglimento dei ghiacci provocato dall’attività geotermica della regione), potenzialmente sfruttabili per molteplici scopi. Si dice addirittura che una delle caverne fosse estesa per 50 km al di sotto di un lago caldo. Le fonti dicono che la costruzione dell’installazione sarebbe cominciata nel 1942, contemporaneamente alla realizzazione di un’opera analoga su un altopiano delle Ande, presumibilmente in Argentina. Al supporto logistico provvedevano esclusivamente gli «U-Boote», i quali potevano con relativa facilità eludere la sorveglianza nemica, spingendosi fino ai territori dell’America Meridionale o più a sud fino all’Antartide. E’ plausibile che i comandanti dei sommergibili tedeschi avessero acquisito una sufficiente esperienza durante le campagne navali all’interno del circolo polare artico (la presenza di iceberg si manifesta già a circa 200 chilometri a nord della Norvegia) o nel Mar Baltico. A partire dalla sconfitta subita a Stalingrado, i vertici tedeschi cominciarono a prendere sempre più in considerazione l’opzione fuga, e una delle mete ideali sarebbe stata naturalmente la sicura Nuova Berlino, anche alla luce del possibile supporto che avrebbero potuto ricevere dai governi filonazisti del Sud America. Con l’inizio del 1944 iniziarono dunque importanti spedizioni verso la Base 211, sovvenzionate niente di meno che dalle SS. Un’aura di mistero circonda la natura del materiale trasportato a bordo di quegli «U-Boote»: c’è chi parla di parti di aerei militari – che sarebbero stati rimontati una volta giunti a destinazione – mentre altri dicono che a bordo ci fossero elementi di dischi volanti. Non è un segreto, infatti, che i tedeschi siano stati precursori nella costruzione di velivoli aerei non convenzionali e di mezzi che oggi definiremmo UFO (Unidentified Flying Objects).

    Gli ultimi sommergibili del Führer
    L’ultimo convoglio di sommergibili tedeschi lasciò la Germania alla fine dell’aprile 1945, nel tentativo di mettere in salvo quel poco che rimaneva dell’ormai sconfitto Reich. C’è addirittura chi afferma che anche Hitler si sarebbe imbarcato su quei battelli, tesi che però non ci sembra sostenibile in base alle analisi effettuate sui cadaveri di Adolf Hitler ed Eva Braun e anche in accordo alle numerose testimonianze rilasciate da tedeschi e sovietici ai vertici dei rispettivi governi. Comunque sia, è certo che l’ultimo gruppo partito fosse costituito da almeno due sommergibili: l’U-530 del capitano Otto Wermuth e l’U-977 del capitano Heinz Schaeffer. E’ poi intercorso un periodo di circa tre mesi durante il quale non si seppe più nulla dell’U-977 (l’ultimo contatto risale al 2 maggio, quando il sommergibile lasciò Kristiansand, Norvegia), dopodiché il sommergibile venne consegnato dall’equipaggio completamente vuoto agli ufficiali della Marina Argentina, dunque parecchio tempo dopo la resa ufficiale dei tedeschi (avvenuta l’8 maggio). L’ipotesi più accreditata è che i sommergibili trasportassero persone e materiali di una certa importanza, che sarebbero stati sbarcati presso la Base 211, dopodiché sarebbe avvenuta la consegna definitiva dei battelli agli argentini. Alti ufficiali della U.S. Navy raggiunsero l’Argentina per interrogare gli equipaggi nazisti e, sebbene il comandante Schaeffer abbia ripetutamente negato di aver trasportato qualcosa o qualcuno di speciale, non è da escludere che qualche membro dell’equipaggio abbia alla fine confessato. Sembra inoltre che l’U-530 e l’U-977 non siano stati gli unici sommergibili operanti nell’Atlantico Meridionale ad aver ritardato la resa, anche se i casi documentati sono solo questi due. Alcune agenzie di stampa dell’epoca parlavano di sommergibili tedeschi operanti nell’area antartica anche a distanza di un anno dalla fine delle ostilità in Europa.
    Nonostante i rapporti tedeschi non parlino ovviamente di sommergibili diretti in Antartide, le informazioni degli almanacchi navali ufficiali non contrastano con quanto da noi narrato. Riportiamo di seguito la vita operativa delle due unità U-530 e U-977 (fonte: Almanacco dei sommergibili di A. Turrini, pubblicato sulla Rivista Marittima, vd. Bibliografia), osservando come i due sommergibili siano stati consegnati rispettivamente due e tre mesi dopo la resa della Germania.
    Perché questo ampio ritardo? Fin dove possono essersi spinti i battelli nel frattempo?

    U-530, Type IX C/40
    Autonomia di 11.400 miglia a 12 nodi in superficie, consegnato il 14 ottobre 1942.
    Entrò in servizio al comando di K. Lange. Nel gennaio 1945 il comando passò ad O. Wermuth. Effettuò 5 missioni di guerra affondando due mercantili. Alla cessazione delle ostilità era in missione al largo di Long Island e diresse a sud raggiungendo Mar del Plata, Argentina, il 10 luglio 1945. L’equipaggio fu internato e il battello fu consegnato agli Stati Uniti.
    L’U-530 fu utilizzato come unità bersaglio e affondato nel 1947.

    U-977, Type VII C
    Autonomia di 6.500 miglia a 12 nodi in superficie, consegnato il 6 maggio 1943.
    Entrò in servizio al comando di H. Leilich. Nel marzo 1945 il comando passò ad H. Schaeffer. Effettuò una sola missione di guerra, peraltro infruttuosa. Alla cessazione delle ostilità il sommergibile era in missione al largo delle coste norvegesi. Invece di dirigere verso le coste britanniche o tedesche, come ordinatogli, mise la prora a sud e si diresse in Argentina dove arrivò nel Mar del Plata il 17 agosto 1945. Battello ed equipaggio furono dapprima internati in Argentina e quindi consegnati agli Stati Uniti.
    L’U-977 venne affondato nel 1946.

    L’Operazione High Jump
    Più di un anno dopo la consegna dell’U-977, nel 1946 scattò l’Operazione High Jump, la più grossa operazione militare che gli statunitensi abbiano mai effettuato in Antartide (perché mai una missione così impegnativa dopo una Seconda Guerra Mondiale tanto terribile e dispendiosa, perché mai tanta urgenza?). Ufficialmente lo scopo della missione era quello di addestrare il personale e testare nuovi materiali in condizioni climatiche polari, ma quasi certamente l’obiettivo reale era un altro: togliere di mezzo una volta per tutte la colonia tedesca che si era instaurata in quell’area dimenticata dal mondo. La spedizione era guidata – scherzo del fato – dal contrammiraglio Byrd, probabilmente anche perché conosceva nel dettaglio l’organizzazione nazista in Antartide (ricordiamo che Byrd era stato invitato in Germania durante i preparativi della missione di Ritscher). Byrd però era più che altro una guida “simbolica”, il comando prettamente militare fu affidato all’ammiraglio Richard Cruzen. Più che una missione esplorativa, High Jump era una missione di guerra. Il 2 dicembre 1946 salpò da Norfolk, Virginia, una grossa flotta composta da: una portaerei (la USS Philippine Sea), due cacciatorpediniere (USS Brownsen e USS Henderson), due rompighiaccio (USCGC Burton Island e USCGC Northwind), quattro navi da supporto logistico (USS Yankee, USS Merrick, USS Canisted, USS Capacan), una nave per comunicazioni (USS Mt. Olympus), un sommergibile (USS Sennet, classe «Balao») e due navi per appoggio idrovolanti (USS Currituck e USS Pine Island); a questo si aggiungevano, imbarcati, sei elicotteri e dodici aerei (di cui la metà idrovolanti), oltre ad almeno una muta completa di cani da slitta. Furono imbarcate provviste per ben 18 mesi e vi presero parte almeno 4.700 soldati. A questo punto sono due le possibili versioni del prosieguo, una verosimile ma sospetta e l’altra fantasiosa. La prima (quella ufficiale) afferma che gli americani abbiano sorvolato e tracciato carte aggiornate di ben 1.300.000 chilometri quadrati di territorio; poi il peggioramento delle condizioni meteo avrebbe spinto la spedizione a far ritorno in patria. Una mobilitazione di quasi cinquemila persone solo per un tale scopo ci sembra un po’ un’esagerazione. La seconda tesi, riportata da parecchi autori, è notevolmente più fantasiosa. Gli americani sarebbero sbarcati lungo le coste della Nuova Svevia e sarebbero incappati nei leggendari dischi volanti tedeschi «Haunebu» (uno o più di essi). Il racconto continua con un epico scontro tra i dischi e le forze armate convenzionali statunitensi, che nulla poterono contro nemici tecnologicamente più avanzati. La storia dice anche che durante uno dei suoi voli attorno al Polo Sud, Byrd ed il suo operatore radio sarebbero stati obbligati ad atterrare da due dischi volanti. Una volta scesi, due uomini bassi e biondi li avrebbero scortati sottoterra, nella Base 211, dove fu loro ordinato di consegnare il seguente messaggio al loro governo: «Fermate immediatamente le esplosioni di armi nucleari altrimenti farete esperienza di tempi molto difficili in futuro». Al di là di quanto affermato dagli immancabili teorici della cospirazione, i rapporti ufficiali della missione High Jump riportano che un aereo precipitò provocando la morte di tre uomini, un quarto uomo morì sul ghiaccio per cause non precisate e due elicotteri precipitarono senza conseguenze fatali per l’equipaggio. Anche se gli imprevisti sono inevitabili, sembrano un po’ troppi per una missione semplicemente esplorativa… Dopo tre settimane dallo sbarco, gli americani si sarebbero reimbarcati sulla via del ritorno, raggiungendo gli Stati Uniti nel febbraio del 1947. Byrd fu interrogato dai servizi segreti subito dopo essere stato accolto pubblicamente dal segretario della Difesa James Forrestal. Sembra, ma non è confermato, che il 5 marzo 1947 sul giornale “El Mercurio” di Santiago del Cile sia apparsa un’intervista a Byrd, di cui riportiamo un breve tratto: «Gli Stati Uniti sono stati costretti a difendersi da caccia nemici provenienti dalle regioni polari […] e nell’eventualità di una nuova guerra, gli USA verrebbero attaccati da caccia in grado di volare da un polo all’altro a velocità incredibile».

    Gli UFO tedeschi: qualcosa di vero c’è
    Potremmo continuare per parecchie decine di pagine riportando altre testimonianze ed altre “leggende”, ma in questa sede reputiamo doveroso parlare soltanto di episodi che, almeno in linea di massima, possano essere avvalorati da fatti realmente accaduti. Certo è – questo è un dato di fatto – che a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale gli avvistamenti di UFO sono aumentati in maniera incredibile, con parecchie segnalazioni giornaliere.
    A nostro modesto parere, nessun alieno o disco volante appartenente ad altri sistemi solari è mai giunto fino a noi, ma si trova soltanto nella fantasia di coloro che vedono mostriciattoli verdi ovunque. Ci sembrerebbe molto più probabile che quella minuscola percentuale di avvistamenti UFO davvero validi sia dovuta al volo di mezzi militari sperimentali, forse derivanti da quei fantomatici prototipi tedeschi razziati nel momento in cui USA e URSS raggiunsero Berlino mettendo fine al conflitto europeo, o magari riportati indietro proprio dall’Antartide. D’altro canto, non dimentichiamo che l’amministrazione statunitense ha recentemente confermato in maniera ufficiale e definitiva l’esistenza della celeberrima Area 51. Esistono video che mostrano oggetti volanti capaci di muoversi in maniera indubbiamente non convenzionale. Probabilmente l’Area 51 – insieme a chissà quali altre installazioni – altro non è che frutto di ciò che gli americani riuscirono a depredare, in termini di tecnologia, ai tedeschi.
    Non dimentichiamo che, se gli USA hanno messo piede sulla Luna prima dei sovietici, moltissimo lo devono anche al brillante von Braun, le cui grandi capacità di esperto in missilistica furono messe al loro servizio. O ancora, qualunque esperto in unità subacquee non potrà negare l’enorme contributo che i «Type XXI» tedeschi hanno dato alla successiva evoluzione del sottomarino moderno.


     
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    Riuppiamo l'interessante argomento :299ef.gif:
     
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  11. John D.
     
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    Potrebbe inserirsi tranquillamente nel mosaico delle teorie che vedono una natura umana degli oggetti volanti non identificati....
    La possibile origine terrestre di questi velivoli non è da escludere, la missione segreta in antartide da parte degli USA poteva essere anche solo un modo per impadronirsi discretamente di queste tecnologie, per studiarle con calma e per continuare la ricerca.

    Se i foo fighters erano tedeschi (anke se io penso sempre che nn lo fossero), xkè nn li hanno usati in battaglia? La risposta potrebbe essere abbastanza semplice: erano inutili in battaglia. Poteva essere l'inizio di una grande scoperta, ma magari non ancora conciliata per il supporto delle pesanti armi di distruzione in dotazione agli altri veivoli (magari anke solo per i materiali di cui erano formati).

    Da dove arrivavano queste scoperte?? Io sono ancora molto convinto che uno dei segreti che sta dietro al funzionamento di questi aggeggi sia l'antigravità. Esperimenti a riguardo risalgono almeno all'inizio del 900.

    Magari il signor Wilson in quegli anni decise di spostarsi dagli USA per andare verso più proficui orizzonti :66ik.gif:

    Sulla base 211: è molto probabile che il suo utilizzo servisse per qualche scopo, in origine, di tipo archelogico... che so, magari Hitler era convinto che sotto i ghiacci del polo sud si nascondesse il paradiso dell'eden! Però la posizione e la difficoltà di raggiungere un luogo tanto impervio l'avranno trasformata in un avamposto militare, in cui proseguire determinati esperimenti ora che l'Europa diventava troppo movimentata. A fine guerra magari qualcuno ha pensato bene di usarla come ultimo avamposto, ma dopo la spedizione statunitense mi sa che nn è sopravvissuto nessuno...
     
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    anche io penso sia uno dei passaggi per Agarthi...
    l'argomento mi interessa non poco...
     
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  13. John D.
     
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    In un link postato da Idol nella discussione sul cimitero di Chauchilla:

    https://digilander.libero.it/aliendream/razzealiene-2.html

    c'è scritta una cosa molto interessante che qui mi pare di non aver letto, quando Byrd incontra i due uomini che gli dicono di smetterla con i test nucleari, c'è scritto anke che
    CITAZIONE
    Questi nordici abitavano nel polo e chiamavano sè stessi "ariani", cosa che preoccupò non poco Byrd dato che la guerra era finita da poco!

     
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  14. crazyhorse
     
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    questa e' una bella discussione si certo hitler cercava qualcosa sotto i ghiacci in antartide e si dice ke abbia nascosto la' la scra lancia di longino! quanto alle armi segrete ke stavano mettendo a puntobe nn e' un mistero ke i primi oggetti volanti nn identificati erano nazisti! tant'e' vero ke uno ne atterro' in lombardia intorno agli anni 40!
     
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    Be, intanto di pseudo lance di Longino non ce n'è una sola ma quattro, addirittura forse cinque. Comunque dopo l'occupazione della città dagli alleati, il 20 aprile 1945, fu rinvenuta la Sacra Lancia, e nel 1946, per ultimo, fu riportata a Vienna, dove si trova tuttora.

    EDIT Ma questa è un'altra storia....


     
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16 replies since 1/7/2006, 18:58   858 views
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