Lo shamir e altre tecnologie impossibili della Bibbia

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    CITAZIONE (maia @ 3/8/2013, 17:25) 
    Lo shamir, secondo la mitologia ebraica, fu forse, quindi senza certezza per la traduzione, una sorta di "verme" leggendario che tagliava le pietre per il Santuario. Altre fonti ebraiche indicano con quel nome un mistico strumento usato da re Salomone per la costruzione del tempio, al posto degli strumenti di ferro. Nel dizionario ebraico, shamir vuol dire: diamante, finocchio o paliuro.

    negli stessi testi ebraici troviamo anche precisi riferimenti a rivelazioni di conoscenze

    impossibili e a tecnologie sconosciute. Un esempio è il misterioso Shamir, il "laser di Mosè", al quale nel 1995 lo scienziato russo Matest Agrest ha dedicato un libro intitolato L’antico miracoloso meccanismo Shamir. Si tratta di un misterioso congegno che il profeta Geremia (17, 1) descrive come un diamante; il Talmud lo definisce un "verme tagliante, un tarlo capace di forare i minerali più duri"; lo Zoar "un tarlo metallico divisore". L’errata traduzione del suo nome, ritiene Agrest, ne ha falsato la reale natura. L’identificazione in un insetto che produce fori è difatti dovuta ad un’errata traduzione della parola latina "insectator", tagliatore. Shamir sarebbe, per lo studioso italiano Mauro Paoletti, un "raggio laser ricavato utilizzando un diamante". Ed è assai probabile che sia così. Il "verme divino" era considerato un attrezzo di origine celeste; raramente veniva affidato agli umani; ad essi il Signore "dovette trasmettere saggezza e conoscenza perché fossero in grado di eseguire i lavori". Di esso il trattato Abot, che fa parte del Talmud babilonese, ci dice che fu creato da Dio nei sei giorni della creazione del mondo e che venne portato dal cielo agli uomini dal "guardiano del cielo Ashmedai" (un Vegliante poi demonizzato con il nome di Asmodeo), e che Mosè lo utilizzò nel deserto per costruire l’Efod, il pettorale di Aronne (munito dei misteriosi Urim e Tummim di cui si parla nel secondo capitolo). Lo Shamir era custodito nel Tempio di Gerusalemme (e prima, prevedibilmente, nell’arca dell’alleanza); secondo lo Zoar, spaccava e tagliava ogni cosa, tant’è che "per la costruzione del Tempio di Gerusalemme, grazie al suo utilizzo, durante i lavori, non si udì rumore di martelli, scalpelli, picconi o di altri utensili (1 Re 6,7 e Talmud babilonese). Come un moderno strumento laser, effettivamente, non produceva rumore; adoperato per tagliare e forare, se ne conoscevano di diverse grandezze. Re Salomone ne cita uno piccolo "come un chicco di grano". Questa tecnologia rivoluzionaria andò peraltro perduta. Nel trattato Mishnajot si dice che "quando il Tempio di Gerusalemme fu distrutto, lo Shamir sparì...".

    Da come lo descrivono i testi antichi,sembrerebbe uno strumento prodigioso:

    www.progettoatlanticus.net/2012/09/...gli-dei_15.html, www.progettoatlanticus.net/2013/01/shamir-e-antimateria.html, www.jewishencyclopedia.com/articles/13497-shamir, http://books.google.it/books?id=uxXiCgAAQB...S%C3%A8&source=, www.enricobaccarini.com/matest-mend...eoastronautica/, http://en.wikipedia.org/wiki/Matest_M._Agrest

    CITAZIONE
    Ad essi l’Antico Testamento riserva un accenno in Genesi 6,4, allorché si parla degli incroci tra le figlie degli uomini ed i figli di Dio; in Numeri (13,34) essi sono diventati enormi: "Noi vedemmo lì anche i giganti, gli Enachiti della stirpe dei giganti, paragonati ai quali noi sembravamo delle locuste"; ed anche in Deuteronomio, che cita "Og, re di Bashan, superstite della razza dei giganti", il cui letto, nell’attuale Amman, era lungo quattro metri e mezzo per due. Il territorio di Bashan comprende le alture del Golan, ove è stato di recente scoperto un antico monumento chiamato Gilgal Refaim, ovvero il cerchio dei giganti. Il sito è composto da cinque anelli concentrici di pietre, il più ampio dei quali è di 159 metri di diametro; sarebbe servito a calcolare il solstizio d’estate ed il sorgere di Sirio nel 3000 a.C. Il Gilgal Refaim sconcerta gli archeologi sia perché non è mai stato costruito nulla di simile in tutto il Medioriente, sia perché esso precede le piramidi di almeno 500 anni. Gli abitatori di quelle terre, all’epoca, erano quasi esclusivamente nomadi e non avrebbero mai affrontato la costruzione di un simile complesso. E secondo la Bibbia, gli unici stranieri che abbiano mai abitato le alture del Golan erano i giganti.

    Sempre nella Bibbia troviamo il Signore che dice a Mosè di non avvicinarsi alla città di Ar, in possesso dei figli di Lot, e che in questa terra abitava in passato un popolo assai numeroso e di statura molto alta, tanto che il luogo conservò il nome di "paese dei giganti". Per gli ammoniti essi erano gli zamzummei, cioè "gli scellerati"; anakim per gli ebrei, e per i moabiti emei o emin, che vuol dire "terribili".

    Esistono poi vangeli apocrifi di origine ebraica, ripresi in parte anche dai primi cristiani, che presentano spunti ufologici, presumibilmente posteriori ed inseriti in un contesto mitico-religioso.

    Nella seguente intervista,monsignor Gianfranco Basti,professore presso la Pontificia Università Lateranense,parla di Sacre Scritture e visitatori provenienti da un altro mondo:

    Video

    www.universo7p.it/intervista-mons-g...arla-di-alieni/, http://tanogabo.com/secondo-monsignor-gian...i-nella-bibbia/, www.pul.it/it/member/basti-gianfranco/#, www.retenews24.it/monsignor-basti-g...e-nella-bibbia/

    www.youtube.com/embed/s9os7sHlpcU?, www.youtube.com/embed/_blVK-tjk7Y?

    Edited by X-Files 2 - 22/7/2016, 16:26
     
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