Le lenti di Gotland

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  1. maia
     
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    oggi non ci meraviglia affatto avere a disposizione lenti di ingrandimento,sottili lenti per occhiali,obbiettivi per la macchina fotografica ecc.
    queste lenti sono composte da superfici perfettamente lappate la cui curvatura viene calcolata elettronicamente.
    ma ecco la sorpresa...cio' che oggi e' frutto dell'alta tecnologia,dell'era dei computers,esisteva gia' nell'antichita'.al museo tedesco di monaco era conservata una lente biconvessa in cristallo di rocca risalente al primo medioevo,ritrovata nelle tombe vichinghe dell'isola svedese di Gotland.la lente del museo di monaco e' sparita,ma per fortuna sono rimaste quelle di gotland.
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    i risultati delle analisi rivelarono che la lavorazione delle lenti era tanto precisa quanto quella dei prodotti moderni frutto delle piu' avanzate tecnologie.solo che queste lenti di 1000 anni fa erano fabbricate a mano.
     
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  2. NSAx9000
     
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    La quarta dall'alto non è pertinente, è la lente di Helwan, al British Museum. Molto interessanti comunque queste lenti di Gotland. Soprattutto in relazione al luogo di provenienza, credo possano essere estremamente antiche. Thread molto interessante Maia.
     
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  3. arcano
     
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    Molti ricordano la leggenda di Teseo e del Minotauro. Ma quanti sanno che il labirinto di Cnosso non era l'unico al mondo? Recenti studi rivelano l'esistenza comune a più civiltà del labirinto e lanciano nuovi enigmi: e se il labirinto altro non fosse che la mappa della perduta Atlantide?

    Minosse, figlio di Zeus e di Europa, era re di Creta ed abitava nel palazzo di Cnosso. Un giorno Minosse ordinò ad un illustre architetto di Atene, Dedalo, di costruire un palazzo sotterraneo, dove rinchiudere il Minotauro, un feroce mostro, mezzo uomo mezzo toro. L’abile Dedalo congegnò per il re un’opera straordinaria: il Labirinto.
    Il labirinto era un intrico di mura altissime che occupava parecchi acri di terreno. Il disegno era così complicato che nessuno riusciva a trovare la via d’uscita tra i passaggi tortuosi.

    Ancora oggi non è chiaro se il labirinto di Cnosso fosse solo una costruzione sotterranea alle fondamenta del palazzo reale o costituisse addirittura tutta la capitale del regno di Creta.

    Le rovine dell’antica civiltà mostrano che il palazzo minoico aveva dimensioni gigantesche, spingendo alcuni archeologi a credere che esso si estendesse di fatto a tutta l’isola di Creta.

    Altrettanto misteriosa è l'etimologia della parola “labirinto”. Alcuni filologi derivano l’etimo dal termine greco labrys, l’ascia bipenne di pietra venerata a Cnosso come attributo di Zeus.

    Riproduzioni dell’ascia bipenne si ritrovano in grande numero incise sulle pareti della favolosa reggia di Minosse: ciò induce a pensare che la parola significhi "palazzo della labrys" e che tutto l’edificio fosse in realtà un labirinto.

    Ma un altro mistero si aggiunge. Con i suoi percorsi sinuosi e i suoi vicoli ciechi, il labirinto sembra essere un simbolo dal potere quasi ipnotico che parla a chiunque percorre la via dell'iniziazione.

    Che sia naturale, artificiale o misto; a una o più vie; a due o a tre dimensioni; geometrico o irregolare; con uno o più centri o senza centri, il labirinto rappresenta un archetipo antichissimo e comune a numerose culture non solo mediterranee ma persino dell'America precolombiana.

    Come è possibile che un marchingegno architettonico così complesso fosse diffuso in tutto il mondo e in tempi così distanti tra loro?

    Ritrovamenti in molte parti del mondo, tra cui l’isola di Gotland (Svezia), l’Italia, la Cornovaglia (Inghilterra), Creta, l’India e persino gli Stati Uniti provano l’ipotesi di un’unica origine del labirinto.

    Ma l’enigma sembra lontano dall’essere risolto: studiando il simbolo grafico del labirinto, alcuni archeologi hanno azzardato una interpretazione affascinante: è una curiosa coincidenza quella tra la simbologia del labirinto e la descrizione fornita da Platone, nel suo dialogo Crizia, della misteriosa città di Atlantide
     
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  4. arcano
     
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    e ne aggiungo un altra riguardo all'isola di Gotland:

    nel maggio del 1974 i sonar della NATO rilevano un'insolita attività sottomarina al largo dell'isola.
    i segnali registrati non erano riconducibili a nessuna mezzo sottomarino conosciuto ne amico ne ostile.
    per molto tempo si parlò di una nuovo prototipo di sottomarino sovietico, ma non ci fu mai modo di provarlo.
    tecnicamente il rilevamento del maggio 1974 rimane un mistero
     
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  5. NSAx9000
     
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    Molto probabilmente sull'isola di Gotland furono riportati alla luce manufatti molto più antichi, che erano già lì da decine di migliaia di anni quando i vichingi vi approdarono. Le lenti di Gotland ne costituiscono semplicemente un retaggio. Credo che recentemente siano in corso vaste campagne di scavo sotto copertura nella regione artica, e la notizia dei rilevamenti che hai riportato ne è una conferma.
     
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  6. arcano
     
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    CITAZIONE (NSAx9000 @ 1/8/2005, 16:20)
    Credo che recentemente siano in corso vaste campagne di scavo sotto copertura nella regione artica

    dunque anche tu pensi che l'artico sia una delle ultima grandi frontiere del "Cover-Up" ?
     
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  7. NSAx9000
     
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    Si, è molto probabile. Ma non si tratta di campagne di scavo condotte da alcun governo, nè ente o organizzazione ufficialmente riconosciuta.
     
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  8. arcano
     
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    privati danarosi.....
    che preferiscono mantenere l'anonimato..

     
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  9. NSAx9000
     
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    CITAZIONE (arcano @ 1/8/2005, 18:19)
    privati danarosi.....
    che preferiscono mantenere l'anonimato..

    Nessuno dispone di simili mezzi. Occorrerebbero centinaia di milioni di dollari solamente per i sondaggi preliminari. Solamente uno Stato potrebbe disporre di simili risorse. Infatti non ho detto che siano campagne condotte da privati, ma da nessuno Stato ufficialmente riconosciuto.
     
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  10. arcano
     
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    Nel senso che non è riconosciuto dall'ONU..... o che è uno stato che preferisce non farsi riconoscere
     
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  11. NSAx9000
     
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    E' al di sopra dell'ONU, ma non troverai il loro nome su nessun atlante geografico, nè li vedrai mai alle olimpiadi o in qualunque assemblea ufficile.
     
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  12. arcano
     
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    ok ora capisco esattamente cosa intendi dire
     
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  13. arcano
     
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    ecco una pietra incisa a Gotland


    la foto

    Edited by arcano - 2/8/2005, 10:37
     
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    Che strana foto....
    Cosa vi e inciso di preciso?
     
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  15. maia
     
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    Lenti ritrovate nell'isola di Gotland, in Svezia, in un sito vichingo risalente all'undicesimo o dodicesimo secolo dopo Cristo e conservate in un museo. Composte da cristallo di rocca, esse sono di forma asferica ottimizzata, tanto da fornire, secondo scienziati tedeschi, prestazioni equivalenti a quelle progettate secondo i criteri più moderni. Viene riportato il parere di Olaf Schmidt, dell'Università di Scienze Applicate di Aalen, secondo cui: "Alla luce di questi risultati dobbiamo rivedere le nostre convinzioni riguardo alle conoscenze di ottica nel Medio Evo. Sembra che la progettazione di lenti di forma ellittica sia stata scoperta molto prima di quanto pensassimo. In seguito tale conoscenza si è perduta per quasi un millennio." Si precisa, poi, che Karl-Heinz Wilms, uno scienziato in pensione ex dipendente della ditta Rodenstock, fu il primo a mostrare, in un museo di Monaco di Baviera, l'impressionante capacità di formare immagini posseduta da una di tali lenti. Egli in seguito contattò il su nominato Olaf Schmidt e Bernd Lingelbach, dell'Istituto di Ottica Oftalmica, perché esaminassero tale lente ed altre simili, che erano in mostra in un museo di Visby, in Svezia, ed erano state utilizzate (come lenti d'ingrandimento) in gioielleria. Tale lente è composta, come già precisato, da cristallo di rocca, ha un diametro di 50 mm ed è spessa, al centro, circa 30 mm. Schmidt sostiene che la simmetria delle lenti suggerisce che siano state lavorate al tornio e le zone piatte sui poli indicano che queste sono state realizzate con la stessa tecnica, pertanto ambedue le caratteristiche possono avere un'origine comune.Secondo lui le lenti potrebbero essere state realizzate in qualche parte dell'Europa orientale ed essere state utilizzate per cauterizzare le ferite, accendere il fuoco e come lenti d'ingrandimento per artigiani. La squadra di analisti tedeschi ha misurato ciascuna lente proiettando il suo profilo su di uno schermo e sovrapponendole una griglia di quadrati, poi fotografando l'immagine così ottenuta. Il modello tridimensionale della forma della superficie della lente ha mostrato che essa si avvicina molto a quella di un ellissoide (la superficie ottenuta facendo ruotare un'ellisse nello spazio); la qualità dell'immagine è almeno pari a quella delle ottiche moderne

     
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16 replies since 1/8/2005, 11:39   436 views
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