Nikolaj Konstantinovič Roerich

Il segno di Shamballah

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  1. gigiastrolo
     
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    Autoritratto di Nicholas Roerich

    Nikolaj Konstantinovič Roerich, fu un genio poliedrico, purtroppo la sua biografia è scarsamente nota in Italia ma in vita fu un uomo straordinario e si occupò con successo in diverse discipline fu infatti un pittore, antropologo, diplomatico e archeologo, poeta, conferenziere, artista, scenografo e costumista.
    Le sue grandi doti iniziarono a manifestarsi in giovane età: quando aveva appena dieci anni riportò alla luce alcuni tumuli che risalivano all'epoca vichinga e si appassionò presto al disegno e all'arte tanto che ad appena quindici anni di età partecipava a mostre e le sue opere venivano pubblicate su riviste d'arte.
    Ai primi del Novecento, Roerich era già una figura di spicco nel mondo culturale della capitale russa, interessandosi a svariate discipline, tra le quali l'archeologia, la pittura, la scenografia. Fra le altre cose, disegnò le scene e i costumi per l'impresario teatrale Serghej Dagilev e per il balletto di Igor Stravinsky "La sagra della Primavera".
    Tuttavia le nubi della rivoluzione russa cominciavano a delinearsi all'orizzonte e Nicholas prevedendo i notevoli cambiamenti del suo paese, decise di lasciare la Russia, trasferendosi in Finlandia e negli negli Stati Uniti. A quell'epoca avevo già eseguito più di 2500 dipinti ed era un artista di fama internazionale. Venne influenzato da molti maestri, tra cui Gauguin e Van Gogh. Le sue opere raffigurano scene naturali, temi ispirati dalla storia e dalla religione, molti sono nello stile degli antichi dipinti della chiesa russa. In America viaggiò a lungo, espose i suoi lavori, frequentò i circoli migliori, tenne conferenze.
    Nei suoi quadri troviamo una sapiente sintesi tra arte occidentale ed orientale, e i suoi capolavori sono tutti pervasi da una grande spiritualità. Forse più di ogni altra parola merita di essere postata una breve carrellata di alcune sue opere:
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    Mother of the world
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    Buddhist cave
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    Path to Shamballah
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    Most sacred (treasure of the mountain)
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    Treasures of the angels
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    Command of Rigden Djapo
    Come si evince dai suoi splendidi capolavori in America si accrebbe l'interesse di Roerich per il buddhismo e per il mistico mondo dell'Asia, tanto che nel 1923 pianificò una spedizione che doveva esplorare le zone più recondite dell'Asia: l'Himalaya. La spedizione composta da Roerich, otto europei e guide locali partì l'anno seguente e attraversò tra immense difficoltà e fatiche il Punjab, il Kashmir, il Khotan, l'Urumchi, le montagne dell'Altai, la Mongolia, il Gobi e infine il Tibet.
    La spedizione si era messa in moto soltanto da poche settimane quando la leggenda di Agharti iniziò ad interessare Roerich, ecco cosa scrisse in proposito:
    "Una misteriosa leggenda dell'Asia centrale parla di un popolo che vive in un mondo sotterraneo: Agharti. Avvicinandosi alle porte di questo regno santo tutte le creature ammutoliscono, interompendo con reverenza la loro attività. Ricorda la leggenda russa del misterioso "Tchud" che si rifugiò nel sottosuolo per sfuggire alla persecuzione delle forze del male. Anche la leggenda sacra della sotterranea Kitege riconduce a questo luogo segreto. [...] Attorno al falò di un bivacco si riuniscono coloro che ricordano le date predestinate. Non stiamo parlando di superstizioni, ma di conoscenza e di conoscenza rivelata per mezzo di simboli stupendi. [...] Nel distretto di Lhasa e Koko-Nor molte fonti parlano di abitatori del sottosuolo. Un lama della Mongolia ricorda la seguente leggenda: quando furono scavate le fondamenta del monastero Genden al tempo del Maestro Tsong-kha-pa nel XIV secolo, si notò che dalle fenditure delle rocce si sprigionava fumo di incenso. Fu aperto un passaggio e fu scoperta una caverna nella quale sedeva immobile un vecchio. Tsong-kha-pa lo destò dalla sua estasi e il vecchio chiese una tazza di latte. Poi chiese che insegnamenti fossero diffusi sulla terra dopdichè scomparve. È stata anche richiamata l'attenzione sul fatto che il Potala, il palazzo del Dalai Lama possiede dei recessi segreti estremamente antichi.[...].
    Come Ossendowsky prima di lui, ben presto Roerich si mise a caccia di ulteriori ghiotte notizie sulle tracce del misterioso mondo sotterraneo. A Lamayuru-Hemis incontrò un lama buriato che, sebbene reticente sull'argomento, gli raccontò che nel cuore di Agharti sorgeva una grande città chiamata Shamballah dove dimorava il "Re del Mondo".
    "Vi sono diverse vie per penetrare in quel posto proibito" disse enigmaticamente il lama a Roerich. "Queste immetteno in una galleria sotterranea. Il passaggio a volte si restringe tanto che a malapena un uomo può spingersi attraverso di esso. Tutti gli accessi ad Agharti sono sorvegliati dai lama."
    by-Nicholas-Roerich
    The path to Peace.
    Roerich appare rapito dal fascino mistico dell' argomento, forse le note che vergava divennero volutamente enigmatiche. Quando la sua spedizione raggiunse Tourfan, narra tuttavia che gli vennero mostrate delle caverne il cui ultimo sbocco si credeva fosse Agharti. E il suo diario diventa appena più preciso: "Nei dirupi che torreggiano Kurlyk, gli ingressi delle caverne si delineano scuri. Queste caverne penetrano a grandi profondità e la loro estensione non è stata ancora accertata. Vi sono anche gallerie segrete, dal Tibet attraverso il Kuen lun, l'Altyntag, il Tourfan [...].
    L'esploratore ed esule russo comincia a convincersi che esiste un un centro in cui sono collegati i paesi del mondo attraverso gallerie, e che nel cuore di queste gallerie sorge òa fiorente capitale chiamata Shamabllah.
    L'affascinante relazione del viaggio transasiatico di Roerich si conclude con il suo arrivo nella città santa di Lhasa, lasciando i l lettore incuriosito e parimenti frustrato così come doveva essersi sentito lo stesso viaggiatore. Ma Roerich riferirà che proprio a Lhasa avvenne un incontro fondamentale con il gran Lama Tsa Rinpoche. Roerich raccontò il suo colloquio in un secondo volume che intitolò semplicemente Shamballah, pubblicato nel 1930.
    Con grande perseveranza e forza di spirito Nicholas Roerich, riuscì a vincere l'inizale silenzio dell'alto lama, ciò che scoprì ha dell'incredibile:
    " In verità sta giungendo il tempo in cui gli insegnamenti del Santo dsi propagheranno dal Nord al Sud. [...] Forse la luce che si irradia dalla torre di Rigden- Jyepo, il Re del mondo ha già raggiunto tutti i paesi. [..]" In Shamballah", Roerich si rende conto di avere infranto la barriera di reticenza del suo ospite, chiese se rispondesse a verità che molte persone vivessero nel regno sotterraneo e possedesser grandi poteri. "Innumerevoli sono gli abitanti di Shamballah" rispose il vecchio avvolto nella sua tunica "innumerevoli sono le nuove splendide energie e conquiste preparate laggiù per l'umanità. " In verità vi dico che la gente di Shamballah a volte emerge nel nostro mondo. Incontra i collaboratori terrestri di Shamballah. Per il bene dell'umanità manda doni preziosi, straoridnarie reliquie. Potrei raccontarvi molte storie di quali e quanti meravigliosi doni siano stati ricevuti dall'umanità. A volte persino Rigden-Jyepo appare in corpo umano. Improvvisamente si rende visibile in luoghi santi, nei monasteri indate predestinate, e manifesta le sue profezie".
    Le parole del lama -riporta Roerich- erano state la cosa più sbalorditiva che avesse mai udito in tutti quegli anni trascorsi in Asia.
    Oggi, Nicholas Roerich gode di fama internazionale come filosofo e come artista. Eppure mentre gran parte di ciò che scrisse e dipinse è facilmente accessibile, il suo contributo alla leggenda di Agharti e Shamballah è generalmente poco conosciuto, anche per questo merita un posto d'onore tra i grandi personaggi del XX secolo.

    Edited by gigiastrolo - 4/1/2013, 23:38
     
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  2. NSAx9000
     
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    Thread molto interessante, complimenti. Davvero magnifici i dipinti.
    Roerich fu un adepto molto vicino agli insegnamenti della Blavatsky e della società teosofica, e fu l'autore (insieme alla moglie) della prima traduzione in russo della Dottrina segreta. Non stupisce quindi il fatto che sia stato profondamente influenzato dalle teorie di Jacolliot e Saint-Yves d'Alveydre sul Re del Mondo.

    E' uscito di recente un libretto piuttosto interessante che tratta delle origini della Teosofia e di buona parte del suo Atlantismo occulto. Il libro è di Joscelyn Godwin e si intitola "Atlantis and the cycles of time: Prophecies, traditions and occult revelations". Molto consigliato.
     
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  3. gigiastrolo
     
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    È davvero singolare che un personaggio del calibro di Nikolaj Roerich sia passato quasi inosservato in Italia, parliamo di un grande esploratore, archeologo nonchè di un grandissimo artista. Uno dei pochi ad interessarsi di lui qui da noi fu Julius Evola nel suo : "meditazioni delle vette".
    Ti ringrazio per il consiglio bibliografico, cercherò di reperire il volume, il titolo del resto sembra molto promettente.
     
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2 replies since 1/1/2013, 15:30   423 views
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