Hitler e la Sindone

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  1. Freeanimals
     
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    Ricordo di aver visto una puntata de “La storia siamo noi”, condotta da Gianni Minoli, in cui si parlava di un oscuro funzionario del ministero dei beni culturali, che ricevette l’incarico di mettere in salvo quanti più quadri e dipinti potesse, sistemandoli, ben imballati, all’interno di casse e portandoli con delle camionette in varie pievi isolate del sud Italia, allo scopo di sottrarle alla bramosia dei tedeschi. Penso che fare bottino faccia parte della deontologia del buon soldato, come violentare le donne, e tutti gli eserciti invasori lo hanno fatto, per secoli. Vicino a Codroipo, e precisamente nella chiesa di Passariano, si vedono ancora i buchi nel marmo dell’altare dove in origine erano incastonate pietre semipreziose, scalzate con la punta delle baionette dai soldati al seguito di Napoleone. Stiamo parlando, quindi, di un periodo storico a cavallo tra il Diciottesimo e il Diciannovesimo secolo. E di esempi così se ne potrebbero fare a iosa. Basti pensare alla Gioconda di Leonardo! Anche noi, durante il nostro breve periodo coloniale, ci siamo portati via un obelisco dalla Libia, sistemandolo a Roma, che poi, dopo decenni, ristabiliti rapporti amichevoli con Gheddafi, abbiamo anche restituito. Con tante scuse.
    Tuttavia mi chiedo se il tentativo di rubare la Sindone e le altre opere d’arte fu messo in atto prima o dopo l’otto settembre 1943. Giacché, se i tedeschi rubarono quadri dalle chiese e dai musei italiani dopo tale data, allora ha senso, perché, da alleati, eravamo diventati loro nemici. Ma se ci portarono via opere d’arte prima di quella fatidica data, allora erano proprio dei….fetentoni!
     
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5 replies since 26/5/2010, 06:21   138 views
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