Specchi ustori e fuoco greco

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  1. NSAx9000
     
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    fuocou



    Gli antichi possedevano armi il cui funzionamento risuciamo oggi solo a stento a comprendere. Archimede, durante l'assedio di Siracusa incenerì la flotta romana del console Marcello con un sistema di specchi ustori montati su torri. Ad oggi, non è chiaro come fu realizzato quello che ad oggi è uno dei più noti e forse geniali stratagemmi tramandatici dalle fonti antiche. Diocle scrive un intero trattato sugli specchi ustori (De Speculis Ustoribus) del II secolo a.C., nel quale si parla di specchi parabolici e procedimenti geomettrici e meccanici per la realizzazione di specchi ustori. Tuttavia, i tentativi moderni di replicare l'esperimento si sono rivelati dei completi fallimenti. Si stima che per incendiare una nave ad una distanza di un miglio dal porto fosse necessario uno specchio di 300 metri di diametro, una follia anche per gli standard moderni, come fu dunque possibile per Archimede incendiare una intera flotta, nel mezzo del mare, con navi in movimento con dei semplici specchi? Un ulteriore problema verte sulle modalità attraverso le quali si potesse realizzare un simile specchio. Gli specchi antichi erano semplici lastre di bronzo levigato, con un potere riflettente relativamente basso rispetto agli specchi attuali, nell'ordine del 35%, contro quasi il 98% degli specchi moderni. Un particolare interessante viene dai resoconti di Dione Cassio e Diodoro Siculo, citati in età biazantina da Antemio di Tralle (534), l'architetto di Santa Sofia e Giovanni Zonara (1118), che parlano di fiamme provenienti dagli specchi. Zonara parla di un enorme specchio esagonale verso il quale decine di specchi più piccoli convogliavano i raggi solari in un unico devastante raggio capace di incenerire intere navi. Un sistema simile era montato sul faro di Alessandria, allo scopo di difendere l'imboccatura del porto. Il particolare curioso è che lo specchio del faro, smantellato dal califfo Ibn Toulun sembra fosse interamente realizzato in cristallo, con un diametro tale che non fu possibile calarlo attraverso le rampe del faro. Realizzare uno specchio in cristallo di quelle dimensioni sarebbe un opera proibitiva ancora oggi, se si considera soprattutto come nelle scuole si insegna tuttora come gli antichi non conoscessero sostanzialmente nulla di ottica, mentre il cannocchiale sarebbe stato inventato solamente da Galileo. Evidentemente, gli antichi dovevano possedere competenze in materia di ottica ben superiori a quanto stimato, forse in molti campi superiori alle attuali.

    Il fuoco greco è l'altra misteriosa arma del mondo antico. La sua formula, segreta per tutto il medioevo al punto che i soli imperatori bizantini e ammiragli della flotta ne fossero a conoscenza, andò perduta con la caduta di Costantinopoli nel XV secolo. Un'arma così terrificante da essere capace di incendiare qualsiasi materiale e fondere la pietra, in grado di ardere anche sott'acqua: le cronache crociate e medioevali sono ricche di racconti circa le orribili conseguenze dell'impiego di una tale arma in battaglia, dalla quale sembra non vi fosse scampo. Pompato dalla prua delle navi con giganteschi mantici aveva tuttavia una gittata limitata. Se ne crearono tuttavia anche varianti all'interno di proiettili in terracotta, che esplodevano all'impatto, lanciati da catapulte e trabucchi. Tuttavia, il fuoco greco fu destinato ad un rapido declino: più pericoloso per gli stesso bizantini che non per i nemici, considerati i rischi di esplosione e l'estrema volatilità del composto, che sembra si incendiasse immediatamente a contatto con l'aria.

    Edited by The Old Man - 5/12/2012, 17:57
     
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  2. maia
     
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    il fuoco greco mi ha sempre incuriosito.piu' che altro non capisco perche' la scienza attuale non riesca a cavarne piedi
     
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  3. Kakeru
     
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    Armi aliene? Chissà... Il fuoco greco mi fa venire in mente il laser
     
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  4. AlieNiko
     
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    Il fuoco greco mi ha sempre incuriosito, era davvero distruttivo e l'acqua nn faceva altro ke alimentarlo e renderlo ankora + pericoloso.
    Se ne avete l'opportunità, noleggiate il film Timeline, nn un capolavoro ma interessante.
     
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  5. maia
     
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    ecco ,per l'appunto io l'ho conosciuto in quel film,il fuoco greco,solo che non mi ricordo mai i titoli dei film
     
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    Anke io Maia, ora mi informo e poi vi dico..
     
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  7. maia
     
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    CITAZIONE (-Flagello- @ 29/1/2005, 13:33)
    Anke io Maia, ora mi informo e poi vi dico..

     
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    Trovato Maia!
    si kiama cosi?
    "La scomparsa del fuoco greco"
    E anke un libro.
     
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  9. maia
     
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    CITAZIONE (-Flagello- @ 29/1/2005, 13:59)
    Trovato Maia!
    si kiama cosi?
    "La scomparsa del fuoco greco"
    E anke un libro.

    a grazie questa collaborazione mi piace tanto
     
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    fighetto

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    La storia degli specchi ustori mi ha sempre interessato, e per quel che ne so io, e che ne penso, secondo me è solo una leggenda.
    Mi puoi citare, se la conosci, la più antica fonte che tratta degli specchi ustori di Archimede e del loro uso in guerra?
    Secondo me, il fuoco greco forse era un miscuglio di pece e petrolio (ancora oggi in molte zone del vicino Oriente, pozze di bitume affiorano ancora oggi).
     
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  11. NSAx9000
     
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    CITAZIONE (angelzeruel @ 29/1/2005, 17:57)
    La storia degli specchi ustori mi ha sempre interessato, e per quel che ne so io, e che ne penso, secondo me è solo una leggenda.
    Mi puoi citare, se la conosci, la più antica fonte che tratta degli specchi ustori di Archimede e del loro uso in guerra?
    Secondo me, il fuoco greco forse era un miscuglio di pece e petrolio (ancora oggi in molte zone del vicino Oriente, pozze di bitume affiorano ancora oggi).

    Diocle "De Speculis Ustoribus", II secolo a.C.
    Johannes Tztetzes, "Chiliades", 514 d.C. ,libro II, 118-128
    Luciano di Samosata, Hippias
    Caludio Galeno, "De Temperamentis"
    Giovanni Zonara, "Epitome ton Istorion", 1118 d.C. ,cap. 9, 4
    Cassio Dione,III secolo d.C. http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roma...us_Dio/15*.html
    (N.B. Zonara e Tztetzes si limitano a citare Dione Cassio, con poche aggiunte e citazioni da Plinio il Vecchio, Diodoro Siculo e Polibio)
    Diodoro Siculo
    Plinio il Vecchio, "Naturalis Historia"
    Polibio
    Plutarco

    Sui primi 6 sono certo, circa gli altri devo controllare le referenze bibliografiche. Nota che il primo è un trattato sulla fabbricazione di specchi ustori e sul loro impiego, corredato da diagrammi tecnici.
     
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    CITAZIONE (maia @ 29/1/2005, 17:23)
    CITAZIONE (-Flagello- @ 29/1/2005, 13:59)
    Trovato Maia!
    si kiama cosi?
    "La scomparsa del fuoco greco"
    E anke un libro.

    a grazie questa collaborazione mi piace tanto

    Nn ti preoccupare.
     
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  13. alpha & omega
     
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    CITAZIONE
    ricetta:era un cocktail di zolfo,pece ,sale,nafta e olio,miscelati con calce viva,bolliti e inzuppati nella stoppa prima di essere incendiati.
    l'acqua non poteva spegnere questo fuoco,anzi,lo ravvivava.
    sembra che solo l'aceto lo potesse spegnere,mentre la sabbia ne dimminuiva l'intensita'

    By maia
     
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  14. Cloud84
     
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    Possibile che quello specchio di 300 metri fosse in realtà un'eredità lasciata da una civiltà antica e più evoluta e ritrovato solamente dai greci? Inoltre visto che non hanno continuato ad usarlo vuol dire che o hanno dimenticato come si faceva o non l'hanno mai saputo fare e sfruttavano la tecnologia di altri.

    CITAZIONE
    Se ne avete l'opportunità, noleggiate il film Timeline, nn un capolavoro ma interessante.  


    Argh!! Leggetevi il LIBRO Timeline di Michael Crichton,da cui poi il film è tratto.

    Ciao,
    Cloud
     
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  15. maia
     
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    Fuoco greco o "fuoco sacro", definito così per le sue proprietà di infiammabilità, la sua resistenza all'acqua, la possibilità di annientare il nemico facendogli lacrimare gli occhi e facendolo tossire, a causa del fumo irritante le mucose sprigionato dalla sua combustione!

    Una sorta di lacrimogeno antico, insomma, inventato a quanto pare da Callinico da Heliopoli.

    Era usato in forma di poltiglia per essere "catapultato" sul nemico, oppure più liquido per essere messo sulle frecce incendiarie e lanciato o per altre operazioni militari simili!

    Dopo infatti verrà utilizzato per realizzare "granate": olle di terracotta piene di liquido, munite di una sorta di miccia, da lanciare sul nemico a mano o con l'ausilio di altre armi da getto.

    Sulla base di mie ricerche, ho realizzato una miscela dalle proprietà simili, con elementi in parte uguali, in parte simili a quelli allora usati: molti elementi infatti non si trovano più, almeno nelle nostre zone!

    Un episodio che vale la pena citare per far capire l'importanza che ha avuto nella storia questa miscela, risale al 678 d.c. quando Costantinopoli fù assediata dalla flotta araba composta da moltissime navi.

    I bizantini nel vedere così tante navi, ricorsero a quella famosa diavoleria che aveva inventato Callinico di Heliopoli: il "fuoco greco", una miscela incendiaria che dalla costa veniva lanciata sulle navi nemiche da una sorta di cannone di bronzo con una pompa ad aria.

    Posero queste palle incendiarie anche sù dei barilotti: questi galleggiavano sulla superficie bruciando e fondendo e, spinte alla deriva, andavano incontro alla navi; una volta a contatto questa sostanza già altamente infiammabile, in uno stato fuso si appiccicava, e più bruciava più si squagliava e più si squagliava più divampava.

    Difatti era una miscela che non temeva l'acqua, per spegnerla doveva essere usato l'aceto!

    Gli arabi si ritirarono, non avendo mai visto questa "stregoneria", cioè "bruciare l'acqua".

    http://web.tiscali.it/artigianatomedievale/fuoco_greco.htm
     
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17 replies since 28/1/2005, 18:47   878 views
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