Veridicità di effetti in sedute spiritiche

siamo noi o sono loro?

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  1. maia
     
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  2. FoxMulder91
     
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    Col passare del tempo mi sono convinto che con le sedute spiritiche si entra in contatto con il l'inconscio. Una grandissima parte viene giocata dall'autosuggestione, che nei casi più estremi puo' portare a vedere/sentire presenze che effettivamente non ci sono. Non è un caso che chi non crede all'efficacia della seduta spiritica non trova spesso alcun riscontro.
    Rimango tuttavia convinto che l'inconscio possa "scatenare" qualcosa nel mondo fisico e gli studi psicologici devono a mio avviso continuare a scavare in quella direzione.
     
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  3. staipa
     
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    Quoto in toto.
     
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    Col passare del tempo mi sono convinto che con le sedute spiritiche si entra in contatto con il l'inconscio. Una grandissima parte viene giocata dall'autosuggestione, che nei casi più estremi puo' portare a vedere/sentire presenze che effettivamente non ci sono. Non è un caso che chi non crede all'efficacia della seduta spiritica non trova spesso alcun riscontro.
    Rimango tuttavia convinto che l'inconscio possa "scatenare" qualcosa nel mondo fisico e gli studi psicologici devono a mio avviso continuare a scavare in quella direzione.

    Tutto può essere ... Non escluderei nulla a priori.

    Anni fa, un politico italiano, Romano Prodi, fu coinvolto in un oscuro evento, sul quale non si è mai fatta chiarezza.

    CITAZIONE
    La mattina del 16 marzo 1978, giorno in cui il nuovo governo guidato da Giulio Andreotti stava per essere presentato in Parlamento per ottenere la fiducia, l'auto che trasportava ALDO MORO dalla sua abitazione alla Camera dei Deputati fu intercettata e bloccata in via Mario Fani a Roma da un nucleo armato delle BRIGATE ROSSE.

    In pochi secondi, sparando con armi automatiche, i brigatisti rossi uccisero i due carabinieri a bordo dell'auto di Moro (Oreste Leonardi e Domenico Ricci), i tre poliziotti che viaggiavano sull'auto di scorta (Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi) e sequestrarono il presidente della Democrazia Cristiana.

    Dopo una prigionia di 55 giorni, durante la quale Moro fu sottoposto a un processo politico da parte del cosiddetto "tribunale del popolo" istituito dalle Brigate Rosse e dopo aver chiesto invano uno scambio di prigionieri con lo Stato italiano, Moro fu ucciso.

    Il suo cadavere fu ritrovato a Roma il 9 maggio nel bagagliaio di una Renault 4 parcheggiata in via Caetani [...]

    Link: http://it.wikipedia.org/wiki/Caso_Moro

    http://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Morettiq

    CITAZIONE
    Durante i processi che seguirono la cattura dei brigatisti, risultò dalle loro testimonianze che la «prigione del popolo» in cui si trovava Aldo Moro fosse situata in un appartamento di via Camillo Montalcini 8, nei pressi di villa Bonelli, acquistata nel 1977 dalla brigatista Anna Laura Braghetti con i soldi provenienti dal sequestro di Pietro Costa.

    Durante la prigionia di Moro, nell'appartamento vissero anche la Braghetti, l'insospettabile proprietaria, il suo apparente fidanzato, l'«ingegner Luigi Altobelli» che era in realtà il brigatista Germano Maccari, esperto militante romano amico di Morucci, e Prospero Gallinari, brigatista latitante che, essendo già ricercato, rimase all'interno dell'appartamento per l'intera durata del sequestro e funse da carceriere dell'ostaggio.

    Mario Moretti, che viveva in prevalenza in via Gradoli insieme a Barbara Balzerani, si recava quasi tutti i giorni in via Montalcini per interrogare Moro ed elaborare la gestione politica del sequestro, in collegamento con gli altri membri del comitato esecutivo.

    Link: Wikipedia

    Uno dei covi delle Brigate Rosse, all'epoca dei fatti, era situato in Via Gradoli n.96, a Roma.

    www.google.it/maps/place/Via+Gradoli,+Roma/@

    www.dagospia.com/rubrica-29/cronach...rico-106753.htm

    www.panorama.it/news/cronaca/moro-test-del-dna-abiti/

    www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...solti_PRN.shtml

    CITAZIONE
    Moretti durante il sequestro alloggiò prevalentemente nell'appartamento di via Gradoli, dove era conosciuto come "ingegner Mario Borghi", insieme a Barbara Balzerani, mentre a volte si trasferì a Nord per incontrare gli altri componenti del Comitato Esecutivo, Micaletto, Azzolini e Bonisoli, nelle basi di Firenze e Rapallo.

    Quasi ogni giorno si recava in via Montalcini per interrogare Aldo Moro e discutere con i militanti alloggiati nell'appartamento, Prospero Gallinari, Germano Maccari e Anna Laura Braghetti.

    Mario Moretti coordinò tutte le fasi del sequestro Moro, scrisse personalmente i comunicati brigatisti ed elaborò, in collaborazione con gli altri membri del Comitato Esecutivo, la strategia politica del rapimento [...]

    Il 18 aprile 1978 venne scoperta casualmente dalle forze dell'ordine per una perdita di acqua la base di via Gradoli, ma Moretti non era in casa, essendosi recato al Nord per una riunione del Comitato Esecutivo, mentre anche la Balzerani era assente.

    Gli inquirenti quindi non ottennero risultati decisivi anche se identificarono l' "ingegner Mario Borghi" con Mario Moretti.

    Link: Wikipedia

    CITAZIONE
    Romano Prodi, Mario Baldassarri e Alberto Ciò hanno avuto un ruolo mai del tutto chiarito nel reperimento delle indicazioni su un possibile luogo di detenzione e resta tuttora alquanto oscura la vicenda della loro presunta seduta spiritica con il piattino effettuata il 2 aprile 1978 da cui sarebbero scaturite prima alcune parole senza senso, poi le parole VITERBO, BOLSENA e GRADOLI, quest'ultima ("GRADOLI") che appunto coincideva con IL NOME DELLA STRADA in cui si trovava il COVO IMPIEGATO DA MORETTI.

    Il 10 giugno 1981 Romano Prodi, interrogato dalla Commissione Moro, dichiarò:

    "Era un giorno di pioggia, facevamo il gioco del piattino, termine che conosco poco perché era la prima volta che vedevo cose del genere. Uscirono BOLSENA, VITERBO e GRADOLI. Nessuno ci ha badato: poi in un atlante abbiamo visto che esiste IL PAESE DI GRADOLI. Abbiamo chiesto se qualcuno sapeva qualcosa e visto che nessuno ne sapeva niente, ho ritenuto mio dovere, anche a costo di sembrare ridicolo, come mi sento in questo momento, di riferire la cosa. Se non ci fosse stato quel nome sulla carta geografica, oppure se fosse stata Mantova o New York, nessuno avrebbe riferito. Il fatto è che il nome era sconosciuto e allora ho riferito".

    L'informazione fu ritenuta attendibile dal momento che, quattro giorni dopo, il 6 aprile, la questura di Viterbo, su ordine del Viminale, organizzò un blitz armato nel borgo medievale di GRADOLI, vicino Viterbo, alla ricerca della possibile prigione di Moro.

    La questione della seduta spiritica venne riaperta nel 1998 dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo e le stragi: l'allora Presidente del Consiglio Prodi, dati gli impegni politici di poco precedenti alla caduta del suo governo nel 1998, si disse indisponibile per ripetere l'audizione; si dissero disponibili Mario Baldassarri (senatore AN [...]) e Alberto Ciò (economista ed esperto di politiche energetiche [...]), anche loro presenti alla seduta spiritica.

    Entrambi, pur ammettendo di non credere allo spiritismo e di non aver più effettuato sedute spiritiche dopo quella, confermarono la genuinità del risultato della seduta e dichiararono che né loro né, per quanto ne sapevano, nessuno dei presenti (partecipanti al gioco del piattino o meno, oltre a loro tre erano presenti il fratello di Ciò, le relative fidanzate, e i figli piccoli dei commensali) aveva conoscenze nell'ambiente dell'Autonomia bolognese o negli ambienti vicini alle BR.

    Alla critica relativa al fatto che qualcuno dei presenti avrebbe potuto guidare il piattino, Ciò sostenne che la parola "GRADOLI", così come "BOLSENA" e "VITERBO", si erano formate più volte e con partecipanti diversi.

    Link: http://it.wikipedia.org/wiki/Caso_Moro

    http://it.wikipedia.org/wiki/Gradoli

    www.google.it/maps/place/01010+Gradoli+VT/@

    http://it.wikipedia.org/wiki/Romano_Prodi

    La maggioranza di chi conosce questa storia pensa che si tratti di una bufala, messa in piedi per coprire la vera fonte delle informazioni: www.dagospia.com/rubrica-3/politica...prodi-54101.htm, www.infiltrato.it/notizie-italia/il...su-via-gradoli/. Prodi, nonostante critiche, accuse e prese in giro, ha sempre detto che la storia è vera. La seduta si sarebbe svolta il 2 aprile 1978 a Zappolino, provincia di Bologna, nella casa di campagna del professor Ciò.

    www.affaritaliani.it/roma/romano-pr...5486_mmc_1.html, www.affaritaliani.it/roma/romano-pr...o-12042013.html, www.google.it/maps/place/40050+Zappolino+BO/@

    CITAZIONE
    In data 2 aprile 1978 in località Zappolino, sita in provincia di Bologna, fummo invitati dal professor Ciò a trascorrere una giornata nella sua casa di campagna, insieme alle nostre famiglie.
    Nel pomeriggio, dopo aver pranzato, ed a causa del sopravvenuto maltempo lo stesso Ciò suggerì di fare il gioco del piattino (un piattino su cui tutti i presenti poggiano il dito dopo aver evocato uno spirito guida sottoponendogli alcune domande).
    L'idea conseguiva all'interesse che in quei giorni - da più parti - fu alimentato intorno a fenomeni di tale natura, senza che, per altro, nessuno dei presenti avesse predisposizione alcuna di tipo parapsicologico.

    (Testimonianza di Prodi)

    A qualcuno venne l'idea, racconta il politico emiliano, di chiedere dove si trovava la prigione di Moro: spuntò una località di nome Gradoli.

    CITAZIONE
    ... Risultava tuttavia a noi ignota [...] da un successivo riscontro su una cartina geografica, individuammo la effettiva esistenza di tale località proprio nei pressi di Viterbo.

    (Testimonianza di Prodi)

    Ma non era il paese di Gradoli che bisognava controllare, bensì via Gradoli a Roma.

    Edited by X-Files 2 - 17/1/2024, 00:25
     
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