Il prete Gianni

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  1. Ultron1986
     
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    "La leggenda del Prete Gianni cominciò nell'anno 1165, quando una misteriosa lettera pervenne all'imperatore di Bisanzio Manuele I Comneno. La missiva era stata scritta da un personaggio che si presentava come "Giovanni Presbitero, grazie all'Onnipotenza di Dio, Re dei Re e Sovrano dei sovrani". Sempre nella lettera, il mittente avrebbe sostenuto di essere re e sacerdote di un regno situato vicino all'India, dove vigeva sempre la pace, le persone vivevano felici e non conoscevano la menzogna; a detta del Prete Gianni, inoltre, nel suo regno "la terra stilla miele ed è ricolma di latte" e "non v'è scorpione nè serpente che strisci sull'erba, gli animali velenosi non possono entrarvi nè fare male ad alcuno". Di questa particolare lettera vennero a conoscenza, tramite degli ambasciatori, il Papa e l'Imperatore (Barbarossa), ma di fatto non se ne fece nulla, e del Prete Gianni si persero le tracce. In seguito però Marco Polo accennò al Prete Gianni nel suo libro, Il Milione, affermando che "di sua grandezza favella tutto 'l mondo" e descrivendo il suo regno come un luogo fantastico, prospero e pieno d'ogni ricchezza. Altri erano invece pronti a giurare che questo regno custodisse il Santo Graal, o che addirittura lì si trovassero la fonte dell'eterna giovinezza ed il Paradiso Terrestre. Siamo qui di fronte a racconti dove gli elementi storici si mischiano col mito e la leggenda, dove a volte i fatti narrati possono assumere sia un valore letterale che un valore simbolico. René Guénon nel suo libro Il Re del Mondo prende in esame, tra gli altri, anche questo personaggio leggendario e lo accosta alla figura biblica di Melchisedeck, suggerendo come in fondo questi due personaggi possano rappresentare simbolicamente la stessa cosa. Anche Melchisedeck infatti è sia re che sacerdote, poichè, stando alla Scrittura, egli è contemporaneamente "re di Salem" e "sacerdote di Dio altissimo" (Gn 14:18). Il Prete Gianni è inoltre re "grazie all'onnipotenza di Dio", quindi la sua figura è caratterizzata da una grandissima autorevolezza, che viene direttamente da Dio. Allo stesso modo Melchisedeck è "sacerdote di Dio altissimo" e secondo San Paolo è addirittura superiore ad Abramo ed è "reso simile al Figlio di Dio e rimane sacerdote in eterno". René Guénon sostiene inoltre che questa figura, che possiamo chiamare "Re del Mondo", non designa tanto un individuo in particolare, poichè costituisce prima di tutto un principio. Questo principio si può poi manifestare in un determinato "centro" tradizionale e può essere effettivamente rappresentato da una persona".

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    "Furono avanzate varie ipotesi, ma l'origine del nome e l'identità rimangono inspiegati. Per Jacques de Vitry si trattava dello stesso Gengis Khan, per Vincenzo di Beauvais di un imperatore indiano; negli Annales Sancti Rudberti Salirburgensis è identificato in Akaba, secondo re mongolo di Persia; per Odorico da Pordenone fu un principe cinese, mentre per Marco Polo e Alberico Delle Tre Fontane un sovrano keraita (popolazione mongola convertita al cristianesimo nestoriano). Anche l'ubicazione del reame rimane sconosciuta. "Man mano che i viaggiatori europei si allontanavano dall'Occidente, il Prete Gianni recedeva verso lontananze sempre più mitiche: dagli Urali alla Persia e all'India, dalla Mongolia alla Cina, all'Indocina e alla Manciuria. Ciò che restava fissa era la strabiliante ricchezza del Prete e la sua volontà di accostarsi alla dottrina di Roma [...] Poi quando l'Asia sembrò non offrire nuovi appigli alle speranza di trovarvi un valido alleato [...] fu la volta dell'Africa: l'Egitto prima, la Nubia infine l'Etiopia" Viene romanzato sia nel Guerin meschino, sia nell' Orlando furioso, dove Ludovico Ariosto lo immagina quale re d'Etiopia, di nome Senapo, che Astolfo libera da una maledizione divina che lo costringeva a soffrire la fame".

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    Diversi ricercatori sostengono che la lettera del Prete Gianni all'imperatore bizantino Emanuele I Comneno sia un falso.

    Nelle opere storiche la più antica menzione del Prete Gianni si trova negli scritti di Ottone di Frisinga (1109 - 1158).

    Il 27 settembre 1177 papa Alessandro III (1100 circa - 1181) indirizzò una lettera a un misterioso "Iohanni illustri et magnifico Indorum regi".

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    Lo studioso tedesco Gustav Salomon Oppert (1836 - 1908) tentò di dimostrare che il Prete Gianni era, in realtà, Yeliutashe, un re mongolo appartenente alla dinastia Liao.

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    Edited by Francesco Z - 9/2/2016, 02:17
     
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