Il prete Gianni

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  1. viverride
     
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    Non sono riuscito a capire cosa c’entri il prete Gianni con Agharti, tuttavia potrebbe esserci una relazione tra le due cose per il fatto che di entrambe non si sa nulla di preciso. Il prete Gianni invitava con una lettera i sovrani europei a visitare il suo regno fantastico, dove esisteva una pietra magica che trasformava l’acqua in vino (già lo aveva fatto Gesù) e in latte, che è molto più utile come alimento. Se, come penso, la lettera è uno scherzo di qualche monaco burlone, il riferimento alla pietra filosofale (quella vera trasformava il ferro in oro) conferma che il suddetto monaco conoscesse qualche principio di alchimia. Cosa che all’epoca era l’abbiccì della conoscenza, per monaci e laici. Anche l’accenno all’acqua miracolosa che mantiene giovani, descritta nella lettera, è un riferimento all’elisir di lunga vita, altro tema caro agli alchimisti occidentali, mentre il catino che risanava dalle malattie è il frutto del desiderio di combattere le medesime, che all’epoca, data la scarsità d’igiene e la malnutrizione, imperavano. La vasca miracolosa si può definire l’antesignano di Lurdes e altri posti visitati dalla Madonna, quindi soddisfa il bisogno di sacro e di meraviglioso. Oltre al fatto che Achille fu immerso in un’acqua simile da una dea e tenuto per il tallone, cosa che in seguito gli fu fatale, mentre nelle leggende nordiche, uno dei loro dei s’immerse nell’acqua miracolosa, in un bosco sacro, ma mentre lo faceva una foglia gli si posò sulla schiena, proprio nel punto dove, poi, sarebbe stato trafitto da una freccia. Da nord a sud d’Europa, quindi, ci sono le medesime leggende sull’immortalità, ma c’è sempre anche il difetto, la scappatoia, (la sfiga) che permette alla Morte di trionfare.
    Che poi, nel regno di prete Gianni, non vi siano serpenti e scorpioni è una nota di colore, per ribadire che il villaggio vacanze offre tutti i comfort, che vi si può andare senza correre alcun pericolo, anche perché non vi sono ladri, assassini, né bugiardi. Questi ultimi muoiono magicamente nello stesso momento in cui dicono una bugia: da noi non potrebbe funzionare, causa sterminio dell’intera popolazione. Il papa Alessandro III e Federico Barbarossa ci cascarono in pieno, come boccaloni, e fu solo allora che il fantomatico monaco erudito alchimista burlone si accorse di averla fatta grossa, e si ritirò in buon ordine, prima che gli arrivasse qualche mazzata tra capo e collo. O forse, la mazzata, gli è arrivata veramente, se diamo per vero il clima che si respirava nei monasteri dell’epoca, come magistralmente descritto nel romanzo (e successivo film) “Il nome della rosa”, di Umberto Eco, dove i fraticelli si ammazzavano amorevolmente l’un con l’altro.
    L’ammiraglio Byrd trasvolatore (nel nome il destino) scrive quel suo presunto diario di viaggio nel 1947, dopo il disastro di Hiroshima e Nagasaki (cattiva coscienza di un americano?) e proprio quando i dischi volanti (lui li chiama “flugelrads”) si fanno vedere la prima volta. Il messaggio che il “Maestro” gli diede è: “Pentitevi, perché la fine è vicina”: storia già sentita da almeno duemila anni, e forse anche più. Rientrando alla base e raccontando tutto ai suoi superiori, che gli hanno ordinato di tacere, Byrd pone le basi per la nascita del movimento complottista, di cui forse anch’io faccio parte, perché descrive i militari, e altri oscuri personaggi, come cattivi con pessime intenzioni nei confronti dei comuni mortali, tenuti all’oscuro – in quel caso - di un messaggio abbastanza semplice ed evidente: le bombe atomiche sono una bruttissima cosa!
    Byrd forse aveva letto H.P. Lowecraft, scrittore rinomato di fantascienza, e ne era rimasto suggestionato, volendo emularlo. Aveva letto sicuramente anche altri testi, gli stessi letti da Hitler, se non altro quelli che parlano del VRIL e dalla razza ariana. O arianna, come scritto da Byrd. E se con l’ingiunzione di tacere ha fatto nascere il cospirazionismo, con il re del mondo, (che non è una sua idea), che domina re, presidenti e capi di governo, ha fatto nascere (o contribuito) all’idea di un dominio mondiale massonico. Tanto è vero che, per il “pentitevi che la fine è vicina”, il film “Ultimatum alla Terra” (remake di quello più famoso del 1951) è del 2008, mentre “La guida di David Icke alla cospirazione globale” è uscita in Italia nel gennaio di quest’anno e “Rivelazioni non autorizzate”, di Marco Pizzuti è dell’aprile, sempre di quest’anno. Morale della favola: c’è un lungo filo rosso che unisce diversi personaggi, diciamo così “cospirazionisti”, attraverso quasi tutto il Novecento. Non sarà frutto solamente degli scrittori di fantascienza e di altri autori facilmente suggestionabili?
     
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3 replies since 3/9/2005, 14:05   234 views
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