Nicholas Flamel o Fulcanelli

L'ultimo grande alchimista

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  1. The Old Man
     
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    Nicholas Flamel, conosciuto con lo pseudonimo di Fulcanelli, è ritenuto l'ultimo grande alchimista. Scrittore de "I Misteri delle Cattedrali"nel 1926 e di "Le Dimore Filosofali" nel 1931, iniziato all'alchimia dal suo mentore Canceliet, ebbe la fortuna di acquistare un libro ove "la legatura era in solido ottone, e dentro vi erano figure e caratteri che non erano né latini né francesi. Era stato scritto con una matita di piombo, su fogli di corteccia, ed era stranamente colorato", per la cui traduzione impiegò 21 anni. La leggenda sul Flamel alchimista eccelso, che riuscì ad ottenere la pietra filosofale e l'immortalità, è basata in primo luogo su pubblicazioni del XVII secolo. L'opera centrale è Le livre des figures hiéroglyphiques ("Libro delle figure geroglifiche"), pubblicato a Parigi nel 1612 e, come Exposition of the Hieroglyphical Figures, a Londra nel 1624.
    Si tratta di una collezione di disegni per un timpano del Cimetière des Innocents, presumibilmente recuperata dopo una lunga scomparsa. Nell'introduzione l'editore descrive gli sforzi di Flamel per venire a capo dei contenuti di un misterioso libretto di 21 pagine da lui acquistato dopo un sogno in cui gli avrebbe fatto visita un angelo, indicandoglielo. Flamel attorno al 1378 si sarebbe recato in Spagna per cercare aiuto, incontrando sulla via del ritorno un sapiente che avrebbe riconosciuto nel libro una copia del grimorio "la magia sacra di Abramelin il mago". Flamel e la moglie negli anni successivi, anche tramite lo studio di testi cabalistici, sarebbero riusciti a decifrarne il contenuto, ottenendo la pietra filosofale, capace di tramutare i metalli comuni in oro, e l'Elisir di lunga vita.
    Il fondamento di tale storia venne contestata già nel 1761 da Etienne Villain. Questi sosteneva che l'ideatore della leggenda era lo stesso editore dell'opera, P. Arnauld de la Chevalerie, che si sarebbe nascosto con lo pseudonimo di Eiranaeus Orandus. Tuttavia la storia di Flamel l'alchimista era ormai stata adottata da diversi autori attivi nel campo dell'occulto e del fantastico, che l'avevano ulteriormente arricchita di dettagli.
    Riferimenti alla leggenda appaiono ad esempio in scritti di Isaac Newton (che menziona i dragoni di Flamel, uno alato e l'altro no), noto per gli interessi alchemici. La figura di Flamel tornò alla ribalta nel diciannovesimo secolo. Viene ad esempio menzionato da Victor Hugo nel romanzo Notre-Dame de Paris e da Albert Pike in Morals and Dogma of the Scottish Rite of Freemasonry. Viene citato come figura ispiratrice da André Breton nel "secondo manifesto surrealista"[5]. Ha poi trovato ampia adozione nella letteratura popolare e nei media negli ultimi decenni. Infine viene citato nel primo romanzo della serie di Harry Potter (Harry Potter e la Pietra Filosofale) scritto da J.K. Rowling.

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    Flamel


    Nicholas Flamel alias Fulcanelli



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    Edited by The Old Man - 8/5/2016, 16:46
     
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25 replies since 18/8/2005, 17:36   692 views
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