Un "nuovo" delfino di fiume e il mistero del "boto roxo"

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  1. maia
     
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    I delfini di fiume, presenti nei grandi corsi d'acqua fangosi dell'Asia e del Sudamerica, sono tra i vertebrati più rari e minacciati del pianeta. Recentemente la descrizione di una nuova specie nella foresta amazzonica ha destato molto scalpore, ma le bizzarie e le soprese in quello che è lo scrigno della biodiversità potrebbero non essere ancora finite.


    Oltre alla nuova specie formalmente descritta, potrebbe infatti esisterne ancora una allo stato di criptide, e a rendere il tutto un po' più complicato esistono delfini di fiume che non vivono nei fiumi e delfini marini che invece li frequentano, ma procediamo con ordine...

    Il più noto tra i delfini fluviali sudamericani è il boto (Inia geoffrensis), che con i suoi 255 cm per 156 kg di peso negli esemplari maschi, rappresenta anche la specie più grande conosciuta. Dal tipico colore rosastro, come tutti i delfini di fiume possiede vertebre cervicali separate che gli conferiscono un'estrema flessibilità necessaria per districarsi tra i rami delle foreste allagate. La pinna dorsale è praticamente assente ed evolutasi in una lunga cresta dorsale, mentre quelle laterali sono al contrario molto grandi e sviluppate ed estremamente mobili.

    Vive sia nei grandi e torbidi fiumi d'acqua bianca* che nei laghi e affluenti caratterizzati da acque nere** e stagionalmente penetra anche nelle foreste allagate. Non tollera però l'acqua salmastra degli estuari. Sino a non molto tempo fa la geoffrensis era l'unica specie riconosciuta, ma la recente pubblicazione di Tomas Hrbek, basata sia sull'analisi del DNA mitocondriale che morfologica delle varie popolazioni, dimostra che il delfino fluviale della Bolivia, un tempo considerato come sottospecie (Inia geoffrensis boliviensis) può essere considerato una buona specie (Inia boliviensis) e che la popolazione del bacino del rio Araguaia, avente una divergenza da I. geoffrensis risalente a 2 milioni di anni, permette di essere considerata una nuova specie: Inia araguaiaensis.


    L'areale di distribuzione delle specie e sottospecie di boto. Stando agli autori la speciazione di I. boliviensis e I. araguaiaensis è stata resa possibile dall'isolamento geografico dovuto a una serie di barriere rappresentate da rapide e cascate




    Il boto condivide buona parte del suo areale di distribuzione con un altro delfino, chiamato tucuxi (Sotalia fluviatilis), il quale non possiede però nessun legame con i delfini fluviali, potendo essere considerato come un cetaceo d'acqua dolce "facoltativo". Le popolazioni conosciute infatti non vivono soltanto nei fiumi e nei laghi, ma anche lungo le acque marine costiere. Morfologicamente inoltre, è del tutto simile alle forme d'acqua salata, tanto da potere essere confuso con un tursiope. Il genere Sotalia è considerato monospecifico, ma le popolazioni fluviali differiscono da quelle marine per le minori dimensioni (150 cm contro 210 cm). La colorazione degli individui è alquanto varia, quella tipica è grigio bluastra sul dorso e rosa nel ventre e nei fianchi, ma può spaziare anche al marrone sabbia.


    Sotalia fluviatilis

    Vi è infine il genere monospecifico Pontoporia (P. blainvillei), che pur condividendo le principali peculiarità morfologiche con i delfini di fiume, vive soltanto in mare lungo le acque costiere centrali atlantiche del Sudamerica. Di piccole dimensioni (158 cm nei maschi e 174 cm nelle femmine) è un animale molto poco appariscente di cui si conoscono poche segnalazioni in natura. Possiede un rostro molto lungo e sottile, che negli adulti può raggiungere il 15% della lunghezza totale, il colore è grigio scuro o marrone, più chiaro nel ventre e nei fianchi. In gran parte del suo areale le acque sono torbide. In genere non si allontana di oltre 60 km dalla costa e vive a profondità massime di circa 30 metri. Passa pochissimo tempo in superficie ed è visibile soltanto in condizioni climatiche favorevoli, quando l'acqua è tranquilla. Si sa molto poco della sua organizzazione sociale, ma sembra in vivere in gruppi ristretti, di circa 6 individui, anche se sono stati segnalati gruppi fino a 15 individui.


    Ma se le deduzioni dello zoologo Marcus Van Roosmalen dovessero rivelarsi fondate, lo scenario dei delfini di fiume amazzonici potrebbe arricchirsi di una nuova presenza, quella che i nativi del rio Aripuana chiamano con il nome di boto roxo (boto viola). Tra le numerose e ancora controverse nuove specie di mammiferi che lo zoologo olandese dichiara di avere individuato in quest'area, figura infatti anche questo delfino, il quale si differenzia dal boto per una serie di caratteristiche: la sua colorazione è grigia bluastra e non rosa, il rostro è meno allungato e il melone meno rigonfio. Il boto roxo sembra vivere in coppie, il suo habitat è limitato alle sole acque chiare*** e i nativi lo considerano più aggressivo del boto. Stando a Roosmalen anche il ritmo respiratorio sarebbe diverso. Le informazioni raccolte (e condivise) dallo zoologo sembrano essere al momento alquanto scarne, ma quest'ultimo è propenso ad accostare questa presunta nuova specie al genere marino Pontoporia.

    Quando si devono considerare le dichiarazioni di un ricercatore come Roosmalen la prudenza è sempre d'obbligo, ma considerando gli ultimi sviluppi della scoperta del tapiro pigmeo, personalmente non mi stupirei affatto se per l'ennesima volta una delle sue scoperte apparentemente incredibili dovesse rivelarsi corretta...

    Note
    *, **, *** Le acque dell'Amazzonia possono essere suddivise in "bianche", "nere" e "chiare". Tipicamente le acque bianche sono quelle dei grandi fiumi principali (Rio delle Amazzoni, Rio Madeira...). A dispetto del nome queste acque, che trasportano una grande quantità di minerali ed altri sedimenti, sono di colore marrone, ma ricche di elementi nutritivi. Il fondale di questi corsi d'acqua è fangoso e favorisce la crescita di piante acquatiche. Le acque nere non presentano invece elementi in sospensione, ma i tannini provenienti dalla putrefazione della vegetazione le rende di un colore simile a quello del tea. Le acque chiare sono infine presenti negli altipiani e la loro colorazione è tipicamente bluastra o verdastra.

    http://www.criptozoo.com/it/news/scoperte/...elfino-di-fiume
     
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